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Autore: SabryKagamine    16/12/2012    3 recensioni
Lei è una geisha perennemente triste al servizio di un padrone gentile e crudele allo stesso tempo;
Lui è il servo di una principessina viziata la quale è innamorata pazzamente di lui;
Come si intreccieranno le storie di questi due ragazzi??
Oddio...E' la mia prima fanfiction e sono felicissima che sia proprio una RINXLEN (come poteva non esserlo??!?!) anche se non a base di incesto D: Però una delle prossima sarà un bel Twincest sui Kagamine,lo posso assicurare!(Kagamincest for ever!)
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kaito Shion, Miku Hatsune, Un po' tutti | Coppie: Len/Rin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                             “ A kiss for two”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Kaito si sedette vicino a lei, non la toccò, non la consolò, la guardò solamente; ed era questo ciò di cui aveva bisogno in quel momento Rin: non qualcuno che la consolasse ma qualcuno che la ascoltasse, che la lasciasse riflettere da sola e sfogare. Quando vide che la bionda si era calmata, Kaito si rialzò e entrò di nuovo in casa, per ritornare alla sua stanza. Rin rimase a guardare l’acqua, tranquilla, pura, limpida…ciò che lei proprio non era.
Nei giorni a seguire Rin cercò di evitare in ogni modo Gumi per non vedere la rabbia nei suoi confronti e ciò che lei le aveva procurato al braccio, che ora era stato fasciato pazientemente da Kaito; Gumi però non provava rancore verso Rin anzi cercava di beccarla o per i corridoi o in compagnia del master per parlarle e reinstaurare il loro rapporto di amicizia ma lei invece la “ignorava”, non la guardava in faccia, non si girava se la chiamava, cosa che un’amica avrebbe dovuto fare.
Kaito disse a Miku che in quei giorni non sarebbe potuta venire alla villa perché la sua geisha era malata e doveva prendersene cura.
“Che!!? Preferisci quella stupida sgualdrina a me?! Bene, ma quando tornerò aspettati belle sorprese, Kaito Shion!” disse quella quando Kaito le telefonò. A volte se la prendeva troppo quella ragazza per cose tanto stupide ma non ci si puo aspettare molto da una principessina vissuta nel lusso e nelle attenzioni come lei.
Quando tutto sembrò tornare alla normalità, Kaito invitò subito Miku la quale cacciò quasi immediatamente Len dalla stanza per le visite, chiudendolo in giardino.
“Ora te la vedrai con me Kaito Shion!” aveva detto…poi solo gemiti.
Il povero ragazzo rimase qualche secondo davanti alla porta ma appena udì i rumori che  producevano quei due si avviò alla ricerca della biondina.
Len cercò per svariati minuti Rin pensando che fosse nel solito posto in cui erano soliti incontrarsi ma invece la trovò vicino a un tempietto, in una zona piu profonda del giardino ma che comunque si affacciava al  grande lago della città.
La geisha risplendeva di una luce semplice e naturale, circondata dalle piante del giardino e dai fiori che in quel periodo fiorivano e dagli animali che popolavano il boschetto: conigli, volpi, scoiattoli, cerbiatti, cervi e qualche passerotto sembravano elogiare la bellezza della giovane. Tutto sembrava renderle grazie in quell’atmosfera innaturale e affascinante contornata dal canto che ella intonava, angoscioso, quasi fosse un requiem.
Rin era vestita di un kimono lungo nero, con uno spacco laterale che lasciava fuoriuscire delle balze rosso scuro e dorate, alternate, fino alla fine di esso; l’obi era dorato come anche i ricami sopra il kimono che rappresentavano dei draghi in stile cinese che sembravano rincorrersi lungo il tessuto, mentre la sottoveste era rossa, richiamando le balze. I capelli erano sciolti come sempre e le ricadevano in modo semplice sulle spalle e portava un fermaglio formato da fiorellini di pietre alternati rossi-neri-dorati, che sembrava costare quasi quanto una macchina.
Infine, gli occhi erano decorati con dell’eyeliner nero e un ombretto dorato con brillantini molto compatti mentre le labbra erano messe in risalto con un lucidalabbra rosso.
Il biondo non volle avvicinarsi piu di tanto per non disturbare la quiete del momento e incuriosito dalle parole della canzone di Rin.
“Dark the oceans, dark the sky.
Hush the whales and the ocean tide.
Tell the salt marsh and beat on your drum.
  Gone their master, gone their son…
  Dark to light and light to dark. Three black carriages, three  white carts.
  What brings us together is what pulls us apart.
Gone our brother, gone our heart…
Hush the whales and the ocean tide.
Tell the salt marsh and beat on your drum.
  Gone their master, gone their s-“
La ragazza non riuscì a finire la canzone quando si accorse che Len era lì, impalato a guardarla a pochi metri da lei. Gli animali scapparono appena ella smise di cantare impauriti da Len(o forse lei stessa?).
“E-ehm, scusami, Rin-san, non sono riuscito a resistere al suo canto e senza farci caso devo aver urtato qualcosa e cosi..e..”
“Chiamami pure Rin. E’ un canto che mi ha insegnato la mia nee-san Lily quando ero molto piccola.
All’okiya, quando era triste la cantava sempre cosi ho finito per impararla. E’ leggermente cupa ma molto importante per me.”
“Capisco…” disse infine Len, sedendosi vicino a Rin. “Cos’è successo in questi giorni? Kaito-san ci ha detto che sei stata malata perciò..”
“Ho ferito Gumi-chan, una delle servitrici. Le ho quasi ridotto in poltiglia un braccio.” Len sgranò gli occhi nel sentire quelle parole.
“Gumi-san è la ragazza carina dai capelli verdi?”
“..Si..”
“E dimmi, lei ha un ragazzo?”
‘Ah…a lei mirava..mi pareva strano’ fu l’unica cosa che Rin pensò notando l’interesse di Len per Gumi.
“No, Kaito non permette alle servitrici di avere rapporti con degli uomini al di fuori di quelli che secondo lui non possono attrarle”
“E..tu? Tu puoi ?” Il ragazzo si avvicinò leggermente a Rin mentre la guardava fissa negli occhi.
“Ovviamente no. Io sono la geisha del master e, in quanto mio danna, è colui che io devo soddisfare in tutti i sensi, è quasi come un marito tranne il fatto che manca la cosa piu importante, l’amore.
Io non ne provo per lui e lui non ne prova per me.” rispose schietta la geisha.
“Mhh..ok, credo di aver capito..Comunque..perchè l’hai ferita?”
“Non era mia intenzione farle del male..stavamo solo parlando e lei mi ha stuzzicato e subito dopo mi sono ritrovata col suo “braccio”, se cosi vogliamo definirlo, tra le mani. Kaito l’ha curata e ora sta meglio ma Luka-san la sostituirà ancora per un po’ di tempo. Seriamente, io non volevo farle cosi male! Lei è la mia unica amica qui oltre a Luka-san con cui ho meno confidenza!
Io non vorrei essere cosi.. ma non posso farci molto!”
“Secondo me sei perfetta così!”  Len si avvicinò ancora di piu alla bionda fino a sfiorarla però quest’ultima si allontano con uno scatto per poi dire:
“Len, tu non capisci! Io non sono normale! Ti ho detto che i miei genitori mi hanno venduto a quell’okiya ma te non sai il perché..Ebbene loro erano due scienziati rinomati e non avevano programmato una figlia ma fatto sta che sono qui e perciò non volevano sprecare del tempo dietro una bambina. Quando avevo circa 3 anni mi cominciarono a usare come cavia per i loro esperimenti per farmi stare buona. Venivo rinchiusa per la maggior parte del tempo in delle grosse macchine e ogni giorno mi venivano iniettate sostanze stranissime ma un giorno le cose non andarono come previsto: dopo avermi iniettato una dose di una potente sostanza appena scoperta  notarono che la mia violenza aumentava e che i miei occhi continuavano a diventare di un colore sempre piu rosso fino a che dopo qualche giorno non ferii dei bambini che mi passavano vicino. Aggredivo sempre piu persone e quando alla fine ne uccisi una mi gettarono in un’okiya per qualche yen ma anche lì continuavo ad aggredire le geishe o le maiko che vi abitavano tanto che ormai le padrone mi consideravano uno spreco di soldi e il mio debito verso di loro aumentava a dismisura.
Ma Lily fu l’unica ad accettarmi come Meiko quando ero cresciuta. Loro mi bastavano.”
“E Kaito conoscendo tutto questo ti ha comprato come se nulla fosse?” Len non sembrava tanto sconvolto da ciò che gli era stato riferito, solo molto triste, molto molto triste.
“No anzi, pagò tutti i miei debiti con l’okiya però…venivo maltrattata anche da lui inizialmente..
Ogni giorno mi puniva in tutti i modi possibili se provavo a disobbedire a un suo ordine, o se facevo qualcosa di sbagliato, o ancora se tentavo di aggredire qualcuno. Per questo lo odio, non ha mai cercato di capirmi, ha solo usato le mani..da subito..come loro…” rispose tristemente Rin.
“Basta, ti prego.” Il biondo la strinse a sé e in un attimo la baciò mentre il suo sguardo era puntato sui suoi occhi azzurri quanto il mare.
Era un bacio puro, casto e pieno d’amore che Rin condivideva pienamente. Era come se il mondo si fosse fermato per quei due giovani davanti a quel lago mentre le loro bocche combaciavano perfettamente. Essi si stavano prendendo uno una parte dell’altro per comprendersi e amarsi ancora di piu. Il vento non soffiava, l’acqua non produceva il solito rumore tranquillo, gli uccellini non cantavano piu; tutto si era fermato insieme ai loro battiti.
Quando Len si staccò dalla ragazza non credeva a ciò che aveva appena fatto, lui non aveva mai avuto il coraggio di baciarla prima, figurati ora che gli aveva rivelato di non poter avere un amante e una parte della sua tragica storia.
Per quanto riguarda Rin, lei era rimasta immobile con una mano appoggiata alle labbra e con gli occhi spalancati e in più aveva il viso completamente rosso. Oltre ai baci che aveva dato a Kaito quando le veniva richiesto, non aveva mai baciato qualcuno per amore e non ne aveva mai ricevuto uno fino ad ora perciò, possiamo considerare benissimo questo come il primo bacio di Rin, immagino.
Len si grattò la testa poi disse:
“Emh..Rin..secondo me tu sei piu che perfetta cosi, non importa quanto tu sia pazza o malata, io ti trovo affascinante e intelligente  anche se odio maledettamente quella tua espressione triste continua! Voglio vederti sorridere perché è stato quello a farmi innamorare di te e a farmi accorgere della tua bellezza! Inoltre, so cosa provi e cosa stai provando anche se le nostre situazioni sono del tutto opposte! Non importa di Kaito o di chiunque altra persona si metta tra me e te perché, Rin, io ti amo! Il mio però è amore vero non è quello che il primo che passa può darti, è un’amore coltivato in tutto questo tempo in cui ci siamo visti e ringrazio il cielo per avermi dato l’occasione di incontrarti cosi tante volte dopo quella prima volta!”
Ci mise un secondo per dire i suoi sentimenti nascosti  da ormai troppo tempo a Rin e lo fece tutto d’un fiato per essere sicuro di non bloccarsi per la vergogna mentre l’unica cosa che la geisha riuscì a fare fu piangere per la gioia mentre abbracciava e baciava nuovamente quel ragazzo speciale che ricambiava i suoi sentimenti.
“Scusatemi!”
I due si staccarono subito nel sentire quella parola.
“Ma Len-san è desiderato da Miku-san per tornare alla propria dimora. Sembra che si sia ricordata di un impegno improvviso.” disse una Gumi sorridente che guardava Rin e Len sempre piu felici.
Mentre Len si incamminava verso la villa, Rin abbracciò con tutta la forza che aveva Gumi, cercando di non stritolarla poi si affrettò a raggiungere Len e con un semplice bacio lo salutò mentre sfoderava nuovamente quel suo sorriso tanto meraviglioso che aveva fatto innamorare il biondino.




                                                           *****************
 
 
 
 
Quella sera Rin chiamò subito Gumi di sua iniziativa senza aspettarla come sempre all’ora di cena.
“WAAAAAAAAAAAAAAAAA MA CHE CARINI CHE SIETE, RIN-CHAN!” urlò immediatamente Gumi.
“O-oh, tu dici?!  Ma-ma hai visto com’è carino lui!? Oddio ha detto che mi ama Gumi, mi ama! Neanche fosse caduto il mondo avrei immaginato che qualcuno me lo avrebbe mai detto e ora so che è una sensazione bellissima! Non ne posso fare a meno, devo risentire quelle parole e il calore che trasmettono!” fu l’unica cosa che una Rin gasata riuscì a dire.
“Te lo avevo detto io che l’amore era bello! Ma te ‘noooo io non posso provare amoree!’ e invece eccoti qua che sembri una bambina con la sua bambola nuova! Questa è la Rin che voglio vedere tutti i giorni, sia chiaro! COMUNQUE, siiiii è veramente carino! Ottima scelta Rin-chan!”
Dopo che l’euforia si fu calmata in pochi secondi, Rin respirò profondamente per poi dire:
“Senti, Gumi, mi dispiace veramente tanto per ciò che ti ho fatto l’ultima volta che ci siamo viste..
Sai qual è il mio problema no..? In ogni caso ne ho parlato anche con Len e lui non mi è sembrato tanto spaventato o questo è ciò che mi ha fatto credere se fingeva..”
“Secondo me l’ha presa bene, sappiamo entrambe che è una storia delicata la tua e meglio di cosi non poteva reagire, con un bel bacio! E’ stato molto tenero a parer mio!” rispose Gumi.
“S-si…hai ragione!”
“GUMI! VIENI A PORTARE LA CENA AL MASTER! SU-BI-TO!” Si sentì Luka gridare dal piano di sotto, infuriata come sempre perché Gumi passava troppo tempo a parlare con Rin nel dopocena mentre doveva portare il cibo a Kaito.
“Bah, devo andare! Ci vediamo comunque domani Rin-chan! Buonanotte! Chuuu-“ e Gumi finì con un bel bacio sulla guancia di Rin la conversazione serale.
 Appena Gumi uscì dalla camera, la geisha snodò l’obi e sfilò il kimono,la sottoveste e tutto le parti del vestito, poi sciolse i capelli e cominciò a pettinarseli, un impresa a dir poco difficile vista la grande quantità di nodi accumulatasi nel corso della giornata.
Si infilò il “pigiama” se cosi lo vogliamo definire: una camicia da notte gialla simile a un kimono con decorazioni floreali colorate e una fascia simile ad un’obi solo decisamente meno stretta e grande, di un colore rosso scuro.
A quel punto Luka entrò nella camera per piegare i vestiti di Rin e metterli ordinatamente negli armadi. Era seria come sempre ma con un’espressione felice stampata in faccia.
“Luka-san, secondo te, l’amore è qualcosa di giusto e bello?” disse la geisha abbassando il volto imbarazzato dalla domanda.
“Bhe” rispose Luka mentre piegava le calze “ io non sia bello, di più; credo che sia qualcosa di indispensabile per chiunque e chi non lo prova non può essere considerato umano, è semplicemente incompleto. E qualcosa di tanto bello non può essere altro che giusto ma in alcuni casi diventa cosi ossessivo da diventare sbagliato, tanto sbagliato e spero che a te non capiti mai una situazione del genere.” Scese una lacrime sul viso della 18enne che non si decompose in ogni caso.
Dovete sapere infatti che Luka non è stata sempre una cameriera lì nella dimora di Kaito.
Prima viveva nella grande città e aveva una splendida casa, un lavoro che le piaceva e anche un marito che amava. Era stata fortunata in fin dei conti visto che i suoi genitori aveva combinato il suo matrimonio con la persona che amava ma essendo tanto giovane in quegli anni non poteva distinguere il falso dal vero.
Il suo matrimonio andava benissimo quando un giorno suo marito non la picchiò per aver tardato nel tornare a casa e non aveva preparato la cena o altre volte perché lui credeva che lei lo stesse tradendo. Ogni giorno lei doveva indicare il luogo, l’orario, il mezzo e le probabili persone che avrebbe potuto incontrare durante il suo tragitto verso un luogo mentre la gelosia e sfiducia nei confronti della ragazza aumentavano a cause delle false convinzioni dell’uomo. Episodi simili a questo si susseguirono varie volte ma una notte, mentre lui voleva picchiarla per strada in modo da umiliarla, apparve Kaito che la salvò da ulteriori maltrattamenti e ,l’allora Luka appena 16enne, venne impiegata come cameriera nella sua dimora.
Da allora lei serve Kaito con il massimo rispetto e diligenza per ringraziarlo di tutto ciò che le ha donato : una vita nuova, portandola via da quel luogo tanto terrificante.
“In ogni caso credo che ormai sia venuta l’ora che tu ti innamorassi di qualcuno, poi di un cosi bel ragazzo come quel biondino! Ho sperato tanto nella tua felicità, Rin, ed è ora che tu provi cosa significhi realmente. Tu ti meriti questo amore.” concluse la rosa guardando amorevolmente la geisha.




 

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La mattina seguente Rin si svegliò stranamente tardi dal suo solito visto che il sole era gia alto ma nessuno era venuto a sveglierla; probabilmente il Master non aveva richiesto la sua presenza o forse era uscito, chi lo sa.

Comunque Rin chiamò in fretta Luka per farsi aiutare a mettere il suo kimono preferito, quello che aveva messo quando aveva incontrato per la prima volta Len  però stavolta si fece una pettinatura piu complessa del solito visto che Kaito “l’aveva richiesta” cosi.
Scese velocemente le scale per andare nella stanza di Kaito, che la attendeva con delle tazzine di thè e dei biscotti semplici sul tavolino per fare colazione.
“Ohayo-gozaimasu, danna-sama.” disse Rin che col fiatone aveva aperto la porta del salone.
“Ohayo, Rin-chan..” rispose debole Kaito.
Rin si sedette vicino a lui e iniziò a versare il thè nelle tazzine le quali erano decorate con dei bellissimi disegni raffiguranti le montagne e il paesaggio giapponese.
“Rin-chan…lei mi ha scaricato..” iniziò il ragazzo mentre teneva in mano il thè e le lacrime scendevano.
“Non so perché…ma mi ha scaricato..Io le ho rivelato i miei sentimenti e lei li ha buttati via…mi sento tradito da quella stupida bambina!”
“Chi l’ha offesa in tal modo, danna-sama?” disse Rin spaventata.
“Hatsune…Miku Hatsune…Diceva che mi amava quando eravamo lì a regalarci passioni e gemiti ma mi ha mentito e ora se ne è andata lontano da me…si allontana sempre di piu….ma tu Rin-chan, oh mia Rin-chan, rimarrai per sempre qui con me e amerai soltanto me, non è cosi!??!”
Kaito urlò in faccia alla geisha sempre piu spaventata quelle parole; sembrava quasi pazzo, un po’ come lei ma per amore in questo caso…Miku lo aveva rifiutato ed era abbastanza evidente il fatto che per lei fosse solo qualcuno di carino con cui andare a letto.
Il ragazzo improvvisamente butto a terra tutto ciò che era sul tavolino, rompendo vasi, tazze e piatti mentre invece vi ci posizionava sopra Rin.
“C-cosa sta facendo!?”
“Ora tu diventerai mia.” disse semplicemente Kaito.
“ N-n-no perché dovrei farlo, Master??! Non voglio! Perché, perché deve farlo?!?” Rin era nel panico piu totale.
“Perché cosi tu sarai mia per sempre e nessuno ti porterà via.”
Il ragazzo si posizionò sopra la ragazza e cominciò a svestirla, aprendole il kimono e lasciandola mezza nuda.
“No, Master, la prego, io non voglio farlo, non posso fare questo con lei! LA PREGO!” Ora la geisha era in lacrime e il trucco le stava colando mentre pregava il padrone che invece aveva gia iniziato a svestirsi, mostrando il suo corpo scolpito.
“E’ arrivata l’ora del tuo mizuage, Rin-chan. Se lei non vuole essere mia per sempre, lo sarai tu!” disse infine Kaito tra i singhiozzi della ragazza.
“NOOOOOOOOOO!” urlò solamente mentre la gola le si restringeva sempre piu.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
N.d.A.
Oh..dopo tanto tempo mi rifaccio con un capitolo piu lungo della media e ne sono felice perché a me piace molto e spero che piaccia anche a voi naturalmente!
Ho disegnato gli schizzi di Rin, Gumi e Luka e presto li pubblicherò su Facebook perciò chi vuole vederli mi dovrà aggiungere e  IDENTIFICARSI!
La canzone che canta Rin inizialmente è “Gone” di Ioanna Gika e viene dalla colonna sonora del film “Biancaneve e il Cacciatore” nel momento in cui muore uno dei nani…
In conclusione ringrazio moltissimo colori che hanno recensito la mia storia e che se ne ricordano!
Ringrazio anche Taiga Takasu per la sua recensione stupenda e Larichan98 per voler disegnare anche lei la mia storia! Grazie infinite, mi rendete veramente felice!
A presto e ciao a tutti ^^
Per chi non lo sapesse, il "mizuage" è l'evento in cui una geisha ha il suo primo rapporto sessuale e offre la sua verginità come in un'asta al miglior offerente ma in questo caso, essendo Rin di proprietà di Kaito, può offrirla solo a lui.

   
 
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