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Autore: xingchan    16/12/2012    5 recensioni
Ranma e Akane sono convolati a nozze da appena un anno, entrambi ventenni. Lui è diventato il Capo palestra occupando il posto di Soun.
La storia comincia proprio con la prima sfida ufficiale di Ranma come detentore del dojo Saotome-Tendo.
Ispirata da una piccola parte della mia Lifetime Remake poiché qualcuno ci sperava su questa mia decisione, come ran_ko! XD
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lifetime'
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-Ma insomma!! Ma perchè continuate a litigare come due ragazzini?!-. Il padre di Akane stava inondando un'ennesima volta il dojo con il suo fiume di lacrime, mentre Ranma e Akane erano di fronte a lui del tutto impassibili alle sue lamentele.
 
Entrambi si erano svegliati non trovando il proprio coniuge accanto. E provarono un vuoto che poteva essere colmato soltanto con il proprio tassello mancante. Ma sempre entrambi non volevano mettere da parte il loro essere, scusandosi per primi.
 
In fondo, sarebbe stato contro i loro principi.
 
Akane, spossata, osservò il ragazzo con un atteggiamento di sfida e si dileguò, lasciando il marito come preda dell'uomo con i baffi, ormai trasformato in un oni dalla lingua biforcuta.
 
Il signor Tendo si sentiva deluso da quello che stava succedendo. Era già amareggiato per un bambino che non arrivava, per di più da due sposi che non facevano altro che continuare i loro battibecchi, come se fossero una sorta di sport.
 
Se avesse provato a lasciarli soli, probabilmente, sarebbero riusciti almeno a calmare i bollenti spiriti, ma pensava fosse del tutto inutile in un certo senso.
 
 
Eccolo lì con i suoi allievi seduti intorno al giovane.
 
Non credeva di aver ottenuto dei risultati così soddisfacenti in poco tempo. Perfino quello scemo di suo padre e quel maniaco inguaribile di Happosai dovettero ammetterlo.
 
In meno di undici mesi aveva addestrato i suoi primi studenti a dovere, fra viaggi di allenamento e incontri di ogni genere. Comprese che era abbastanza dura, un po' com’era stata la sua vita fino all'età di sedici anni, ma almeno aveva raggiunto un obiettivo che si era prefissato. Li aveva resi resistenti, forti e veloci. Anche se molto meno di lui.
 
-Fra due giorni si parte, ragazzi!- esordì allegro. La destinazione non sarebbe stata troppo lontana, al massimo avrebbero eseguito i loro esercizi in montagna.
 
I loro 'soggiorni' sui freschi pendii del monte Fuji duravano tre settimane, niente di più niente di meno eccetto per le cattive condizioni atmosferiche, così come aveva stabilito con Happosai. Il vecchietto gli aveva dato tale limite e questo avrebbe dovuto durare per almeno due anni. Dopo di che Ranma poteva rimanere in viaggio per tutto il tempo che gli serviva, a condizione che i suoi allievi fossero maggiorenni, non più di dieci e disposti a stare lontano da casa per un lungo periodo.
 
Per lui non erano niente. Ma comunque gli pesavano tremendamente, quelle tre settimane. Akane era costretta a rimanere a Nerima per occuparsi degli allievi più giovani e di quelli che, per un motivo o per un altro, decidevano di rimanere in città.
 
Quindi non poteva partire con loro. E a Ranma dispiaceva molto.
 
-Portatevi indumenti pesanti... è novembre e lassù fa un freddo notevole...- disse per accertarsi che facessero come riferito, ricevendo degli assensi.
 
Dopo averli salutati, si diresse verso la cucina, dove trovò Kasumi intenta a preparare la cena. -Dov'è Akane?- le chiese.
 
La più grande si voltò. -è con Nabiki allo studio di Tofu per discutere sui preparativi della cerimonia. La madre di Tofu ha insistito affinchè il matrimonio si celebrasse entro un mese al massimo.-.
 
-Io devo partire e, come sai, torno fra tre settimane...-.
 
-Ah, allora dirò che mi sposerò fra un mese. Così avrai anche il tempo di riposarti!- propose, con un bel sorriso stampato sul volto.
 
-Ok!- fece lui, ritornando nella stanza sua e di Akane.
 
 
-Siamo tornate!-.
 
Ranma si era appoggiato allo stipite della porta mentre aspettava che le due ragazze tornassero a casa. E non poteva dire di non essersi stufato.
 
La vide avvicinarsi alla loro stanza.
 
-Ah, sei qui...- sbottò lui, nervoso e con tono arrogante.
 
Lei evitò il suo sguardo infastidita e si chiuse dentro; non chiudendo a chiave però e questo Ranma l'aveva notato.
 
La chiamò dall'esterno, bussando piano. -Akane?!- ma non ricevette risposta.
 
-Volevo solo dirti che fra due giorni parto!- continuò.
 
Akane rimase attonita. Sapeva che doveva partire con i suoi allievi e questo la rattristava moltissimo. Quei viaggi che intraprendeva non erano di certo una passeggiata, anche se non erano così estenuanti come quelli che faceva lui fin dall'infanzia. Avevano provviste a sufficienza, e aiutavano di molto. Il problema era la lontananza e le scarse possibilità di sentirlo, almeno al telefono.
 
Lo sentì sospirare pesantemente.
 
-E pensavo di passare un po' di tempo con te, ma vedo che a te non importa... Ti saluto.- disse lui irritato e con ciò che la ragazza si convinse fosse un misto fra amarezza e delusione.
 
Akane sentì un tuffo al cuore. Ranma voleva stare con lei prima di andare.
 
Si aspettava delle scuse, ma quello che udì le piacque ancora di più. La pervase una gioia che non seppe contenere e che sfociò in un dolce pianto.
 
Aprì la porta, e lo vide che si allontanava. Gli prese subito la mano da dietro, incitandolo a varcare la soglia della stanza. Lui gettò un'occhiata verso l'alto, la prese per la vita con una mano, mentre con l'altra afferrò la maniglia e insieme entrarono, chiudendosi alle spalle la porta.
 
Quando furono dentro, Ranma vide le lacrime che le rigavano il viso e capì che sua moglie aveva appena avvertito che stava per commettere un errore.
 
Le accarezzò il mento scendendo piano verso il suo braccio. Nel frattempo Akane si aggrappò sulle sue spalle, che in quell'istante le apparivano molto più grandi.
 
-Ah, aspetta...- l'avvisò. La chiave produsse un piccolo rumore metallico, serrando l'ingresso.
 
Si sdraiò sul letto accanto a lei, abbracciandola e guardando quelle iridi castane delle quali si era innamorato. Akane ricambiò, avvicinandosi al ragazzo e facendogli poggiare la testa sulla sua spalla. Spinto dall'istinto, Ranma protese il volto verso il collo della moglie, inspirandone il profumo.
 
Era una sensazione magnifica. Se fosse stato per lui, sarebbe rimasto così per il resto della sua vita. Il tocco leggero del suo respiro fece sì che la ragazza cominciò a baciargli il viso per poi arrivare alle labbra del giovane, che iniziò a tremare.
 
Sì fermò.
 
Voleva essere sicuro che lei lo avesse perdonato.
 
Glielo chiese e lei si lasciò scappare una risatina. -Sì, Ranma...- riprendendo quel bacio che questa volta Ranma diede con tutto se stesso, muovendo teneramente le labbra contemporaneamente a quelle di lei.
 
Akane era così calda e morbida che sembrava quasi una bambina. Anche se lui sapeva che era ormai diventata una donna, amorevole e bellissima. Non poteva credere che erano passati quasi cinque anni da quando si erano incontrati, riluttanti e scontrosi l'uno verso l'altra.
 
Certo, erano rimasti quelli di sempre, ma con alcune certezze che poco prima sembravano destinate a rimanere dei dubbi.
 
Ad un certo punto, Akane lo trascinò pericolosamente a sé senza interrompere il contatto fra le loro labbra finchè anche i loro corpi non si toccarono, uno sopra l'altra, e Ranma avvertì un senso di calore molto più potente. Poteva percepire le sue rotondità premergli sul petto e per essere certo che quello che stava accadendo fosse reale e anche per non lasciarsela scappare, la avvolse ancora più solidamente cercando di non farle male.
 
In più, stava disperatamente cercando di non perdere il controllo, perchè questo poteva comportargli una mossa sbagliata che Akane poteva sicuramente non gradire.
 
Quella reazione arrivò ed Akane si fermò di colpo e istintivamente se lo scostò via.
 
Capendone il motivo, Ranma se ne vergognò moltissimo e balzò all'indietro, girandosi verso il muro.
 
-S-Scusa... Io... Mi... D-Dispiace...- balbettò. Era la prima volta che Akane si rendeva conto che lui si era... lievemente esaltato, e stava seriamente rimuginando se fosse successo altre volte nell'arco di quell'anno.
 
La giovane dai capelli corti si portò una mano alla bocca. -Ti piaccio a tal punto?- chiese imbarazzata. Ma non ne era inorridita, piuttosto ne era quasi lusingata.
 
-Ma-Ma che domande fai?- domandò lui infuriato. Poi si ricompose abbozzando però un rossore che sembrava non volesse svanire. Ma la sua voce era ferma, decisa. -Sì-.
 
 
 
 
 
 
 
Ho il vizio di descrivere le scene con un tasso di ironia molto alto, queste comprese. :P Chi mi segue da quando mi sono iscritta sa che nelle scene d'amore più in là di questo non vado... Mi limito a sottintendere e basta. Questo non vuol dire che qui non faranno niente... Oooh, basta, avete capito!! ^///^
Questo capitolo è stracolmo di ripetizioni... Gomen ne!!!!!!!!!
Ringrazio tutti colori che mi hanno recensita!
 
   
 
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