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Autore: SheWritess    14/12/2012    0 recensioni
Non vorrei anticipare nulla, perchè questa storia sarà tutta una sorpresa. E' molto diversa dalle altre che ho scritto, perchè utilizzerò molti più particolari. L'argomento centrale è uno: l'amore. Ma l'amore tra chi? Si tratta di un amore complicato, ricco di intrighi, un amore da nascondere, ma un amore sincero. "Le persone dicono che non dovremmo stare insieme, troppo giovani per sapere il significato di 'per sempre'" [cit...]
Chissà, se i protagonisti riusciranno a sfuggire alle incomprensioni, alle minacce, e alle persecuzioni, per poi trovare un posto in cui nascondersi, ed essere quello che sono, facendo fiorire il loro forte amore.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“The first date”

Capitolo 3.
 
*Harry*
Rispondo preso dalla curiosità e ansioso di sentire la voce del misterioso ragazzo.
-Pronto?-dico con un tono seccato.
-Emh..mi scusi.. pensavo stessi parlando con El..forse ho sbagl…-lo fermo e prendo a parlare.
-No.-dico con un tono secco- non hai sbagliato.
-Ah.. e lei chi è? Il padre?-chiede cortesemente la calda voce del ragazzo.
-Sono..-mi soffermo pensando. Se gli dicessi che sono il suo ragazzo, lui la lascerebbe stare e lei tornerà ad essere mia amica no?- sono il suo ragazzo. Tu chi sei?-chiedo marcando il suono nella parola ‘tu’, con aria di disprezzo.
-Sono Louis. Ho conosciuto El stamattina.-dice prendendo una pausa.
Non rispondo, aspetto che continui a parlare.
-E’ molto carina, le ho chiesto di uscire. Infatti ho chiamato per mettermi d’accordo per il posto..Ma.. Non mi aveva parlato di te. Non sapevo avesse un ragazzo..-dice lui dispiaciuto.
-Ora lo sai. Hai altro da dire?-chiedo nervoso.
-Vorrei parlarle. Magari sarebbe solo un’uscita tra amici.-prova a proporre.
-So cosa intendono i ragazzi con ‘un’uscita tra amici’. Si fa per dire, lo so benissimo che poi finisce sempre col fare sesso.-dico io orgoglioso di aver espresso questa frase.
-No..Io davvero non..non vorrei mai mettermi tra di voi. Mi dispiace se sto creando qualche disturbo …-risponde calmo.
-Si. Hai proprio rotto le palle, carissimo Louis!- esclamo e chiudo con un ‘Ciao’.
So che mi sono comportato da vero stupido, e che sono stato un’idiota.
Ho trattato quel povero ragazzo davvero male, e sono stato un bugiardo.
Non riuscivo io stesso a spiegarmi perché l’avessi fatto. Magari ero solo geloso e preoccupato del fatto che lei avrebbe potuto avere un ragazzo e scordarsi di me. Ma ho sbagliato. Lei ha la sua vita, e deve godersela, non posso impedirgli questo.. La cosa importante adesso era quella che lei non sarebbe dovuta venire a saperlo, sennò sarebbero stati guai seri.
 
*El*
Non ho più riscontrato Louis, o visto Harry. Sinceramente non mi importa molto di lui adesso, la mia testa è concentrata su Lou. Ma sono consapevole di aver esagerato un po’ nel comportarmi con Harry. Forse l’avevo ferito. Non è mai successo di aver litigato con lui, e vederlo andare via da solo, è una brutta immagine ai miei occhi.
Torno a casa dispiaciuta, getto lo zaino sul letto e frugo cercando il cellulare. Ho bisogno di chiarire con lui, devo scusarmi. Non riesco a trovarlo. Corro in corridoio, afferro il vecchio aggeggio per la cornetta e compongo il numero di casa di Harry. Solitamente risponde immediatamente, ma stavolta ho dovuto aspettare 4 squilli.
-Pronto?-risponde con la voce rauca, come se avesse pianto.
-Harry? Tutto bene?-chiedo preoccupata.
-Si.-risponde freddamente.
-Ti chiamo da casa perché ho perso il cellulare. Devo averlo lasciato a scuola.-lo informo.
-No, ce l’ho io. Non chiedermi perché, era dentro il mio zaino.-dice.
-Più tardi passo a prenderlo allora. Comunque..scusa per prima, ero nervosa. Se vuoi posso spiegarti.-dico con dispiacere.
-Non c’è bisogno.-risponde.
-Ha per caso chiamato qualcuno?-chiedo confusa.
-Sì, il tuo ‘qualcuno’ era per caso un ragazzo che ti piace?-chiede fingendo di non saper niente.
-Come lo sai?-chiedo.
-Ho parlato con il tuo ‘Louis’. Voleva parlarti.-risponde seccato.
-Oh,Louis!-esclamo sospirando- Mi ha chiesto di uscire, ed è così carino!-continuo.
-Sai cosa ne penso di questo argomento.-risponde serio.
-Si, che potrebbe deludermi come ha fatto una volta quel ragazzo di cui mi ero innamorata follemente. Ma Harry, eravamo alle medie.. Ora siamo al college! So come comportarmi!-esclamo io sicura.
-Potrebbe spezzarti il cuore, e sta volta, sei in grado di capire e ti farebbe ancora più male della prima volta.-continua.
-Harry, stai tranquillo. Louis non è fatto così, andrà bene. Fidati di me, non posso restare per sempre una bambina. Sono cresciuta ormai, ho 19 anni.-reclamo.
-Ti lascerò libera di fare quello che tu vuoi, insomma non sono tua madre!-esclama.
-Sei come un fratello però. So che quello che fai è per proteggermi, e lo apprezzo. Ti voglio bene, Harry.- dico dolcemente.
-Anch’io.-risponde.
Riattacca.
Faccio una doccia, prendo i miei vestiti e corro da Harry. Appena la porta si apre, davanti a me c’è la figura buia di Harry. Ha i capelli davanti al viso, e gli occhi lucidi. Tiene lo sguardo abbassato e non spiccica una parola.
Non fiato, e lo abbraccio stringendolo forte al mio petto.
-Ho paura.-dice lui.
-Harry, il passato è passato non succederà più!-lo rassicuro io.
-Non voglio di nuovo vederti soffrire. Con quei tagli ai polsi e …-lo fermo.
-Basta. Stai tranquillo Harry, io sto bene, e qualsiasi cosa accadrà io non mi lascerò abbatere.-continuo.
Mi abbraccia. Sciogliamo l’abbraccio dopo minuti e ci sediamo nel divano. Passiamo ore a chiacchierare, e beviamo una tazza di thè caldo, come eravamo soliti fare.
-Potresti accompagnarmi a scuola, tra mezz’ora?-chiedo timidamente.
-A scuola?-chiede confuso lui.
-Ci siamo dati appuntamento lì con Lou..-continuo.
-Tra mezz’ora?-dice prendendo una pausa. Quasi seccato.- Cosa fai ancora qui? Lì c’è il bagno! Và a cambiarti,scema!-continua aprendo un enorme sorriso.
-Oh, è ritornato il mio migliore amico!!-esclamo felice.
Lo abraccio, poi corro in bagno.
Mi osservo allo specchio, e sorrido. Sono felice. Ho un migliore amico che ci tiene a me, e sto per uscire con il ragazzo che mi piace. Non vorrei niente di meglio. Indosso la maglia nera con i fiori ricamati che traspariscono sulla scollatura, e infilo dei pantaloni blu eleganti. Metto un paio di scarpe nere con il tacco, spruzzo un po’ di profumo, e mi trucco. Esco dal bagno con un portamento maestoso, come se fossi una modella. Harry mi osserva soddisfatto e mi fa i complimenti. Infilo la giacca, e saltiamo su in macchina.
 
*Harry*
Era così carina, e felice. Quello che volevo era la sua felicità, quindi non potevo toglierla. Però dovevo rimediare al grande casino che avevo fatto e parlare con Louis. Ho lasciato El con la scusa di dover andare in bagno, e ho chiamato Louis.
-Scusami per prima..io non sono il suo ragazzo. Sono un suo amico, fa finta che non ti abbia detto niente. A lei piace, ti sta aspettando davanti a scuola, non mancare, e prendi un mazzo di rose, le piaceranno. Trattala bene.-dico frettolosamente.
-Oh va bene, grazie. Arrivo subito! Ciao, e grazie ancora!-esclama felice.
Non so perché ma iniziai a fidarmi di quel ragazzo. La sua voce era così calda e calma, che mi tranquillizzava. Risali in macchina, e accostammo davanti scuola.  El me lo fece notare immediatamente. Lui era lì, voltato di spalle,a bordo di una decappottabile rossa. Indossava una maglia a righe blu e bianca, e dei jeans rosso fuoco, seguiti da un paio di mocassini marroni. Però…Aveva proprio un bel culo!
Salutai El, la raccomandai di star attenta, e andai via.

 
*Louis*
Era stupenda. Non aveva bisogno di indossare minigonne per esserlo. Era perfetta anche con quei jeans blu. Le sorrisi e lei ricambiò.
-Dove mi porta il signor Coniglio?-chiede lei provocandomi una risata.
-Nel paese delle meraviglie.- rispondo stando al gioco.
-Oh, non vedo l’ora allora!-esclama ridendo.
Quel cazzo di sorriso, mi mette i brividi. Poso un braccio attorno ai suoi fianchi, e aprendo lo sportello della macchina, faccio cenno di entrare. Lei, fiera del mio gesto da galantuomo, porta dietro l’orecchio i capelli, e con una gamba alla volta si accomoda in macchina. Salgo, indosso un paio di RayBan, e metto in moto la macchina, col sorriso sulle labbra; ero sicuro che sarebbe stata entusiasta del posto in cui l’avrei portata.
 
*El*
Non sapevo dove aveva intenzione di portarmi, ma ero sicura sarebbe stato un posto magnifico, e anche se non lo fosse stato lui l’avrebbe sicuramente reso un sogno. Con quel suo sorriso angelico riesce a rendere felice chiunque gli sta accanto.
Dopo un quarto d’ora, accosta la macchina, e mi sorride. Mi guardo intorno, vedo una campagna. Non capisco e lo osservo con aria dubbiosa.
-Adesso tocca a te stare al gioco. Indossa questa benda, e non togliertela prima che te lo dico io.- esclama mostrandomi un panno nero.
Sorrido, e indosso la benda, proprio come mi aveva ordinato di fare. Ero curiosa di quello che mi aspettava, adoravo i suoi giochetti romantici. Non vidi nulla, ma sentii il motore della macchina, stava ripartendo. Passarono altri 5 minuti, dopo riaccostò. Scese dalla macchina, aprì lo sportello, e afferrò la mia mano, aiutandomi a rialzarmi. Rimasi stretta a lui, e mi lasciai condurre. Lui camminava con un passo sicuro, consapevole di quello che stava andando a fare. Camminammo per isolati credo, e con le mie zeppe riuscivo a percepire la presenza del prato. Eravamo in un giardino? Questo non lo sapevo. Il vento mi scompigliava i capelli, e sentivo gli uccelli cinguettare. Ci fermammo.
-Togli la benda.-disse dolcemente.
La tolsi lentamente, e aprii gli occhi. La prima cosa che vidi fu l’enome salice piangente che c’era di fronte a me, decorato dalla presenza di ogni specie di uccelli. Alberi a non finire, e il cielo sopra di me era di un azurro chiarissimo, proprio come i suoi occhi. Sorrisi, e dopo un po’ mi accorsi della sua assenza.
-Lou? Dove sei?-chiesi giocosamente come se stessi giocando a nascondino con i miei cuginetti. Mi sentivo ritornare indietro nel tempo.
-Dai Lou! Vieni fuori!-esclamai insistente.
-Boing! Boing!-faceva cercando di imitare il rimbalzo, e saltando in aria come fosse un coniglio.
Lo osservai e mi diedi in una risata a crepapelle. Indossava delle orecchie da coniglietto bianco, e aveva disegnato dei baffi neri sul viso. Teneva in mano una coroncina di plastica, come quella delle bambole.
-Ecco a lei, signorina Alice!-disse porgendomela.
Indossai la corona e risi. Mi afferrò per il braccio e mi trascinò via. Davanti a noi ecco un piccolo tavolino, con su delle tazze di thè,attorno al quale stavano tre ragazzi.
-Loro sono Liam , il saggio gufo, Niall , il simpatico maialino, e Zayn, il vanitoso corvo.- disse indicandomi ad uno ad uno i tre ragazzi.
Uno era biondino, con gli occhi azzurri, l’altro era moro, e l’altro molto scuro di carnagione.
-Ragazzi, vi presento Alice!-continuò indicandomi.
-Oh no, mi chiamo Eleanor. – replicai io.
Ci sedemmo accanto ai ragazzi, e bevemmo il thè. Era tutto così surreale, mi sentivo davvero nella fiaba di Alice, nel paese delle meraviglie.  Spendemmo del tempo in chiacchere, e quando si fece sera, Lou mi prese per mano e mi fece allontanare. Mi portò davanti una cascata che sfociava in una valle enorme. Era stupendo. Mi sorrise e disse:
-Ti sei divertita?
-Sì. Grazie Lou, non sono mai stata così bene. E’ tutto così perfetto, non so davvero come ringraziarti.- dissi stringendo la sua mano.
-Io so come..-disse dolcemente.
Si avvicinò al punto in cui le nostre labbra si sfioravano, e i nostri nasi si toccavano, osservai i suoi occhi nel profondo, e vidi il mio futuro, poi osservai le sue labbra così rosee, e lui faceva lo stesso con me, fino a permettere di farle incontrare. Le nostre lingue giocavano ad acchiapparello, e i nostri cuori, l’uno contro l’altro, sfondavano la maglietta, col battito forte. Portava la sua mano sui miei fianchi, accarezzando la mia schiena, e l’altra sul viso, tra i miei capelli. Io stringevo forte le mie braccia al suo collo, c0me se volessi tenerlo mio per sempre. Poi sentii una voce che mi chiamava da lontano…

  
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