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Autore: Cardy    15/12/2012    1 recensioni
Possono due persone continuare a corrersi dietro all'infinito? possono continuare a ferirsi quando la felicità è a pochi passi da loro?
Se uno è un austriaco razionale e serio e l'altro un mini tifone texano, la risposta è molto semplice: si!
Altra raccolta derivante dalla role infinita che ho con Ast.
Genere: Demenziale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Role's Fic'
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Note dell'autrice: E come al solito voglio chiarire alcuni punti. Come faccio spesso, questi due pampini derivano da una role infinita che ho con la mia Ast (sempre la stessaXD) e quindi uno di loro non mi appartiene. Scott non è miou,u non mi prenderò il merito per la sua esistenzau.u E quindi ho chiarito il punto. James invece è farina del mio saccoXD Purtroppou,u


Opposti. (perchè la regola vale sempre: si attraggono anche quando non se ne rendono conto)

James era un ragazzo strano, lo ammetteva per primo. Non che fosse il classico texano, quello che si veste con pantaloni sfrangiati e cappello da cow boy, non amava calvalcare tori meccanici, mangiare spighe di grano e fischiare alle ragazze che vedeva per strada.
Quello poi era capibile, visto che Jame Carvel era gay! Gay e solamente gay! Per di più passivo e con la brutta abitudine di farsi montare dal primo che gli ispirasse sesso. Si, era un pò la classica puttana! E come suo fratello gemello gli faceva notare, era anche troppo rumoroso, fastidioso e fin troppo rompipalle! Ma alla fine lui stava bene così, amava la vita e credeva che godersi ogni istante fosse lecito, una cosa fin troppo chiara. Però aveva un pregio, che lo aveva portato a quell'ufficio, in una delle più prestigiose agenzie pubblicitarie della grande mela. Da Odessa a New York, avrebbe potuto scriverci un libro! E si trovava bene lì, si trovava a suo agio ed aveva trovato tante persone simpatiche.
C'era però una cosa che aveva trovato, senza nemmeno accorgersene. Una cosa, non era l'appellattivo giusto, visto che si trattava di un mezzo austriaco dagli occhi di un colore indecisissimo fra il viola e l'azzurro, i capelli scuri, un neo assolutamente carino, occhiali e l'aria più snob che avesse mai visto. Era lì da meno di un anno e non aveva ancora capito come facesse a camminare con una scopa su per il culo.
Scott Reiter era una persona molto riservata, suo diretto opposto, l'emblema del caos impersonificato. Ma nonostante tutte le differenze lo attirava, c'era qualcosa in quello spilungone che lo spingeva ad avvicinarsi a lui, non capiva che cosa fosse, ma era così.
Per questo non aveva perso altro tempo, avvicinandosi a lui alla mensa aziendale. Mangiava sempre da solo, come se non avesse nessun interesse a scambiare parole coi comuni mortali.
-"Ciao!"-
trillò, sedendosi davanti a lui, sorridendogli con fare tranquillo. L'altro aveva alzato gli occhi dalle pratiche che si era portato dietro, inarcando un sopraciglio.
-"Ci conosciamo?"-
-"Certo che no! Però so come ti chiami!"-
-"Ah..."-
Bhè, finita lì? Lo vide tornare a leggere i documenti. ma lo stava ignorando? Lo fissò per un secondo, imbrociandosi.
-"Sei scortese, sai? io sono venuto qui per parlare!"-
-"Peccato che a me non interessi quello che hai da dire, no?"-
Ma, ma... che stronzo! inarcò un sopraciglio, osservandolo ancora, magari cercando qualcosa che potesse interessare ad entrambi. Si illuminò, come aveva fatto a non notarlo prima? In mezzo a quelle scartoffie c'era un libro, un libro che conosceva bene.
-"Atticus è un personaggio interessante."-
Vide gli occhi di quel colore stranissimo alzarsi nella sua direzione.
-"Cosa?"-
-"Atticus Finch è un bel personaggio, il fatto che voglia sembrare insipido, nascondendo tutti i suoi pregi anche agli occhi dei suoi figli è assolutamente fantastico."-
Lo sguardo dell'austriaco era sorpreso, mentre posava lo sguardo sul libro e poi di nuovo sul ragazzino dai capelli castani che gli stava di fronte, sorridente, con gli occhi verdi e screziati di marrone che brillavano di vera passione.
-"Lo hai letto?"-
-"Eccome! è uno dei miei libri preferiti! Anche se non quello in assoluto! quello spetta ad un altro!"-
-"E quale?"-
-"Ok, te lo dico, ma non prendermi per il culo, tutti mi prendono per il culo quando lo dico! Anna Karenina!"-
Scott sorride, divertito. Quel ragazzino era strano, totalmente diverso da quello che si aspettava. A dire la verità lui conosceva il suo nome, lo aveva visto qualche tempo prima, quando, ignorato dalla gente, aveva pagato da mangiare al barbone che stazionava sempre di fronte all'agenzia. E, se doveva essere sincero, lo aveva già incontrato anche in biblioteca, nella sezione dei classici russi. Era stata una sorpresa ritrovarselo al lavoro, scoprire che era un chiassoso e casinista texano, così differente dal ragazzino che aveva osservato incuriosito. Però voleva conoscerlo, non aveva mai trovato modo di farlo in biblioteca, e fino a quel momento nemmeno sul lavoro. Forse, il fatto che si fosse accomodato davanti a lui quel giorno non era una cosa così negativa.
Beata innocenza!
Quello che Scott Reiter non aveva ancora capito, era che i tifoni, proprio come James, passavano e lasciavano sempre qualche segno, e quello non era solo che l'inizio della fine.
  
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