Gli studenti nella Sala Grande avevano occhi solo per il nuovo, grottesco professore di Difesa contro le Arti Oscure. Seduto al tavolo degli insegnanti, lo guardarono scolare qualcosa da una fiaschetta, ignorando ogni persona presente in sala.
Bisbigli scivolavano sui
banconi:
“Che ha la sua
faccia?”
“E la
gamba di legno?”
“Avete
visto il suo occhio blu elettrico?”
Silente
riprese il comando.
“Come
stavo dicendo” disse, sorridendo alla marea di studenti
davanti a
lui, tutti con gli occhi ancora puntati su Malocchio Moody,
“nei
prossimi mesi avremo l'onore di ospitare un evento assai emozionante,
un evento che non ha luogo da più di un secolo. E' con
grandissimo
piacere che vi informo che il Torneo Tremaghi quest'anno si
terrà a
Hogwarts.”
“Sta SCHERZANDO!” disse Fred Weasley ad alta voce.
Katie Bell scoppiò a ridere, seguita dal resto degli studenti in sala; Fred era riuscito con due sole parole a sciogliere la tensione che l'arrivo di Malocchio aveva creato. Non riuscì a sentire la replica di Silente perché stava cercando di non ridere troppo forte e di non farsi notare. Buttò un'occhiata al ragazzo e lo vide ascoltare Silente concentrato, mentre il sorriso ancora gli aleggiava sulle labbra. Sentì il familiare calore al centro del petto, quel formicolio dolce e fastidioso al tempo stesso.
Leanne
si voltò verso di lei.
“E' davvero un idiota!” bisbigliò
mentre sorrideva, divertita.
Katie
non replicò, si limitò a sorriderle di rimando;
sospettava che
Leanne sapesse, ma non avrebbe mai, mai confermato i suoi sospetti.
Si
conoscevano dal loro primo giorno a Hogwarts.
Si era scontrata
con lei sul treno mentre cercava un posto libero a sedere, perdendo
ogni cosa contenuta nel suo baule: Leanne l'aveva aiutata a
raccogliere; nella traversata sulle barche per raggiungere il
castello aveva fatto rollare un po' la barca ed era stata l'altra
a fermarla; quando l'aveva raggiunta al tavolo di Grifondoro, dopo
essere stata smistata, Leanne le aveva detto che da quel momento in
avanti l'avrebbe tenuta d'occhio. Katie le aveva sorriso, grata,
capendo di aver trovato una vera amica. Leanne le leggeva dentro e
sapeva che doveva essere difficile, nemmeno lei si capiva mai
del tutto.
Persa
nelle sue riflessioni la giovane si era persa gran parte del
discorso: si era accorta solo che le facce di Fred e George erano
passate da entusiaste e raggianti, a furibonde e perplesse.
Leanne,
al suo fianco, si alzò.
“E'
ora di andare? Che mi sono persa?”
L'amica la studiò un
momento, poi sospirò. "Eri di nuovo
persa in
fantasticherie?"
“Io
non mi perdo in fantasticherie!” sbottò punta nel
vivo. “Stavo
cercando di ricordare una cosa e mi son persa il discorso di
Silente.”
“Riassunto:
Torneo Tremaghi, scuole di Beauxbatons e Durmstrang, un campione per
ogni scuola, prove estremamente pericolose, forse mortali. Premio di
mille galeoni. Limite di età minimo 17 anni”
snocciolò Leanne con
fare pratico, mentre uscivano dalla sala Grande e si avvicinavano
alle scale con passo rapido.
Stavano cercando di non inciampare negli studenti del primo anno, che avrebbero rallentato loro la strada.
Katie
sorrise; Leanne aveva il dono della sintesi: se un discorso impegnava
dieci pagine, poteva riassumerlo in dieci righe.
“Ah,
e i gemelli stanno escogitando qualcosa per entrare nel Torneo,
nonostante non abbiano l'età giusta. Ho sentito Fred parlare
di
pozioni invecchianti” mormorò l'altra guardandola
di
sottecchi, tenendosi
alla balaustra.
Katie
inciampò nel gradino e sbatté il ginocchio.
Cercò di far finta di
nulla e si tirò su.
“Me
l'aspettavo da loro. Pericolo, fama e galeoni, come potrebbero
tenersi alla larga” disse con un sorriso un po' forzato, il
ginocchio che pulsava mandandole lampi negli occhi.
Fred e
George avrebbero fatto qualunque cosa per stare al centro
dell'attenzione e portare scompiglio allo stesso tempo. Katie si
domandò che sarebbe successo se uno di loro due fosse stato
scelto
come campione: che avrebbe fatto l'altro gemello? Loro non erano una
sola entità? Di sicuro si sarebbero scambiati di continuo,
facendo
impazzire i giudici.
Leanne
si scansò per far passare un gruppo di ragazzi del settimo
anno, due
dei quali sorrisero verso loro.
“A te
non piacerebbe partecipare? Se avessi l'età giusta dico. Sei
in gamba!”
Katie
la guardò negli occhi per cercare una traccia di ironia, che
non
trovò.
“Stai
scherzando? Anche se avessi 17 anni non sarei mai all'altezza, devi
essere coraggioso, avere prontezza di riflessi, amare i riflettori.
No, non fa per me” dichiarò con forza.
Erano
arrivate al ritratto. La signora Grassa le salutò con un
dolce
sorriso.
“Guazzabuglio”
disse Leanne sicura, mentre Katie la guardava perplessa.
“Beh,
che c'è? Non è colpa mia se ho un ottimo udito.
Non origlio le
conversazioni altrui, le sento e basta!” spiegò
l'amica
facendo la finta
indignata.
Seguì Leanne dietro il buco del ritratto, nella sala comune satura di persone; buttò uno sguardo distratto verso il gruppetto di Harry, Ron, Hermione, Fred e George che si separava per andare nei dormitori. Di nuovo quella capriola nello stomaco.
Si incamminarono su per la scala che
portava ai dormitori femminili.
Se
davvero i gemelli avessero trovato un modo di partecipare, lei avrebbe
avuto il coraggio di andare dietro a loro? Di infrangere le regole?
Di stare al centro dell'attenzione cercando di superare prove
mortali?
-Ritorna
coi piedi per terra, Katie, non sei una ragazza così in
gamba! E
diciamocelo, non hai nemmeno abbastanza coraggio per fare incantesimi
semplici davanti agli amici, figuriamoci davanti alla scuola al
completo. Scordatelo, mollacciona!-
Il suo
stesso subconscio le remava contro.
Si era
fermata di colpo nel bel mezzo della scala, persa nei suoi
ragionamenti: alle sue spalle qualcuno
la urtò con forza, sbilanciandola in avanti, facendole
sbattere
nuovamente il ginocchio.
Cercò
di non urlare dal dolore e si girò in tempo per vedere
Leanne
afferrare al volo Hermione per un braccio, prima che cadesse dalle
scale.
“Perdonami!” urlò
contrita Katie, “ero
sovrappensiero!”
Hermione
scosse la testa, sorridendo.
“Ero
distratta anche io. Indignata da questo lavoro da
schiavi!”
sbottò ritornandodi colpo seria.
Augurò
loro la buona notte e sparì nel dormitorio del quarto
anno.
Si guardarono perplesse.
Il loro
dormitorio le accolse con la sua solita aria rassicurante e morbida,
calda, avvolgente. Le loro compagne di dormitorio, Aileen, Madeline e
Cindra, erano già arrivate e si stavano preparando per
dormire.
Katie
si infilò subito il pigiama, morbido ed enorme, sciolse i
capelli
castani e si infilò nel letto.
Era sazia, felice di essere a
Hogwarts, di essere con Leanne, di rivedere Fred...
-No!
Fred no! Basta cervello, scordatelo! Non fa per te! Pensa ad altro!-
“Sono
sicura che questo sarà un anno interessante!”
esclamò Leanne,
infilandosi nel suo letto a baldacchino.
“Studenti
di altre scuole in visita, prove emozionanti, il ballo. Non potremo
annoiarci, no?” continuò l'amica convinta,
sprimacciando un
cuscino.
Katie
annuì.
“Sì,
ma ricordati che è il nostro quinto anno, Leanne! I
G.U.F.O.!
Pensiamo a dormire” disse, cercando di soffocare uno
sbadiglio.
Il torneo Tremaghi! In effetti sarebbe stata una bella occasione per la scuola, ci sarebbe stato da divertirsi!
Certo,
il Quidditch era stato sospeso...niente allenamenti...poche
possibilità di vedere Fred...
Si era
presa una cotta per lui alla fine dell'anno prima quando, presi
dall'euforia per la vincita della coppa di Quidditch, Fred l'aveva
stretta forte e le aveva dato persino un bacio sulla guancia. Era
rimasta in trance, a sorridere come un'ebete e a cercare di definire
quelle strane sensazioni che provava. Aveva sempre pensato che Fred e
George fossero simpatici e divertenti, ma non aveva mai pensato a loro
come ragazzi.
Da quel momento invece, ogni volta che
il pensiero di
Fred si era affacciato alla sua mente, aveva sentito quel buffo
sfarfallio nello stomaco e il suo viso diventare incandescente.
Il
pensiero di non avere la scusa del Quidditch per vederlo la
intristì
di colpo.
-Cervello!
Sei monotematico! Buona notte!-
Con una
smorfia decisa si strinse nelle coperte e cercò di dormire,
scacciando tutti i sorrisi beffardi che le saltavano alla mente.
Note:
Salve a tutti!
Sono Mimì.
Di Leanne non viene mai detta né la casa né l'anno. Ma nel sesto libro, quando Katie torna dal San Mungo, dice a Harry che Leanne “le stava raccontando di McLaggen e dell'ultima partita”, e lei in quel momento si trovava in sala comune circondata dai suoi amici del settimo anno. Perciò per me Leanne ha la stessa età di Katie ed è una Grifondoro.