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Autore: Aria__    17/12/2012    14 recensioni
è una storia un po particolare. Alba è la persona più dolce e pura del mondo e quello che le succederà le stravolgerà per sempre la vita. Sogna di innamorarsi e di avere una famiglia. Ma come potrà adesso che lo scenario in cui vivrà sarà completamente diverso da quello che si immaginava.
I segreti di una strana famiglia, una vita distrutta per odio. Potrà tutta questa situazione migliore infine la vita di Alba? Beh come puo essere migliore una vita in un penitenziario?
Dal secondo capitolo:
*Entrarono in tribunale.
Alba tremava e stringeva forte le mani del fratello.
Quando entrò il giudice tutti si alzarono e Alba temeva che si sarebbe schiantata al suolo per la troppa ansia.
Le girava la testa e a malapena ricordava il suo nome.
Doveva calmarsi.
Strinse le mani del fratello e lui capì che non stava bene.
Louis l'abbraccio cercando di calmarla e lei scoppiò a piangere.
Aveva tanta paura.*
Dal sesto capitolo :
*Alba notò lo sguardo perso e assorto di Zayn, finchè non notò una lacrima rigargli il viso.
' Zayn tutto bene?' chiese lei preoccupata
' Si ' disse asciugandosi velocemente le lacrime
' Non sembra, stai piangendo ' disse avvicinandosi
' Fatti gli affari tuoi ' rispose burbero*
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alba era confusa e spaventata.
Era stata trascinata alla caserna centrale di Bradford e li aspettava terrorizzata l'arrivo della sua famiglia.
Era stata accusata di omicidio.
Ma lei mai, mai avrebbe pensato o fatto una cosa del genere.
Inoltre Tiffany era sua sorella.
 
Dall'altro lato della stanza mettalica in cui si trovava, Alba sentiva delle urla.
Era il fratello Louis che imprecava sicuramente con qualche ufficiale.
Alba sapeva che la sua famiglia l'avrebbe aiutata ad uscire da lì.
Loro sapevano che lei non aveva fatto niente.
E poi erano ricchi,potevano pagare qualsiasi cauzione.
Passarono più di venti minuti prima che qualcuno fece l'entrata in quella stanza spoglia ed angosciante.
Un uomo sulla quarantina, di bell aspetto era affiancato dal padre di lei.
Alba ormai stremata scoppiò in un pianto isterico e si gettò fra le braccia del padre.
Lui le carezzava i capelli lunghi e voluminosi.
' Tranquilla tesoro ' le sussurrò
Ma Alba non ci riusciva.
Aveva paura.
Aveva passato l'ultima settimana a piangere ed ora veniva anche accusato di una cosa così ingrata.
' Papà, perchè sono qui? cosa significa? perchè dicono che sono stata io ? ' chiese lei tremando
' L'autopsia ha trovato traccie di veleno nel corpo di tua sorella ' disse il padre trattenendo le lacrime
' Cosa?' chiese Alba scioccata
Veleno?
Qualcuno l'aveva avvelenata?
Il padre non ce la fece a trattenere il dolore e lasciò che le lacrime uscissero.
Erano tutti devastati.
Alexander sentiva come se un pugnale gli fosse stato conficcato nel cuore.
Voleva morire.
Non riusciva ancora a rendersi conto di ciò che aveva perso.
Una figlia.
' Papà tu mi credi vero? non sono stata io ' urlò lei
' Certo tesoro, certo che ti credo ' disse riabbracciandola
Si sentiva un po meglio.
Quella situazione si sarebbe risolta.
Ma ora il problema era un altro.
La sorella non era morta nel sonno, ma era stata avvelenata.
Da chi?
Come?
Potrebbe essere stato chiunque considerando le tante persone che lei frequentava.
Eppure perchè avevano da subito accusato lei?
' Perchè hanno accusato me papà?' chiese lei scossa
Lui alzò gli occhi al cielo e non rispose.
' Lui è il tuo avvocato, il signor William Payne, ci aiuterà a chiarire questa vicenda ' disse Alexander presentando l'uomo che era entrato con lui
 
Passarono il tempo a cercare di trovare un nesso.
Ed Alba venne a sapere che fra due giorni si sarebbe tenuto il processo.
Ma Alba non era colpevole.
Sarebbe andato tutto per il meglio, bastava dire solo la verità.
 
Quei due giorni passarono lentamente.
Alba non si era mossa dalla sua camera, se non per andare al bagno.
Non mangiava, non ci riusciva.
Si sentiva male, chiusa, vuota e nauseata.
Chi aveva potuto fare una cosa tanto spregievole alla gemella?
Chi era così perfido e sensa cuore, da avvelenare una giovane ragazze?
Alba non capiva.
 
Entrarono in tribunale.
Alba tremava e stringeva forte le mani del fratello.
Quando entrò il giudice tutti si alzarono e Alba temeva che si sarebbe schiantata al suolo per la troppa ansia.
Le girava la testa e a malapena ricordava il suo nome.
Doveva calmarsi.
Strinse le mani del fratello e lui capì che non stava bene.
Louis l'abbracciò cercando di calmarla e lei scoppiò a piangere.
Aveva tanta paura.
 
Il processo durò due ore.
Il giudice aveva ascoltato alcuni amici di Tiffany ed alcuni amici di Alba.
Poi toccò alla famiglia.
Andò per primo Louis.
Raccontò che quella notte la sorella era andata a dormire da lui, come succedeva spesso.
Che lei non avrebbe mai fatto una cosa simile.
Alba si calmò a quelle parole e il giudice sembrò sorridere alle dolci parole di Louis.
Poi toccò a lei testimoniare.
Si alzò titubante dalla panca gelida e raggiunse la postazione.
Raccontò la sua versione.
Identica a quella del fratello e tirò un sospiro di sollievo, sentendosi finalmente libera.
Lei aveva detto la pura e semplice verità.
Lei non era colpevole.
Poi toccò ai genitori.
Si alzarono insieme e il padre le lanciò uno sguardo dispiaciuto.
Lei non capiva.
La madre sembrava a suo agio, come se il problema non le riguardasse.
Certo, aveva solo perso una figlia.
Dopo il giuramento,l'avvocato iniziò a fare le domande.
' Signora Tomlinson vuole dirci lei cosa ha visto quella notte?' chiese il signor Payne
Catherine tirò un grande sospiro, poi iniziò a parlare.
' Ho visto Alba entrare nella stanza di Tiffany ' disse tutto d'un fiato
I due fratelli spalancarono gli occhi.
Non era affatto vero.
' Obbiezione ' urlò Alba incredula
' Obbiezione respinta, continui signora Tomlinson ' disse il giudice
Alba si sentiva male.
La madre stava testimoniando contro di lei?
' Stavo leggendo un libro era circa l'una e non riuscivo a dormire e l'ho vista entrare nella stanza di Tiffany ' fece una pausa
' Ne è uscita circa una decina di minuti dopo ed è tornata nella sua stanza, poi mi sono addormentata.. se solo avessi saputo ' concluse
Alba si sentì morire dentro.
Non era vero.
' Non è vero mamma ' disse lei scioccata cacciando via altre lacrime ' papà?' chiese ancora
Il padre abbassò la testa.
' Signor Tomlinson lei conferma la versione di sua moglie?' chiese il giudice
Alba trattennè il fiato.
Stava per svenire, lo sentiva.
' Si, confermo ' rispose l'uomo
' Ma cosa stai dicendo ' urlò Louis scandalizzato superando le guadie
Voleva aggredire i suoi genitori, ma le guardie glielo impedirono.
Si dimenava, sbraiata ed urlava.
Alba invece era rimasta immobile.
Lo sguardo fisso su quello del padre.
L'aveva tradita.
Avevano incolpato di omicidio la loro stessa figlia.
Il giudice si alzò e scomparve dietro la porta di ferro.
Louis fu cacciato fuori per mal condotta e i suoi genitori tornarono a sedersi, questa volta distanti dalla giovane figlia.
Lei li guardava a bocca aperta.
Delusa.
Non sapeva che dire.
Voleva urlare.
Ma non lo fece, era finita per lei.
Lo sapeva.
Lo sentiva.
Era condannata e non aveva la forza di replicare, agire.
Sarebbe stato inutile.
Era la sua parola contro quella della sua famiglia.
 
Il giudice rientrò dopo una decina di minuti e guardò Alba dispiaciuto.
' Sono venuto ad una conclusione ' disse
Tutti si alzarono in piedi.
Alba non lo fece.
Tremava.
E non aveva forza nelle gambe.
' Alba Tomlinson secondo le fonti che mi sono state date, io ti dichiaro colpevole con venti anni da scontare nel carcere di massima sicurezza di Bradford ' disse sbattendo quello strano aggeggio sulla cattedra
Fu li che Alba si lasciò alle emozioni e svenne davanti a tutti.
 
Si risvegliò nello stesso posto in cui era svenuta.
La stanza però era vuota ed intorno a lei c'erano solo guardie.
Fu presa e ammanettata e lei sensa fiatare si fece trascinare fuori.
Appena uscita, vide il fratello dimenarsi fra le braccia di alcune guardie per cercare di raggiungerla.
' Ti tirerò fuori di li, te lo prometto ' le urlò lui mentre piangeva come un disperato
Alba era lacerata dentro.
La sua vita stava per cambiare.
Venti anni di solitudine.
Venti anni di lavori forzati.
Venti anni di cattiveria e rabbia.
Anzi quella sarebbe rimasta per tutta la vita.
 
Per tutto il tragitto dentro il furgone blindato, Alba aveva pianto in silenzio.
Aveva una voragine dentro.
Le lacrime sembravano non finire mai.
Era stata tradita, abbandonata dalla sua stessa famiglia.
Cosa avrebbe fatto adesso?
Cosa avrebbe fatto venti anni chiusa in una cella buia e fredda?
Alba sognava l'amore.
Sognava di innamorarsi.
Sognava di laurearsi e diventare insegnante.
Sognava una vita felice.
Due bambini, una casa e un gatto.
Come avrebbe fatto adesso?
Di chi si sarebbe innamorata?
Di qualche criminale con trenta tatuaggi?
Assolutamente fuori discussione.
Non era il suo genere.
Alba non aveva mai avuto un ragazzo.
Ma sapeva perfettamente ciò che cercava.
Voleva un ragazzo bello, solare, diverte ed educato.
Da poter presentare alla famiglia.
Fuori discussione anche questo.
Lei non aveva più una famiglia.
 
Scese dal furgone e fu scortata fino all'ingresso.
Una donna possente e muscolosa le diede una tuta grigia.
Sarebbe stata la sua compagna in quei venti anni e già la odiava.
La indossò velocemente e fu scortata nella sua cella.
Si sdraiò sul letto rigido e gelido e scoppiò ancora a piangere.
Quello era solo l'inizio.

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Ciao bellezze :)
Aaaah in questi due giorni la mia scuola è chiusa Muahaha finalmente un po di pace.
Okey che ne pensate del secondo capito ?
Sono rimasta a bocca aperta quando una di voi mi ha scritto "magari è stata la madre di alba a dire che è stata lei ad uccidere tiffany"
Beh Coronabis avevi perfettamente indovinato ahahah <3
Comunque continuo a due recensioni e vado a pubblicare il capitolo anche dell'altra storia che è quasi finita :33
Un bacione <3
  
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