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Autore: pollama    14/12/2012    4 recensioni
[cit. dal primo capitolo] "Aveva bisogno di qualcosa di fresco, qualcosa che potesse dissetare le sue labbra inaridite".
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Erano passati cinque anni felici dall'ultima volta che Harry e i suoi amici avevano messo piede nella scuola di Hogwarts. Ma qualcosa è cambiato... un evento ha cambiato le loro vite ed è proprio per questo che presto vivranno una nuova avventura.
Storia avvincente e piena di colpi di scena, mistero e amore, suspense e... tanto altro :)
Buona lettura!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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11° capitolo



Un freddo improvviso percorse i tre ragazzi che stavano in piedi di fronte a Ron che iniziò ad affannare rumorosamente.
Hermione, balzò andando a stringere il braccio di Harry, mentre Ginny osservava minacciosa Selena che continuava a sogghignare.
«Cos’ hai da ridere? Cosa gli hai fatto?» disse la ragazza torturandosi una ciocca di capelli rossi.
«Ho pensato ad un gioco carino… e mi diverte parecchio!» si voltò verso i tre ragazzi e socchiudendo gli occhi continuò dicendo: «Buon divertimento».
La donna disse quelle due parole con un’ enfasi agghiacciante e sfilandosi la bacchetta dal reggicalze, si avvicinò al ragazzo dai capelli rossi che continuava a ripetere: «No, ti prego. Ti prego no!».
Con un movimento lento lanciò un incantesimo facendo spezzare le catene nere che gli legavano le caviglie. Si voltò verso Harry e salutandolo con la mano sussurrò: «Vediamo se te la caverai»
Poco dopo Selena sparì, ricomparendo dietro al vetro resistente alle loro spalle che prima aveva fatto svanire con uno schiocco di dita.
«An- Andate via… Andate» continuava a rantolare Ron.
Improvvisamente gli fuoriuscì un grido roco e acuto, Hermione sentì le vene ghiacciarsi.
«Ron» Harry pronunciò più volte il suo nome, cercando in qualche modo di farsi guardare, ma nulla, il ragazzo dai capelli rossi non riusciva minimamente a sollevare il viso; si acquattò sul pavimento freddo e sentiva sotto i palmi delle mani il pungere delle schegge d’osso che erano sparse nella stanza.
«Dovete… Colpire… Dovete colpire me» cercò di mantenere quel poco di lucidità che gli rimaneva, aggrappandosi a qualsiasi ricordo che aveva. Voleva rimanere lucido, anzi, doveva rimanere lucido.
«Non capite?» iniziò a dire Selena dall’altra parte del vetro.
«Io vi ci ho portato fin qui. Io ho voluto che arrivaste a pensare a me» prese una pausa nella quale ridacchiò compiaciuta.
«Ricordo che lui venne qui cercando mio padre, ma lui era già morto nella nostra… nella mia impresa»
«Impresa?» chiese Harry, interrompendola bruscamente, cercando di concentrarsi su ciò che stava dicendo la donna piuttosto che sulle grida e i lamenti sussultanti dell’amico.
«Mio padre, Maximilian Impronta, è morto per il bene dell’esperimento n° 05»
«Di che esperimento parli?» Harry si sentì disorientato. Fino a quel momento nessuno mai aveva accennato ad un esperimento.
«L’esperimento n° 05 lo avrete ben presto di fronte ai vostri occhi» indicò Ron che iniziò a produrre un enorme quantità di saliva che, copiosa, fuoriusciva dalla bocca socchiusa.
«Mio padre non era compatibile con il sangue di un Licantropo»
«Li- Licantropo?» Hermione deglutì a fatica e sentì le lacrime bruciare gli occhi; non riusciva a capacitarsi di come, Selene, potesse essere così folle.
«Sì, un Licantropo. Ma ho modificato qualcosa. Ho pensato che forse sarebbe stato meglio se fosse stato a comando la trasformazione. Ma voi vi chiederete il perché della grossa statura e dell’aspetto così diverso da un semplice Lupo Mannaro. Ed è questo il bello! E’ opera di combinazioni genetiche e di varie apparecchiature magiche. Quindi ho voluto provare... Un po’ di magia lì, un po’ di alchimia là e finalmente ho trovato il soggetto giusto» indicò Ron che era riverso a terra in preda a fremiti incontrollati.
«Lui porta a termine le mie richieste, sempre. L’esperimento n° 05 per me è il mio servo della morte personale»
Harry sentì il cuore perdere un colpo appena si voltò e vide il suo amico sanguinare copiosamente. La pelle sulle braccia e sul petto gli si era crepata, facendo sgorgare il sangue.
Hermione si portò le mani alla bocca e lanciandosi accanto a suo marito, gli cominciò ad accarezzare il viso.
«Ron, ti prego… ascoltami. Ron…» affievolì la voce appena vide che il ragazzo chiuse gli occhi, ma continuò a ripetere: «Ron, mi senti?»
Harry, notò che le mani gli si muovevano in modo strano, così disse: «Hermione, vieni qui. Credo sia meglio» e allungò la mano, come fosse un invito a raggiungerlo.
«Ma Harry…» Hermione sentì le lacrime che iniziarono a bagnarle le guance, ma ritrasse velocemente la mano appena sentì un qualcosa di ruvido sotto di essa.
Dalle crepature della pelle di Ron, iniziarono a comparire dei ciuffi di peli bianchi.
Il ragazzo riaprì gli occhi all’improvviso, come se fosse stato percorso da un fulmine. Balzò in piedi, dando una spinta violenta ad Hermione che cadde lontano un paio di metri.
Il ragazzo inarcò la schiena mostrando i denti che divenivano sempre più lunghi, e accucciandosi a terra scattò verso un angolo buio della stanza, senza smettere di brontolare e ringhiare innaturalmente.
«Sta… ringhiando?» Ginny parve sorpresa e impaurita e appena Hermione si accostò a lei, la prese per il braccio e le strinse la mano fredda.

Un ululato premette sui timpani dei tre ragazzi che sentirono i muscoli rabbrividire.
In quel momento un qualcosa attraversò la mente di Ginny: un ricordo. Un ricordo della sua infanzia.

Era una sera di fine Agosto e la Tana era cosparsa di profumi di ogni genere.
Molly aveva finito di lavare i piatti usati per la cena e aveva lasciato Ginny sola in cucina che era china sulla sua lettera di Hogwarts: stava leggendo i libri che servivano per l’anno avvenire.
«Miseriaccia Ginny! La scuola non è ancora iniziata e tu già stai lì a studiarti i titoli libri?»
La ragazzina cacciò la lingua e non rispose nulla, visto che era appena arrivata la mamma.
«Ron Weasley, dovresti fare come tua sorella»
«E cioè?»
«Studiare» Molly guardò Ron con uno sguardo sbieco e il ragazzo, subito, si dileguò in camera sua.

Dopo poco, però, Ginny volle andare da lui, aveva bisogno di un aiuto.
«Ron, posso entrare?»
«Cosa vuoi?»
«Non essere acido! Volevo solo chiederti un favore»
Il ragazzo  fece scattare la serratura e ben presto la porta si aprì.
«Che problema hai?»
«Ecco… puoi andare in soffitta?»
«Cosa?» il fratello balzò dal letto come se gli avesse appena chiesto di andare in Antartide.
«Ti prego! C’è quello stupido fantasma in soffitta che non mi fa chiudere occhio. Si è messo a fare baccano con i tubi sopra la mia camera»
Ron brontolò qualcosa, fece due o tre smorfie ma alla fine, sistemò tutto.


Quella volta era lei che doveva aiutare Ron, era sua sorella minore e ora che l’aveva ritrovato, giurò a sé stessa che l’avrebbe portato fuori di lì.

Dall’angolo buio, improvvisamente, balzò fuori l’enorme lupo bianco che con i suoi occhi scarlatti li iniziò a scrutare. Mostrò i denti aguzzi e parve che nulla gli era rimasto di umano.
Si acquattò, pronto a balzare di nuovo; pose le zampe anteriori in avanti e ringhiò facendo sobbalzare i cuori dei tre ragazzi.
«Harry, cosa facciamo?»
Ginny tirò fuori la sua bacchetta, puntandola verso quel lupo terrificante che prima era suo fratello.
«Dobbiamo far retrocedere la trasformazione» Harry parve sicuro di sé. Si era ricordato di quella notte alla Tana e bastava fare la stessa mossa.
«Harry, ma gli faremo del male?» Hermione guardò l’amico con il cuore in gola, ma sapeva già la risposta: quello era l’unico modo per uscire fuori da quella pazzia.

Puntò davanti a sé la bacchetta dal legno chiaro, stringendo forte le dita attorno ad essa.
Il lupo parve sorpreso di vedere che non avevano paura di lui e guardò la donna dietro al vetro, che annuì dicendo: «Sai cosa devi fare… Ricorda che non hai mangiato oggi» rise e si morse il labbro eccitata.
«Harry, Ron non ci ucciderà?» Hermione guardò Harry che non si voltò, ma rispose solo «Hermione, quello non è più Ron»
Appena il ragazzo finì di dire quelle parole, il lupo saltò facendo crocchiare le unghie sul pavimento e in men che non si dica, riuscì a buttarlo a terra assieme a Ginny che le scivolò da mano la bacchetta.
Hermione era riuscita a sfuggire dal guizzo del lupo che la guardò con ira; digrignò i denti e si lanciò verso la ragazza, schiacciandola contro il muro grigio.
Hermione sentì, subito, un forte dolore alla testa e capì che si era ferita.
Il lupo aprì le grosse fauci facendo fuoriuscire un ringhio potente.
«Hermione!» gridarono all’unisono Harry e Ginny che nel frattempo aveva ripreso la sua bacchetta.
Hermione pronunciò ancora una volta il nome di suo marito, poi, divenne tutto nero di fronte ai suoi occhi.



Note di Pollama: Ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite, tra le preferite e tra le ricordate! E ringrazio Risa, che ha recensito ogni capitolo <3 , Lavandarose <3 che ha sempre parole carine, themysticgohan che recensisce appena aggiorno e anche i can fly e WordsEnchantress che hanno detto che le ho sorprese e spero continueranno a leggere ^_______^ Grazie davvero! Un bacioooo :D
  
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