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Autore: lightmeupstyles    16/12/2012    0 recensioni
Cos’avevo scritto in fronte "sfigata della settimana"?!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’albergo dove alloggiavo con i miei era appena dall’altra parte della strada quindi decisi di portarlo nella mia stanza dove avevo tutto il materiale per il pronto soccorso.
”Adesso risolvo tutto tranquillo”
Fortunatamente il portiere non c’era ed eravamo potuti entrare in albergo senza problemi e senza che nessuno facesse domande perché non credo i miei sarebbero stati felici di conoscere questi particolari.
Cercavo di rassicurarlo accarezzandolo ma intanto davo segni di agitazione.
"Non ti agitare, ti prego" -disse accennando un sorriso-
Nel pronunciare quella frase i suoi occhi erano diventati così seri e attenti.
Questo cambiamento nel suo sguardo mi aveva colpita davvero.
Entrammo in camera e lo feci sdraiare sul letto. Gli pulii il viso dal sangue e corsi a prendere del ghiaccio nel frigo che avevamo in camera.
"Cazzo" -urlò Louis-
Mi diressi di corsa verso di lui spaventata. "Che succede?" -chiesi- Si stava semplicemente guardando allo specchio. Si, insomma, era ridotto davvero male.
"Quel figlio di..." -disse appoggiandosi in viso il ghiaccio non finendo la frase- "Lo uccido" -continuò-
"Dai non preoccuparti, ora stai un pò qua finchè non ti calmi. Sempre se non ti aspetta nessuno" -dissi sedendomi sul letto-
"Nono, nessuno" -disse raggiungendomi-
"E tu?dove sono i tuoi?" -disse cercando di nascondere una risata con un colpo di tosse-
"Ehm..sono a fare delle ricerche, valli a capire!" -dissi abbastanza scocciata- Non mi piaceva molto parlare dei miei ma eccolo che attaccava con nuove domande su di loro.
"Dalla dimensione dei loro bagagli direi che sono degli escursionisti non è vero?" -mi chiese senza guardarmi ma mostrando uno sguardo concentrato a ricordare qualcosa ma non saprei dire cosa-
"Non proprio, sono due noiosissimi insegnanti di biologia che appena scoprono che c’è qualcosa di nuovo da osservare si fanno trascinare nelle cose più strane. Pensa che l’anno scorso mi hanno portato in Amazzonia a studiare come i coccodrilli reagiscono alla presenza umana. -dissi mimando la voce barbosa di mia madre quando cercava di spiegare le sue ricerche-
"Dovresti essere orgogliosa dei tuoi genitori e poi in quante possono vantarsi di avere parlato con i coccodrilli" -disse tossendo di nuovo ma sta volta spuntando sangue- Ero terrorizzata non tanto perchè non mi ero mai trovata in una situazione del genere ma per la visione di tanto sangue che a me fa stare male.
"Louis sdraiati ti prego non parlare più stai qui tranquillo e se i miei tornano tu..."
‘DRIIIN DRIIIN’
< < Pronto mamma > > -dissi azzittendo Louis-
 < < Eh piccola volevamo dirti che io e papà sta sera non torneremo a casa perché ci ha invitato una famiglia nativa di qua a pèassare la serata e la notte da loro sei d’accordo? Vuoi venire anche tu?> >
< < No mamma tranquilla sono stanca per il viaggio, resterò qui a guardare un po la tv non ti preoccupare. Adesso ehm devo andare un bacio ad entrambi.> >
< < Ma...> >
Non diedi il tempo a mia madre che attaccai il telefono tirando un sospiro di sollievo e accasciandomi un attimo sul pavimento.
"Tutto bene?" -mi chiese Louis cercando di alzarsi ma mostrando un evidente sforzo-
"Si si io sto bene tu fammi il favore di non alzarti più davvero. Sta notte la passerai qua così se avrai bisogno di aiuto ci sarò io qui. Sei ridotto così per colpa mia quindi non voglio sentire un ma. -dissi mostrando evidentemente che non volevo risposte contrarie-
Lui si limitò ad annuire un debole si con la testa e a risistemarsi sul letto.
Ma qualcosa lo turbava lo vedevo nei suoi occhi. Io ritornai sul pavimento mettendo la testa tra le mani e così mi addormentai.
Passò un pò di tempo e all’improvviso sentii il rumore di una porta che si stava chiudendo.
Mi alzai di soprassalto e subito pensai ’LOUIS’ così mi alzai da terra e vidi che lui non era più nel letto e allora corsi giù per le scale domandando al portiere dove fosse andato e mi riferì che era appena uscito.
Mi precipitai fuori dall’hotel e gridai "Dove pensi di andare ragazzo?" -attirando l’attenzione dei passanti dato che ero uscita con delle ciabatte con i cagnolini e il costume da bagno-. Mi guardavano con un’aria scettica. "Non pensavo di averti svegliata" -disse con uno sguardo evidentemente triste-
"Cos’è successo? Perchè volevi andare via? Non puoi tornare a casa così non oggi! Chiama i tuoi amici e digli che sta sera non tornerai a casa" -dissi sfoderando uno dei miei migliori sorrisi- "Mi sento uno schifo nel vederti conciato in qusta maniera." -continuai abbassando lo sguardo-
"Non sei tu quella che dovrebbe sentirsi in colpa"
"Scusami non ho capito quello che hai detto" Aveva detto qualcosa con un tono di voce davvero basso e quindi non capii.
"No niente, torniamo su in hotel e poi chiamerò i miei amici non voglio farti fare altre figuracce, per oggi i cagnolini a spasso li hai portati -disse indicando le mie pantofole e scoppiando a ridere- La sua risata era contagiosa perciò iniziai a ridere anche io smorzando un attimo l’agitazione di prima.
  
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