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Autore: Mirrine    16/12/2012    1 recensioni
Matt, Mello e Near.
In Death Note abbiamo visto i tre autentici eredi di L lottare contro il caso Kira e... basta.
Sì, credo che manga e anime non ci abbiano mostrato il lato "umano" di questi tre piccoli geni e io spero invece di scoprirlo proprio in questa mia storia! Desidero che i nostri amati successori di L scendano un po' dall'alto piedistallo creato dalla loro intelligenza per tornare a essere ragazzi con gioie e, purtroppo dolori.
Il caso Kira rivisitato in maniera umana, nel proprio background più denso di sentimenti.
Buona lettura!!!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Near, Watari | Coppie: Matt/Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Freddo.
Acuto e marmoreo assaltava la consunta imposta di legno con la cocciuta testardaggine di un ariete da guerra spinto con bellicosa violenza dalle mani aggressive di quel meschino freddo di Dicembre che pareva guardarlo con occhi di...
Smeraldo...
-      I passeggeri del volo diretto a New York si dirigano all’entrata, prego.
Fredda.
La voce meccanica dell’hostess di servizio risuonava con la stessa graffiante crudeltà di una sonata metallica raffreddando ulteriormente l’androne dell’aeroporto e...
La propria anima...
-      Le auguriamo un buon volo signore.
Una colata di gelida realtà gli ghiacciò il sangue nelle vene facendolo rabbrividire.
-      Grazie.- recitò con voce gelata, inumana.
Il sedile in pelle era assurdamente caldo sotto le proprie gambe rigide e per la prima volta dopo quelli che gli erano parsi infiniti inverni Mihael alzò nuovamente lo sguardo verso il cielo.
Una lunga distesa plumbea giaceva indisturbata sulla volta opaca di nuvole che annebbiava l’orizzonte sempre più scuro e un sottile velo di pioggia feriva il proprio cuore gelido come...
-      Come puoi farmi una cosa del genere?-  gli urlava Mail  mentre calde lacrime di insopportabile dolore gli molestavano gli stupendi occhi di smeraldo.- Come puoi andartene?
 
 
-      Si prega di allacciare le cinture, fra pochi istanti decolleremo.
Le dita intorpidite gli si intrecciarono fra le cinghie scure delle...
 
Mani di Mail che tentavano disperatamente di strappare le proprie alla salda presa che aveva serrato attorno al manico di quell’unica valigia, simbolo dell’evidente...
-      Abbandono! E’ questo che mi stai facendo!
 
Un sobbalzo, l’aria che si svuotava di colpo e l’aereo prese il volo facendogli girare di colpo la testa come quando Mail lo aveva stretto a sé per non lasciarlo andare via, per impedirgli di partire per quel viaggio assurdo da cui entrambi già sapevano che non ci sarebbe stato ritorno.
-      C’è altro...- aveva detto con la voce roca del pianto abbracciandolo come se fosse un’ancora nel mezzo di un mare in tempesta-...oltre alla perenne gara che hai ingaggiato con Nate, oltre al trono di petrolio di L.
Ci sono io...
Ci siamo noi...
Una lacrima di maligno ghiaccio gli solcò il volto pallido mentre le mani gelide gli si contraevano in un violento spasmo volontario al ricordo della propria cattiveria. Al ricordo...
Di lui che spingeva via  da sé Mail senza alcun riguardo con una paura talmente grande da mutare in accecata rabbia sorda...
Della propria voce che urlava:” Non c’è alcun noi... non sono un anormale io!”
Dolore.
Un dolore senza pari gli strinse il petto facendolo boccheggiare...
Mail...
Mail che con inumana determinazione affrontava il proprio sguardo di ghiaccio senza timore alcuno...
Mail, sordo alla meschinità che l’ira gli aveva fatto gettare contro di lui senza pietà alcuna, che guardandolo con quei suoi indimenticabili occhi affermava senza ombra di terrore...
Lo stesso terrore che invece attanagliava lui, che lo spingeva a maltrattarlo, insultarlo nel disperato tentativo di allontanarlo da sé...
Lo stesso terrore che lo aveva convinto a fuggire, timoroso che i propri sentimenti per Mail non fossero si semplice e disinteressata amicizia...
-      Amore...- un sorriso infinitamente dolce gli aveva solcato le labbra insanguinate dal suo ennesimo pugno-... è questo ciò che sento per te,  Mihael. Io ti amo.
No,no, no!
-      Basta...- mormorò sfinito prendendosi la testa fra le mani mentre lacrime che mai avrebbe voluto versare gli inondavano i languidi occhi di ghiaccio.-... per favore.
 
-      Signore, va tutto bene?
 
Signore...
Ora avrebbe dovuto abituarsi a essere chiamato così.
Perché dall’oscuro giorno in cui aveva deciso di chiudere Mail dietro i cancelli di piombo della Wammy’s House e condurre a proprio modo la lotta contro Kira che L non aveva saputo portare a termine, non era più il signorino che Roger rimproverava ogni sacrosanto giorno.
 Precisamente nell’esatto istante in cui aveva preso quella scelta aveva smesso di essere Mihael Keehl.
Ora era Mello.
Non più l’orfano pieno di rancorosa tristezza che aveva lavorato una vita intera per affinare la lama del proprio intelletto nel bramoso desiderio di battere l’odioso Nate e prendere il posto del mitico L al posto suo.
Non più il ragazzo che non si era nemmeno accorto di aver iniziato a vivere davvero solo quando uno scricciolo con la maglia a righe gli aveva rubato lo sguardo e l’attenzione con la propria ingenua allegria.
Non più il Mihael terrorizzato dalla serena pace che quel inatteso bacio natalizio gli aveva castamente donato.
Non più l’orgoglioso biondino timoroso di essersi innamorato...
Adesso era un ragazzo dal passato insondabile che avrebbe dovuto aprirsi la strada verso il trono  che gli spettava di diritto non solo più con la propria intelligenza ma anche con mezzi che molti altri avrebbero rifiutato e disprezzato.
Mafia, omicidi, ricatti...
Tutto, si era detto, pur di arrivare al bersaglio prima di Nate e prendersi il posto di L.
Tutto.
E quella smania senza occhi lo aveva privato delle orecchie.
Il feroce orgoglio di cui da sempre era egoisticamente fiero era stato il carburante perfetto per far divampare l’incendio della propria delusione.
Non era stato scelto?
Bene quel posto se lo sarebbe preso lo stesso e molto prima di Nate.
A qualunque prezzo.
-      Si, sto bene.
Sorrise alla graziosa hostess che lo guardò ammirata con i propri occhi...
Verdi.
Di uno smeraldo talmente brillante da...
No!
Doveva dimenticarsi di Mail, eliminarlo totalmente dal proprio cuore e cancellarlo definitivamente dalla mente.
Il rosso era il passato.
Ed essendo già stato vissuto sarebbe stato inutile discuterne ancora.
Contava solo l’istante presente e il futuro glorioso che si sarebbe ostinatamente costruito.
Per il bene della proprio successo e, lo avrebbe ammesso a sé stesso per l’ultima volta, per quello della propria stabilità mentale avrebbe dimenticato Mail per sempre.
 
 
 
****
Ta tà!
Ok questo è un capitolo non sense, lo ammetto, mi batto il petto ma mi è proprio uscito di getto.
Come spero si sia capito è passato un po’ di tempo da quel gioioso Natale e be’ i toni si fanno un po’ più foschi adesso.
Mihael sta davvero male per la scelta che ha fatto e questo capitolo lo vedo come un flusso di coscienza ininterrotto quindi che fosse un po’ confusionario è, spero, accettabile.
Prego di aver reso bene la figura del biondo, diviso fra il proprio orgoglio, il desiderio di battere Nate e l’Amore *:* di Mail.
Era ovvio che stupidotto com’è avrebbe preso quella decisione però questa scena, quando la immagino, mi rende sempre molto triste...
Ok vi ho scocciato anche troppo per oggi...
Spero che il capitolo vi piaccia anche se un po’ corto ma proprio non me ne escono di lunghi in questo periodo *piange disperata* ma ci proverò, prometto!!!
Infine anche se avrei voluto metterlo all’inizio visto quanto ci tengo... Grazie Dogliva!!!!!!
Hai recensito anche il chap precedente, sei un tesoro!!!! Grazie grazie grazie!! Le tue parole sono sempre gentili e spero che questa schifezzuola ti piaccia!!!
Be’ un grande bacio a ognuno di voi lettori!!!
Spero a presto, Mir!
 

  
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