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Autore: JulietAndRomeo    14/12/2012    4 recensioni
Questo è il prequel di 'Niente è più dolce della vendetta'.
Dalla storia:
Li percepii sedersi e, infatti, poco dopo attaccarono bottone: -Hey, bambola, da dove vieni?- chiese quello che sembrava il più grande dei tre.
Tutti gli occhi delle persone del locale erano puntate su di me e potevo sentirli perforarmi il collo con lo sguardo, ma non me ne curai più di tanto e, chiudendo lentamente il menù, alzai gli occhi per posarli sui tre tipi seduti di fronte a me: -Chiamami ancora 'bambola' e per venirti a prendere a calci dovrò farmi un viaggetto nell'aldilà. Tra l'altro, non sono cavoli tuoi le mie origini, bambolo- risposi con un sorrisetto sulle labbra.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Affrontiamo un dramma per volta. Atto 3: Ginny.


-No, fammi capire bene... mi ha dato dello stupido?- chiese Draco per la centesima volta.
-Si, Malfoy, ti ha dato dello stupido- risposi io, ancora una volta.
-Quindi mi considera uno stupido. Weasley mi considera stupido- affermò.
-Esatto-.
-Cioè io sarei stupido?-.
-Precisamente-.
Stavamo andando avanti così da mezz'ora, più o meno, ed ancora non si vedeva l'ombra di una conclusione in quella discussione senza senso.
-Come può Weasley avermi dato dello stupido?- sbottò ancora.
Io sbuffai: -Te l'ho ripetuto dodici volte, Malfoy: quando non hai visto lo scalino e sei caduto, buttando a terra tutte cose, devi averlo mosso a compassione, che vuoi che ti dica?-.
-Ma io non sono stupido, Granger, quello scalino non c'è mai stato!-.
-Stai scherzando? Credi che lo abbiano messo apposta per far cadere te? Anche quando sei entrato nel locale c'era e lo hai salito e visto senza alcun problema. Semplicemente, non te lo sei ricordato e, a questo, ti ho dato anche una spiegazione logica: la vecchiaia. Arrenditi, sei fregato- dissi con un'alzata di spalle.
-Io non sono vecchio, donna! E ti dico che quello scalino non c'era mai stato!- riprese lui.
-Lo sai che ti dico, Malfoy?- dissi alzandomi dal divano su cui ero sdraiata: -Ho deciso di conservare quel poco di dignità che è sopravvissuta a questa sconclusionata discussione, quindi adesso andrò a farmi un thé e, se mi segui, guai a te se esci di nuovo questo discorso-.
-Ok, ok. La smetto. Abbiamo altri felici incontri da fare? O altra gente ‘compassionevole’ da convincere?- chiese lui sedendosi su uno sgabello, del banco in marmo in cucina.
-Ehm... no, non credo. Credo sia superfluo parlare con tutti i Weasley,- dissi ignorando il brivido di freddo che aveva scosso Draco: -Ma io vado a parlare comunque con Ginny di questa cosa, in fondo è la mia migliore amica-.
-La Piattola Weasley? Vai da sola, giusto? Quella sarebbe capace di farmi a pezzi, se non dovessi riuscire a convincerla della mia buona fede- ribatté lui, guardandomi serio.
-Si, andrei da sola e comunque Ginny, non ti farebbe del male, lei si sa controllare!- risposi con convinzione.
 
-CHE COSA?!-.
'Alla faccia! Immagina se non sapeva controllarsi!' pensai, al ricordo della conversazione avvenuta con Malfoy.
L’urlo disumano di Ginny fece tremare le pareti del locale in cui ci eravamo date appuntamento per pranzare insieme.
-Non urlare, o questo posto ci crollerà addosso!- la ripresi tranquilla.
-No, fammi capire bene: tu hai passato circa due mesi con Malfoy, in Australia. Siete usciti qualche volta...-.
-Per passare un po’ di tempo, non per altro- la interruppi io per puntualizzare.
-Ok, si va bene, come ti pare!- mi liquidò così in fretta che feci fatica a capirla: -Quindi, siete usciti e siete andati, se ho capito bene, al circo, al ristorante e in un museo. Poi ti ha vista mezza nuda, mentre cercavi dei vestiti da metterti, si è infilato circa tre volte in camera tua, ti ha vista di nuovo mezza nuda quando ha aperto la porta del tuo bagno e tanto altro. Siete andati a mare insieme e gli hai fatto fare il bagno nel latte, sei stata arrestata e scagionata e poi siete tornati qui perché lui ha il processo e adesso vivete praticamente insieme perché casa sua è sotto sequestro. Avete inoltre incontrato Harry, Ron e quella decerebrata di Lavanda. Tutto questo in meno di...- si fece un rapido calcolo con le dita: -Tre mesi?- disse concedendosi di riprendere fiato.
-Ammettiamolo, Ginny: hai il dono della sintesi, tu- dissi seria.
Alla sua occhiata terrificante, mi affrettai ad aggiungere un flebile ‘si hai ragione’ a mezza voce, aspettando che la mia migliore amica si riprendesse dallo schoc.
-Wow- fu tutto quello che riuscì a dire.
-Solo ‘wow’? Mi aspettavo un ‘che cacchio ti sei fumata, Hermione?’ oppure un ‘dove è finito il tuo cervello? Non ti ha detto che non si fraternizza con i Malfoy?’- dissi tentando di imitare la sua voce.
-Non sei per niente divertente. Avresti dovuto dirmelo che ti piace Malfoy!-.
-CHE COSA?!-.
Questa volta fui io ad urlare.
-Sei pazza? Potrebbe crollarci il tetto addosso se urli cosi, Herm!- disse lei imitando le parole che qualche minuto prima avevo usato io stessa.
-Smettila Gin. A me non piace Malfoy. Chiaro?-.
-Siete stati praticamente tre mesi insieme. Adesso vivete insieme. Cosa ti costa ammetterlo con me? Andiamo, per quanto mi faccia ribrezzo l’idea di te avvinghiata passionalmente al Furetto, non è poi così impensabile, dopo quello che mi hai raccontato- disse lei facendomi arrossire di brutto.
-Ascoltami bene: l’unica cosa che c’è stata finora tra me e D... Malfoy- dissi correggendomi in fretta: -È stato uno stupido bacio in aeroporto. E non per i motivi che credi tu- conclusi anticipandola.
-E spiegami allora: perché tu e D... Malfoy vi sareste baciati?- disse con espressione furba.
A quel punto la parola ‘SGAMATA’ cominciò a lampeggiarmi in testa come l’insegna di uno scadente Night Club.
Mi schiarii quindi la voce, cercando di darmi un certo contegno: -Un incidente...- tentai di mentire.
Alla sua occhiata scettica, sospirai e mi arresi: avrei dovuto dire la verità se non avevo voglia di essere Schiantata su due piedi e sottoposta al Veritaserum.
-All’aeroporto... beh, lì c’era la guardia di sicurezza che... era una donna, ok? E quando è passato per il controllo sotto il metal detector, quella trappola ha suonato, probabilmente l’idiota aveva dimenticato qualche monetina in tasca, e allora la guardia di sicurezza aveva l’obbligo di perquisirlo, ma questa donna lo tastava dappertutto e quindi...-.
-… Tu ti sei ingelosita e lo hai baciato per far vedere all’arpia di che pasta sei fatta. Ben fatto, Herm! Sei stata grandiosa!- disse sorridente Ginny.
-No, no, ma che hai capito? Io gli ho urlato... beh, c’è una storia dietro che non sto qui a raccontarti, devi sapere solo che un giorno per colpa di un idiota dell’albergo in cui alloggiavo, mi sono inventata la scusa che io e il Furetto stavamo per sposarci, quindi all’aeroporto, mentre quella lo tastava, l’ho chiamato, dicendo che avevamo un matrimonio da organizzare e lei lo ha lasciato andare; ma siccome dopo, non convinta, quella continuava a guardarci, lui mi ha baciata-.
Alla fine del mio breve e alquanto confuso racconto, Ginny era rimasta un attimo spiazzata, non so esattamente il motivo, ma credevo fosse per il fatto che a baciarmi fosse stato Draco.
Poi si riprese e disse: -Questo cambia tutte cose-.
Pensierosa prese la borsa, poggiata vicino la sedia e lentamente si alzò, avviandosi verso l’uscita del locale.
Io, più confusa che persuasa, pagai in fretta il conto e mi catapultai praticamente fuori dal locale alla ricerca della mia amica.
La avvistai un secondo dopo aver messo piede fuori dalla porta: -Ce ne hai messo di tempo! Andiamo, ti devo rendere parzialmente attraente!- mi urlò appena mi vide.
Mi afferrò per un braccio e cominciò a marciare per Diagon Alley, in direzione nord.
-Ginny, che significa la frase ‘questo cambia tutte cose’? E poi perché mi hai lasciata dentro da sola, andandotene? E domanda più importante: dove diavolo mi stai portando?- dissi trattenendomi dal gemere per il dolore.
Ginny poteva sembrare anche fragile e piccola, ma in realtà aveva la forza di un carro armato. E adesso questo carro armato mi stava trascinando verso una meta sconosciuta.
-Alla prima domanda posso risponderti che adesso lui deve innamorarsi di te, tu sei già andata; alla seconda domanda ti rispondo dicendoti che è un buon metodo per far pagare gli altri al ristorante. Qualche volta funziona così anche con Harry. La terza domanda si ricollega con la prima: dobbiamo renderti attraente, Herm, quindi quale posto migliore di una BF?-.
-BF? Best Friend? Che ti sei fumata, Gin?-.
-Intendevo Beauty Farm, stupida! Dopo un paio di trattamenti, uscirai come nuova. Cominciamo da quelle sopracciglia-cespuglio che hai-.
-Beh, devo dire che sei davvero gentile, Ginny!-.
-Grazie, Hermione, finalmente te ne sei accorta!- disse lei con un bel sorriso stampato in faccia.
-Ero sarcastica!- puntualizzai.
-Lo so. Ho sorriso perché dandomi della gentile in modo sarcastico, in effetti hai solo ammesso che sono realista. Quella delle tue sopracciglia-cespuglio è una verità incontestabile-.
-Cosa?!- chiesi confusa.
-Uffa! Ti facevano intelligente una volta. La presenza costante del Furetto ti ha danneggiato i neuroni... oppure è l’amore! Si, deve essere questo. Non puoi più nasconderlo-.
-Io non ho niente da nascondere! Non sono innamorata di Malfoy! Mettitelo bene in testa, Ginny, non voglio ripeterlo più-.
-Tranquilla la prossima volta che uscirà di nuovo questo argomento, il Furetto deficiente ti avrà chiesto davvero di sposarlo, tu avrai detto 's'i e a quest’ora staremo organizzando un vero matrimonio-.
A quel tempo non sapevo ancora quanta ragione avrebbe avuto, quindi le lanciai un’occhiata scettica e dissi: -Ma davvero?-.
-Certo, fidati della Zia Gin. E tutto questo sai come faccio a saperlo?-.
-Perché sei un Veggente e non me lo hai mai detto?-.
-No, perché questo posto ti cambierà dal bianco al nero!- esclamò contenta, indicandomi con un ampio movimento del braccio il posto davanti al quale eravamo.
Quello di fronte a cui mi trovavo era un enorme palazzo di tre piani, con quattro balconcini per ognuno di essi.
La scritta che stava ad altezza d’uomo diceva ‘Magic Kess’. Quando entrammo, fummo accolte da una hall, simile a quella di un hotel a cinque stelle.
Due divanetti e due poltrone in pelle nera, circondavano un tavolinetto in legno di ebano, facendo da contrasto con il pavimento, bianco e lucidissimo.
Mentre a destra la scena era dominata da questa piccola ‘sala d’attesa’, a sinistra la scena era ben diversa: un mobile bar, anche questo in legno di ebano e con alcuni inserti in acciaio, spiccava per la sua grandezza e per la sua posizione.
Era infatti al centro della parte sinistra della hall ed era perfettamente circolare. Dietro questo, un ragazzo di colore, con una maglietta bianca attillata e muscoli a volontà in vista, faceva roteare le bottiglie in aria, come se non contenessero niente e poi versava i drink alle signore sedute sugli alti sgabelli in pelle nera.
Il banco della reception, che stava invece al centro della scena, era anche questo in ebano, ma non aveva nessun tipo di inserto in acciaio.
Io e Ginny ci avvicinammo velocemente, il che vuol dire che lei, arpionatomi il braccio per la seconda volta, mi aveva trascinata davanti ad una ragazza di circa venticinque anni che ci accolse con un sorriso con un sorriso gentile.
Mentre Ginny avanzava le sue richieste, o pretese che dir si voglia, io notai l’arredamento del tutto asettico dell’intera hall. A parte il gran figo al bar e alcune clienti sulle poltroncine, la hall era del tutto vuota, sia per quanto riguardava le persone, sia per i quadri o per le decorazioni.
-Allora, Herm, sei pronta? Io passo a prenderti tra due ore. Mi raccomando, rilassati e non pensare troppo a Malfoy! Ciao!- disse mentre andava via.
-Ma, Gin... cosa...?-.
-Allora, signorina Granger, è pronta?- disse sorridente la ragazza della reception.
-Pronta per cosa esattamente?- dissi deglutendo rumorosamente.
-Al trattamento completo, ovvio: ceretta completa, massaggio completo, sauna, bagni di fango, bagni nel latte, idromassaggio, doccia emozionale, bagno turco e lettini riscaldati. Allora è pronta?-.
Il mio colorito, che alla parola ‘ceretta’ aveva lasciato il viso e che per tutto il resto della frase non era tornato, poteva definirsi adesso tendente al violetto, dato che avevo smesso di respirare e la mancanza d’aria aveva alterato il mio colore naturale.
Guardai per l’ultima volta, l’hotel a cinque stelle che avevo intorno e la domanda sorse spontanea: -Quanto mi verrà a costare tutto questo?-.
-Circa cinquecento galeoni- disse sempre sorridente la ragazza.
-Per le mutande di Godric!-.
-Andiamo, signorina Granger, le assicuro che non vorrà più andare a casa dopo due ore passate qui- disse la ragazza incamminandosi.
-Lo spero- mormorai io tenendole dietro.












Indovinate un po'? Sono in ritardo! Di più di una settimana.
Prima di impalarmi per potermi fare cuocere come un pollo allo spiedo, devo spiegarvi il perché di questo ritardo oltre misura.
Compiti a casa, compiti in classe, malattia. Ho detto tutto. Adesso sto scrivendo dato che sono di nuovo malata e i miei sensi di colpa mi hanno quasi schiacciata quando ho acceso il computer e visto l'ultima data di aggiornamento di questa storia.
Quindi eccomi qui a pregarvi di risparmiarvi la vita e a sperare che questo capitolo vi sia piaciuto.
Come sempre aspetto le vostre recensioni, anche se non me le merito affatto, alle quali provvederò a rispondere velocissimamente.
Vi lascio quindi alla scrittura della recensione, un enorme bacione,
Juliet.
   
 
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