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Autore: vanessie    15/12/2012    3 recensioni
Dopo 8 anni dalla fine di Breaking Dawn la piccola Renesmee è diventata una bellissima quindicenne pronta ad affrontare i rischi e le insidie dell'adolescenza. Circondata dall'amore dei suoi familiari e degli amici di La Push, Nessie dovrà confrontarsi con il vero significato dell'amicizia e dell'amore. Riuscirà a trovare il suo posto nel mondo e a vivere come una ragazza normale? Troverà in Jacob quell'amore che le farà battere il cuore fino ad uscirle dal petto?
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY FANFICTION




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Capitolo 47

“Attratto come una calamita”

 

 

Mi svegliai di soprassalto. Jessie piangeva e chiamava il suo papà. Mi precipitai nella sua stanza e lo presi in braccio, nonostante il pancione mi impedisse di muovermi bene e nonostante i dolori alla schiena. Lo portai fuori dalla camera dove dormiva con Sarah per evitare che la svegliasse. “Jess che succede?” “Ho fatto un brutto sogno mamma. C’erano tanti mostri…” disse cercando di calmarsi “Era solo un incubo cucciolo, adesso passa tutto” “Voglio papà…” “Jessie lo sai che non c’è, dovrai accontentarti di me” risposi. “No mamy, ti prego voglio stare con papy” disse piangendo. Lo portai in cucina e lo feci sedere al tavolo. Era troppo impaurito, così preparai una camomilla per farlo calmare. Lui intanto continuava a chiamare Jacob.

“Oh amore ti prego non fare così…” dissi facendogli bere la camomilla e bevendone anche io, dato che quella richiesta di mio figlio mi aveva scombussolata. “Sai adesso che facciamo? Ti porto nel lettone con me e ti faccio stare al posto di papà” dissi asciugandogli le lacrime. Da quando mio marito era morto non avevo permesso a nessuno di sedersi, sdraiarsi o poggiare la testa sul suo cuscino. Riuscivo anche dopo tutto quel tempo a sentire un rimasuglio del suo odore lì. Ma Jessie se lo meritava…aveva sofferto e soffriva ancora quanto me! Lo feci sdraiare appoggiandogli la testa sul mio cuscino e infilai nel cuscino di Jake una delle ultime maglie che aveva indossato. Il suo odore aumentava in quel modo, lo sapevo bene, tante notti ero riuscita ad addormentarmi solo in quel modo!

“Se ora lo abbracci ti sembrerà di avere papà accanto a te” dissi al mio bambino “Lo riconosci il suo profumo?” “Sì mamma, lo sento”. Lo vidi addormentarsi tranquillo e poco dopo tornai a dormire anche io. Il suono della sveglia ci destò. Erano le 7.00 e una nuova giornata di lavoro mi aspettava. Jessie abbracciava ancora il cuscino con la maglia di Jake ed io sorrisi guardando il mio bambino. Svegliai lui e Sarah e scendemmo per la colazione. Erano 6 mesi che non lo vedevo…esattamente 182 giorni. Mi aveva lasciata da sola il 2 aprile e quella mattina dell’1 ottobre mi mancava più del solito. Andai a lavoro lasciando i miei figli all’asilo, sapendo che li avrei ripresi alle 16.30. Poi andai a pranzo da Leah, che aveva tanto insistito dove c’era anche Seth. Nel primo pomeriggio passai dai Cullen per una visita e dopo stirai una montagna di panni arretrati. Ripresi i bambini da scuola e passammo da Billy per vedere come stava. Trovai Rachel con i bambini che mi invitò a unirmi a loro, Paul e Billy per la cena. Accettai vedendo che i miei figli volevano stare un po’ con Matt e Thomas, i loro cuginetti. Tornammo a casa esausti. Giusto il tempo di mettere a letto i bambini e precipitai in un sonno profondo.

Ero in giro per La Push a fare spese. Avevo tantissimi sacchetti in mano e mi faceva male la schiena per lo sforzo di portare le buste e il pancione. Mentre camminavo verso casa poi, un sacchetto si ruppe. “Oh no, non è possibile” dissi “Posso aiutarla?” disse una voce troppo familiare. Alzai gli occhi verso quella voce notando il corpo di un ragazzo muscoloso, di fronte a me. Quando raggiunsi il suo viso vidi che era Jacob. Mi guardava come se non mi conoscesse, mostrando un bel sorriso. Quanto era bello! Ero sicura che fosse lui perché aiutandomi a rimettere ciò che era caduto nella busta vidi il suo tatuaggio con lo spicchio di luna. “Jacob sei tu?! Allora non sei morto!” esclamai colma di gioia “Signora si sbaglia, non mi chiamo Jacob”.

Aprii gli occhi. Era stato un sogno. Sospirai e le lacrime scesero lungo le mie gote. Jake non c’era, lui era morto…guardai la nostra enorme foto che avevamo fatto ingrandire e incorniciare sulla parete della camera. Era stata scattata anni prima, in occasione di una festa di compleanno di qualche ragazzo del branco. Ne avevamo un’altra gigante in salotto che ci raffigurava al ricevimento di nozze con gli abiti da sposi. Guardandoci felici insieme, accarezzai la mia pancia e mi alzai pronta ad affrontare l’ennesima giornata di quella vita senza la metà del mio cuore.

 

POV Jacob

Ero arrivato a La Push. Le foto viste sul web erano veritiere, quel paesino era carino! Osservai il centro abitato sull’ora del pranzo. Era semideserto, tutti erano in casa o nelle tavole calde a mangiare. Andai sulla spiaggia e ammirando l’oceano tirai fuori i miei panini acquistati durante il viaggio. Chissà, se ero fortunato, avrei visto dal vivo le balene in lontananza. Quel paesino mi trasmetteva tranquillità. Mi sentivo bene seduto sulla sabbia con il rumore delle onde di sottofondo. Nel pomeriggio avevo voglia di fare un giretto anche nella foresta.

Finito il pranzo mi addentrai nei boschi. Il verde scintillante della vegetazione era sorprendente. L’odore delle piante e della terra umida era penetrante. Passai lì qualche ora poi il mio sguardo fu attirato da una casetta con le mura esterne di colore giallo chiaro davvero graziosa. Mi misi a sedere per terra, nascosto dai cespugli a guardare le persone che stavano rincasando. Erano una donna e due bambini: un maschio e una femmina. I bambini ridevano e si rincorrevano nel giardino di casa, la donna che tra l’altro era incinta, entrò dentro per poi riuscire dopo pochi minuti. Li guardava seduta in veranda ma aveva un’aria malinconica. Nonostante fossi abbastanza lontano rimasi sconvolto dalla bellezza di quella ragazza. Dopo un’oretta rientrarono in casa ed io rimasi lì a riflettere.

La voglia di andare a conoscerli era tanta, ma non potevo certo presentarmi in casa di sconosciuti e dire che ero stato attratto come una calamita da loro e dalla loro casa…quella donna si sarebbe potuta spaventare, avrebbe potuto pensare che fossi un pazzo, un ladro, o addirittura un maniaco! Ma c’era qualcosa che mi spingeva a restare lì, anche quando loro ebbero finito la cena e vidi spengere la luce nella stanza dei bambini. In quel momento mi alzai e mi avvicinai alla porta d’ingresso. Bussai…

La ragazza venne ad aprire e, non appena i suoi occhi incrociarono i miei, le vidi comparire su quel volto bellissimo un’espressione sorpresa e confusa.



NOTE:
Prima di tutto grazie!!!!! Ho raggiunto e superato le 100 recensioni, voi non immaginate nemmeno quanto ve ne sia grata. Ne approfitto per ringraziare ancora tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite, le ricordate e le preferite e anche chi mi ha messo tra gli autori preferiti :)
Veniamo al capitolo: Jake e Nessie si sono finalmente ritrovati, wow...però Jacob non ricorda ancora nulla, Nessie sarà in grado di continuare a fingere per non procurargli uno shock??? Continuate a seguirmi e recensire!!!!!!!!!!
P.S: alcuni di voi sono venuti a trovarmi anche sulla mia pagina facebook, se altri vogliono farlo cercate: Taylor Lautner my sweet love e mi troverete!!! Vi aspetto!!!!
   
 
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