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Autore: harryslies    14/12/2012    4 recensioni
Arrivata davanti a scuola vide un ragazzo seduto sulla scalinata che si guardava intorno. Appena la vide si alzò in piedi e le corse incontro.
«Louis!», gridò Emily praticamente saltandogli addosso.
«Emily, quanto mi sei mancata», disse Louis stringendo a sé la ragazza.
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«Mi dispiace di averti lasciato in quel modo qualche giorno fa, senza dirti neanche una parola», disse Emily abbassando lo sguardo.
«Ti prego, non mi ricordare quel momento», disse Harry ancora visibilmente scosso. «Cosa pensiamo di fare?», fece il riccio mentre, con la mano destra, sollevò il mento di Emily.
«Non credo di essere in grado di sopportare, oltre ai problemi derivanti dalla scuola, anche le delusioni d’amore», fece Emily prima di enorme sospiro.
«Quindi è davvero finita?», chiese Harry, quando anche l’ultimo briciolo di speranza che gli era rimasto iniziava a svanire.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Consiglio di leggere il capitolo con, come sottofondo, They Don't Know About Us degli One Direction)



Emily stava sistemando la sua camera, dopo qualche giorno di studio intenso sulla sua scrivania si era creata una pila di libri e diversi fogli spuntavano ovunque. Tutto ciò che aveva lasciato lì sopra prima di mettersi a studiare ormai era più che sepolto. La scuola la stava distruggendo, le verifiche e le interrogazioni si accumulavano sempre di più ed Emily si sentiva soffocare: la paura di non avere abbastanza tempo per svolgere tutti i compiti assegnati la tormentava giorno e notte.
Fortunatamente quel pomeriggio era riuscita a liberarsi dei compiti per qualche ora potendo così permettere a Louis di andare da lei. Emily sbuffò pensando a tutte le domande che il ragazzo le avrebbe posto riguardo Harry, erano passati due giorni da quel pomeriggio a casa Styles e, l’ultima persona di cui voleva parlare Emily, era proprio Harry.
Durante uno dei suoi discorsi mentali, Emily prese alcuni libri di scuola e cercò di sistemarli sulla mensola sopra la scrivania ma, considerato il poco spazio presente, dovette ricavare un posto nell’armadio di fianco a lei. In quel momento tutto ciò che desiderava fare era bruciare ogni singolo libro, non ne poteva più della scuola.
Emily sussultò sentendo qualcuno bussare alla porta.
«Ciao Emily».
«Louis. Come va?».
«Io bene, tu?», chiese il ragazzo dagli occhi azzurri.
La ragazza non rispose ma continuò a disporre i libri nello scaffale mentre il ragazzo si sedette sul letto. Emily iniziò di nuovo a maledire qualsiasi cosa e persona le passasse per la testa.
«Questo silenzio è una cosa negativa?».
«Perché sei voluto venire Louis?», chiese Emily.
«Credo che tu lo sappia benissimo».
«Hai bisogno di qualche compito? Ho già fatto fisica, storia e…».
«Emily», disse con tono severo Louis mentre la ragazza smise di parlare. «Dimmi che state scherzando».
«Non scherzo mai quando si parla di scuola», fece Emily.
«Non fingere di non capire. Che cazzo è successo questa volta tra te ed Harry?», disse Louis alzandosi in piedi ed alzando il tono della sua voce.
«Non ne voglio parlare».
«No cazzo, ora mi dici che diamine avete combinato. Non è possibile che voi due passiate il vostro tempo a litigare. Perché vi dovete comportare come due bambini?», disse Louis quasi urlando.
«Perché non lo chiedi ad Harry?», ribatté Emily.
«Gliel’ho già chiesto. Anzi, lui è venuto a casa mia quasi in lacrime dopo che te ne sei andata da casa sua. Quando succedono queste cose, tu tieni tutto dentro e soffri per conto tuo, ma Harry è diverso, soprattutto in questo periodo», disse Louis facendo una pausa. «Quando succedono questi casini lui ha bisogno di parlare subito con qualcuno e io non lo voglio vedere ogni due secondi a casa mia perché avete litigato».
Louis vide Emily asciugarsi una lacrima che aveva iniziato a scorrere sulla sua guancia destra. La ragazza continuò a sistemare la scrivania senza dire una parola quando Louis le tolse dalle mani tutto ciò che aveva e l’abbracciò.
«Usciva con Ashley mentre stavamo insieme», disse Emily abbracciando il ragazzo.
«Sai perché uscivano insieme?».
«No».
«Dovresti lasciarlo spiegare, è la cosa giusta», disse Louis.
«Come faccio a fidarmi di lui se ogni volta c’è di mezzo un’altra ragazza? Non è facile, soprattutto se si tratta di Ashley», disse Emily scostandosi dal ragazzo.
«Lo so che non è facile, ma devi ascoltarlo. Gemma mi ha detto che questi due giorni li ha trascorsi nella sua camera. Ogni volta che entrava a vedere come stava, lo ha sempre trovato attaccato al telefono ed immagino che ti abbia riempita di messaggi», disse Louis facendo sorridere Emily.
«Già».
«Anche se è stupido, Harry ti vuole bene. So che non aveva nessuna intenzione di ferirti, ma non sempre tutto rimane sotto il nostro controllo».
«Grazie per esserci sempre», disse la ragazza abbracciando Louis.
«È questo ciò che deve fare un migliore amico».







Come qualche giorno precedente, Emily si trovava di nuovo incollata alla sua scrivania, sommersa dai compiti. Il problema di quel pomeriggio era rimanere concentrata dopo la chiacchierata con Louis. Così come le aveva detto il ragazzo, Harry aveva molte spiegazioni da darle, ma Emily non era sicura di volerle sentire. Forse era arrivato il momento di dare un taglio alla loro relazione, forse non erano destinati a stare insieme.
Nonostante tutto, Emily non era sicura che sarebbe stata meglio senza Harry: lui le rallegrava le giornate, accoccolarsi tra le sue braccia era ciò che desiderava ogni giorno.
Ogni storia d’amore arriva al capolinea e probabilmente la loro ci era appena arrivata. Lo dimostravano le numerose litigate e i problemi che avevano avuto i mesi precedenti. Con i diversi e numerosi impegni scolastici, Emily aveva deciso che non sarebbe riuscita a sostenere anche le delusioni d’amore che la storia con Harry le procurava. Sapeva fin dall’inizio che non avrebbe funzionato, ma, in un momento di follia, aveva dato ascolto al suo cuore nonostante il cervello le dicesse di stare lontana dal riccio.
Emily aveva già da qualche secondo lo sguardo perso nel vuoto e, con tutte le forze, cercava di trattenere le lacrime. Non poteva negare che la storia con Harry la rendesse felice ma, la paura di incontrare un altro ostacolo, la rendeva ancora più fragile e convinta che Harry le avrebbe soltanto fatto del male. Inoltre i messaggi di scuse che aveva ricevuto i giorni precedenti non l’aiutavano a cambiare idea riguardo la storia con Harry.
-Lo so che è difficile da credere dopo tutti i casini che ho combinato, ma mi dispiace per quello che ho fatto. Emily, ho davvero bisogno di parlarti. Se dopo le mie spiegazioni non vorrai più vedermi, ti capirò e mi metterò il cuore in pace. Ti amo, Emily-.
La ragazza, dopo aver letto il messaggio di Harry che le era appena arrivato, appoggiò nuovamente il telefono sulla scrivania e guardò fuori dalla finestra cercando di trattenere le lacrime. Solo sapere che Ashley era coinvolta, la faceva imbestialire e la rendeva ancora più triste. L’unica cosa della quale era certa, era che, se avesse dovuto davvero porre una fine alla sua storia con Harry, gliel’avrebbe detto personalmente: tutto ciò che doveva fare era trovare il coraggio di parlarne col diretto interessato.
Nonostante fosse immersa nel suo mondo, Emily si accorse del campanello che aveva già suonato due volte. Se fossero stati i suoi genitori, li avrebbe uccisi sapendo che avevano la chiavi di casa con loro e non avevano trovato la forza di tirarle fuori. Ma, ripensandoci, doveva essere Louis dato che le aveva detto che sarebbe passato per prendere alcuni compiti.
Pur rischiando di uccidersi scendendo le scale, Emily riuscì ad arrivare davanti alla porta di casa tutta intera. Si diede una sistemata pur sapendo che era conciata malissimo e sapendo che Louis l’avrebbe presa in giro tutto il pomeriggio.
«Emily».
Appena la ragazza si rese conto di chi aveva davanti, le venne una fitta al cuore e tentò di chiudere la porta.
«Ti prego, Emily. Lascia che ti spieghi», fece Harry.
La ragazza riaprì la porta e lasciò Harry parlare, così come le aveva consigliato Louis. Il ragazzo sorrise vedendo che Emily indossava la felpa che gli aveva chiesto in prestito il giorno della loro ultima litigata.
«Non ti ho tradita con Ashley, devi credermi. Non potrei mai farlo dopo tutto quello che abbiamo passato e dopo tutto ciò che ho fatto per avere una possibilità con te», cominciò Harry.
Il ragazzo fece una breve pausa, doveva utilizzare le parole più giuste per spiegare ad Emily cos’era successo durante quel mese in cui si era visto con Ashley.
«È stata lei a scrivermi, voleva soltanto parlare. All’inizio voleva solo scusarsi per tutte le cose orribili che mi aveva fatto passare. Voleva anche sapere come farsi perdonare da te, ma poi abbiamo iniziato a parlare come due vecchi amici».
Emily continuava a rimanere in silenzio, ogni parola di Harry le creava una fitta allo stomaco e i suoi occhi iniziavano a riempirsi di lacrime che, fino a quel momento, era riuscita a trattenere.
«Mi ha detto che prova ancora qualcosa per me, ma le ho ripetuto che ormai il mio cuore appartiene ad un’altra ragazza e che non sarebbe mai più riuscita a prendere il suo posto», disse Harry fermandosi e facendo un respiro profondo. «Ti prego, Emily. Perdonami, avrei dovuto parlartene prima, ma lo sai che sono uno stupido e combino solo casini. Ti amo con tutto il mio cuore e non avrei mai voluto farti del male».
Emily distolse lo sguardo dagli occhi verdi del riccio, le sue parole le trafiggevano il cuore come coltelli e lei non avrebbe resistito ancora per molto. Harry continuava a cercare un contatto visivo con la ragazza, ma il suo cervello cercava di capire come facesse Emily ad essere così bella con una felpa, dei pantaloni della tuta e con i capelli raccolti in modo disordinato. Sapeva di aver sbagliato non parlando con Emily della sua situazione, ma Harry era un campione nel crearsi problemi da solo.
«Ti prego, Emily. Dimmi qualcosa. Non voglio che la nostra storia finisca ora e in questo modo», fece Harry mentre Emily lo guardò negli occhi.
Il riccio, vedendo le lacrime scorrere sul viso della ragazza, capì che doveva essere arrivato troppo tardi. Tentò di avvicinarsi ad Emily, ma lei si allontanò.
«No, Emily. Io ti amo, non voglio che finisca così».
Gli occhi lucidi di Harry mostravano tutto il suo dolore così come quelli della ragazza. Emily si avvicinò al riccio, gli asciugò le lacrime che avevano iniziato a cadere e gli schioccò un bacio sulla guancia destra. Il ragazzo, durante quel breve bacio, posò una mano contro la schiena della ragazza che, subito dopo, avvolse con entrambe le braccia il collo del riccio. Un secondo dopo, Emily sciolse l’abbraccio, guardò per l’ultima volta Harry negli occhi e rientrò in casa sapendo che quel pomeriggio non sarebbe più riuscita a studiare.







«Quindi si sono davvero lasciati?».
«Si».
«Davvero?».
«Si, Amelia. Si sono lasciati, mi dispiace che non siano corsi entrambi a dirtelo».
«Louis, che ti prendere? Non è il caso di aggredirla in questo modo, ha semplicemente fatto una domanda».
«Hai ragione, Beth. Scusami, Amelia», disse Louis continuando a fissare il suo piatto d’insalata.
«Scusami tu, Louis. È solo che non riesco a credere che siano arrivati a questo punto», fece la bionda.
«Nemmeno io. Non puoi immaginare quanto mi faccia stare male questa situazione. Sono due delle persone alle quali voglio più bene e mi rattrista vedere che non riescono ad essere felici insieme», sospirò Louis.
«Lou, vedrai. Si sistemerà tutto», fece Liam.
«Altrimenti sistemeremo noi tutto», disse Niall concludendo la frase dell’amico.
Zayn aveva appena circondato i fianchi di Amelia col braccio sinistro e l’aveva avvicinata a sé mentre continuava a fissare prima Harry, seduto ad un tavolo alla sua destra, poi Emily, anche lei da sola, alla sua sinistra. Non era l’unico che sembrava assistere ad una partita di tennis e lui, così come tutti gli altri, non riusciva a capire come potessero Emily ed Harry litigare sempre.
Tutti e sei erano seduti insieme nella mensa durante la loro pausa pranzo e sentivano incredibilmente la mancanza di Emily ed Harry al tavolo con loro. I momenti in cui il silenzio iniziava a diventare troppo lungo erano sempre interrotti da qualche battuta stupida di Emily oppure da qualche osservazione idiota di Harry che poi trascinavano tutti gli altri in grandi risate.
«Perché devono sempre litigare? Mi spezza il cuore vederli divisi sapendo quanto si vogliono bene», soffiò Beth appoggiando la testa sulla spalla di Niall.
«Andrà tutto bene, si sistemerà tutto», le disse il biondo schioccandole un bacio sulla fronte.
Erano trascorsi pochi giorni dall’ultima volta in cui avevano visto Harry ed Emily insieme e già ne sentivano la mancanza come se fossero stati separati per mesi.
Ma, questa volta, tutti sapevano che le cose non sarebbero tornare facilmente come prima, nonostante tutti ci sperassero.







Emily continuava a fissare il cortile della scuola, ancora una volta bloccata in classe dalla professoressa Peterson e le sue interminabili lezioni di spagnolo. Nonostante si trovasse in un periodo pieno di interrogazioni e verifiche, da quando aveva lasciato Harry, Emily trascorreva le sue giornate nella sua camera, seduta sul davanzale della finestra, con le cuffie nelle orecchie.
Fissava i rami spogli scossi dal vento, la pioggia o la neve cadere così come faceva in quel momento a scuola: l’unica differenza stava nel trattenere le lacrime davanti ai suoi compagni di classe. Emily odiava sembrare debole e, pur di non chiedere aiuto, trascorreva delle ore chiusa in bagno a piangere tutte le lacrime a sua disposizione.
In situazioni del genere, Emily non andava neanche a sfogarsi con Amelia e Beth, sicura che loro non avrebbero compreso le sue sofferenze. Le aveva viste tristi, più volte, insieme ai ragazzi fissare prima lei e poi Harry nella mensa e, conoscendole, cercavano un modo per far tornare tutto come prima.
Il bussare improvviso alla porta fece sobbalzare quasi tutti i compagni di classe di Emily; lei, però, non si mosse di una virgola, continuava a fissare il cortile. Non prestava attenzione nemmeno al bidello appena entrato, che in altre situazioni poteva sembrarle una piccola via di fuga dalle lezioni della Peterson.
«Emily», disse la donna sulla cinquantina. «Emily?».
«Scusi, professoressa. Ero distratta», fece la ragazza tornado sulla Terra.
«L’avevo notato. Ora penso che lo sarai ancora di più, a quanto pare c’è un pacco per te», disse la Peterson mentre Emily non capiva il senso di quella frase.
Quando la donna indicò la porta, solo allora Emily notò il bidello con un mazzo di rose rosse che si stava avvicinando a lei.
«Consegna speciale», disse l’uomo sorridendole.
Emily ricambiò immediatamente il sorriso e si scusò con la professoressa per quell’interruzione improvvisa.
La ragazza prese la busta incastrata tra le dodici rose e, pur immaginando chi potesse essere il mittente, l’aprì: la calligrafia aveva confermato i suoi sospetti e, improvvisamente, una fitta allo stomaco cominciò ad diventare più insistente.
-Dodici rose rosse per San Valentino? Che regalo banale. Io sono banale, fin troppo. A quanto pare litigare e far soffrire le ragazze sono le uniche due cose che so fare bene, fin troppo bene. Sono davvero un tipo banale, oltre che uno stupido. Non so come tu abbia fatto ad innamorarti di me, sono una persona orribile. Non sono in grado di parlare con la mia ragazza (sei la mia ragazza, vero?) di ciò che mi preoccupa e, puntualmente, la faccio soffrire-. Emily sorrise pur sapendo che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime ancora per molto. -So che ti avevo detto che mi sarei messo il cuore in pace e non ti avrei più cercata, ma questi giorni senza di te sono stati invivibili. Riesco a capire quanto tengo a te e quanto ti voglio bene, solo quando sono sul punto di perderti. E non ti scriverei tutto questo se non avessi pensato di averti persa davvero. Non smetterò mai di dirtelo e ti inseguirò finché non mi ascolterai. Emily, ti amo. Harry-.
Emily finì di leggere la lettera mentre un sorriso si era impadronito del suo viso. Si asciugò velocemente le due lacrime che avevano iniziato a segnarle le guance, sotto lo sguardo curioso dei suoi compagni di classe.
Appena suonò la campanella, Emily uscì di corsa dall’aula, voleva assolutamente parlare con Amelia e Beth dell’accaduto. Continuando a camminare nel corridoio col mazzo di rose in mano, notò Harry, con le braccia conserte, appoggiato proprio accanto al suo armadietto. Sorrise quando lui sfoderò il suo sorriso appena la vide.
Arrivata davanti al suo armadietto, inserì la combinazione e l’aprì, sotto lo sguardo curioso del riccio, riponendo all’interno alcuni libri e prendendo il suo cappotto. Dopo averlo indossato, richiuse l’armadietto e, sempre col sorriso stampato sul viso, si diresse verso l’uscita.
Sapeva benissimo che Harry la stava seguendo a qualche metro di distanza, ma si spaventò appena sentì la sua testa poggiarsi sulla sua spalla e le sue braccia avvolgerle la vita.
«Che bel mazzo di rose. Chi te l’ha regalato?», chiese ironico il riccio.
«Un tipo», rispose distrattamente Emily cercando di non ridere.
«Sono davvero belle. Ha buon gusto il ragazzo».
«In realtà, lui dice e crede di essere banale», disse Emily.
«E tu credi che…?», cominciò il riccio.
«E io credo che il mio ragazzo sia un idiota», disse Emily completando la frase.
«Che hai detto?», chiese sorpreso il riccio.
«Io? Niente».
«Avanti, ripetilo», le disse Harry pronto per un possibile attacco di solletico.
«Mi dispiace, Harry», fece Emily guardando gli occhi verde smeraldo del riccio.
«Per cosa?», domandò il ragazzo schioccandole un bacio sulla guancia destra.
«Mi dispiace di averti lasciato in quel modo qualche giorno fa, senza dirti neanche una parola», disse Emily abbassando lo sguardo.
«Ti prego, non mi ricordare quel momento», disse Harry ancora visibilmente scosso. «Cosa pensiamo di fare?», fece il riccio mentre, con la mano destra, sollevò il mento di Emily.
«Non credo di essere in grado di sopportare, oltre ai problemi derivanti dalla scuola, anche le delusioni d’amore», fece Emily prima di enorme sospiro.
«Quindi è davvero finita?», chiese Harry, quando anche l’ultimo briciolo di speranza che gli era rimasto iniziava a svanire.












eccomi qua, di nuovooooo! (:
scusatemi per l'attesa, mi dispiace tanto farvi aspettare.
è tutta colpa della scuolaaaaa! queste ultime due settimane sono state davvero un inferno: tra un po' non riuscivo a trovare nemmeno il tempo per andare in bagno tanto avevo da studiare ahahahah
e tanto per cambiare, ho avuto un altro mio "periodo di depressione" durante il quale rimanevo seduta con le cuffie nelle orecchie a fissare il vuoto per ore, senza un motivo preciso (:
in realtà è tutta colpa di They Don't Know About Us, che mi ha fatto cadere in depressione.
PARLIAMO DEL CAPITOLO muahahahah
quanto può essere dolce Harry?! io lo amo (anche se in questo periodo siamo in crisi e abbiamo qualche problema) quando Emily ha lasciato Harry, mi sono quasi messa a piangere (solo io posso piangere per le cose che scrivo -.-)
in questo capitolo si può capire un po' meglio che diamine ha combinato Harry (:
la mia idea iniziale era di aggiungere ancora una parte, ma ho deciso di metterla nel prossimo capitolo muahahah
spero di non metterci troppo tempo a scrivere, però vi assicuro che l'idea c'è già e appena ho due minuti liberi mi metto a scrivere (:
come al solito ringrazio tutti coloro che mettono la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate e tutti coloro che mi fanno sapere ciò che pensano della storia (:
non vorrei sembrare cattiva, ma, dato i numerosissimi impegni scolastici che mi impone la quinta liceo, i prossimi capitoli li posto se vedo qualche recensione che per me significa che la storia piace. altrimenti la finisco qui e buonanotte al secchio, anche se ci sono immensamente affezionata (:
seguitemi su twitter (@harryslies), se volete seguire i miei "aggiornamenti" (:
un bacio a tutti quanti,
Elisa c:
  
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