ROSSO, NERO, INCOLORE
Sara era una donna
bellissima.
Tutti l’ammiravano, forse
l’amavano di nascosto.
Alta e slanciata, ambiziosa
e dalla mente fina era Sara.
Fra tutti fu Giorgio che
l’amò così tanto da
sposarla.
Essi vivevano una vita
normale, una vita felice e fresca come loro;
come ogni giovane coppia era
piena di speranze e progetti.
Giorgio si pronuncia con la
prima
o chiusa
come faceva Sara.
Egli era un bel giovane,
biondo e allegro,
un poco timido.
Ma poi non troppo per lei.
Baciò la Mora in settembre la prima volta
in giugno la baciò la prima
volta da moglie.
Sapete, acqua e fuoco.
Acqua e Fuoco erano.
Unione insolita.
Oppure no.
***
Le giornate dei due
scorrevano liete e
senza impacci,
perché lei non voleva, lei
era perfetta.
Si srotolava la loro vita in
una casetta in periferia, ombrosa e accogliente.
Il denaro non mancava,
l’erede sì
ma ciò non era ricercato.
A lei andava bene così,
conta più carriera o
famiglia?
Sara preferiva l’ufficio ai
Passeggini.
A lui
no.
Giorgio voleva la passione,
l’emozione
Forse pensava di averlo
trovato in Sara?
Stupidamente ingenuo.
Ma di uomini che non
capiscono le donne
assai
Vi sono al mondo.
Poi forse
la passione
la trovò.
In un giorno d’aprile
***
La sua passione era molto
bella ed aveva anche un nome. Diana
Ovvero.
All’altro lato della dea
omonima
Sembrava
Ma non era.
I capelli erano come gli
occhi:
chiari.
Lei era selvaggia, lei era
la
Passione.
E poi Giorgio la interpretò
in quello che cercava: Il contrario della
Mora.
***
Era così bello prendersi
sotto il sole, vicino a quel laghetto nascosto.
L’adrenalina e Diana erano
dolci per Giorgio.
***
Ma i saggi antichi san bene
che
Ciò che è bello
- e ciò che è brutto anche -
è destinato ad essere
divorato dai giorni, dalla vita e dai cambiamenti.
Dal tempo.
Anche la passione di Giorgio
e Diana spezzarsi doveva, prima o poi, dagli occhi bramanti di vendetta
Della Fera
Sara.
Lo sguardo suo, bruno dalla
sfumatura sanguigna, un giorno guizzò per caso
Sul lago
E
Per caso
Incontrò Amore che impietoso
colpiva gli occhi e il corpo del suo Giorgio
Con un’arma letale,
Donna bella.
Tradimento. Ciò che non si
può perdonare.
L’irrazionale attraversò la
razionale.
(scusate… la legata…xD)
***
E ad un tratto di quel
grigio giovedì,
si trovò il sangue a fiotti
sulla mano.
Sangue misto, di donna e di
uomo.
Ma lei i colori non li
vedeva più. Solo nero e bianco, no, solo
Nero.
Odio.
Desiderio
Di
Vendetta.
Desiderio
Di
Fare
Male.
Tanto.
Accecata, ferita, donna
ambiziosa umiliata,
c’è da temere di più?
Voleva procurare agli altri
dolore, tanto gli altri lo avevano procurato a lei. Sbagliato.
Tremendo errore.
Così, aveva limitato Giorgio
e Diana della loro vita. Non era un fatto voluto, ovviamente,
questo:
Sara voleva solo ferire.
Ma il suo errore balzò fuori
troppo tardi. Fisico
Dolor,
ma quello che fa più male è
quello celato dentro di noi,
non testimoniato dal sangue,
e
a volte
neanche dalle lacrime,
dolore non visibile.
Incolore.
Quel dolore era
Tanto
Dentro Sara.
Accortasi dello sbaglio, il
Rosso le fece bruciare degli occhi.
Il Rosso scuro e dai
riflessi neri del sangue di Giorgio
Che scorreva sulla camicia
pulita, stirata quella mattina dalla Mora.
Rosso, sulle sue mani, sul
suo viso, sul suo viso.
Il viso
Che non avrebbe più sorriso
né pianto e
Il viso
Che avrebbe ancora
E solo
Pianto.
Rosso.
Esplose d’improvviso fuori
l’Incolore,
prendendo forma di lacrime
grandi, pesanti, piene.
Lacrime senza colore,
lacrime che scorrevano su lei
Lui
E anche l’altra.
La mora strizzò gli occhi e
tutto quello che vide fu:
Rosso, Nero, Incolore.