Correva
e correva. Continuava a saltare da un ramo all’altro come fosse una scimmia,
scrutando ogni minima rientranza, ogni spazio aperto, alla ricerca di Kagome.
Cercava
di percepire il suo profumo, il suo dolcissimo profumo e d’un tratto, un
pensiero gli passò per la testa, trafiggendolo.
“Il suo
profumo potrebbe venir coperto da l’orrido fetore di quel lupo! Se solo lui…se
solo lui…”
“NO!Kagome
aspettami ti prego! Arriverò, te lo prometto, ma non fare cose stupide!” gridò il mezzo-demone
aumentando la velocità.
Giunse
in una piccola radura priva di alberi e così fu costretto a fermare la sua
folle corsa; cominciò ad annusare, alzò la testa e tentò di riconoscere l’odore
della ragazza, mescolato agli altri mille odori circostanti.
Un
leggero sorriso gli solcò il volto. Un sorriso maligno.
“Non potrò
percepire l’odore di Kagome, ma il tanfo del lupo lo riconoscerei fra mille!”
***
“Kagome stai
bene? Sicura di non voler mangiare?” domandò Koga avvicinandosi alla ragazza.
Scosse
il capo e si rigirò nel letto di paglia che le era stato preparato dagli amici
del demone.
“Kagome, non
che la cosa mi interessi particolarmente, ma cos’è successo?”
Rimase
nella stessa posizione, dando le spalle al lupo; dapprima iniziò a singhiozzare
silenziosamente, tentando di soffocare il pianto, poi scoppiò.
“E’ stato quel
bastardo di un mezzo-demone, ho ragione?” ringhiò Koga.
Annuì.
“Inuyasha non
fa altro che trattarmi male e io mi sono stancata di sentirmi presa in giro.
Dice che non ha bisogno di me, che è in grado di trovare i frammenti della
sfera anche senza mio aiuto, tanto c’è sempre Kikyo…”
“Povera la mia
dolce Kagome. Il cagnaccio non si rende conto di che persona speciale tu sia…” sussurrò Koga
stendendosi accanto a lei.
L’abbracciò,
stringendola forte contro il suo petto robusto e, per la prima volta dopo tanto
tempo, Kagome si sentì finalmente protetta e al sicuro. Al sicuro fra le
braccia di Koga.
“Ora non devi
preoccuparti, con me starai bene! Ti prometto che non soffrirai più!”
Kagome
si accucciò ancor di più all’interno l’abbraccio del demone e chiuse gli occhi.
Improvvisamente
però, la pace della caverna fu spezzata da un rumore assordante e subito dopo,dal
fumo, cominciò ad intravedersi una figura.
Koga
saltò in piedi.
“Stai indietro
Kagome, si direbbe che il cuccioletto abbia deciso di morire!”
“E’ lui?
Inuyasha è qui?”
chiese la ragazza alzandosi.
“Si, lo
sistemerò in pochi secondi, non temere!”
Il
demone lasciò dietro di sé un turbinio di polvere e corse in avanti,
all’esterno della grotta, scagliandosi con violenza su Inuyasha.
“Bastardo di
un lupo, non ostacolarmi! Sono venuto a prendere Kagome!”
“Puah! Come se
lei volesse tornare con te? L’hai forse dimenticato? E’ stata lei stessa a
correre fra le mie braccia! Ammettilo Inuyasha, ora lei non appartiene più a
te!”
I
due continuarono a colpirsi ripetutamente, con pugni calci e graffi.
Più
Inuyasha tentava di avvicinarsi alla grotta, tanto più Koga lo allontanava e
più questi lo allontanava, più il mezzo-demone diventava violento.
Ad
un certo punto però, Inuyasha si tagliò il braccio con le sue unghie e scagliò
verso il lupo un formidabile Ijinkessou, scaraventandolo lontano, colmo di
tagli e ferite grondanti di sangue.
“Koooga!” gridò Kagome correndo
verso il demone.
Inuyasha
si bloccò.
Un
tempo, la scena sarebbe stata diversa. Un tempo lei sarebbe corsa da Inuyasha,
piangendo e gridando forte il suo nome e come al solito, il mezzo-demone l’avrebbe
allontanata con le sue maniere poco delicate.
Ma
questa volta non andò così.
Kagome
si accasciò sul corpo sanguinante di Koga.
A
quel punto Inuyasha fu costretto a compiere un gesto disperato, che mai avrebbe
pensato di fare.
Si
avvicinò a Kagome non fare minaccioso.
“Che vuoi?” sibilò lei.
“Scusami, ma
devo farlo!”
L’afferrò
per la pancia e la caricò sulle sue spalle, proprio come un sacco di patate.
“Lasciami! Che
diavolo stai facendo?”
“Voglio
parlarti!”
Il
mezzo-demone prese a saltare fra una roccia e l’altra, risalendo la parete del
monte.
“Inuyasha…” bisbigliò Kagome.
“Dimmi…”
“…A
cuccia!”
gridò.
Inuyasha
sorrise.
“Non ti
ricordi già più? Hai strappato il rosario che avevo al collo, prima di correre
da Koga!”
Sospirò
e si arrese alla presa del mezzo-demone; era inutile continuare a protestare,
non sarebbe servito a niente, perché oltre ad una forza mostruosa, Inuyasha era
particolarmente cocciuto.
Giunsero
all’interno di una foresta. C’era silenzio e non si udivano neppure gli
uccellini cinguettare, i rami degli alberi erano immobili e nessun strano
animale stava passando da quelle parti.
Tutto
sembrava essersi fermato in attesa del discorso fra i due giovani.
Inuyasha
lasciò andare Kagome, adagiandola a terra.
Lei
prese ad osservarlo con sguardo di sfida, tenendo le mani fisse sui fianchi e
gli occhi puntati dentro quelli di lui.
“Allora?
Sentiamo? Che scusa inventerai questa volta?” domandò lei.
“Voglio stare
con te…”
fu la secca risposta.
Ecco
qui! Ho aggiornato! Che ve ne pare? Commenti grazie! Il prossimo potrebbe
essere l’ultimo…e se anche non lo fosse, credo proprio che oltre al 4 capitolo
con mi spingerò. Sarà una cosa rapida, intensa e idolore! Ovviamente con il
classico Happy endind!
Baci
baci! Kirara!