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Autore: gloriabarilaro    15/12/2012    3 recensioni
Elena (Ellie per le amiche) è una ragazza italiana costretta a trasferirsi a Bradford dal padre, che ci deve andare per lavoro. Lascierà tutto lì in Italia: Gli amici, la scuola, i suoi sogni... Ma la vita le sorriderà di nuovo. Ellie, infatti, oltre a trovarsi nuove amiche, incontrerà due ragazzi: Harry, il classico ragazzo romantico e dolce, e Zayn, il "Bradford bad boy".
I due, pur essendo diversi, sono amici per la pelle: ma quando Elena entrerà inaspettatamente nella loro vita, essendo innamorati persi di lei, distruggeranno la loro amicizia e inizieranno a litigare per Ellie.
Alla fine, Ellie dovrà fare una scelta: Harry o Zayn?
Uno di loro avrà la meglio sull'altro e l'amore di Elena. L'altro, invece, distrutto e ferito per l'amore non ricambiato, inizia ad addentrarsi in un' "Agonia", dove inizierà a farsi domande e a pensare a cosa avrebbe dovuto fare per guadagnarsi l'amore di Elena...
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Dal quattordicesimo capitolo:
Ad un tratto non sento più il fazzoletto che mi accarezza il viso. Riapro gli occhi, e me lo ritrovo ad un battito di distanza. Le nuvolette di condensa del nostro respiro si fondono in una sola, per quanto siamo vicini. Scocco un’occhiata alle sue labbra vicinissime, e poi fisso lo sguardo nei suoi occhi: Zayn, cosa aspetti a baciarmi?  
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[Harry]

Divento come un pezzo di legno: non so come mai, di solito non divento così nervoso quando una ragazza mi è così vicina. La bacio o no? Faccio finta di niente o le dico tutto quello che provo per lei? È così vicina, sento il suo profumo così intenso e il suo respiro sulla pelle... 
 
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I should've kissed you:
23. Now, we only have to look at the future

Past is past,
forget it.
-cit.

 

[Ellie]
Spingo la porta della piccola palestra ed entro con fare tempestivo, Harry al mio seguito che ride come un pazzo. Mi lascio scappare una risatina anche io, in fondo sembra che sia ubriaca e che stia andando in giro a fare baldoria.
‹‹Ehilà Agata, come va oggi?›› saluto la segretaria aggrappandomi al bancone e sorridendole entusiasta come una bambina. La donna si spaventa, sobbalzando sul posto, poi mi sorride.
‹‹Ciao Elena, bene grazie. Che ci fai qui, non hai lezione il giovedì?›› mi chiede. Io scuoto le spalle e alludo ad Harry con il mento, che si guarda in giro divertito, cercando di strozzare le risate.
‹‹Voglio insegnare ad Harry a ballare, si muove peggio di una foca›› dico, alzando la voce in modo che lui mi possa sentire. Infatti il riccio si volta verso di me, con due grandi falcate mi raggiunge e si posiziona dietro di me, iniziando a farmi il solletico sui fianchi.
Inizio a ridere e muovermi a scatti convulsi, pregando Harry di smettere sotto lo sguardo divertito di Agata che si gusta la scena. Quando finalmente Harry la smette e io scivolo giù sul pavimento ancora scossa dalle risate, lei si affaccia al balcone per vedere dove sono finita e scuote la testa. Le sorrido, guardandola dal basso verso l’alto.
‹‹Che tu sappia, c’è qualcuno che fa lezione o che si sta allenando? Non vorrei disturbare...›› dico dopo essermi ripresa. Prendo la mano di Harry e la tiro, cercando di tirare anche Harry giù. Ma la mia “forza” non sembra avere effetto sul ragazzo, che fissa Agata con un sorriso ebete stampato in volto. Allora mi limito ad alzarmi, mentre la segretaria finisce di controllare e scuote le spalle.
‹‹Nella sala piccola c’è una classe di danza classica che fa lezione, ma nella stanza dove di solito vi allenate tu e Christine c’è solo la tua amica, non credo che per lei sia un problema.›› conclude infine, riordinando i fogli del programma. Harry mi scocca un’occhiata che dice: “Vuoi far assistere Christine alle mie imbarazzanti lezioni di ballo?” ma io mi giro verso Agata e le faccio un cenno di ringraziamento, strattonando Harry verso l’entrata della sala.
‹‹Ellie, ti prego...››
‹‹Dai Harry, non farla lunga! C’è un separé che divide la stanza esattamente in due, lo mettiamo così Christine non vedrà le tue figure di merda e non le potrà raccontare a scuola... Oh, ciao Liam.›› saluto frettolosamente il ragazzo con la mano, poi ricomincio a tirarmi Harry dall’altra parte delle stanza, che lancia un’occhiata di scuse a Liam che lo guarda a sua volta incredulo, probabilmente chiedendosi cosa ci faccia lì.
‹‹Ellie, le scarpe!›› mi rimprovera Christine, posizionandosi e mani sui fianchi. Io le sorrido impacciatamente.
‹‹Scusami Chris, me ne sono dimenticata! Poi ti aiuto a pulire, promesso.›› le urlo, prima di nascondermi dietro il separé con Harry a mio seguito.
Mi volto verso di lui e gli sorrido: ‹‹Okay, togliti le scarpe, la giacca, la sciarpa e il maglione, che ora iniziamo.››    
Lui mi sorride a sua  volta e mi attira a sé, mettendo tra noi solo pochi centimetri di distanza. Per un attimo temo e desidero nello stesso tempo che mi baci, che le sue labbra tocchino le mie e che possa sentire finalmente quanto siano soffici e dolci, che possa incastrare le mie dita nei suoi riccioli e attiralo a me. Ma tutto finisce in un istante, quando sento Harry sussurrare: ‹‹Subito, prof.››

 [Zayn]


 

‹‹Sono in palestra con Christine, deve esercitarsi per non so che cosa. Ti aspetto qui.›› mi dice Liam dopo un lungo silenzio e un sospiro, e rinizio a sorridere. ‹‹Ti raggiungo subito.›› gli dico, prima di attaccare.
Finalmente, metterò apposto le cose con Liam.
 
Quando arrivo, lui sembra scosso quasi avesse visto un fantasma, e guarda nella direzione opposta dove una ragazza dai lunghi capelli di un viola scuro, probabilmente Christine, la sua nuova ragazza di cui Ellie e Harry mi hanno accennato poco fa, si sta esercitando a occhi socchiusi, muovendosi per la stanza a ritmo di musica. Fisso per un attimo il separè che sta ispezionando, cercando di capire cosa attiri la sua attenzione, ma non trovandoci niente di interessante, scuoto le spalle e lo chiamo, risvegliandolo dalla sua trance.
Si gira verso di me e quando mi vede si alza con uno scatto. Gli sorrido, e gli faccio cenno di seguirmi dietro le vetrate che danno sulla sala con il grande parquet chiaro sul pavimento e le pareti coperte da grandi specchi. Lui ubbidisce e ci allontaniamo silenziosi da Christine che non si accorge neanche di noi.
‹‹Zayn, cavolo, dove sei stato? In questi giorni ti stavano praticamente cercando tutti: Harry, Stacey, Louis, Niall, Ellie, Tanya, Eleanor... Anche io e Christine.›› finisce, abbassando lo sguardo e la voce. Sorrido.
‹‹Sono andato a Londra, dovevo... Distrarmi, credo. Scusate se non vi ho avvisato.››
Cadiamo in un silenzio imbarazzato, dove nessuno dei due sa cosa dire.
‹‹Liam...›› lo chiamo dopo un po’ ricordandomi il motivo per cui sono lì, davanti a lui, in quella piccola palestra dove si svolgono le lezioni di danza e dove io ci ho messo piede solo per accompagnare mia sorella a lezione. ‹‹Voglio… Voglio fare pace con te, ritornare a parlarci. Credo che questo silenzio tra noi sia durato già troppo e oramai... È tutto passato, dobbiamo finirla.››
Vedo Liam illuminarsi, mentre alza lo sguardo su di me e mi guarda negli occhi.
‹‹Dici davvero?››
‹‹Sì. Sono stufo. Non voglio essere più arrabbiato con te. Voglio ritornare come ai vecchi tempi, senza rancori, a cazzeggiare assieme in giro e a divertirci alle feste. ›› dico, con un sorriso che mi spunta spontaneo sulle labbra. Liam sorride a sua volta e mi abbraccia. Io ricambio l’abbraccio, trattenendo le lacrime.
‹‹Anche io voglio finirla. Mi sei mancato come socio, Malik.››
‹‹Anche tu. Fare cazzate in giro per la città non era più la stessa cosa senza di te.››
Ridiamo.
‹‹E scusa per come mi sono comportato.›› aggiungo, facendo sparire il mio sorriso e abbassando lo sguardo. Liam mi cinge le spalle con un braccio, e mi scuote leggermente: ‹‹Lo hai detto tu Zayn, è passato. Buttiamocelo alle spalle, okay?››
Lo guardo negli occhi, mentre lui mi sorride. Non posso far altro che sorridere a mia volta e assentire. ‹‹Okay.››

     

Rimango in palestra a fare compagnia a Liam, dopo anni che non ci si parla si hanno fin troppe cose da raccontare.
Mentre sgranocchiamo patatine prese dalla macchinetta e ci passiamo un lattina di coca cola, ridacchiando fra noi e parlando, Christine si avvicina a Liam leggermente inquieta. Si mordicchia le labbra nervosa, guardandosi attorno persa.
Quando Liam si accorge che ha smesso di ballare e che è proprio dietro di lui, si volta verso di lei e le schiocca un bacio sulle labbra.
Sorrido: stanno davvero bene assieme.
‹‹Liam... Puoi venire un attimo? ... Devo dirti una cosa.›› gli dice ancora inquieta e con un filo di voce. Liam mi fa cenno che torna subito, e si alza mormorando un “certo tesoro!”
Io li guardo allontanarsi, poi estraggo il cellulare dalla tasca. Chissà dove sono Harry ed Elena ora...
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e rieccomi. In tremendo ritardo, lo so, scusatemi. çç Sono stata molto impegnata questa settimana, meno male che le vacanze di natale sono alle porte. non vedo l'ora. 
Allora... io... non ho più parole. Cavolo, ma leggo bene? Calcolo bene? Siete davvero 40 persone che leggete questa ff? Ma stiamo scherzando? Oddio oddio attacco di cuore.
Grazie, grazie infinite a tutte. t u t t e .
Grazie alle stupende ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, mi fa sempre piacere leggere i vostri pareri, mi fanno sorridere.
Lasciatemene altre, vi prego. vorrei vederne un po' di più stavolta, visto che siete così tante che leggete. Magari un parere sulla storia, cosa pensate succederà... Fatemi sapere insomma.
Vilascio il link di una os che ho scritto di recente: vi consiglio di passare, anche se non vi piace justin, perchè per quanto mi hanno detto è piaciuta molto anche alle non-beliebers, quindi... se avete tempo, la storia è questa:


 

vi consiglio anche di passare a leggere I'm in paradise now. E' un'altra os scritta da me un po' di tempo fa, se avete tempo libero e niente da leggere c'è lei a riempire un po' del vostro tempo.
Io vado, ora. Grazie ancora a tutte, che mi stando aiutando a realizzare il mio sogno con una semplice vista o recensione. Conta davvero per me ragazze, non sapete quanto. Grazie, davvero.
Baci, Glo.

 

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