“Norah
tesoro che cosa è successo perché hai quella
faccia?”chiese sua nonna Catherine non appena
incrociò il suo viso
improvvisamente pallido.
“ho un
piccolo problema”disse Norah
“a
giudicare dalla tua pancia non lo chiamerei piccolo”disse
sua nonna.
“si,
già”disse Norah annuendo sconfitta, era stata una
sconfitta nonostante si fosse impegnata a non ingrassare quella bambina
era
comunque enorme.
“ma
che cosa fai lì impalata dai vieni dentro”disse
sua nonna
invitandola ad entrare.
“nonna
è che ho rotto le acque”disse Norah cercando di
mantenere la calma per quanto terrorizzata.
“adesso?”chiese
sua nonna sbarrando gli occhi.
“adesso”ripetè
Norah provando a trattenere le lacrime, per
quanto non vedesse l’ora di incontrare la sua piccola non era
assolutamente
pronta in quel momento e per giunta si trovava lontana da casa senza il
padre
della sua bambina.
“beh
dovrò chiedere a tuo zio di prendere l’auto,
l’ospedale
non è molto vicino”disse sua nonna.
“l’ospedale?
No perché l’ospedale?”chiese Norah
spaventata.
“stai
per avere il bambino tesoro”disse sua nonna
sorridendole comprensiva.
“devo
chiamare la mia ostetrica, oddio devo chiamare Robert
gli ho lasciato un biglietto tremendo”disse Norah sospirando.
“una
cosa per volta tesoro, ogni quanto sono le
contrazioni?”chiese
sua nonna
“ma
non credo di averle, cioè avevo un po’ di mal di
pancia
ma niente di che”disse Norah
“bene,
il papà del bambino
dov’è?”chiese sua nonna
“a
Londra probabilmente avrà già letto il biglietto
tremendo
che gli ho lasciato prima di prendere a partire per venire qui, senza
chiaramente dirgli nulla”disse Norah rendendosi conto solo in
quel momento che
partire non era stata una buona idea, no, non lo era stata affatto.
“chiamiamo
tutti non preoccuparti”disse sua nonna cercando di
stare dietro alle sue parole.
“grazie”disse
Norah sentendosi improvvisamente rassicurata,
in fondo è vero era lontana da casa ma con la persona
più vicina a sua madre,
con una persona che per quanto l’avesse evitata molto da
piccola negli ultimi
mesi da quando aveva letto della sua gravidanza su qualche giornale si
era
fatta sentire spesso.
“tuo
zio sarà qui tra un attimo”disse sua nonna, e in
realtà
lo zio Jack non era propriamente suo zio, era solo un vecchio amico di
sua
madre che da quando era morto anche suo nonno si occupava di portare in
giro
sua nonna quando ne aveva bisogno, lei lo considerava proprio come un
figlio.
“non
voglio che nasca prima perché sua madre è una
stupida”disse Norah accarezzandosi la pancia.
“non
preoccuparti tesoro non avrà nessun problema, guarda che
panciona che hai, il peso non sarà un suo
problema”disse sua nonna.
“volevo
soltanto passare qualche giorno in santa pace lontano
dalla città, e lontano da papà e dalle mie amiche
che mi stavano addosso”disse
Norah
“ti
rilasserai dopo il parto, sei sempre la benvenuta qui lo
sai vero?”chiese sua nonna
“si”disse
Norah, era la prima volta che la invitava
esplicitamente, sapeva che per sua nonna la sua esistenza aveva spesso
significato la perdita di sua figlia, e crescendo aveva capito
perché vedeva
solo i genitori di suo padre e raramente vedeva i genitori della madre,
eppure
non riusciva a capire il rancore nei confronti di suo padre, in fondo
lui aveva
sofferto forse più di tutti e giovanissimo si era anche
ritrovato una figlia da
crescere oltre che senza la donna che amava.
“tuo
padre è così, si preoccupa tanto, è
comprensibile dopo
il suo passato”disse sua nonna.
“già”disse
Norah sentendosi in colpa per non essere stata in
grado di capirlo appieno.
“mi
pare di capire che ci sia un emergenza”disse suo zio Jack
con le chiavi della macchina alla mano.
“ciao
zio”disse Norah abbracciandolo
“dio
che panciona, ci siamo quindi?”chiese Jack
“non
ne ho idea”disse Norah
“e il
tuo attore che fine ha fatto?”chiese Jack sospettoso
“è
a Londra a girare, ma tranquillo tutto ok almeno credo, o
spero”disse Norah
“figurati
se si lascia scappare un bocconcino come te, stai
tranquilla”disse Jack
“gli
hai almeno detto dove andavi tesoro?”chiese sua nonna
“in realtà no”disse Norah
“sei
folle come tua madre, su questo non c’è
dubbio”disse
Jack facendola ridere.
“andiamo
in ospedale ci penso io a chiamare tutti ok?”disse
sua nonna prendendo la sua borsa e il cappotto.
“fammi
capire tu non hai idea di dove sia?”chiese John
“speravo
potesse dirmelo lei in realtà”disse Robert
aspettandosi da un momento all’altro un pugno diretto in
faccia, sperò
vivamente che non colpisse troppo duro.
“speravi
potessi dirtelo io? Ah davvero? No, non ho idea di
dove sia mia figlia, ma se vivessi con lei credo che lo saprei, se
invece ne
avessi combinata al solito una delle mie probabilmente non mi
sorprenderei se
non sapessi più dove si trovi”disse John.
“ho
capito non vuole dirmelo, può dirle quando si
sentirà
meno oppressa se può almeno rispondere al
telefono?”chiese Robert
“fai
anche ironia con me? Non ho idea di dove sia Norah, hai
provato a sentire Sarah?”chiese John moderando il tono della
voce ora
preoccupato per sua figlia.
“non
sarei venuto da lei se prima non avessi parlato con
Sarah”disse Robert
“tesoro
c’è la signora Catherine al
telefono”disse Patricia
sbucando alle sue spalle con il cordless alla mano.
“Robert
che cosa ci fai qui?”chiese Patricia
“sto
cercando Norah”disse Robert
“avete
litigato?”chiese Patricia
“vorrei
tanto saperlo”disse Robert poi però la sua
attenzione
venne attirata dal padre di Norah che aveva cambiato totalmente
espressione
mentre rimaneva in silenzio al telefono.
“che
succede?”chiese Patricia sotto voce.
“ok
Catherine lo avverto io, arriviamo al più presto,
grazie”disse John chiudendo la chiamata.
“era
sua nonna è a Southampton e ha rotto le
acque”disse John
“cosa?”chiese
Patricia sorpresa.
“te
l’ho detto che il signorino qui ne aveva combinata una
delle sue, ha preso un treno ed è andata da sua nonna
figurati, chissà cosa le
ha combinato”disse John.
“non
è successo nulla, Norah mi ha scritto un biglietto dove
diceva che aveva bisogno di respirare e credo che forse lei gli sia
stato
troppo addosso di recente”disse Robert.
“io?
Certo scarica la colpa sugli altri, comunque sua nonna
mi ha detto di avvertirti ma se se ne è andata non so
onestamente quanto voglia
vederti, forse è meglio che non ti scomodi sono tante ore
fino a
Southampton”disse John rientrando in casa.
“lascialo
perdere, vieni dentro Robert si gela, partiamo
subito il tempo di chiamare mia madre per tenere Julian”disse
Patricia
invitandolo ad entrare.
“credi
che davvero non mi voglia vedere?”chiese Robert
“figurati,
non vedrà l’ora che arrivi, perché ti
avrebbe
coinvolto in tutto se non ti voleva al parto?”chiese
Patricia.
“si,
ma magari ora ce l’ha con me perché ho lavorato
tanto e
l’ho trascurata nelle ultime settimane, o almeno
così crede lei stavo solo
lavorando per sistemare la nostra casa nuova”disse Robert
“hai
preso una casa?”chiese Patricia
“si,
ho trovato una bella casa a Maida Vale”disse Robert
“capirà
Robert non preoccuparti”disse Patricia e sparì per
sistemare Julian e accordarsi con la madre che si sarebbe occupata di
lui
lasciando Robert solo ai suoi dubbi, non era stato affatto un buon
compagno in
quelle ultime settimane, la stanchezza aveva prevalso su tutto e non
doveva
succedere mai più.
“sei
sicura che non vuoi chiamare Robert di persona?”chiese
sua nonna seduta accanto al suo letto.
“meglio
di no mi ucciderà”disse Norah
“avevate
litigato?”chiese sua nonna comprensiva.
“no,
semplicemente io sono un idiota, volevo tutte le
attenzioni per me e invece questo nuovo lavoro lo sta massacrando e io
non sono
stata per niente comprensiva”disse Norah
“tesoro
modera il linguaggio”disse sua nonna e Norah si
ricordò in quel momento che dopo tutto sua nonna era una
donna che aveva
vissuto a Chelsea e che teneva alla sua classe anche ora che si era
trasferita
nel sud dell’Inghilterra in una cittadina che aveva ben poco
degli ambienti
posh che era solita frequentare.
“scusa
nonna”disse Norah
“comunque
dovresti chiamarlo, dovrebbe essere qui con
te”disse sua nonna
“penso
che Patricia l’abbia avvertito lei lo adora”disse
Norah sorridendo.
“immagino
che abbia qualche problema con tuo padre?”chiese
sua nonna.
“qualche?
Diciamo pure che non lo sopporta affatto”disse
Norah
“nemmeno
a mio marito piaceva tuo padre, onestamente nemmeno
a me è mai piaciuto, erano troppo giovani e tuo padre era
praticamente un
disastro, poi si sono voluti sposare e poi sei arrivata
tu”disse sua nonna.
“e se
ne è andata lei”disse Norah incupendosi.
“un
vero peccato, è riuscita a tenerti così poco tra
le sue
braccia, quando sei nata eri già bellissima e ricordo che
lei era molto
orgogliosa di tenerti in braccio davanti a tutti e che quando sono
arrivata con
tuo nonno lei ti ha presa e ti ha messa tra le mie braccia, e mi
è stato
impossibile in quel momento pensare che fosse tutto sbagliato e che lei
se ne
sarebbe pentita ritrovandosi giovane e con una bambina a cui
badare”disse sua
nonna.
“dovrò
fare lo stesso con papà”disse Norah sorridendo.
“non
ho comunque mai avuto simpatia per tuo padre, quindi
dubito funzionerà”disse sua nonna
“papà
non è male, è solo un gran
rompiscatole”disse Norah
“Oh,
questo lo so, ma con quello che è accaduto ancora di
più
non riuscirà mai a piacermi, ma ha fatto un ottimo lavoro
con te”disse sua
nonna.
“più
o meno si”disse Norah sorridendo
“Hai
anche il suo sorriso”disse sua nonna
“Robert
ha voluto che la chiamassimo anche Victoria”disse
Norah
“quale
dovrebbe essere il nome completo?”chiese sua nonna
“Cassie
Victoria”disse Norah
“non
so se se tuo padre te l’ha detto ma una delle opzioni
per te era proprio Cassie”disse sua nonna.
“davvero?
No non mi ha detto nulla”disse Norah
“tipico
di tuo padre, ho sempre temuto che non te l’avrebbe
ricordata a dovere”disse sua nonna
“per
lui è sempre stato difficile parlare della mamma, un
po’
sente di averla persa a causa sua”disse Norah e il silenzio
di sua nonna le
fece capire che era quello che pensava anche lei.
Non approvava il
suo pensiero, ma come poteva dirglielo
sapendo che forse incolpare suo padre era l’unico modo che
gli restava per
andare avanti ed accettare la scomparsa della figlia, scaricare le
colpe del
destino su qualcun altro forse l’aiutava ad alleggerire quel
carico di
sofferenza che si portava dietro da anni.
“signorina
Barnett, il signor Barnett vuole vederla”disse un
infermiera spuntando sulla porta.
“dio
ma mio padre è già qui”disse Norah
sospirando.
“signor
Barnett credo che dovrei entrare sono il padre della
bambina”disse Robert e Norah sentendo la sua voce
percepì subito quella
sensazione di calore che partiva dal petto propagandosi sulla schiena
come se
qualcuno la stesse stringendo a sé come se lui la stesse
stringendo.
“li
faccia entrare la prego”disse Norah sospirando
“no tu
stai fuori se Norah da il permesso entri, ma
altrimenti la tua presenza non è richiesta”disse
John e Norah
sentendo suo padre fare il prepotente
con Robert come sempre sbuffò infastidita.
“io
credo che uscirò”disse sua nonna e in quel momento
si
aprì la porta ed entrarono suo padre e Patricia.
“grazie
nonna”disse Norah
“di
nulla tesoro, ciao John”disse sua nonna salutandolo mentre
usciva dalla porta.
“Catherine”disse
John
“che
diavolo hai combinato Norah?”chiese John
“si lo
so sono stata stupida, e mi dispiace di avervi fatti
precipitare qui a quest’ora”disse Norah
“non
è questo il problema ma è stato un comportamento
incosciente,
comunque adesso ci penso io a te”disse John.
“papà
non credo ce ne sia bisogno ci sono già dei medici
qui”disse
Norah perplessa, perché Robert era rimasto fuori? Lei voleva
lui e nessun
altro, voleva bene a suo padre ma in quel momento aveva bisogno del
padre della
sua bambina.
“ma
stai bene hai già fatto il monitoraggio?”chiese
John
avvicinandosi al suo letto e non trovando alcun foglio.
“non
ho idea di cosa sia”disse Norah perplessa
“che
ospedale è questo, ti hanno almeno fatto dei flussi
delle arterie ombelicali?”chiese John.
“mi
hanno detto che dovevano ricoverarmi perché ho rotto le
acque tutto qui”disse Norah sospirando, ecco che suo padre
tornava alla carica
tirando fuori il suo medichese del cavolo.
“tesoro
probabilmente non hanno ritenuto necessario
monitorarla, non è nemmeno in travaglio”disse
Patricia cercando di calmare il
suo compagno.
“voglio
parlare con un medico comunque”disse John
“tesoro
non renderti antipatico”disse Patricia
“voglio
solo delle informazioni visto che a lei non hanno
detto niente”disse John alterandosi.
“ok va
bene, ti accompagno così magari possiamo fare entrare
Robert”disse Patricia lanciando un’occhiata a Norah
per capire se fosse quello
che voleva o meno.
“è
arrabbiato?”chiese Norah che anche se fosse stato non
vedeva comunque l’ora di vederlo.
“non
mi sembra”disse Patricia perplessa
“no,
è che gli ho lasciato un biglietto terribile”disse
Norah
“credo
sia il suo ultimo pensiero, dai gli diciamo di entrare
visto che tuo padre non vede l’ora di andare a dire al povero
medico di guardia
che è un in incompetente”disse Patricia.
“certo
che lo è a fine gravidanza non le fa nemmeno i flussi?
Si muove sempre bene la piccola?”chiese John.
“papà
ancora questa storia cosa vuol dire si muove bene”disse
Norah sospirando.
“se
gli hai sentito fare più di dieci movimenti in tutto il
giorno”disse John
“certo
papà”disse Norah
“va
bene, al medico di guardia ne canto comunque due”disse
John dando un bacio sulla fronte alla figlia prima di uscire dalla
stanza.
“te lo
mando subito”le disse Patricia sorridendole.
“grazie”disse
Norah prendendo un bel respiro, ecco le stava
per venire un attacco d’ansia tremendo, era stata una stupida
totale e aveva
paura che Robert se la prendesse con lei per essersi allontanata da
casa a
pochi giorni dal termine mettendo a rischio la loro piccola.
Quando
sentì la porta aprirsi e vide i suoi capelli biondi
sempre perennemente spettinati fare capolino dalla porta
cercò di interpretare
dal suo sguardo quale fosse il suo stato d’animo, e il fatto
che rimanesse lì a
fissarla senza avvicinarsi confermò i suoi sospetti, era
arrabbiato e si stava
trattenendo dall’insultarla.
"scusa"dissero
contemporaneamente dopo
qualche secondo
in cui entrambi avevano provato a capire quanto l’altro fosse
arrabbiato.
"perchè
ti scusi tu?"chiese Robert
perplesso.
"se
non mi fossi mossa da casa non mi si
sarebbero rotte le acque"disse Norah abbassando
lo sguardo.
"non
è nulla, non è un problema che nasca
un paio di settimane prima, starà comunque
bene”disse Robert sedendosi nella
sedia accanto al suo letto.
“si
ma adesso sono qui a km e km da Londra, la mia ostetrica non riesce a
venire
perché sta nevicando di nuovo e mio padre è qui
fuori ad insultare il medico, e
sono sicura che vorrà stare qui dentro a controllare tutto
perché mia madre è
morta qualche settimana dopo il parto, e io me ne sono andata
lasciandoti quel
biglietto idiota”disse Norah dicendo tutto di corsa senza
respirare.
“Norah
respira”disse Robert accarezzandole
la
mano e sorridendo e a quel contatto Norah sollevò finalmente
lo sguardo.
“scusami”disse
Norah guardandolo negli occhi questa volta.
“perché
non respiri?”chiese Robert prendendola in giro.
“perché
sono stupida, ma è che tu mi stai ignorando totalmente, non
ceniamo più insieme
sei sempre sul set fino a tardi. Insomma lo capisco è un
film che ti impegna
molto, però puoi spiegarmi perché sento
più mio padre di te?”chiese Norah
“oh
questa non è difficile perché tuo padre
è impazzito, seriamente sembra che sia
lui a dover partorire”disse Robert inquietato.
“Rob
posso farti una domanda?”chiese Norah timorosa.
“certamente”rispose
lui preoccupato dal cambio nel suo tono di voce.
“tu
sei ancora sicuro? Voglio dire, ti senti pronto a fare questa cosa con
me,
oppure stai pensando di tirarti indietro? Perché se tu
volessi tirarti indietro
io lo capirei”disse Norah.
“tu
sei pazza, è chiaro che hai preso da tuo padre, sono sicuro
che tua madre non
era così fuori”disse Robert.
“Rob
rispondimi sinceramente, posso affrontarlo”disse Norah
“vuoi
farmi arrabbiare davvero suppongo, secondo te se mi avesse terrorizzato
l’idea
della paternità sarei tornato da te strisciando per
riaverti? Certo ti amo e
per prima cosa non volevo perdere la donna che amo, ma io voglio essere
un buon
padre per questa bambina.
Non ho assolutamente
cambiato idea, certo è
vero qualche tempo fa ho sempre detto che la paternità era
una cosa che avrei
cercato superati i quaranta.
E’
vero quando pensavo che fossi tu ad essere incinta e non Sarah mi sono
spaventato, ma questa volta quando mi hai detto che aspettavi un
bambino da me,
anche se allo stesso tempo mi hai urlato addosso tutto il tuo
disprezzo, anche
se io credevo che tu amassi Alex e che non ci fosse più
spazio per noi, ti
assicuro che la paura è l’ultima emozione che ho
provato”disse Robert
“e
allora perché sei stato così distante
ultimamente?”chiese Norah che voleva
qualche risposta in più anche se le sue parole le avevano
letteralmente sciolto
il cuore.
“perché
sto girando con un regista che esige parecchio e perché non
te lo posso dire,
ma sto lavorando ad una cosa con i ragazzi”disse Robert
sospirando non sapeva
nemmeno lui come aveva fatto a contenersi dallo spiattellare tutta la
verità,
ma di quella casa non aveva intenzione di parlare fino alla vigilia di
natale.
“quindi
è per questo che facevi sempre tardi ed eri
stanco?”chiese Norah
“si,
anche Sarah lo sa”disse Robert
“che
stronza io ero lì a dire forse Rob vuole lasciarmi e lei non
mi diceva
niente”disse Norah
“comunque
mi dispiace, non avrei dovuto farti sentire trascurata specialmente in
un
momento come questo”disse Robert
“è
che tutti mi stavano addosso meno l’unico che
volevo”disse Norah
“da
quando miss Barnett riesce a dispensare dolcezza nei miei confronti
senza
prendermi per il culo?”chiese Robert
“dai,
non prendermi in giro”disse Norah
“ma
fammi capire un po’, che cosa è accaduto sei
arrivata qui e hai rotto le
acque?”chiese Robert
“si,
non appena sono scesa dal taxi , a mia nonna è preso un
colpo”disse Norah
“l’ho
vista fuori prima è venuta a presentarsi e mi ha detto non
fare danni
giovanotto”disse Robert ridacchiando.
“è
carinissima vero?”chiese Norah
“molto
dolce”disse Robert
“sai
che prima ho scoperto che Cassie era un nome che piaceva molto a mia
madre”disse Norah
“visto
che ho scelto bene allora?”disse Robert
“ma
se volevi chiamarla Hemingway”disse Norah scettica
“Tom
mi ha detto che uno dei nomi della piccola sarà Ottoline,
insomma Hemingway
come tipo terzo nome non sarebbe così male se li
paragoni”disse Robert
“Cassie
Victoria Hemingway Pattinson?”chiese ancora più
scettica Norah
“a
me piace”disse Robert
“a
me, oddio queste fitte iniziano a darmi fastidio”disse Norah
“fitte?”chiese
Robert
“forse
sto iniziando ad avere qualche imitazione lontana delle contrazioni,
uhm fanno
anche un po’ male”disse Norah storcendo il naso e
provando a mettersi in una
posizione che non le facesse sentire quel male alla schiena.
“cioè
fammi capire hai le contrazioni?”chiese Robert prendendo un
bel respiro.
“ti
vedo un po’ teso Rob, guarda che queste non sono
assolutamente nulla”disse
Norah prendendolo in giro.
“no
figurati io? Teso. No, no sono assolutamente tranquillo”disse
Robert
“Rob
tu non sei venuto all’incontro sul parto, ci ha fatto vedere
un sacco di video,
e poi delle mamme hanno raccontato i loro parti, erano delle storie
sconvolgenti, potrei dare il peggio di me”disse Norah
“allora
sei fortunata visto che non credo nulla sia in grado di farmi cambiare
il modo
in cui ti vedo”disse Robert.
“non
voglio urlare come una pazza, Cassie si
spaventerà”disse Norah.
“ma
non vuoi fare nemmeno la peridurale però
amore”disse Robert e in quel momento
Norah sentì ancora quella sensazione dolorosa ma questa
volta oltre che
localizzarsi sulla schiena si stava localizzando anche sulla pancia e
sembrava
più dolorosa come sensazione tant’è che
dovette prendere un bel respiro.
“un’altra?”chiese
Robert
“si”disse
Norah mentre piano piano quella sensazione passava.
“posso
fare qualcosa per te?”chiese Robert, il consiglio che gli
aveva dato Marcus era
di non fare mai una domanda del genere durante il travaglio, anche
perché così
lui aveva dato il la a Sarah per insultarlo, ma in quel momento era
l’unica
cosa che poteva dire per provare a rendersi utile.
“no
ti prego, non dirmi queste cose che ancora ricordo quante ne ha tirate
dietro
Sarah a Marcus, quel parto mi ha traumatizzata dal punto di vista
relazionale,
io non voglio insultarti ad ogni contrazione”disse Norah.
“se
ti fa stare meglio puoi insultarmi quanto vuoi”disse Robert
sorridendole.
“comunque
sai cosa ci vorrebbe una vasca, per ora resisto ma appena iniziano a
diventare
più forti se si potesse avere una vasca sarebbe
perfetto”disse Norah
“ce
la fai a restare da sola per qualche minuto così vado ad
informarmi?”chiese
Robert e proprio in quel momento prima che Norah riuscisse a dirgli si
a patto
che nessuno oltrepassi quella porta specialmente mio padre e le sue
patologie
assurde proprio suo padre insieme al dottore che l’aveva
visitata quand’era
arrivata entrarono dalla porta parlando animatamente.
“dicevo
con suo padre che se non parte spontaneamente induciamo il
parto”disse il
dottore
“guardi
io inizio ad avere un po’ male a dirla tutta”disse
Norah
“bene,
bene allora non ci resta che aspettare”disse il dottore
“grazie
“disse John.
“a
questo punto magari chiamo un’ostetrica per il
monitoraggio”disse il dottore.
“mi
sembra un ottima idea”disse John mentre osservava il suo
collega uscire dalla
stanza.
“e
così hai le contrazioni? Ma è una notizia
fantastica”disse John
“tu
dici? No perché io inizio a sentire parecchio
male”disse Norah respirando con
più difficoltà, sembrava che ad ogni contrazione
quel dolore aumentasse,
sentirsi dire che era il dolore peggiore al mondo che equivaleva ad
amputarsi
un dito non preparava a sentirlo sulla propria pelle.
“dove
ti fa male tesoro?”chiese John
“shh
papà”disse Norah zittendolo aveva bisogno di
concentrarsi sul suo respiro e
sentir parlare suo padre non la aiutava affatto.
“tesoro
sono qui per aiutarti”disse suo padre quando notò
che la figlia stava
tornando a
respirare normalmente.
“papà
ti prego lo so che per te è difficile e complicato
però non sempre le cose
finiscono male, Patricia ha avuto un parto normalissimo non
è successo niente
di brutto e vedrai che andrà lo stesso per me, non posso
pensare anche a te che
ti angosci e tra l’altro senza motivo, ti
prego”disse Norah
“mi
stai cacciando?”chiese John
“no,
non vederla così papà. Cacciando
no”disse Norah e poi dovette fermarsi ancora a
respirare perché un'altra contrazione stava per arrivare,
forse erano davvero
partite quelle giuste iniziavano anche ad essere piuttosto ravvicinate,
dio ma
perché aveva deciso di andarsene a Southampton
perché? Perché non era
semplicemente restata a casa ad insultare Rob perché la
trascurava, se l’avesse
fatto magari non sarebbe successo nulla di tutto ciò.
“le
hai vicine, ok ho capito preferisci tenerti accanto quello stronzo del
tuo
ragazzo, va bene, va bene, anche se non ha nessuna laurea in
ginecologia ed
ostetricia, comunque stronzo vedi di prenderti cura di mia
figlia”disse John
prima di uscire e Robert sbuffò quante volte
l’aveva insultato da quando erano
partiti da Londra? Ormai aveva perso il conto.
“scusa
Rob è che ”disse Norah quando le passò
quel male che iniziava seriamente a
darle qualche problema.
“è
che mi odia, non preoccuparti, almeno si è
arreso”disse Robert sorridendole.
“devo
alzarmi non ce la faccio più a stare a letto, ma poi non
doveva arrivare
l’ostetrica?”chiese Norah scendendo dal letto e
perdendo liquido in giro.
“è
normale che tu perda del liquido in giro?”chiese Robert
perplesso
“si,
il medico dice che continuerò fino al parto che
c’è parecchio liquido perché la
bambina è grande”disse Norah lanciandogli
un’occhiataccia mentre si sistemava
la camicia da notte.
“ancora
con questa storia è colpa mia se sono alto?”chiese
Robert facendole un mezzo
sorriso e abbracciandola.
“un
po’ si”disse Norah ma poi arrivò
l’ennesima contrazione e l’unica cosa che
riuscì a fare Robert fu tenerla stretta a sé.
“dai,
tesoro adesso passa vedrai”disse Robert accarezzandole la
schiena e baciandole
la fronte.
“voglio
la vasca Rob”disse Norah
“adesso
quando l’ostetrica si farà vedere gliela
chiediamo”disse Robert
“parlavate
di me”disse una donna in divisa raggiungendoli.
“voglio
la vasca”disse Norah rimanendo abbracciata a Robert.
“la
vasca, mi sembra un’ottima idea, facciamo così
Norah ora mentre io vado a
preparare la vasca nell’altra stanza resti un po’
qui a fare il monitoraggio
così vediamo come sta la bimba giusto?”chiese
l’ostetrica mentre sistemava le
sonde sulla pancia di Norah e faceva partire il cardiotocografo.
“si”disse
Robert
“grazie”disse
Norah
“figurati”disse
l’ostetrica uscendo e lasciandoli soli con il battito della
loro piccola che
riempiva la stanza.
In
realtà l’ostetrica tornò dopo
più di dieci minuti, ogni tanto qualcuno era
entrato a sbirciare il tracciato e basta senza dire nulla, non era
propriamente
così che Norah aveva immaginato sarebbe stato il suo
travaglio, ne tanto meno
così gliel’avevano descritto della quiete e pace
non c’era traccia in quel
posto, però Robert era perfetto con lei e solo per starsene
lì a godersi le sue
premure avrebbe riniziato tutto il travaglio daccapo, che stupida che
era stata
a saltare a conclusioni tanto affrettate.
“è
passata un’ora la vasca la sta costruendo?”chiese
Robert
“può
darsi”disse Norah
“ce
la fai ancora? Insomma mi sembri molto sofferente”disse
Robert
“te
l’ho detto non hai visto quei video, e sto andando bene vedi?
Non urlo”disse
Norah sorridendogli.
“speriamo
che l’ostetrica compaia prima o poi, o mi toccherà
chiamare tuo padre”disse
Robert ridacchiando
“No
per l’amor del cielo, chiama Patricia
piuttosto”disse Norah ridendo con lui.
“la
piccola è proprio un cavallino comunque”disse
Robert sorridendo
“già,
vuol dire che ne sta arrivando un’altra fa così
quando”disse Norah smettendo di
parlare per l’arrivo di un'altra contrazione.
“eccomi
qui”disse l’ostetrica entrando nella stanza.
“appena
passa la contrazione possiamo raggiungere la sala con la
vasca”disse
l’ostetrica sorridente.
“bene”disse
Norah riprendendo fiato quando quel male ormai insopportabile
svanì.
Norah
rimase nella vasca per ore sempre con Robert accanto a lei, il dolore
era
comunque fortissimo ma decisamente più sopportabile.
“sei
stanco?”chiese Norah vedendolo sbadigliare.
“solo
un po’”disse Robert che era rimasto seduto su
quello sgabello per tutta la
notte.
“che
ore sono?”chiese Norah
“Le
otto del mattino”disse Robert ridendo.
“sta
facendo già le ore piccole qui la miss”disse Norah
accarezzandosi la pancia.
“ecco
su questo punto se dovesse essere più simile a me che a te
è chiaro che non
uscirà più di casa fino ai
trent’anni“disse Robert
“certo
Rob”disse Norah ma la risata le morì sulle labbra
perché un'altra contrazione
era in arrivo.
“mi
sembra che spinga adesso, cioè non lo so forse sono
io”disse Norah respirando
più affannosamente.
“tesoro
respira piano”disse Robert stringendola a sé.
“non
ce la faccio mi fa troppo male”disse Norah stringendo i
denti.
“che
succede?”chiese l’ostetrica entrando nella stanza.
“mi
viene da spingere”disse Norah
“davvero?
Wow questa si che è una buona notizia, soffiaci sopra adesso
Norah”disse
l’ostetrica e fu quello che tentò di fare Norah
fino a che quella sensazione
non diminuì.
“visto
che non vuoi partorire in acqua credo che sia il caso di uscire dalla
vasca”disse l’ostetrica preparando un lettino ovale
con dei lenzuolini verdi
mentre Robert la prendeva in braccio per aiutarla ad uscire dalla
vasca.
“oddio
credo che ci siamo”disse Norah sentendosi improvvisamente
meno calma.
“tesoro
sei stata bravissima, resta tranquilla andrà tutto bene, ci
sono io con te e si
lo so che non è incoraggiante”disse Robert mentre
la aiutava a sdraiarsi sul
lettino.
“però
c’è anche lei che sa quello che
c’è da fare”disse Robert
“che
scemo”disse Norah, era in grado di farla ridere anche in un
momento come
quello.
“guardo
a che punto sei e se siamo al punto che spero ti do l’ok per
cacciarla fuori la
signorina”disse l’ostetrica.
“cacciarla
fuori?”chiese Norah perplessa
“si
la sfrattiamo”disse l’ostetrica sorridendole, a
Norah nessuna di quelle
versioni piaceva molto e Robert nel vedere la sua espressione perplessa
scosse
la testa ridendo.
“ti
visito”disse l’ostetrica avvertendola
“Bene,
molto bene la testa è qui, e la dilatazione è
completa, diciamo che si può
spingere”disse l’ostetrica prendendosi un paio di
guanti diversi e aprendosi
una cesta di acciaio che appoggiò su un tavolino vicino al
letto.
“e
quindi devo spingere, trattengo l’aria nei polmoni e spingo e
lo faccio per tre
volte giusto?”chiese Norah
“però
ha studiato”disse l’ostetrica e Norah la
guardò sempre più perplessa, ma poi
arrivò ancora quella sensazione terribile ed era come se
avesse l’urgenza di
usare un bagno e quel bagno fosse occupato la sensazione era la stessa,
ma non
voleva pensarci, non voleva pensare ad un bagno mentre aiutava la sua
bambina a
nascere.
“vai
Norah brava così”disse Robert accanto a lei
sostenendole la schiena ad ogni
spinta che si tirava su.
“veramente
bravissima, se spingi così altre due e vediamo Cassie i
capelli già li vedo
comunque, è bionda”disse l’ostetrica.
Norah
non ebbe il tempo di dire nulla perché un’altra
contrazione arrivò, ogni volta
non riusciva a capire dove trovava la forza per spingere ancora le
sembrava di
essere totalmente esausta e invece alla fine ci riusciva sempre.
“ecco
Norah adesso ascoltami probabilmente alla prossima spinta a un certo
punto ti
dirò di smettere di spingere e di soffiare
ok?”chiese l’ostetrica
“Ok”disse
Norah
“amore”disse
Robert accarezzandole i capelli con la mano che non era stretta nella
sua, tra
una contrazione e l’altra continuava a stringergli la mano,
aveva bisogno di
sentirlo vicino.
“ci
siamo aiuto”disse Norah quando sentì ancora quella
sensazione tremenda tornare
e poi accadde tutto molto velocemente l’ostetrica le disse di
soffiare e le
mise un fagottino sul ventre che era notevolmente diminuito di volume e
Norah
ci mise un po’ a metterla a fuoco, l’aveva sentita
piangere ma una volta tra le
sue braccia aveva subito smesso.
“è
bellissima, amore sei stata bravissima”disse Robert
baciandole la fronte.
“Cassie”disse
Norah prima di sentirsi svenire e fu un attimo subito la stanza si
affollò e
Robert si ritrovò la bambina in braccio coperta da un
lenzuolo e i medici che
lo spingevano fuori dalla stanza.
“che
succede?”chiese John quando lo vide avvicinarsi con in
braccio la bambina e il
volto pallido.
“io
non lo so è svenuta”disse Robert
“cazzo”disse
John correndo verso la stanza ed infilandosi dentro seguito subito da
Patricia.
Robert
rimase lì a stringere la sua bambina contro il petto senza
riuscire a respirare
era come se il tempo si fosse fermato e si risvegliò da quel
torpore solo
quando Patricia si avvicinò a lui richiamando la sua
attenzione.
“sta
bene non preoccuparti, forse è stata l’emozione
sai? Sta davvero bene,
naturalmente noi medici ci preoccupiamo sempre ma hanno fatto ogni
sorta di
accertamento e sta bene, ma alla piccola Cassie non abbiamo ancora
fatto il
bagnetto?”chiese Patricia
“quanto
tempo è passato?”chiese Robert
“un
ora e mezza”disse Patricia perplessa
“Non
riuscivo a muovermi”disse Robert
“ti
sei preso un bello spavento, anche noi, figurati John chi lo
sente”disse Patricia
sorridendo.
“è
sveglia?”chiese Robert
“si, si è sveglia e ha chiesto di te cinquantamila
volte e della piccola
chiaro, temeva che la piccola stesse male”disse Patricia.
“No,
sta benissimo, vero tesoro”disse Robert baciandole la fronte,
la sua piccola
aveva pianto solo nell’attimo in cui l’avevano
staccata da Norah per
infagottarla e metterla tra le sue braccia, ma una volta tra le sue
braccia
aveva smesso di piangere.
“vai
pure caro, John sta litigando con i medici non è con lei
”disse Patricia
“grazie”disse
Robert alzandosi e raggiungendo la camera di Norah sempre tenendo la
loro
bambina stretta a sé.
“andiamo
dalla mamma, forse prima non l’hai vista molto bene, ma la
mamma è bellissima,
spero ti abbia passato i soi geni”disse Robert e la bambina
lo osservava
stranamente rapita, probabilmente riconosceva benissimo la sua voce,
proprio
come quella di Norah.
“Rob”disse
Norah mettendosi a sedere quando lo vide entrare nella stanza.
“amore
stai bene?”chiese Robert sedendosi accanto a lei.
“sto
benissimo, è che quando è nata non lo so ho
iniziato a vedere tutto sfocato, ma
non è niente, scusa se ti ho fatto
preoccupare”disse Norah sporgendosi verso di
lui e accarezzandogli il viso.
“ti
scusi anche per queste cose ora?”chiese Robert perplesso
sorridendo.
“è
bellissima comunque, abbiamo fatto un bel lavoro anche senza
impegnarci”disse
Norah osservando la sua piccola e accarezzandole la piccola testolina
bionda.
“Prendila
credo che voglia un po’ la sua mamma”disse Robert
“oddio
non chiamarmi così, mi fa impressione”disse Norah
prendendola in braccio e
stringendola a sé.
“credo
che tu debba abituarti mamma”disse Robert sporgendosi verso
di lei e
baciandola.
“ok
papà”disse Norah calcando la parola
papà.
“a
me piace come parola”disse Robert sorridendo e finalmente
riuscirono a godersi
un po’ di pace mentre conoscevano meglio la loro piccola.
Here we go capitolo scritto in parte a Londra in parte qui capitolo con parto lunghissimo, dio d'ora in poi nelle mie storie se devono partorire fanno il cesareo ok? mamma mia vi farete due palle così, ma se volete dirmi hey mi sono fatta due palle cos' ditelo pure qualche commento mi fa piacere leggerlo un bacione a tutti :)