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Autore: RavenLuna89    14/12/2012    2 recensioni
Questa storia racconta le vicende di Sylvie, Samuel (il ragazzo di Silvye), Travis (fratello di Samuel) e Zara (sorella scomparsa di Sylvie).
Dal giorno alla notte Zara Stevens scompare senza lasciare traccia. La sorella,tenace e testarda, non crede che si sia semplicemente allontanata senza dire nulla ma pensa che sia stata rapita. Dal momento in cui comincerà ad indagare scoprirà uno sconvolgente segreto della sorella che cambierà per sempre la sua vita e le vite delle persone che le stanno accanto...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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L'ennesimo sospiro a sottolineare la mia insoddisfazione. Era inutile girarmi e rigirarmi nel letto. Il sonno non sarebbe arrivato, malgrado fossero le tre di notte. 

Mi stiracchiai e scesi dal letto, cominciando a vagare per casa senza meta. Volevo solamente che quel dannato telefono suonasse e mi desse le notizie che tanto aspettavo. Stavo consumando il parquet a forza di camminare sempre nello stesso punto così, per far passare il tempo più velocemente, me ne andai in bagno dove mi spogliai per poi mettermi sotto il getto d'aqua calda della doccia. 

Non avevo mai avuto motivi di essere ansiosa nella mia vita apparentemente perfetta, ma ora essa mi stava letteralmente divorando dall'interno. 

Ogni volta che chiudevo gli occhi riuscivo solamente a pensare a mia sorella maggiore, Zara, scomparsa misteriosamente da tre giorni. 

-Se non la troveremo entro le prossime 72 ore è difficile che possiamo trovarla viva signorina Stevens.- 

Ecco cosa mi disse quel dannato detective completamente privo di tatto! Nessuno aveva dato retta alle mie farneticazione sull'eventuale rapimento di mia sorella, per loro rappresentava l'ennesima ragazzina viziata, ricca e presuntuosa che, non sapendo come attirare l'attenzione, finge il rapimento. 

Ma Zara non era quel tipo di ragazza. Era sempre stata molto solare, determinata e piena di vita da quando la conoscevo, ossia vent'anni, e solo negli ultimi tre mesi avevo visto il suo carattere e la sua innata forza di volontà venire meno. 

Come se si stesse spegnendo lentamente davanti ai miei occhi. 

Depressione la chiamano, ma io ero sicura che dietro ci fosse qualcosa di più, che non era semplicemente scomparsa nel nulla. 

L'avevano rapita. 

Lo capii nell'istante in cui misi piede nel suo appartamento e lo trovai completamente sotto sopra. Vetri rotti sparsi sul pavimento, tutte le sue cose fuori posto... Io la conoscevo, era una maniaca dell'ordine e mai avrebbe lasciato volutamente il suo appartamento in quello stato. Ma nessuno sembrava darmi retta, nemmeno Samuel, il mio ragazzo, che ora dormiva beatamente nel nostro letto. 

Prima che potessi chiudere il getto dell'acqua due calde braccia mi avvolsero la vita. Mi voltai e vidi quei bellissimi occhi blu che avevano il potere di incantarmi.

-Non riesci a dormire?- sussurrò l'angelo dai capelli dorati che mi trovavo davanti.

Abbassai lo sguardo senza rispondergli, ma sentendo il peso del suo sguardo su di me costrinsi il mio cervello ad elaborare una risposta sensata.

-Non ci riesco Sam, ogni volta che chiudo gli occhi vedo Zara chiedermi aiuto!-

Prima che potessi farmi sfuggire una lacrime lui rafforzò la stretta su di me, accarezzando la mia schiena.

-Andrà tutto bene Sylvie, ne sono sicuro!- dove trovava tutto quest'ottimismo per me restava un mistero.

Si scostò un pò da me per guardarmi negli occhi e vi lessi tutto l'amore che provava per me. Samuel era il tipico bravo ragazzo che piaceva a tutte le mamme, praticamente un angelo sceso dal cielo.

-Ti aspetto in camera okay piccola?-

Gli sorrisi appena e annuii mentre lui usciva dalla cabina della doccia e si asciugava il corpo statuario e perfetto.

Dopo che fu uscito dal bagno girai la manopola finchè l'acqua non smise di cadere e mi infilai subito nel mio accappatoio. Dopo aver asciugato il mio corpo mi rivestii e cercai di districare i nodi dei miei capelli ondulati, lunghissimi e neri come la pece. 

Io e mia sorella eravamo così simili se non fosse per i capelli: i miei neri e i suoi talmente biondi da sembrare bianchi.

Improvvisamente la figura che vedevo riflessa nello specchio non sembravo nemmeno più io. I margini del mio viso si stavano deformando fino ad assumere i lineamenti di mia sorella.

Mi coprii la bocca per lo spavento ma il riflesso nello specchio restò immobile.

-Sylvie! Sylvie aiutami, ho bisogno di te!.

Furono quelle le ultime parole che sentii prima che lo specchio esplodesse in mille pezzi.

   
 
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