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Autore: Kido    17/12/2012    0 recensioni
-Tu lo sai cos'hai fatto?-
-Si, mi sono arricchito, come tutti.-
-Tu hai dichiarato guerra al Sultano per la tua ingordigia di denaro!Sei l'artefice della fine di migliaia di persone!-
-Non è colpa mia, io ho preso solo quello che mi spettava!-
Il pugno arrivò inaspettato,colpendo Kido sulla faccia, facendolo cadere a terra.Il sapore metallico del sangue gli riempì la bocca-
-La tua città rischia di essere rasa al suolo solo per colpa tua!-
-Non devo niente al Lade!-
-Anche Kera è di Lade, non credo che tu voglia abbandonarla.Lei adesso sta organizzando la difesa, lei non è una codarda come te.-
L'uomo che aveva parlato si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta.
-Dimmi cosa devo fare per la città e lo farò, i miei uomini mi seguirannò.-
Il ragazzo si alzò e lo seguì fuori dal locale.
Genere: Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'interno della tenda era estremamente spoglio, con un giacilio per terra e armi accatastate un po' ovunque mentre su un tappeto era seduta una figura ammantata di nero.

-Kido, da quanto tempo è che non ci vediamo?Tre mesi?-

-Esatto Kera, e da quando tu puoi entrare nella mia tenda e comandare i miei uomini? Essere figlia dell'Jarl Janus non ti da tutti questi diritti.-

-Come stai?Lo sai che mi sei mancato in tutto questo tempo?-

-Lo so.Lo sai che ho trovato un lavoro molto interessante, il committente è tuo padre molto probabilmente, lo sai.Mi paga 5000 monete per uccidere un mercante.-

-Peccato, io speravo di poter stare con te un paio di giorni invece devi già andartene.-

-Sarà per la prossima volta, tanto sono sempre qui a Lade. Vieni, ti accompagno fuori.-

Fuori dalla tenda intanto erano arrivati 4 cavalieri. Uno spiccava sugli altri per l'elmo d'argento e la spada con l'elsa finemente decorata: un rubino era incastonato nel pomolo e la guardia era traforata, con fregi d'argento.

-Earl Janus, è un'onore ricevervi nel mio umile accampamento- disse Kido, con tono canzonatorio.

-Lo sai che uno di questi giorni ti inviterò al mio palazzo, ma per farti fare un giro nelle prigioni.- la voce rauca del nobile usciva ancora più soffocata dalle labbra dell'uomo a causa dell'elmo, che ricopriva la bocca.

-Vi consegno vostra figli come mi è stata portata, signore.- l'arroganza del giovane non aveva limiti quando si trattava di nobili.

-Kera, la prossima volta che ti trovo con questi qui ti ritrovi chiusa in casa per due settimane.-

Detto questo la ragazza montò sulla giumenta con cui era venuta e seguì il padre e i suoi uomini verso il palazzo.

Kido si rivolse verso i suoi uomini che si allenavano e tra cui spiccava un gruppo di 4 ragazzi sui venti anni che ne affrontava uno poco più giovane di loro.

I 4 avevano tutti una spada o una mazza di legno ed uno scudo mentre quello solo aveva due lame di legno, ricurve, attaccate ad un supporto e che il ragazzo usava tramite un paio di manopole che stringeva in mano .

Il guerriero solitario aveva i capelli neri, come l'ala di un corvo, ma con dei tratti argentei che coprivano l'occhio destro.Non era altissimo ed era magro. Portava un paio di jeans neri strappati in vari punti e una maglietta attilata, anch'essa nera, lo copriva dalla vita in su.

Attaccava rapidamente gli avversari, con scatti continui, mirando soprattutto alle spalle, prive di parte dell'armatura di cuoio che avevano. Un'avversario tentò di colpirlo alle spalle ma si trovò una delle lame alla gola e rimase bloccato finchè non venne beccato in pancia da un calcio e abbattuto.

Gli altri, vista la misera figura del loro compagno, iniziarono ad avanzare da 3 lati diversi, sperando di poterlo colpire alle spalle, ma si fermarono di colpo, vedendo che il loro avversario si slanciò avanti, saltando e colpendone uno alle scapole. I due superstiti rimasero intontiti un'attimo, più che sufficiente per trovarsi con una lama sulla gola.

Uno scroscio di applausi si levò dai presenti mentre gli sconfitti si rialzavano un po' doloranti.

-Complimenti di nuovo Sassu, sei sempre imbattibile.Ti andrebbe di gareggiare al torneo cittadino di oggi pomeriggio. Partecipa anche Secton, te lo ricordi vero?- Kido sapeva come convincere il suo amico a partecipare a quese gare, facendo fruttare molto denaro alla banda. Bastava stuzzicare il suo desiderio di diventare uno dei migliore guerrieri mai esistiti ed il gioco era fatto.

-Quando inizia?- Sassu aveva cercato di nascondere l'emozione ma per un'orecchio esperto come il suo non c'era riuscito.

-Al secondo turno di guardia, nell'arena.Se vuoi iscriverti ti conviene correre alla taverna "Luna Nera".-

Al nome del locale il ragazzo corse verso un cavallo e prese le sue armi e si allacciò i foderi alle spalle e partì a tutta velocità verso il locale.

-Forza ragazzi, c'è qualcuno che vuole allenarsi un po' con me?-

Alla domanda si fece avanti un'uomo imponente, Kendru, uno dei migliori guerrieri della squadra, reggendo un'immensa ascia.

-Armi vere signore, cosa ne dice?-

-Dico che mi va perfettamente bene.- fu la risposta di Kido, sfilandosi il mantello e afferrando lo spadone che portava appeso alla vita, di fianco alla mannaia e alla spada bastarda.

I due iniziarono a camminare in cerchio, guardandosi in cagnesco, finchè Kendru non si lanciò in avanti, portando un fendente dall'alto, destinato a spezzare anche la più robusta delle spade.Kido, sfruttando la sua corporatura minuta, schivò il colpo portandosi di fianco all'avversario e tirando una stoccata verso la spalla ma la cotta del gigante bloccò il colpo, lasciando a questi il tempo di tirare un tondo micidiale, destinato a tagliarli il braccio se non fosse stata per la prontezza del ragazzo, che prese la mannaia con velocità sorprendente e bloccò il manico dell'arma.

I due avversari si ritirarono per prendere fiato e studiare ogni possibile mossa e contro-mossa possibile.

Fu Kiro a prendere iniziativa questa volta, rinfoderando lo spadone e prese la spada bastarda, lanciandosi in avanti, fingendo un'affondo a destra mentre in realtà colpì a sinistra, sotto l'ascella.

La botta fu attutita dalla cotta ma risultò abbastanza potente da intorpidire i sensi a Kendru, che si ritrovò una mannaia sulla gola e una spada sullo stomaco.

-Ho vinto un'altra volta.- disse compiaciuto Kido- Adesso ragazzi fate quello che volete, dovete solo trovarvi stasera alle davanti all'arena, dobbiamo fare il tifo a Sassu.-

Detto questo il ragazzo si voltò ed entrò nella sua tenda, lasciando i suoi uomini.

  
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