Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: midnightsummerdreams    17/12/2012    5 recensioni
Norah ha una cotta per Robert dal secondo anno e non è mai riuscita nemmeno a rivolgergli parola, si è sempre accontentata di guardarlo da lontano...cosa succede se un giorno anche lei diventa una delle attrici più ricercate di Hollywood..e se la sua manager la obbligasse a firmare per Bel Amì? E se Robert non fosse effettivamente il ragazzo che pensava di conoscere? E se nemmeno lui fosse in grado di riconoscersi?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Norah tesoro che cosa è successo perché hai quella faccia?”chiese sua nonna Catherine non appena incrociò il suo viso improvvisamente pallido.

“ho un piccolo problema”disse Norah

“a giudicare dalla tua pancia non lo chiamerei piccolo”disse sua nonna.

“si, già”disse Norah annuendo sconfitta, era stata una sconfitta nonostante si fosse impegnata a non ingrassare quella bambina era comunque enorme.

“ma che cosa fai lì impalata dai vieni dentro”disse sua nonna invitandola ad entrare.

“nonna è che ho rotto le acque”disse Norah cercando di mantenere la calma per quanto terrorizzata.

“adesso?”chiese sua nonna sbarrando gli occhi.

“adesso”ripetè Norah provando a trattenere le lacrime, per quanto non vedesse l’ora di incontrare la sua piccola non era assolutamente pronta in quel momento e per giunta si trovava lontana da casa senza il padre della sua bambina.

“beh dovrò chiedere a tuo zio di prendere l’auto, l’ospedale non è molto vicino”disse sua nonna.

“l’ospedale? No perché l’ospedale?”chiese Norah spaventata.

“stai per avere il bambino tesoro”disse sua nonna sorridendole comprensiva.

“devo chiamare la mia ostetrica, oddio devo chiamare Robert gli ho lasciato un biglietto tremendo”disse Norah sospirando.

“una cosa per volta tesoro, ogni quanto sono le contrazioni?”chiese sua nonna

“ma non credo di averle, cioè avevo un po’ di mal di pancia ma niente di che”disse Norah

“bene, il papà del bambino dov’è?”chiese sua nonna

“a Londra probabilmente avrà già letto il biglietto tremendo che gli ho lasciato prima di prendere a partire per venire qui, senza chiaramente dirgli nulla”disse Norah rendendosi conto solo in quel momento che partire non era stata una buona idea, no, non lo era stata affatto.

“chiamiamo tutti non preoccuparti”disse sua nonna cercando di stare dietro alle sue parole.

“grazie”disse Norah sentendosi improvvisamente rassicurata, in fondo è vero era lontana da casa ma con la persona più vicina a sua madre, con una persona che per quanto l’avesse evitata molto da piccola negli ultimi mesi da quando aveva letto della sua gravidanza su qualche giornale si era fatta sentire spesso.

“tuo zio sarà qui tra un attimo”disse sua nonna, e in realtà lo zio Jack non era propriamente suo zio, era solo un vecchio amico di sua madre che da quando era morto anche suo nonno si occupava di portare in giro sua nonna quando ne aveva bisogno, lei lo considerava proprio come un figlio.

“non voglio che nasca prima perché sua madre è una stupida”disse Norah accarezzandosi la pancia.

“non preoccuparti tesoro non avrà nessun problema, guarda che panciona che hai, il peso non sarà un suo problema”disse sua nonna.

“volevo soltanto passare qualche giorno in santa pace lontano dalla città, e lontano da papà e dalle mie amiche che mi stavano addosso”disse Norah

“ti rilasserai dopo il parto, sei sempre la benvenuta qui lo sai vero?”chiese sua nonna

“si”disse Norah, era la prima volta che la invitava esplicitamente, sapeva che per sua nonna la sua esistenza aveva spesso significato la perdita di sua figlia, e crescendo aveva capito perché vedeva solo i genitori di suo padre e raramente vedeva i genitori della madre, eppure non riusciva a capire il rancore nei confronti di suo padre, in fondo lui aveva sofferto forse più di tutti e giovanissimo si era anche ritrovato una figlia da crescere oltre che senza la donna che amava.

“tuo padre è così, si preoccupa tanto, è comprensibile dopo il suo passato”disse sua nonna.

“già”disse Norah sentendosi in colpa per non essere stata in grado di capirlo appieno.

“mi pare di capire che ci sia un emergenza”disse suo zio Jack con le chiavi della macchina alla mano.

“ciao zio”disse Norah abbracciandolo

“dio che panciona, ci siamo quindi?”chiese Jack

“non ne ho idea”disse Norah

“e il tuo attore che fine ha fatto?”chiese Jack sospettoso

“è a Londra a girare, ma tranquillo tutto ok almeno credo, o spero”disse Norah

“figurati se si lascia scappare un bocconcino come te, stai tranquilla”disse Jack

“gli hai almeno detto dove andavi tesoro?”chiese sua nonna
“in realtà no”disse Norah

“sei folle come tua madre, su questo non c’è dubbio”disse Jack facendola ridere.

“andiamo in ospedale ci penso io a chiamare tutti ok?”disse sua nonna prendendo la sua borsa e il cappotto.

 

“fammi capire tu non hai idea di dove sia?”chiese John

“speravo potesse dirmelo lei in realtà”disse Robert aspettandosi da un momento all’altro un pugno diretto in faccia, sperò vivamente che non colpisse troppo duro.

“speravi potessi dirtelo io? Ah davvero? No, non ho idea di dove sia mia figlia, ma se vivessi con lei credo che lo saprei, se invece ne avessi combinata al solito una delle mie probabilmente non mi sorprenderei se non sapessi più dove si trovi”disse John.

“ho capito non vuole dirmelo, può dirle quando si sentirà meno oppressa se può almeno rispondere al telefono?”chiese Robert

“fai anche ironia con me? Non ho idea di dove sia Norah, hai provato a sentire Sarah?”chiese John moderando il tono della voce ora preoccupato per sua figlia.

“non sarei venuto da lei se prima non avessi parlato con Sarah”disse Robert

“tesoro c’è la signora Catherine al telefono”disse Patricia sbucando alle sue spalle con il cordless alla mano.

“Robert che cosa ci fai qui?”chiese Patricia

“sto cercando Norah”disse Robert

“avete litigato?”chiese Patricia

“vorrei tanto saperlo”disse Robert poi però la sua attenzione venne attirata dal padre di Norah che aveva cambiato totalmente espressione mentre rimaneva in silenzio al telefono.

“che succede?”chiese Patricia sotto voce.

“ok Catherine lo avverto io, arriviamo al più presto, grazie”disse John chiudendo la chiamata.

“era sua nonna è a Southampton e ha rotto le acque”disse John

“cosa?”chiese Patricia sorpresa.

“te l’ho detto che il signorino qui ne aveva combinata una delle sue, ha preso un treno ed è andata da sua nonna figurati, chissà cosa le ha combinato”disse John.

“non è successo nulla, Norah mi ha scritto un biglietto dove diceva che aveva bisogno di respirare e credo che forse lei gli sia stato troppo addosso di recente”disse Robert.

“io? Certo scarica la colpa sugli altri, comunque sua nonna mi ha detto di avvertirti ma se se ne è andata non so onestamente quanto voglia vederti, forse è meglio che non ti scomodi sono tante ore fino a Southampton”disse John rientrando in casa.

“lascialo perdere, vieni dentro Robert si gela, partiamo subito il tempo di chiamare mia madre per tenere Julian”disse Patricia invitandolo ad entrare.

“credi che davvero non mi voglia vedere?”chiese Robert

“figurati, non vedrà l’ora che arrivi, perché ti avrebbe coinvolto in tutto se non ti voleva al parto?”chiese Patricia.

“si, ma magari ora ce l’ha con me perché ho lavorato tanto e l’ho trascurata nelle ultime settimane, o almeno così crede lei stavo solo lavorando per sistemare la nostra casa nuova”disse Robert

“hai preso una casa?”chiese Patricia

“si, ho trovato una bella casa a Maida Vale”disse Robert

“capirà Robert non preoccuparti”disse Patricia e sparì per sistemare Julian e accordarsi con la madre che si sarebbe occupata di lui lasciando Robert solo ai suoi dubbi, non era stato affatto un buon compagno in quelle ultime settimane, la stanchezza aveva prevalso su tutto e non doveva succedere mai più.

 

“sei sicura che non vuoi chiamare Robert di persona?”chiese sua nonna seduta accanto al suo letto.

“meglio di no mi ucciderà”disse Norah

“avevate litigato?”chiese sua nonna comprensiva.

“no, semplicemente io sono un idiota, volevo tutte le attenzioni per me e invece questo nuovo lavoro lo sta massacrando e io non sono stata per niente comprensiva”disse Norah

“tesoro modera il linguaggio”disse sua nonna e Norah si ricordò in quel momento che dopo tutto sua nonna era una donna che aveva vissuto a Chelsea e che teneva alla sua classe anche ora che si era trasferita nel sud dell’Inghilterra in una cittadina che aveva ben poco degli ambienti posh che era solita frequentare.

“scusa nonna”disse Norah

“comunque dovresti chiamarlo, dovrebbe essere qui con te”disse sua nonna

“penso che Patricia l’abbia avvertito lei lo adora”disse Norah sorridendo.

“immagino che abbia qualche problema con tuo padre?”chiese sua nonna.

“qualche? Diciamo pure che non lo sopporta affatto”disse Norah

“nemmeno a mio marito piaceva tuo padre, onestamente nemmeno a me è mai piaciuto, erano troppo giovani e tuo padre era praticamente un disastro, poi si sono voluti sposare e poi sei arrivata tu”disse sua nonna.

“e se ne è andata lei”disse Norah incupendosi.

“un vero peccato, è riuscita a tenerti così poco tra le sue braccia, quando sei nata eri già bellissima e ricordo che lei era molto orgogliosa di tenerti in braccio davanti a tutti e che quando sono arrivata con tuo nonno lei ti ha presa e ti ha messa tra le mie braccia, e mi è stato impossibile in quel momento pensare che fosse tutto sbagliato e che lei se ne sarebbe pentita ritrovandosi giovane e con una bambina a cui badare”disse sua nonna.

“dovrò fare lo stesso con papà”disse Norah sorridendo.

“non ho comunque mai avuto simpatia per tuo padre, quindi dubito funzionerà”disse sua nonna

“papà non è male, è solo un gran rompiscatole”disse Norah

“Oh, questo lo so, ma con quello che è accaduto ancora di più non riuscirà mai a piacermi, ma ha fatto un ottimo lavoro con te”disse sua nonna.

“più o meno si”disse Norah sorridendo

“Hai anche il suo sorriso”disse sua nonna

“Robert ha voluto che la chiamassimo anche Victoria”disse Norah

“quale dovrebbe essere il nome completo?”chiese sua nonna

“Cassie Victoria”disse Norah

“non so se se tuo padre te l’ha detto ma una delle opzioni per te era proprio Cassie”disse sua nonna.

“davvero? No non mi ha detto nulla”disse Norah

“tipico di tuo padre, ho sempre temuto che non te l’avrebbe ricordata a dovere”disse sua nonna

“per lui è sempre stato difficile parlare della mamma, un po’ sente di averla persa a causa sua”disse Norah e il silenzio di sua nonna le fece capire che era quello che pensava anche lei.

Non approvava il suo pensiero, ma come poteva dirglielo sapendo che forse incolpare suo padre era l’unico modo che gli restava per andare avanti ed accettare la scomparsa della figlia, scaricare le colpe del destino su qualcun altro forse l’aiutava ad alleggerire quel carico di sofferenza che si portava dietro da anni.

“signorina Barnett, il signor Barnett vuole vederla”disse un infermiera spuntando sulla porta.

“dio ma mio padre è già qui”disse Norah sospirando.

“signor Barnett credo che dovrei entrare sono il padre della bambina”disse Robert e Norah sentendo la sua voce percepì subito quella sensazione di calore che partiva dal petto propagandosi sulla schiena come se qualcuno la stesse stringendo a sé come se lui la stesse stringendo.

“li faccia entrare la prego”disse Norah sospirando

“no tu stai fuori se Norah da il permesso entri, ma altrimenti la tua presenza non è richiesta”disse John  e Norah sentendo suo padre fare il prepotente con Robert come sempre sbuffò infastidita.

“io credo che uscirò”disse sua nonna e in quel momento si aprì la porta ed entrarono suo padre e Patricia.

“grazie nonna”disse Norah

“di nulla tesoro, ciao John”disse sua nonna salutandolo mentre usciva dalla porta.

“Catherine”disse John

“che diavolo hai combinato Norah?”chiese John

“si lo so sono stata stupida, e mi dispiace di avervi fatti precipitare qui a quest’ora”disse Norah

“non è questo il problema ma è stato un comportamento incosciente, comunque adesso ci penso io a te”disse John.

“papà non credo ce ne sia bisogno ci sono già dei medici qui”disse Norah perplessa, perché Robert era rimasto fuori? Lei voleva lui e nessun altro, voleva bene a suo padre ma in quel momento aveva bisogno del padre della sua bambina.

“ma stai bene hai già fatto il monitoraggio?”chiese John avvicinandosi al suo letto e non trovando alcun foglio.

“non ho idea di cosa sia”disse Norah perplessa

“che ospedale è questo, ti hanno almeno fatto dei flussi delle arterie ombelicali?”chiese John.

“mi hanno detto che dovevano ricoverarmi perché ho rotto le acque tutto qui”disse Norah sospirando, ecco che suo padre tornava alla carica tirando fuori il suo medichese del cavolo.

“tesoro probabilmente non hanno ritenuto necessario monitorarla, non è nemmeno in travaglio”disse Patricia cercando di calmare il suo compagno.

“voglio parlare con un medico comunque”disse John

“tesoro non renderti antipatico”disse Patricia

“voglio solo delle informazioni visto che a lei non hanno detto niente”disse John alterandosi.

“ok va bene, ti accompagno così magari possiamo fare entrare Robert”disse Patricia lanciando un’occhiata a Norah per capire se fosse quello che voleva o meno.

“è arrabbiato?”chiese Norah che anche se fosse stato non vedeva comunque l’ora di vederlo.

“non mi sembra”disse Patricia perplessa

“no, è che gli ho lasciato un biglietto terribile”disse Norah

“credo sia il suo ultimo pensiero, dai gli diciamo di entrare visto che tuo padre non vede l’ora di andare a dire al povero medico di guardia che è un in incompetente”disse Patricia.

“certo che lo è a fine gravidanza non le fa nemmeno i flussi? Si muove sempre bene la piccola?”chiese John.

“papà ancora questa storia cosa vuol dire si muove bene”disse Norah sospirando.

“se gli hai sentito fare più di dieci movimenti in tutto il giorno”disse John

“certo papà”disse Norah

“va bene, al medico di guardia ne canto comunque due”disse John dando un bacio sulla fronte alla figlia prima di uscire dalla stanza.

“te lo mando subito”le disse Patricia sorridendole.

“grazie”disse Norah prendendo un bel respiro, ecco le stava per venire un attacco d’ansia tremendo, era stata una stupida totale e aveva paura che Robert se la prendesse con lei per essersi allontanata da casa a pochi giorni dal termine mettendo a rischio la loro piccola.

Quando sentì la porta aprirsi e vide i suoi capelli biondi sempre perennemente spettinati fare capolino dalla porta cercò di interpretare dal suo sguardo quale fosse il suo stato d’animo, e il fatto che rimanesse lì a fissarla senza avvicinarsi confermò i suoi sospetti, era arrabbiato e si stava trattenendo dall’insultarla.

‎"scusa"dissero contemporaneamente dopo qualche secondo in cui entrambi avevano provato a capire quanto l’altro fosse arrabbiato.
"perchè ti scusi tu?"chiese Robert  perplesso.
"se non mi fossi mossa da casa non mi si sarebbero rotte le acque"disse Norah abbassando lo sguardo.
"non è nulla, non è un problema che nasca un paio di settimane prima, starà comunque bene”disse Robert sedendosi nella sedia accanto al suo letto.

“si ma adesso sono qui a km e km da Londra, la mia ostetrica non riesce a venire perché sta nevicando di nuovo e mio padre è qui fuori ad insultare il medico, e sono sicura che vorrà stare qui dentro a controllare tutto perché mia madre è morta qualche settimana dopo il parto, e io me ne sono andata lasciandoti quel biglietto idiota”disse Norah dicendo tutto di corsa senza respirare.

“Norah respira”disse Robert  accarezzandole la mano e sorridendo e a quel contatto Norah sollevò finalmente lo sguardo. 

“scusami”disse Norah guardandolo negli occhi questa volta.

“perché non respiri?”chiese Robert prendendola in giro.

“perché sono stupida, ma è che tu mi stai ignorando totalmente, non ceniamo più insieme sei sempre sul set fino a tardi. Insomma lo capisco è un film che ti impegna molto, però puoi spiegarmi perché sento più mio padre di te?”chiese Norah

“oh questa non è difficile perché tuo padre è impazzito, seriamente sembra che sia lui a dover partorire”disse Robert inquietato.

“Rob posso farti una domanda?”chiese Norah timorosa.

“certamente”rispose lui preoccupato dal cambio nel suo tono di voce.

“tu sei ancora sicuro? Voglio dire, ti senti pronto a fare questa cosa con me, oppure stai pensando di tirarti indietro? Perché se tu volessi tirarti indietro io lo capirei”disse Norah.

“tu sei pazza, è chiaro che hai preso da tuo padre, sono sicuro che tua madre non era così fuori”disse Robert.

“Rob rispondimi sinceramente, posso affrontarlo”disse Norah

“vuoi farmi arrabbiare davvero suppongo, secondo te se mi avesse terrorizzato l’idea della paternità sarei tornato da te strisciando per riaverti? Certo ti amo e per prima cosa non volevo perdere la donna che amo, ma io voglio essere un buon padre per questa bambina.

 Non ho assolutamente cambiato idea, certo è vero qualche tempo fa ho sempre detto che la paternità era una cosa che avrei cercato superati i quaranta.

E’ vero quando pensavo che fossi tu ad essere incinta e non Sarah mi sono spaventato, ma questa volta quando mi hai detto che aspettavi un bambino da me, anche se allo stesso tempo mi hai urlato addosso tutto il tuo disprezzo, anche se io credevo che tu amassi Alex e che non ci fosse più spazio per noi, ti assicuro che la paura è l’ultima emozione che ho provato”disse Robert

“e allora perché sei stato così distante ultimamente?”chiese Norah che voleva qualche risposta in più anche se le sue parole le avevano letteralmente sciolto il cuore.

“perché sto girando con un regista che esige parecchio e perché non te lo posso dire, ma sto lavorando ad una cosa con i ragazzi”disse Robert sospirando non sapeva nemmeno lui come aveva fatto a contenersi dallo spiattellare tutta la verità, ma di quella casa non aveva intenzione di parlare fino alla vigilia di natale.

“quindi è per questo che facevi sempre tardi ed eri stanco?”chiese Norah

“si, anche Sarah lo sa”disse Robert

“che stronza io ero lì a dire forse Rob vuole lasciarmi e lei non mi diceva niente”disse Norah

“comunque mi dispiace, non avrei dovuto farti sentire trascurata specialmente in un momento come questo”disse Robert

“è che tutti mi stavano addosso meno l’unico che volevo”disse Norah

“da quando miss Barnett riesce a dispensare dolcezza nei miei confronti senza prendermi per il culo?”chiese Robert

“dai, non prendermi in giro”disse Norah

“ma fammi capire un po’, che cosa è accaduto sei arrivata qui e hai rotto le acque?”chiese Robert

“si, non appena sono scesa dal taxi , a mia nonna è preso un colpo”disse Norah

“l’ho vista fuori prima è venuta a presentarsi e mi ha detto non fare danni giovanotto”disse Robert ridacchiando.

“è carinissima vero?”chiese Norah

“molto dolce”disse Robert

“sai che prima ho scoperto che Cassie era un nome che piaceva molto a mia madre”disse Norah

“visto che ho scelto bene allora?”disse Robert

“ma se volevi chiamarla Hemingway”disse Norah scettica

“Tom mi ha detto che uno dei nomi della piccola sarà Ottoline, insomma Hemingway come tipo terzo nome non sarebbe così male se li paragoni”disse Robert

“Cassie Victoria Hemingway Pattinson?”chiese ancora più scettica Norah

“a me piace”disse Robert

“a me, oddio queste fitte iniziano a darmi fastidio”disse Norah

“fitte?”chiese Robert

“forse sto iniziando ad avere qualche imitazione lontana delle contrazioni, uhm fanno anche un po’ male”disse Norah storcendo il naso e provando a mettersi in una posizione che non le facesse sentire quel male alla schiena.

“cioè fammi capire hai le contrazioni?”chiese Robert prendendo un bel respiro.

“ti vedo un po’ teso Rob, guarda che queste non sono assolutamente nulla”disse Norah prendendolo in giro.

“no figurati io? Teso. No, no sono assolutamente tranquillo”disse Robert

“Rob tu non sei venuto all’incontro sul parto, ci ha fatto vedere un sacco di video, e poi delle mamme hanno raccontato i loro parti, erano delle storie sconvolgenti, potrei dare il peggio di me”disse Norah

“allora sei fortunata visto che non credo nulla sia in grado di farmi cambiare il modo in cui ti vedo”disse Robert.

“non voglio urlare come una pazza, Cassie si spaventerà”disse Norah.

“ma non vuoi fare nemmeno la peridurale però amore”disse Robert e in quel momento Norah sentì ancora quella sensazione dolorosa ma questa volta oltre che localizzarsi sulla schiena si stava localizzando anche sulla pancia e sembrava più dolorosa come sensazione tant’è che dovette prendere un bel respiro.

“un’altra?”chiese Robert

“si”disse Norah mentre piano piano quella sensazione passava.

“posso fare qualcosa per te?”chiese Robert, il consiglio che gli aveva dato Marcus era di non fare mai una domanda del genere durante il travaglio, anche perché così lui aveva dato il la a Sarah per insultarlo, ma in quel momento era l’unica cosa che poteva dire per provare a rendersi utile.

“no ti prego, non dirmi queste cose che ancora ricordo quante ne ha tirate dietro Sarah a Marcus, quel parto mi ha traumatizzata dal punto di vista relazionale, io non voglio insultarti ad ogni contrazione”disse Norah.

“se ti fa stare meglio puoi insultarmi quanto vuoi”disse Robert sorridendole.

“comunque sai cosa ci vorrebbe una vasca, per ora resisto ma appena iniziano a diventare più forti se si potesse avere una vasca sarebbe perfetto”disse Norah

“ce la fai a restare da sola per qualche minuto così vado ad informarmi?”chiese Robert e proprio in quel momento prima che Norah riuscisse a dirgli si a patto che nessuno oltrepassi quella porta specialmente mio padre e le sue patologie assurde proprio suo padre insieme al dottore che l’aveva visitata quand’era arrivata entrarono dalla porta parlando animatamente.

“dicevo con suo padre che se non parte spontaneamente induciamo il parto”disse il dottore

“guardi io inizio ad avere un po’ male a dirla tutta”disse Norah

“bene, bene allora non ci resta che aspettare”disse il dottore

“grazie “disse John.

“a questo punto magari chiamo un’ostetrica per il monitoraggio”disse il dottore.

“mi sembra un ottima idea”disse John mentre osservava il suo collega uscire dalla stanza.

“e così hai le contrazioni? Ma è una notizia fantastica”disse John

“tu dici? No perché io inizio a sentire parecchio male”disse Norah respirando con più difficoltà, sembrava che ad ogni contrazione quel dolore aumentasse, sentirsi dire che era il dolore peggiore al mondo che equivaleva ad amputarsi un dito non preparava a sentirlo sulla propria pelle.

“dove ti fa male tesoro?”chiese John

“shh papà”disse Norah zittendolo aveva bisogno di concentrarsi sul suo respiro e sentir parlare suo padre non la aiutava affatto.

“tesoro sono qui per aiutarti”disse suo padre quando notò che  la figlia stava tornando  a respirare normalmente.

“papà ti prego lo so che per te è difficile e complicato però non sempre le cose finiscono male, Patricia ha avuto un parto normalissimo non è successo niente di brutto e vedrai che andrà lo stesso per me, non posso pensare anche a te che ti angosci e tra l’altro senza motivo, ti prego”disse Norah

“mi stai cacciando?”chiese John

“no, non vederla così papà. Cacciando no”disse Norah e poi dovette fermarsi ancora a respirare perché un'altra contrazione stava per arrivare, forse erano davvero partite quelle giuste iniziavano anche ad essere piuttosto ravvicinate, dio ma perché aveva deciso di andarsene a Southampton perché? Perché non era semplicemente restata a casa ad insultare Rob perché la trascurava, se l’avesse fatto magari non sarebbe successo nulla di tutto ciò.

“le hai vicine, ok ho capito preferisci tenerti accanto quello stronzo del tuo ragazzo, va bene, va bene, anche se non ha nessuna laurea in ginecologia ed ostetricia, comunque stronzo vedi di prenderti cura di mia figlia”disse John prima di uscire e Robert sbuffò quante volte l’aveva insultato da quando erano partiti da Londra? Ormai aveva perso il conto.

“scusa Rob è che ”disse Norah quando le passò quel male che iniziava seriamente a darle qualche problema.

“è che mi odia, non preoccuparti, almeno si è arreso”disse Robert sorridendole.

“devo alzarmi non ce la faccio più a stare a letto, ma poi non doveva arrivare l’ostetrica?”chiese Norah scendendo dal letto e perdendo liquido in giro.

“è normale che tu perda del liquido in giro?”chiese Robert perplesso

“si, il medico dice che continuerò fino al parto che c’è parecchio liquido perché la bambina è grande”disse Norah lanciandogli un’occhiataccia mentre si sistemava la camicia da notte.

“ancora con questa storia è colpa mia se sono alto?”chiese Robert facendole un mezzo sorriso e abbracciandola.

“un po’ si”disse Norah ma poi arrivò l’ennesima contrazione e l’unica cosa che riuscì a fare Robert fu tenerla stretta a sé.

“dai, tesoro adesso passa vedrai”disse Robert accarezzandole la schiena e baciandole la fronte.

“voglio la vasca Rob”disse Norah

“adesso quando l’ostetrica si farà vedere gliela chiediamo”disse Robert

“parlavate di me”disse una donna in divisa raggiungendoli.

“voglio la vasca”disse Norah rimanendo abbracciata a Robert.

“la vasca, mi sembra un’ottima idea, facciamo così Norah ora mentre io vado a preparare la vasca nell’altra stanza resti un po’ qui a fare il monitoraggio così vediamo come sta la bimba giusto?”chiese l’ostetrica mentre sistemava le sonde sulla pancia di Norah e faceva partire il cardiotocografo.

“si”disse Robert

“grazie”disse Norah

“figurati”disse l’ostetrica uscendo e lasciandoli soli con il battito della loro piccola che riempiva la stanza.

In realtà l’ostetrica tornò dopo più di dieci minuti, ogni tanto qualcuno era entrato a sbirciare il tracciato e basta senza dire nulla, non era propriamente così che Norah aveva immaginato sarebbe stato il suo travaglio, ne tanto meno così gliel’avevano descritto della quiete e pace non c’era traccia in quel posto, però Robert era perfetto con lei e solo per starsene lì a godersi le sue premure avrebbe riniziato tutto il travaglio daccapo, che stupida che era stata a saltare a conclusioni tanto affrettate.

“è passata un’ora la vasca la sta costruendo?”chiese Robert

“può darsi”disse Norah

“ce la fai ancora? Insomma mi sembri molto sofferente”disse Robert

“te l’ho detto non hai visto quei video, e sto andando bene vedi? Non urlo”disse Norah sorridendogli.

“speriamo che l’ostetrica compaia prima o poi, o mi toccherà chiamare tuo padre”disse Robert ridacchiando

“No per l’amor del cielo, chiama Patricia piuttosto”disse Norah ridendo con lui.

“la piccola è proprio un cavallino comunque”disse Robert sorridendo

“già, vuol dire che ne sta arrivando un’altra fa così quando”disse Norah smettendo di parlare per l’arrivo di un'altra contrazione.

“eccomi qui”disse l’ostetrica entrando nella stanza.

“appena passa la contrazione possiamo raggiungere la sala con la vasca”disse l’ostetrica sorridente.

“bene”disse Norah riprendendo fiato quando quel male ormai insopportabile svanì.

Norah rimase nella vasca per ore sempre con Robert accanto a lei, il dolore era comunque fortissimo ma decisamente più sopportabile.

“sei stanco?”chiese Norah vedendolo sbadigliare.

“solo un po’”disse Robert che era rimasto seduto su quello sgabello per tutta la notte.

“che ore sono?”chiese Norah

“Le otto del mattino”disse Robert ridendo.

“sta facendo già le ore piccole qui la miss”disse Norah accarezzandosi la pancia.

“ecco su questo punto se dovesse essere più simile a me che a te è chiaro che non uscirà più di casa fino ai trent’anni“disse Robert

“certo Rob”disse Norah ma la risata le morì sulle labbra perché un'altra contrazione era in arrivo.

“mi sembra che spinga adesso, cioè non lo so forse sono io”disse Norah respirando più affannosamente.

“tesoro respira piano”disse Robert stringendola a sé.

“non ce la faccio mi fa troppo male”disse Norah stringendo i denti.

“che succede?”chiese l’ostetrica entrando nella stanza.

“mi viene da spingere”disse Norah

“davvero? Wow questa si che è una buona notizia, soffiaci sopra adesso Norah”disse l’ostetrica e fu quello che tentò di fare Norah fino a che quella sensazione non diminuì.

“visto che non vuoi partorire in acqua credo che sia il caso di uscire dalla vasca”disse l’ostetrica preparando un lettino ovale con dei lenzuolini verdi mentre Robert la prendeva in braccio per aiutarla ad uscire dalla vasca.

“oddio credo che ci siamo”disse Norah sentendosi improvvisamente meno calma.

“tesoro sei stata bravissima, resta tranquilla andrà tutto bene, ci sono io con te e si lo so che non è incoraggiante”disse Robert mentre la aiutava a sdraiarsi sul lettino.

“però c’è anche lei che sa quello che c’è da fare”disse Robert

“che scemo”disse Norah, era in grado di farla ridere anche in un momento come quello.

“guardo a che punto sei e se siamo al punto che spero ti do l’ok per cacciarla fuori la signorina”disse l’ostetrica.

“cacciarla fuori?”chiese Norah perplessa

“si la sfrattiamo”disse l’ostetrica sorridendole, a Norah nessuna di quelle versioni piaceva molto e Robert nel vedere la sua espressione perplessa scosse la testa ridendo.

“ti visito”disse l’ostetrica avvertendola

“Bene, molto bene la testa è qui, e la dilatazione è completa, diciamo che si può spingere”disse l’ostetrica prendendosi un paio di guanti diversi e aprendosi una cesta di acciaio che appoggiò su un tavolino vicino al letto.

“e quindi devo spingere, trattengo l’aria nei polmoni e spingo e lo faccio per tre volte giusto?”chiese Norah

“però ha studiato”disse l’ostetrica e Norah la guardò sempre più perplessa, ma poi arrivò ancora quella sensazione terribile ed era come se avesse l’urgenza di usare un bagno e quel bagno fosse occupato la sensazione era la stessa, ma non voleva pensarci, non voleva pensare ad un bagno mentre aiutava la sua bambina a nascere.

“vai Norah brava così”disse Robert accanto a lei sostenendole la schiena ad ogni spinta che si tirava su.

“veramente bravissima, se spingi così altre due e vediamo Cassie i capelli già li vedo comunque, è bionda”disse l’ostetrica.

Norah non ebbe il tempo di dire nulla perché un’altra contrazione arrivò, ogni volta non riusciva a capire dove trovava la forza per spingere ancora le sembrava di essere totalmente esausta e invece alla fine ci riusciva sempre.

“ecco Norah adesso ascoltami probabilmente alla prossima spinta a un certo punto ti dirò di smettere di spingere e di soffiare ok?”chiese l’ostetrica

“Ok”disse Norah

“amore”disse Robert accarezzandole i capelli con la mano che non era stretta nella sua, tra una contrazione e l’altra continuava a stringergli la mano, aveva bisogno di sentirlo vicino.

“ci siamo aiuto”disse Norah quando sentì ancora quella sensazione tremenda tornare e poi accadde tutto molto velocemente l’ostetrica le disse di soffiare e le mise un fagottino sul ventre che era notevolmente diminuito di volume e Norah ci mise un po’ a metterla a fuoco, l’aveva sentita piangere ma una volta tra le sue braccia aveva subito smesso.

“è bellissima, amore sei stata bravissima”disse Robert baciandole la fronte.

“Cassie”disse Norah prima di sentirsi svenire e fu un attimo subito la stanza si affollò e Robert si ritrovò la bambina in braccio coperta da un lenzuolo e i medici che lo spingevano fuori dalla stanza.

“che succede?”chiese John quando lo vide avvicinarsi con in braccio la bambina e il volto pallido.

“io non lo so è svenuta”disse Robert

“cazzo”disse John correndo verso la stanza ed infilandosi dentro seguito subito da Patricia.

Robert rimase lì a stringere la sua bambina contro il petto senza riuscire a respirare era come se il tempo si fosse fermato e si risvegliò da quel torpore solo quando Patricia si avvicinò a lui richiamando la sua attenzione.

“sta bene non preoccuparti, forse è stata l’emozione sai? Sta davvero bene, naturalmente noi medici ci preoccupiamo sempre ma hanno fatto ogni sorta di accertamento e sta bene, ma alla piccola Cassie non abbiamo ancora fatto il bagnetto?”chiese Patricia

“quanto tempo è passato?”chiese Robert

“un ora e mezza”disse Patricia perplessa

“Non riuscivo a muovermi”disse Robert

“ti sei preso un bello spavento, anche noi, figurati John chi lo sente”disse Patricia sorridendo.

“è sveglia?”chiese Robert
“si, si è sveglia e ha chiesto di te cinquantamila volte e della piccola chiaro, temeva che la piccola stesse male”disse Patricia.

“No, sta benissimo, vero tesoro”disse Robert baciandole la fronte, la sua piccola aveva pianto solo nell’attimo in cui l’avevano staccata da Norah per infagottarla e metterla tra le sue braccia, ma una volta tra le sue braccia aveva smesso di piangere.

“vai pure caro, John sta litigando con i medici non è con lei ”disse Patricia

“grazie”disse Robert alzandosi e raggiungendo la camera di Norah sempre tenendo la loro bambina stretta a sé.

“andiamo dalla mamma, forse prima non l’hai vista molto bene, ma la mamma è bellissima, spero ti abbia passato i soi geni”disse Robert e la bambina lo osservava stranamente rapita, probabilmente riconosceva benissimo la sua voce, proprio come quella di Norah.

“Rob”disse Norah mettendosi a sedere quando lo vide entrare nella stanza.

“amore stai bene?”chiese Robert sedendosi accanto a lei.

“sto benissimo, è che quando è nata non lo so ho iniziato a vedere tutto sfocato, ma non è niente, scusa se ti ho fatto preoccupare”disse Norah sporgendosi verso di lui e accarezzandogli il viso.

“ti scusi anche per queste cose ora?”chiese Robert perplesso sorridendo.

“è bellissima comunque, abbiamo fatto un bel lavoro anche senza impegnarci”disse Norah osservando la sua piccola e accarezzandole la piccola testolina bionda.

“Prendila credo che voglia un po’ la sua mamma”disse Robert

“oddio non chiamarmi così, mi fa impressione”disse Norah prendendola in braccio e stringendola a sé.

“credo che tu debba abituarti mamma”disse Robert sporgendosi verso di lei e baciandola.

“ok papà”disse Norah calcando la parola papà.

“a me piace come parola”disse Robert sorridendo e finalmente riuscirono a godersi un po’ di pace mentre conoscevano meglio la loro piccola.


Here we go capitolo scritto in parte a Londra in parte qui capitolo con parto lunghissimo, dio d'ora in poi nelle mie storie se devono partorire fanno il cesareo ok? mamma mia vi farete due palle così, ma se volete dirmi hey mi sono fatta due palle cos' ditelo pure qualche commento mi fa piacere leggerlo un bacione a tutti :)
   
 
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