V.
Appena arrivato a casa delle due donne, s’accorse che qualcosa non andava.
– Ebbene?
Ermione mise il broncio e iniziò a sbattere il piede per terra nervosamente. Minerva cercava di calmarla, mentre raccontava la storia a padre Silenzio. Terminata la storia, fra Silenzio esclamò: – Fino a quando… – ma senza finire la frase si riscosse e disse – Poverette! Così iniziò a pensare a come farla pagare a quel Serpeverde arrogante e a quel curato fifone.
“Sempre così è stato” iniziò a pensare “Sempre a bighellonare
E così, dopo aver contrappesato i pro e i contro di questo e di quel partito, si decise ad andare a parlare con Don Rodrago stesso.
Mentre il frate stava così meditando, Ron era tornato a casa di Ermione.
– Le hanno detto…, padre?
– Purtroppo, e per questo son qui. Ma non ti abbattere Ron, il Potter è con te, non ti abbandonerà!
– Ah! Meno male che c’è lei Fra Silenzio! Lei non è come quei che di noi poveri non gli interessa (vedi: don Codaliscia e Allocco-coi-Garbugli), lei è un buon uomo. Ah, se potessi cosa combinerei a quell’infida serpe! Smetterebbe presto di mangiare pane!
– Cosa volevi fare tu? A cosa ti servirebbe? Solo Lui ci può salvare, solo Lui ti aiuta quando ne hai bisogno! Ron! Confida in Potter!
Ron abbassò la testa vergognoso, fra Silenzio riprese a parlare.
– Prometti che non affronterai, che non provocherai nessuno, che ti lascerai guidar da me.
– Lo prometto.
Ermione fece un gran respiro, come tolta d’un peso e sussurrò “oh Ron!”.
– Ora amici miei non disperate, andrò a parlare con quel mariuolo di don Rodrago e vedrò io cosa fare! Domattina vi riferirò tutto, a presto.
E detto questo s’incamminò; andò in convento, desinò e si diresse verso il palazzotto di don Rodrago.
Arrivato all’entrata
Accanto a Rodrago era seduto suo cugino milanese il conte Zabino, dall’altra parte c’era il podestà del paese Cornacchio Machelago, di fronte al podestà c’era il dottor Allocco-coi-Garbugli, ubriaco come non mai, e ancora due cugini del Serpeverde non meglio identificati.
– Signor Rodrago le vorrei parlare in privato per un affare d’importanza. – sussurrò all’orecchio del Serpeverde. – Dopo, dopo! Abbiamo tempo! Si sieda caro frate, so che la sua visita è del tutto disinteressata e che è venuto qui solo per il mio bene.
– No sul serio, non posso fermarmi più di tanto, insisto nel parlarle immediatamente.
–
Così fra Silenzio fu costretto a sedersi insieme ai commensali di don Rodrago e ascoltare le loro idee senza poter dire nulla.
Gli invitati e don Rodrago dibatterono di tre argomenti: il podestà e il conte Zabino discussero se fosse giusto bastonare
Dopodiché don Rodrago si congedò e invitò padre Silenzio a seguirlo.
Spazio Autrice:
*Bussa timidamente* Emh, c'è qualcuno? Sì, lo so...sono una persona imperdonabile non aggiorno da *inizia a contare i mesi sulle dita* emh...taaaanto tempo! Però tranquilli, non voglio abbandonare questa FF che mi piace tanto :D Ho solo avuto parecchio da fare negli ultimi mesi: la fine dell'anno scolastico, un fidanzamento a giugno, l'estate (che il mio tempo per scrivere sparisce), l'inizio del terzo anno (posso anche morire, ho rischiato lo scoppio del mio cervello). Però ci sono non vi abbandonerò! (credo).
Beh allora...precisiamo che questo capitolo è un po' cortino perché è corto quello del Manzoni e metà del capitolo sono le discussioni a tavola che, noiose come sono, ho cercato un po' di riadattarle al clima parodistico. Beh, ecco il castello di don Rodrago, libera ispirazione dal Malfoy Manor :P
Il podestà è stato deciso negli ultimi dieci minuti che doveva essere Maclaggen quindi se il nome e il cognome fanno schifo riadattati così è perché nella mia idea originale non ci doveva essere :S
Comunque grazie a tutti quelli che seguono, spero continuerete a seguirmi <3
Grazie a Forelsket, Carpediem_Hades, Elpis, Lulu_Herm, Ells, Trixie, Lady Oonagh, Crookshanks_98 e Sissy_Snape che hanno recensito lo scorso capitolo <3 .
Ora sparisco, spero di tornare (?) almeno per le vacanze di Natale.
Un bacio,
MD.