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Autore: _FrancyDevil_    01/07/2007    5 recensioni
Un'altra One-Shot! (Non mi smentisco mai...) Perlomeno è un po' più lunga delle precedenti! Sembra scritta in versi ma non è così: ho voluto coniugare la parte grafica con il senso intrinseco dello scritto: ovvero, dato che la mia storia descrive un sentimento contorto, quello della vendetta, appare contorta anche da un punto di vista grafico, con versi o troppo lunghi o troppo corti, frequenti anacoluti etcetera...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ROSSO, NERO, INCOLORE

 

Sara era una donna bellissima.

Tutti l’ammiravano, forse l’amavano di nascosto.

Alta e slanciata, ambiziosa e dalla mente fina era Sara.

 

Fra tutti fu Giorgio che l’amò così tanto da

sposarla.

Essi vivevano una vita normale, una vita felice e fresca come loro;

come ogni giovane coppia era piena di speranze e progetti.

 

Giorgio si pronuncia con la prima

o chiusa

come faceva Sara.

Egli era un bel giovane, biondo e allegro,

un poco timido.

Ma poi non troppo per lei. Baciò la Mora in settembre la prima volta

in giugno la baciò la prima volta da moglie.

 

Sapete, acqua e fuoco.

Acqua e Fuoco erano.

Unione insolita.

Oppure no.

 

 

***

 

 

Le giornate dei due scorrevano liete e

senza impacci,

perché lei non voleva, lei era perfetta.

Si srotolava la loro vita in una casetta in periferia, ombrosa e accogliente.

 

Il denaro non mancava, l’erede sì

ma ciò non era ricercato.

 

A lei andava bene così,

conta più carriera o famiglia?

Sara preferiva l’ufficio ai

Passeggini.

 

A lui

no.

Giorgio voleva la passione, l’emozione

Forse pensava di averlo trovato in Sara?

Stupidamente ingenuo.

 

Ma di uomini che non capiscono le donne

assai

Vi sono al mondo.

 

Poi forse

la passione

la trovò.

 

In un giorno d’aprile

 

 

***

 

 

La sua passione era molto bella ed aveva anche un nome. Diana

Ovvero.

 

All’altro lato della dea omonima

Sembrava

Ma non era.

 

I capelli erano come gli occhi:

chiari.

 

Lei era selvaggia, lei era la

Passione.

 

E poi Giorgio la interpretò in quello che cercava: Il contrario della

Mora.

 

 

***

 

 

Era così bello prendersi sotto il sole, vicino a quel laghetto nascosto.

L’adrenalina e Diana erano dolci per Giorgio.

 

 

***

 

 

Ma i saggi antichi san bene che

Ciò che è bello

- e ciò che è brutto anche -

è destinato ad essere divorato dai giorni, dalla vita e dai cambiamenti.

Dal tempo.

 

Anche la passione di Giorgio e Diana spezzarsi doveva, prima o poi, dagli occhi bramanti di vendetta

Della Fera

Sara.

 

Lo sguardo suo, bruno dalla sfumatura sanguigna, un giorno guizzò per caso

Sul lago

E

Per caso

Incontrò Amore che impietoso colpiva gli occhi e il corpo del suo Giorgio

Con un’arma letale,

Donna bella.

Tradimento. Ciò che non si può perdonare.

 

L’irrazionale attraversò la razionale.

(scusate… la legata…xD)

 

 

***

 

 

E ad un tratto di quel grigio giovedì,

si trovò il sangue a fiotti sulla mano.

Sangue misto, di donna e di uomo.

 

Ma lei i colori non li vedeva più. Solo nero e bianco, no, solo

Nero.

Odio.

Desiderio

Di

Vendetta.

Desiderio

Di

Fare

Male.

Tanto.

 

Accecata, ferita, donna ambiziosa umiliata,

c’è da temere di più?

Voleva procurare agli altri dolore, tanto gli altri lo avevano procurato a lei. Sbagliato.

 

Tremendo errore.

 

Così, aveva limitato Giorgio e Diana della loro vita. Non era un fatto voluto, ovviamente,

questo:

Sara voleva solo ferire.

 

Ma il suo errore balzò fuori troppo tardi. Fisico

Dolor,

ma quello che fa più male è quello celato dentro di noi,

non testimoniato dal sangue, e

a volte

neanche dalle lacrime,

dolore non visibile.

Incolore.

 

Quel dolore era

Tanto

Dentro Sara.

 

Accortasi dello sbaglio, il Rosso le fece bruciare degli occhi.

Il Rosso scuro e dai riflessi neri del sangue di Giorgio

Che scorreva sulla camicia pulita, stirata quella mattina dalla Mora.

Rosso, sulle sue mani, sul suo viso, sul suo viso.

 

Il viso

Che non avrebbe più sorriso né pianto e

Il viso

Che avrebbe ancora

E solo

Pianto.

 

Rosso.

 

Esplose d’improvviso fuori l’Incolore,

prendendo forma di lacrime grandi, pesanti, piene.

Lacrime senza colore, lacrime che scorrevano su lei

Lui

E anche l’altra.

 

La mora strizzò gli occhi e tutto quello che vide fu:

Rosso, Nero, Incolore.

 

 

 

 

  
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