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Autore: sheneedsthem    16/12/2012    16 recensioni
SOSPESA
Se c’è una cosa che amo di Londra, è la pioggia.
Quelle piccole gocce d’acqua che cadono imperterrite sull’asfalto, sembrerà strano, ma mi rilassano. Il loro rumore è musica per le mie orecchie. Ed amo l’odore che si cela dietro alla tempesta, della quale nessuno riesce a percepire la bellezza.
E’ fantastico starsene al riparo, magari con una cioccolata calda, e vedere la gente che corre da una parte all’altra cercando di coprirsi sotto i cornicioni dei negozi o dei palazzi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Harry.

Sobbalzai e spalancai pericolosamente le braccia, cercando un appoggio sicuro e facendo mente locale, dopo aver sognato di stare per fare bunjee jumping… senza imbracatura. Sospirai, felice di sapere di trovarmi a casa mia, nel mio letto, anche se con qualcosa sotto la schiena che mi stava per perforare una costola. Feci forza sulle braccia e mi tirai su, vedendo una scarpa fuoriuscire dalle lenzuola. Le scostai velocemente col braccio destro e vidi Zayn sdraiato da piedi, con la testa penzoloni dal lato opposto del letto e le gambe incrociate, una sopra all’altra. Sorrisi davanti a quella scena raccapricciante e feci il giro del letto, andando in bagno.
Dopo aver fatto il bisogno mattutino di ogni essere vivente provvisto di vescica, decisi di affacciarmi alla camera di Louis. Vidi lui sul letto e Liam per terra, con la testa appoggiata al comodino. Forse avevamo bevuto un po’ troppo, visto che non ricordavo nemmeno come fosse finita la nostra serata.
Un rumore proveniente dalla cucina mi fece sobbalzare e riprendere dai miei pensieri, così mi avviai verso l’ingresso.
- Eh vaffanculo! – sentii bisbigliare con tono incazzato.
- Si può sapere che succede? – sbraitai, una volta arrivato in salone.
- Stavo cercando di sistemare un po’ il casino che abbiamo fatto ieri sera, ma ogni volta che mi piego sbatto su qualcosa. Prima il tavolinetto, poi il divano. E’ decisamente troppo piccolo. – rispose Niall.
- O forse sei tu decisamente troppo maldestro? – chiesi retoricamente, sorridendo. – Comunque, perché ti sei messo a pulire? -
- Beh, abbiamo mangiato e bevuto a sbafo tutta la sera, io non ero nemmeno invitato, quindi mi sembrava il minimo non lasciarvi tutto questo casino da ripulire appena svegliati. -
- Ma non fa niente, davvero. Il sabato sera c’è quasi sempre la stessa situazione, visto che Louis si diverte ad organizzare “serate tra uomini” ogni settimana. -
- Ah capisco. – disse sconsolato. – Finisco di raccogliere questa roba e basta. – continuò, guardandosi intorno.
Annuii e mi girai, andando nell’angolo cottura per fare colazione.
- Ommioddio! – sentii esclamare alle mie spalle, facendomi sobbalzare e cadereil cartone di latte delle mani, che finì rovinosamente a terra.
Lo guardai per qualche istante, per poi rigirarmi verso Niall. – Cos’è successo adesso? -
- E’ una chitarra quella? – chiese, indicando sopra l’armadio, con gli occhi lucidi ed un sorriso a trentadue denti. Sembrava un ragazzino di cinque anni al luna park per la prima volta, davanti alla maestosità delle giostre, alle bancarelle di dolciumi e a quell’ambiente variopinto.
- Sì, perché? –
- Posso suonarla? Ti prego. – m’implorò, non staccando gli occhi da essa.
- Sai suonare la chitarra? – chiesi, sbalordito.
- Certo, altrimenti non te l’avrei chiesto, genio. – rispose scorbutico, questa volta guardandomi negli occhi.
- Okay. – mi diressi verso l’armadio, mi allungai sulle punte dei piedi per prenderla e poi gliela porsi, come se un Re stesse passando la sua corona ad un erede o una spada prestigiosa al proprio cavaliere di fiducia.
- Che modello è? – chiese, aprendo la custodia.
- Non lo so… -
- Non sai che modello è la tua chitarra?! -
- Me l’hanno regalata qualche anno fa, e sinceramente non ci ho mai fatto caso. – cercai di difendermi.
- Principiante. – sbuffò.
Risi. – Come scusa? – chiesi.
- Il modello è la prima cosa che si guarda, per capire se è una chitarra buona o una da quattro soldi che si rompe dopo nemmeno un mese. – spiegò, come se fosse il commesso di un negozio di musica, e non un bibliotecaio. - Hai il plettro? -
- Sì, è nella tasca laterale. – mi affrettai a rispondere per tenere il passo con la sua euforia. – Come mai queste domande? -
- Mi piace suonare, più di qualsiasi altra cosa. Sarei voluto diventare un cantautore, sai? Solo che secondo quel dittatore di mio padre era “una perdita di tempo e non avrebbe portato a nulla”, così me lo vietò e mi concentrai sulla scuola. -
- Niall studioso, non l’avrei mai detto. – ironizzai.
- Ah ah ah, simpatico come un chiodo in un occhio. – rispose, ma lo capii a stento con il plettro tra le labbra.
- Anche permaloso. Buono a sapersi. – notai.
Senza darmi più importanza, iniziò a suonare, facendo delle smorfie, quasi stesse soffrendo. – Non è accordata. – sentenziò.
Feci per parlare, ma lui continuò a suonare, sussurrando qualcosa di tanto in tanto, per poi prendere il ritmo ed iniziare a cantare. Non credevo che Niall, il ragazzo che avevo odiato fino ad allora, potesse avere una voce così bella e… angelica, se così si potesse definire.
Mi feci trasportare ed iniziai a cantare con lui, Wonderwall degli Oasis. Ottima scelta, pensai.
Era una delle mie canzoni preferite, di uno dei miei gruppi preferiti, che aveva fatto la storia della musica. La cantai anche ai tempi del liceo, insieme alla mia band, alla festa di quella ragazzina di undici anni che non aveva l’età per apprezzarne la bellezza.

Because maybe you’re gonna be the one who saves me?
And after all, you’re my wonderwall.

Continuammo a cantare, noncuranti del fatto che aldilà di quelle quattro mura stavano dormendo Zayn, Liam e Louis, che prima o poi si sarebbero alzati e molto probabilmente ci avrebbero spaccato la chitarra in testa.
- Conosci Ed Sheeran? – chiesi, aspettandomi un ‘no’ come risposta. Nonostante fosse uno dei cantautori più bravi che avessi mai ascoltato, purtroppo non era ancora molto famoso.
- Scherzi? E’ uno dei miei cantanti preferiti! – rispose entusiasta, con mio piacere. - Autumn Leaves, Kiss me o Give Me Love? – chiese velocemente.
- Give Me Love. – risposi deciso.
Niall annuì ed iniziò a suonare, chiudendo gli occhi e facendosi trasportare dalle note.

Give a little time to me, we’ll burn this out.
We’ll play hide and seek, to turn this around. 
And all I want is the taste that your lips allow,
my my my my give me love.

- Avete finito di fare il vostro concerto mattutino o volete che affitti l’Arena O2 solo per voi? – sbraitò Louis, appoggiato allo stipite della porta, ancora assonnato.
- S-scusami. – balbettò Niall, sentendosi chiaramente in imbarazzo e posando di corsa la chitarra a terra vicino la poltrona. – Quando inizio, potrei non smettere più. – sorrise.
- Tranquillo. Si è svegliato col ciclo stamattina. Continuiamo un’altra volta. – bisbigliai.
- Ti ho sentito, stronzo. – esclamò, dirigendosi verso il frigorifero, sempre con gli occhi puntati verso di noi, quindi non vide il latte rovesciato. – Pulire no, eh? -
- Già che ci sei, fallo tu. Noi abbiamo sistemato il casino di ieri sera. -
- Noi?! – esclamò Niall, guardandomi male.
- Niall ha sistemato il casino di ieri sera, - mi corressi, - cosa che io faccio tutte le Domeniche mattina da due anni a questa parte. -
- Sei un rompipalle, Harry. Ancora mi chiedo perché abbia scelto te come coinquilino. – sbuffò Louis.
- Forse perché sono bellissimo, dolcissimo, simpaticissimo, e tanti altri aggettivi positivi a cui si può aggiungere ‘issimo’? – chiesi, ridendo.
- Modesto il ragazzo. – notò Zayn, uscendo dal bagno e buttandosi a peso morto sul divano.
- Parla lui che sta mezz’ora davanti allo specchio solo per sistemarsi quel ciuffo biondo privo di senso. – sentenziò Liam, forse in mia difesa, forse solo per sputtanare il suo amico, tirandogli un cuscino.
- Non vorrei interrompere questa conversazione entusiasmante, ma volevo farvi notare che è il 29 Dicembre. Voi che piani avete per Capodanno? – chiese Niall.
- Ragazze, tante ragazze. – rispose Louis soddisfatto.
- Biondino, frena. – dissi. - Abbiamo passato dodici ore in una casa senza litigare o ucciderci, ma chi ti dice che tu possa stare con noi anche a Capodanno? Un passo per volta. – dissi, mentre giravo per casa per continuare a vestirmi.
- Mi sembrava che avessimo risolto… - rispose, rimanendoci male.
- L’ho detto che non sapeva fare le battute! – esclamò Louis, ed io riniziai a ridere come la sera prima, poco dopo aver fatto lo scherzo di Sophie a Zayn. Tutto ciò lo trovavo divertente solo io, ma poco importava.
- Scherzi a parte, mi stai simpatico. A parte quando hai cercato di rubarmi la ragazza. Per il resto tutto apposto. – dissi sorridendo, dandogli una pacca sulla spalla e lui mi sorrise di rimando, annuendo.
- Che ne dite se per Capodanno ci imbuchiamo a qualche festa? – propose Zayn entusiasta.
- Seriamente? E’ questo il massimo della trasgressione, Malik? – gli chiese Louis, inarcando le sopracciglia.
- Io ho già qualcosa in mente, ma questo non comprende anche voi, mi dispiace. – annunciai.
- Ho anche detto che sei stronzo! – esclamò Louis.
- Ah, il tuo insulto mi ha afflitto completamente. Come farò a vivere adesso? – dissi, avvicinandomi alla porta e ridendo. Amavo farlo arrabbiare e rispondergli sarcasticamente, cosa che lo infuriava ancor di più.
- Vai a lavorare che è meglio. – concluse.
Mi girai per sorridere e salutare gli altri con un cenno della mano, per poi abbottonarmi il cappotto e chiudermi la porta alle spalle.


Dopo essere stato le solite sei ore massacranti in ufficio, mi diressi in biblioteca per salutare Sophie. Non la vedevo da solo un giorno, e già mi mancava. Non ero mai stato così ‘dipendente’ da una persona in tutta la mia vita. Sì, col passare del tempo mi ero accorto di avere una certa dipendenza da lei: dovevo sentirla, vederla e baciarla tutti i giorni, altrimenti era come se mi mancasse l’aria. Nei giorni in cui litigavamo o non ci vedevamo mi sentivo letteralmente soffocare, ma non lo davo a vedere e odiavo ammetterlo a me stesso perché mi sembra una cosa talmente assurda da non riuscire a capacitarmene.
Chiusi velocemente l’ombrello, permettendomi di ripararmi sotto l’entrata e lo infilai nel vaso appena fuori la porta.
- Hey. – dissi semplicemente, passando dietro il bancone, per poi baciarla. - C’è Niall? – chiesi.
Sophie mi guardò incredula e perplessa. – Sei appena arrivato, mi hai dato un bacio a stampo e mi chiedi di Niall? Ti senti bene? Con questo tempo deve esserti venuta la febbre, fammi sentire. – disse, avvicinando la mano alla mia fronte.
Sorrisi. – Sto benissimo, devo solo parlargli di una cosa. -
- Ah, capisco. Comunque è dietro quello scaffale. – rispose, girandosi e  indicandomelo col braccio destro.
- Grazie. – la baciai di nuovo, questa volta più appassionatamente e per più tempo, assaporando appieno quel momento. – Va meglio? – chiesi.
- Decisamente. – rispose, sorridendo.





myspace:
TRA CINQUE GIORNI MORIREEEEEETE. 
ʘ‿ʘ
...okay, no. AHAHAHAHAHAHAHAH avrei dovuto postare venerdì per farvelo bene con i sette giorni, ma vabè.
non dovrei crederci, ma mi sto cagando addosso ugualmente ahahahah voi ci credete? a) sì, b) a, c) b? lol
parlando del capitolo, oh indovinate, non mi piace. che novità! non l'avrei mai detto. AHAHAHAHAHAH
a parte questo, cosa dovrà fare Harry? uhuh e cosa avrà detto a Niall? uhuh suspaaaaance. 
poi è da tantissimo che penso alla scena del loro "duetto", ma mi è venuta male pure quella. lol ho messo le prime canzoni che mi sono venute in mente (e non potevo non mettere Ed ksdjhg), quindi riferimenti a cose o persone puramente casuali.

stasera sto dando i numeri, non ci fate caso. uu
comunque, per vostra (s)fortuna, la fan fiction finirà ufficialmente tra due/tre capitoli. devo ancora strutturare per bene il finale. cc nel caso non dovessi riuscire ad aggiornare prima di Natale/Capodanno/2013, fate conto che vi abbia già fatto gli auguri. lol

love you all ksdjfg

visto che tra poco dovrebbe uscire il video di Kiss You, vi lascio con questa gif, che prende un po' la scena del capitolo, anche se è Harry a trovare i piedi di Zayn. AHAHAHAHAHAHAHAH 

      

  
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