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Autore: _Havoc_    15/12/2012    1 recensioni
Questa Ballata è in realtà la storia di come una coppia ha trasformato il suo sogno d'amore impossibile in una realtà tangibile.
«What would you say if I told you that I'm to blame?
And what would you do if I had to deny your name?
Where would you go if I told you I loved you and then walked away?»
Prostitute, Guns n' Roses.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Dj Ashba , Izzy Stradlin, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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THE BALLAD OF TEMPERANCE AND DJ
Capitolo sedicesimo
What would you say if I told you that I’m to blame?


Temp ormai era una reclusa a tempo pieno e, mentre lei se ne stava in camera a studiare, la madre rideva a crepapelle nel salotto al piano di sotto alle battute di Tommy che era venuto a prendere Penny per portarla chissà dove.
Quando la coppia se ne andò, la madre accese la tv per guardare quei classici programmi spazzatura, così la biondina ne approfittò per chiamare DJ dal telefono che la sorella le aveva gentilmente prestato.



Penny e Tommy stavano camminando per il parco quando la ragazza iniziò:
«Tommy... devo parlarti...»
«Sì, me l'avevi accennato... Dimmi tutto!» esclamò il bassista.
«Beh, ecco, forse è meglio se ci sediamo...» disse indicando una panchina.
«Mi stai facendo preoccupare..!»
«Ma no...» cercò di sdrammatizzare anche se non era molto convinta.
«Posso provare ad indovinare?» chiese lui.
«Non credo ci arriverai ma se ti fa piacere puoi provare...»
«Sei incinta!»
«Ma no!» strillò la moretta «Come diavolo ti è venuta in mente una cosa tanto assurda?»
«Beh, quando mi hanno detto che sarei diventato padre mi hanno chiesto di sedermi...»
Penny sgranò gli occhi e scandendo parola per parola disse:
«Tu hai figli?»
«Sì...» rispose Tommy ma prima che potesse dire altro venne fermato da un altro urlo di Penny:
«E quando avevi intenzione di dirmelo?!»
«Non ho mai avuto tutte queste occasioni di parlarti di me, quando usciamo non siamo mai soli!» si giustificò lui.
«Ok, ok.» tagliò corto lei.
«Sei tanto arrabbiata?» chiese Tommy.
«No, va tutto bene.» Lo guardò negli occhi e cominciò «Tommy... io, te e MrThumby abbiamo vissuto dei momenti indimenticabili insieme. Ma tra poco io mi laureerò e mi hanno offerto un posto all’ospedale di Chicago, quindi mi trasferisco là...» fece una piccola pausa per cercare la parole giuste e poi continuò «Tu dovrai andare in giro per il mondo con i ragazzi, non ci vedremo mai... e lo sappiamo tutti e due come andrà a finire, anzi tutti e tre.»
Il silenzio piombò tra i due: era un momento imbarazzante, Penny aspettava una risposta ma Tommy guardava lontano, probabilmente stava escogitando un piano di distruzione di massa, o semplicemente stava cercando di incassare il colpo in modo dignitoso.
«A Chicago eh?» chiese infine.
«Già...»
«Perché così lontano? Insomma... qui c'è l'ospedale!»
«Beh, a Chicago hanno un ospedale fantastico, pagano bene e poi è l'ospedale più vicino che mi abbia risposto...»
«Capisco...Vabbé, forse hai ragione: meglio finirla qui che con altri casini!»
«Sono d'accordo e poi questo non toglie che non potremmo più essere amici!» puntualizzò la ragazza.
«Certamente! Che ne dici di una foto ricordo io, te e MrThumby e poi ti riporto a casa?»
La ragazza si limitò a sorridere.
Per tutto il tragitto rimasero in silenzio ma, arrivati davanti al portone, Penny volle chiarire alcune cose:
«Tommy, non vorrei che tu fraintendessi... Sono stata bene con te, davvero!»
«Sono felice di saperlo!»
«Fa male anche a me, ma è stato necessario...»
«Oh, suvvia! Ne troverai di ragazzi a Chicago! Certo, non belli, talentuosi e ricchi come me ma questo è il prezzo da pagare per andare in città dimenticate anche da Dio!» disse strizzandole l'occhiolino.
Penny sorrise di nuovo.
«Se posso fare qualcosa per te, non esitare a chiamarmi!»
«Beh, qualcosa da fare ci sarebbe ma te lo evito perché ti voglio bene!»
«Cosa sarebbe?» chiese.
«Lo dirò io a mia madre...» disse sorridendo «Non la prenderà bene e non voglio che tu sia presente!»
«Ah beh, grazie mille allora! In bocca al lupo!»
«Crepi!» rispose la ragazza.
Si abbracciarono forte e si salutarono.



«Penny, sei già tornata?» chiese Temp con il telefono in mano.
«Sì...»
«Perché sei triste?» chiese la biondina «Qualcosa non va?»
«Io e Tommy ci siamo lasciati...»
Temp lanciò un urlo per la disperazione:
«Temp mi hai spaccato un timpano!» si lamentò DJ dall'altro capo del telefono «Si può sapere cosa sta succedendo?»
La biondina si portò la mano davanti alla bocca e con i lucciconi agli occhi strillò:
«Sta zitto, ti richiamo più tardi!» disse attaccando poi si rivolse alla sorella e proseguì «E' solo una cosa momentanea Penny, ora ci parliamo io e DJ con quel cretino e vedrai che le cose si sistemano!»
«Per essere più precisi l'ho lasciato io...»
«Cosa è successo?» chiese la madre super allarmata entrando in camera.
«Penny ha lasciato Tommy!» strillò Temp.
La madre fu quella che la prese peggio di tutti (non sappiamo ancora se il motivo principale fosse perché aveva appena finito di sistemare i quadretti in tutta la casa con le loro foto o ci fosse dell'altro): il padre non si curò minimamente dell'accaduto (come tutti gli uomini), Temp era dispiaciuta per Tommy ma d'accordo con Penny per la sua scelta, la madre non faceva altro che piangere (manco si fosse lasciata lei) e Penny spiegava le sue motivazioni senza entrare troppo nello specifico.
In serata, quando la situazione si stabilizzò un pochino, Penny contattò Izzy ricordandogli che sarebbe partita il giorno dopo per andare a Chicago a consegnare dei documenti all'ospedale e che magari avrebbero potuto trovarsi di nuovo.
   
 
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