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Autore: Tempestuous_    16/12/2012    1 recensioni
Cathleen è una strega e sogna di far parte del mondo magico più di qualsiasi altra cosa al mondo. La (s)fortunata sedicenne vedrà poi che quella dimensione non è esattamente come la immaginava e di scelta sbagliata in scelta sbagliata tra incantesimi e pasticci si ritroverà immischiata in questioni più grandi di lei... Anche se sembrerà perdersi rimarrà sempre una persona buona e il cuore penalizzerà non poco i suoi piani..
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduta per terra, nel punto in cui ero caduta,  fissavo la misteriosa landa desolata che mi circondava. Alcuni alberi dovevano aver attutito la caduta perché, graffi, lividi e vestiti strappati a parte, stavo bene.
Intorno a me non c’era niente, solo  un terreno ghiaioso con qualche piccolo sprazzo di vegetazione, guardando attentamente il suolo vi avevo riconosciuto un sentiero che doveva essere andato in disuso tanto tempo prima. In quale posto della Terra ero capitata?
Un verso mi fece alzare lo sguardo, un strano uccello stava attraversando il cielo grigio. Forse un’oca del Canada!  Mi trovavo lì? Perché non c’erano persone?  L’oca intanto starnazzava. Di solito volavano in stormi o almeno in coppia, probabilmente quella era rimasta indietro e si era persa..  Chissà se stava tentando di raggiungere un luogo sicuro o se stava cercando le compagne. Era una voce isolata che riecheggiava nel silenzio.
Il suono più triste che avessi mai sentito.

Avevo provato a rientrare a scuola ma non ci ero riuscita, era come se un muro mi ostruisse il passaggio e, con quel tentativo, la poca energia che avevo recuperato rimanendo priva di sensi si era esaurita.
Non potevo più rimanere ferma, avrei seguito le tracce della strada sperando che mi conducessero in qualche centro abitato.

Dopo quella che mi parve un’eternità,  arrivai alla fine del sentiero e lì una brutta sorpresa mi stava aspettando: la città che pensavo di trovare era, nella realtà,  un insieme di capanne in rovina, sembrava che un’orda di barbari fosse passata mettendo  tutto a ferro e fuoco. Un dettaglio che non mi sfuggì fu il forte odore di bruciato che aleggiava nell’aria. Che questo massacro fosse successo da poco?
Avanzando guardinga entrai nel villaggio, feci sentire la mia voce ma non ottenni nessuna risposta e il silenzio inghiottì di nuovo quel luogo fantasma.
Con coraggio entrai in una casa, all’interno c’era una sola stanza con dei giacigli vuoti e coperti di polvere, un focolare pieno di cenere e intorno a quello dei vasi di varie dimensioni, di colori scuri e senza decorazioni. C’era infine qualche semplice mobile gettato a terra, tutto era completamente a soqquadro.
Qualcosa di terribile doveva essere accaduto in questo luogo.

Uno scricchiolio mi fece voltare.
Non ero in Canada.  Non ero neppure sulla Terra.  Davanti a me si stagliava un mostro orribile. “Chi..chi sei?”  Per tutta risposta quello avanzò scoprendo i denti lunghi e affilati. Il panico ebbe il sopravvento sulla stanchezza e con una magia lo scaraventai fuori dall’abitazione, feci per scappare ma una figura, ancora più spaventosa della prima si parò sulla porta. 
Non so perché facesse tanta paura, non sembrava pericoloso, non aveva né artigli né zanne come l’altro ma irradiava una negatività sconvolgente. Sottilissimo e altissimo,  aveva una testa ovale, senza volto. Teneva le braccia smisuratamente lunghe penzolanti e si muoveva in modo sinuoso ma stando gobbo.
Anche contro di lui lanciai un incantesimo ma non ebbe alcun effetto,dannazione  ero troppo debole!
Mi lanciai dietro un tavolo capovolto giusto in tempo per evitare le sue braccia che si erano allungate improvvisamente ed ad una velocità elevatissima verso di me. Voleva catturarmi!
Non potevo resistere a lungo, presi un vaso, glielo tirai addosso , congiunsi le mani e creai una fiamma altissima che si librò oltre il tetto, su nel cielo, come un raggio di segnalazione. Strinsi i denti  per lo sforzo, la situazione era critica.

Il mostro, che a quanto pare non poteva vedere, mi stava cercando, le sue mani perlustravano la stanza, le scansai più di una volta ma erano troppo svelte! Mi sfiorarono appena ma tanto bastò perché quello si lanciasse contro di me.


Proprio in quell’istante qualcuno mi afferrò e mi trascinò via con violenza scaraventandomi contro il muro della capanna. Mi rialzai subito e mi girai per vedere cosa stava succedendo e chi mi aveva salvata.
Davanti alla creatura che mi aveva attaccato si era posizionato in atteggiamento da battaglia un giovane sui diciotto anni, le sue mani avevano già pronta la fattura da lanciare ma notai che il mostro esitava a raccogliere la sfida.
“Chi sei?” un secondo giovane era comparso al mio fianco, aveva lunghi capelli blu scuro e occhi grigi, alto e snello, somigliava tanto agli elfi dei miei libri..
“Lascia perdere, non c’è tempo per parlare, tieni, questa pianta rigenererà i tuoi poteri, se arrivassero troppi Slendermen saremmo nei guai e ci serve tutta la forza possibile”
Grazie a quel fiore ero tornata in sesto, finalmente sentivo la mia magia circolare forte nelle vene. Odiavo sentirmi debole, indifesa e impotente:  ora quei mostri l’avrebbero pagata cara. La mia energia aumentò.
“Sei una strega nera!”  urlò il misterioso giovane estraendo la spada contro di me!
Intanto anche lo scontro tra il mostro, uno Slenderman, e il primo ragazzo era diventato un duello con le spade,  il giovane che mi aveva aiutata si muoveva con sicurezza e affondava colpi duri ma l’altro era molto più rapido, agile e silenzioso.
“Ne stanno arrivando altri, dobbiamo andarcene!” disse il primo.
Quello che mi aveva parlato però non accennava a muoversi e, poco ma sicuro, non aveva più intenzione di soccorrermi.
“Senti  non so perché tu ce l’abbia con le streghe nere ma io non lo sono ancora, almeno non ufficialmente. Ad ogni modo non potremmo discuterne lontano da qui?”
Il clangore delle spade coprì la sua risposta, ma quando cercò di infilzarmi  intuii che doveva essere stato un “NO”.
Era un abile combattente ma io ero stanca di perdere. “Vi sono grata per avermi aiutata, non voglio farti male!”  dissi evitando la sua stoccata. Bene, ci avevo provato, tesa  stavo per lanciare un attacco che gli avrebbe fatto rimpiangere di esseri messo contro di me,  mi chiesi da dove venisse tutta questa spavalderia e questa voglia di combattere..  All’improvviso però, dalla porta e dalle finestre, persino dai buchi del tetto entrarono almeno una quarantina di Slendermen!
Vidi i due guerrieri lanciarsi uno sguardo di intesa  e poi correre l’uno verso l’altro per prendersi per mano. Prima ancora di formularne il pensiero scattai verso di loro e riuscii ad afferrarli un secondo prima che si teletrasportassero.



 
Ciao a tutti!! Grazie per aver letto la mia storia, sono sparita e vi chiedo mille volte perdono!! Il mio computer è deceduto ed è arrivato adesso (intendo proprio un'ora fa xD) questo portatile e mi sono messa subito a scrivere. Scusatemi non volevo abbandonarvi! Ora sono tornata non sparirò più! Spero che questo capitolo, seppur breve, vi sia piaciuto :D Se potete lasciate una recensione per favore, Grazie mille!!!!!
Mi siete mancati ;,)
Tempestuous_
  
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