Il ritorno a Hogwarts per Katie era stato amaro e dolce allo stesso tempo: ritrovare gli amici, scherzare con loro, vivere in certo senso tutti assieme, le procurò molta gioia; d'altra parte però, le lezioni massacranti del quinto anno e la mancanza di Quidditch lasciarono l'amaro in bocca.
Durante le prime settimane ogni professore aveva posto l'accento sugli imminenti esami dei G.U.F.O., esortandoli a studiare con costanza e assiduità, poiché molto del loro futuro dipendeva dall'esito degli esami. Questa frase passava sulla bocca di ogni insegnante: chi la ripeteva con toni severi, chi con toni arcigni, mettendo nel cuore di ogni studente del quinto anno paura e agitazione.
Katie
iniziò a studiare da subito, cercando di non lasciare
compiti in
arretrato, ma dovette ammettere che gli argomenti trattati erano
parecchio complessi.
“Sei
fortunata a non avere gli allenamenti di Quidditch proprio durante il
tuo quinto anno! O non saresti riuscita a star dietro a
tutto!”
mormorò Leanne convinta una sera, mentre studiavano assorte
in sala
comune.
Alzò lo sguardo dai suoi
appunti di Trasfigurazione e la
fissò con
aria arcigna.
“Oh
sì, sono proprio fortunata!” ribatté
sarcastica.
Katie amava il Quidditch. Non ai
livelli da psicopatico di Baston, ma amava
davvero sfrecciare sulla scopa e giocare con tutte le sue energie,
tesa verso la vittoria; e per quell'anno non avrebbe potuto, grazie
al Torneo Tremaghi. Se Baston fosse stato lì,
probabilmente avrebbe
assalito Silente e tutti gli studenti che avessero osato partecipare
al Torneo, brandendo una mazza da battitore, pur di riottenere il
Quidditch. E lei dovette ammettere che probabilmente l'avrebbe
appoggiato.
Senza il suo sport preferito da
praticare, impegnava il suo tempo nello studio, suo malgrado.
Il
nuovo professore di Difesa contro le arti oscure, Malocchio Moody,
era un uomo bizzarro e allo stesso tempo severo; sembrava un'ottima
idea non mettergli mai i bastoni tra le ruote.
Già dalla
loro prima
lezione, il Giovedì mattina, rimasero ammirati e spaventati:
il
professore aveva trasfigurato la sua sedia in una grossa Chimera e li
aveva incitati a catturarla o stordirla o a difendersi con qualche
incantesimo.
La metà
della classe si era ritratta sulle sedie, strillando e tremando di
paura, davanti alla bestia e a tutte le sue bocche.
Aileen era svenuta, sorretta dall'amica Cindra, che aveva prodotto un eccellente incantesimo scudo, ma che tremava tanto che la bacchetta oscillava freneticamente su e giù. La Chimera ruggiva e correva in ogni dove, mostrando i denti agli studenti terrorizzati; Katie e Leanne erano fianco a fianco, immobili, ma spaventate a morte, cercando di attirare l'attenzione su di loro il meno possibile mentre pensavano a cosa fare. Quando la bestia si lanciò con un balzo su di loro, si strinsero forte temendo il peggio ma, quando la bocca dentata si chiuse sul braccio di Leanne, si accorsero con stupore che la Chimera non era altro che un'illusione.
Passato il panico, il professor Moody spiegò loro che cosa avesse davvero fatto: un incantesimo di ipnosi; aveva fatto credere a tutti loro che la sedia si fosse trasformata in una bestia feroce, con tutte le conseguenze che aveva portato: isteria, perdita della lucidità e dei riflessi.
“Se
io non avessi fermato l'incantesimo nel momento in cui Leanne
Meadowes è stata morsa, lei avrebbe sentito il dolore come
se fosse
vero e se la bestia l'avesse 'uccisa', lei sarebbe morta sul serio,
come conseguenza dell'ipnosi. Perciò dovete fare attenzione!
Avere
una mente allenata e preparata!” abbaiò loro,
squadrandoli tutti con l'occhio normale, mentre l'altro vorticava su
e giù.
A Katie
sembrava un camaleonte pazzo.
Dopo li
mise a studiare gli effetti dell'incantesimo, i modi per contrastarlo
ed eseguì l'incantesimo su ognuno di loro, per spiegare con
quali
metodi accorgersi di un'illusione.
Alla
fine della lezione Leanne era ancora un po' scossa, anche se si
sforzava stoicamente di non darlo a vedere.
“Quel
professore è matto! Sarà un Auror, un genio o
quel che ti pare, ma
è matto!” bisbigliò mentre uscivano
dalla classe più in fretta
che potevano. I loro compagni mormoravano eccitati alle loro spalle,
parlando della lezione.
Katie
annuì. Il suo cuore si era fermato dalla paura quando la
fila di
denti aguzzi si era chiusa sul braccio di Leanne: avrebbe potuto di
giurare di aver persino sentito il puzzo della bestia, così
vicina a
lei.
Leanne
stava guardandosi il braccio con fare sospetto, alla ricerca di segni
di morsi.
“Fa
davvero paura, in effetti. Ma è amico del professor Silente,
non
avrebbe dato il posto ad un matto, no?” rispose, cercando di
suonare
convincente.
Si
guardarono negli occhi e sbuffarono. Silente non aveva scelto proprio
dei gran professori negli anni. Lupin a parte, ovviamente.
Si impegnarono il quadruplo del normale nelle lezioni del matto professore, per non essere più impreparate e rischiare un infarto ad ogni lezione.
A
Ottobre, Difesa contro le Arti Oscure era la materia più
seguita,
amata e temuta dell'intera scuola, anche se il professore aveva i
suoi detrattori.
“Non
mi importa se lo reputano un eroe, a me non piace. Lo rispetto,
questo è certo, ma non mi piace” ribadì
Leanne scuotendo i
lunghi capelli neri con stizza, mentre erano in biblioteca a studiare.
Katie non diede segno di averla sentita.
“Katie?”
chiamò l'amica, schioccando le dita per attirare
l'attenzione.
“Ero
sovrappensiero!” si scusò lei, scuotendo la testa.
Leanne si voltò
per guardare cosa stesse osservando e sorrise quando vide Fred e
George chini su un tavolo della biblioteca poco più in
là, le teste
che quasi si toccavano.
“A cosa stavi pensando?” chiese maliziosa, puntando un dito verso i gemelli.
Katie
mantenne un'aria impassibile o almeno credette di esserci riuscita.
“Non
sono strani?” ribatté, buttando un'occhiata
fugace su di
loro.
“Abbastanza,
se vuoi saperlo. Ma sono divertenti” rispose l'amica, con una
risatina.
“Non
in generale!” la rimproverò con un gesto
impaziente, “ultimamente
dico. In genere stanno al centro dell'attenzione, ovunque si trovino;
ma quest'anno si son tenuti in disparte, a confabulare in segreto. Non
è da loro, no?”
Leanne
fece spallucce, con un'aria perplessa in viso.
“Forse
son maturati. Hanno deciso che era ora di finirla con gli scherzi e
di mettere la testa a posto” tentò poco
convinta,
scoppiando a ridere per l'assurdità della frase. Madama
Pince passò
vicino a loro con uno sguardo torvo, intimando il silenzio.
“O forse
stanno studiando dei piani per il Torneo Tremaghi”
bisbigliò
Leanne quando la bibliotecaria si fu allontanata, “credo che
parteciperebbero davvero se riuscissero ad ingannare i giudici sulla
loro età!”
“Pensi
che stiano progettando davvero di fare la pozione
invecchiante?”
domandò scettica Katie. “E' una pozione
complicatissima, di
livello M.A.G.O.!”
Sapeva
che Fred e George erano molto intelligenti, ma era altresì
conscia
del fatto che nessuno dei due si impegnasse molto nel seguire le
lezioni.
“Non
saprei. Ma in tutti i casi son certa che Silente non
permetterà che
nessuno sotto l'età stabilita partecipi” rispose
Leanne convinta.
Katie
buttò lo sguardo sui gemelli, che confabulavano, ammirando
il viso
di Fred, corrucciato e teso. Se fosse diventato il campione di
Hogwarts del Torneo, la sua popolarità sarebbe cresciuta a
dismisura
e avrebbe avuto ragazzine svenevoli infatuate di lui.
Scacciò via la
sensazione di fastidio che sentì al solo pensiero di avere
così
tante rivali, anche se lei non si considerava certo una pretendente.
Una pretendente avrebbe cercato di farsi notare, di rivolgergli
quotidianamente la parola, di entrare nella cerchia più
stretta
degli amici per poterlo conquistare. Katie invece non faceva niente,
anzi, cercava di risultare il più invisibile possibile; non
sapeva
niente di conquiste e seduzione e non aveva abbastanza fiducia in
sé
per potersi buttare.
Fred si
voltò e incrociò il suo sguardo. Le
sorrise prima di rituffarsi nella discussione col fratello.
Katie
arrossì violentemente, ma si coprì dietro un
grosso tomo
per
nasconderlo. Sperò con tutto il cuore che Fred non l'avesse
notato.
La sera
del 30 Ottobre, gli studenti e i professori aspettarono le delegazioni
ospiti sui gradini della scuola, tutti in fila a seconda dell'anno di
appartenenza.
La McGranitt passava tra i Grifondoro per controllare gli studenti.
Katie
era nella quinta fila, dietro Harry nella quarta e davanti a George
che era nella sesta. Leanne, alla sua destra, era davanti a Fred, con
grande invidia da parte sua.
Dopo
molta attesa, la delegazione di Beauxbatons arrivò su una
grossa
carrozza volante. La gigantesca preside della scuola francese scese e
andò incontro al professor Silente, che la salutò
con un elegante
baciamano.
“Belle
ragazze in arrivo!” esclamò Fred puntando il
gruppetto di studenti
che era sceso dalla carrozza. Katie scacciò la gelosia
mentre
osservava le ragazze di Beauxbatons che confabulavano tra loro,
guardandosi attorno; quelle non imbacuccate nei mantelli erano in
effetti molto belle e anche i ragazzi avevano fascino.
“Guarda
com'è carino il ragazzo biondo vicino alla
carrozza” bisbigliò
infatti Cindra al suo fianco, rivolta verso l'amica. Bisbigli del
genere correvano in ogni fila.
Silente
invitò gli ospiti ad entrare nel castello a scaldarsi,
mentre loro
aspettavano l'altra scuola ospite.
Gli studenti si separarono in due
ali per far passare i nuovi ospiti, poi si ricomposero e si misero in
attesa.
Tremavano
tutti nell'aria gelida. Katie non sentiva più i piedi a
causa del
gran freddo.
Poi,
tra esclamazioni agitate, una grossa nave affiorò dal lago
nero e il
preside e gli studenti di Durmstrang scesero da una passerella,
raggiungendoli vicino al portone. I nuovi arrivati, tra i quali non
c'era nemmeno una ragazza, erano imbacuccati in pesanti
pellicce.
Un
mormorio eccitato serpeggiò intorno, non appena uno degli
studenti venne
illuminato dalla luce che usciva dalla Sala d'Ingresso. “E'
Krum,
Victor Krum!” strillarono varie voci emozionate mentre
finalmente
tutti entravano nel castello, diretti alla Sala Grande.
Katie
sapeva chi fosse Krum, da appassionata di Quidditch qual era, ma non
si sperticò come molte ragazze per avere un suo autografo; e
la
maggior parte di quelle che lo fecero non capiva nemmeno la
differenza fra Pluffa e Puffola.
Alla
fine della sontuosa cena, il professor Silente prese la parola e
spiegò le regole del Torneo.
Chi
avesse desiderato partecipare avrebbe dovuto mettere il suo nome, e
quello della scuola di appartenenza, su un foglietto di carta che
avrebbe gettato all'interno del calice di Fuoco, spiegò
mostrando il
calice in legno ricolmo di fiamme blu e bianche. Il
giorno dopo, alla stessa ora, il manufatto magico avrebbe scelto i tre
campioni delle scuole, restituendo i foglietti coi nomi. Per far
sì
che nessuno sotto i diciassette anni tentasse di entrare nel Torneo,
il professor Silente avrebbe messo una linea dell'età
tutt'intorno
al calice. Katie buttò lo sguardo sui volti emozionati e
furbi di
Fred e George.
Andarono a dormire, tutti piuttosto tesi, chiedendosi chi sarebbe stato il campione di Hogwarts.
La mattina dopo, per colazione, la Sala d'Ingresso era colma di studenti. Cincischiavano lì intorno, mangiucchiando toast o sandwich, guardando il calice posto al centro esatto della sala, su uno sgabello, circondato da una sottile circonferenza dorata: la linea dell'età.
Katie
stava scendendo con Leanne quando vide Fred, George e Lee
confabulare con Harry, Ron ed Hermione vicino al calice. Guardarono
attentamente Fred gettarsi dentro la linea con un foglietto tra le
mani e George seguirlo subito, trionfante.
I due
si stavano guardando entusiasti, certi di avercela fatta quando, con
un forte ronzio, vennero catapultati fuori dal cerchio e scagliati
tre metri più in là. Una volta atterrati, con un
grosso scoppio,
entrambi si ricoprirono di una folta barba bianca: tutta la sala
scoppiò a ridere, nemmeno Katie poté trattenersi.
Quella
sera scesero presto in sala Grande, per il banchetto di Halloween. Il
calice era posato davanti a Silente.
Katie constatò contenta
che
Fred, e ovviamente anche George, non aveva più la barba
bianca.
Alla
fine della cena, Silente si alzò e con un colpo di bacchetta
spense
le candele, lasciando accese solo quelle dentro le zucche. Il calice
sputò fuori tre cartoncini, a distanza di qualche minuto uno
dall'altro, tra meravigliose fiamme rosse.
Viktor
Krum per Durmstrang, Fleur Delacour per Beauxbatons e Cedric Diggory
di Tassorosso per Hogwarts, furono sorteggiati come campioni dal
calice. I tre campioni erano spariti dietro una porta in fondo alla
sala, accompagnati da un grosso applauso, quando il loro nome era
stato chiamato.
Silente stava parlando quando accadde: il calice si illuminò di rosso ancora un volta e sputò fuori un altro biglietto. Un silenzio pesante regnava nella Sala Grande.
Katie, intimidita, osservò Silente afferrarlo e chiamare in tono grave Harry Potter.
Tutti
gli studenti di Grifondoro aspettarono Harry in sala comune e quando
lui risalì dalla stanzetta in fondo alla sala dove aveva
raggiunto
gli altri campioni, festeggiarono tutta la notte. Si congratularono
con lui, gli domandarono come avesse fatto. Per mezz'ora in sala
comune non si sentì che baccano e un gran vociare.
Katie
osservò Harry intrappolato tra la morsa di Fred mentre Lee
gli
legava uno stendardo di Grifondoro al collo; c'era un campione della
loro casa tra i partecipanti al Torneo.
Si
sentiva orgogliosa, pensò con un sorriso.