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Autore: _justbreathe    17/12/2012    4 recensioni
Lui, calciatore arrogante e strapagato, lei, normalissima diciottenne che sta passando una brutta giornata, un brusco incontro e due amici che cercano di fare in modo che quei due non si scannino. Alla prima impressione sembrano odiarsi a morte, ma a volte amore ed odio vanno a braccetto.
Dal capitolo 8 (parte 2):
A volte mi fa arrabbiare talmente tanto che lo spingerei sui binari mentre il treno sta arrivando, ma poi realizzo che rischierei probabilmente la mia vita per cercare di salvarlo.
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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                                                                                     Capitolo 18.


Lo sapevo dall’inizio che sarebbe finita così. Era una di quelle situazioni che già conosci, che già sai come iniziano e come finiscono, ma ci provi comunque. Era una di quelle sensazioni che ancora non capisci bene, allora ti ci infili, ti fai prendere, ma sai già come finiscono. Lui era una di quelle persone che si fa voler bene dopo una settimana, una di quelle subito speciali, in grado di cambiarti la giornata. Ma sai già tutto. Va finire che ti fidi, anche se sai che sbagli, va a finire che ci caschi, anche se sai che ti farai male. Una di quelle cose che comporta inevitabilmente lo star male, ma le fai comunque. Una di quelle cose per le quali vuoi rischiare. Una di quelle, che tra le tante, sceglierai un milione di volte. Anche se farà male, anche se ci perdi, anche se sbagli. Lui era una di quelle persone che si faceva scegliere, che ti corrodeva mentre ti voleva bene. Era uno un po’ strano, che non riuscivi mai completamente a capire, che non sapevi cosa gli passava per il cervello. Ma a modo suo, si faceva voler bene, mi attirava, mi attraeva. Era una di quelle persone che ti dice “sei la migliore” e lo pensa davvero.”



Oh, ben arrivata!” esclamo, con tono sarcastico, vedendo arrivare Alicia al pub dove sto passando il sabato sera con David, Javier e altri compagni di classe.
Alicia sa che mi riferisco al fatto che, ultimamente, per lei esiste solo ed esclusivamente Albert. “Sono una migliore amica orribile, vero?” mi dice, con una faccia da cane bastonato.
Rido: “Nah.”.

Ti posso parlare in privato?” mi dice.
Annuisco e ci allontaniamo dagli altri, ci sediamo ad un tavolino rotondo e le dico: “Prego, dimmi.”.

Jordi ha parlato con Albert.” mi dice, giocherellando con una ciocca dei suoi lunghi capelli rossi.
Quindi?” le domando.
Sorride, a volte ha un sorriso abbastanza ebete: “Jordi è felicissimo.”.

Di cosa?” le chiedo, mangiandomi le unghie.
Di come stanno le cose tra voi, cretina!” esclama, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
Del bambino?” le chiedo a bassa voce.
Annuisce convinta.

Oh.” dico io, abbastanza sorpresa.
Alicia mi mette una mano sul braccio, in segno di sostegno, credo, poi mi dice: “Eva, so che hai paura, ma ormai quello che è fatto è fatto.”.
Prendo un respiro profondo e le dico: “Il fatto è... E' che ho paura del giudizio dei miei genitori, ho paura dell'idea di un bambino che dipenderà totalmente da me e Jordi, ho paura che non sarò abbastanza brava.”.

E' normale aver paura.” mi dice.
Sì, ma Ali, stavolta non si tratta di avere paura della verifica di matematica, stavolta si tratta di un bambino, di una me diciottenne incinta del ragazzo che amo, perchè davvero, io lo amo, nonostante io e lui non stiamo insieme e nonostante a volte non mi fidi per niente di lui, io lo amo. Si tratta di me e questo ragazzo in questione che nemmeno siamo capaci a cucinare un piatto di pasta, che tendiamo a litigare per ogni minima cazzata, che...”.
Mi interrompe: “Che però vi amate, da morire. E, credimi, l'amore fa miracoli. Io ti voglio bene, Eva, e ti dico che tu e Jordi siete perfetti l'uno per l'altro, che vi completate e che non devi avere paura di non essere abbastanza, perchè sei forte, sei coraggiosa, sei dura al punto giusto, ma sei anche dolce. E lui è infantile, immaturo, testardo, ma ti ama da morire, è tanto tenero che a volte mi sembra un cucciolo e farebbe di tutto per te. Secondo me sarete dei genitori perfetti.”.

Lascia che prima ci rimettiamo insieme, però.” le dico.
Hai detto che lo ami, e, se non sbaglio, Jordi dopo ci raggiungerà. Perché non provi a dirglielo? Sai, per certe cose devi darti una mossa, cara la mia occhi di ghiaccio.” mi suggerisce.
Certo che sei strana. In cinque minuti mi hai dato tutti i consigli che non mi hai dato in un mese e mezzo!” esclamo ridendo.
Ride con me: “Mi dispiace di aver trascurato te e gli altri a causa di Albert.”.

Non ti preoccupare, siete stupendi, siete felici, puoi anche permetterti di trascurare qualche volta i tuoi amici sfigati.” le dico sorridente.
Sospira: “I migliori sfigati che mi sarebbero potuti capitare!”.

Dai, torniamo dagli altri, che ho voglia di giocare a biliardo e, soprattutto, ho voglia di rivincita nei confronti di Javi per l'ultima volta!” esclamo.
Annuisce e torniamo dagli altri, mentre David e Javi stanno sistemando le palline e stanno prendendo le stecche, Jordi mi manda un messaggio dicendo che tra poco sarà qui, sorrido, sono felice per il fatto che tra poco lo rivedrò. Devo fare ciò che mi ha suggerito Ali, credo che sia il momento giusto.

Manca una stecca!” esclama Javi.
Vai a prenderla.” dice David, con la solita gentilezza.
Javi sospira sconsolato e va a prenderla assieme ad Alicia, che si è offerta di accompagnarlo.

Mi dispiace.” mi dice David.
Per cosa? Stasera siete tutti in vena di scusarvi con me.” dico.
Sospira: “Per essermi comportato in quel modo con il tuo ragazzo.”.

Lascia stare, possiamo anche dimenticarci dell'episodio.” gli dico.
Sei di buon umore stasera!” mi fa notare.
Sorrido: “A volte capita anche a me.”.

Sei bella quando sorridi, sai.” mi dice, fissandomi.
Sospiro: “Non iniziamo, David.”.

Beh, almeno potremmo dichiarare una tregua? Ci comportiamo da buoni vecchi amici?” mi chiede.
La tua amicizia mi è mancata, sai. Però promettimi che non attaccherai più Jordi, piuttosto ignoralo, fai finta che non esista, ma non istigarlo in quel modo, ok?” gli dico.
Annuisce: “Va bene, ma lo faccio solo per te, sappilo.”.

Aah” sospiro, per poi dirgli: “Va beh, qui ci starebbe un abbraccio da buoni vecchi amici.”.
Ci abbracciamo, credo sia un segnale tipo la bandiera bianca, una tregua, la guerra è interrotta, David ed Eva provano a resettare il loro rapporto, a tornare come i due bambini di nove anni che giocavano a nascondino e mangiavano tutta la nutella di nascosto.
Tutto ad un tratto sento che David viene portato via da me.
Accade tutto troppo velocemente.
Jordi lo prende per il colletto della felpa e gli sferra un pugno in pieno viso.
David cade a terra.
Gli sanguina il labbro.

Non permetterti mai più di toccarla!” gli urla Jordi.
Spingo via Jordi: “Che cazzo fai?” gli urlo.

Certo, stai dalla sua parte ora!” mi grida Jordi, con uno sguardo di disprezzo, prima di voltarmi le spalle ed andarsene.
Dio, che casino!” esclamo, stizzita.
Guardo David: “Stai bene?”.

"E' solo un taglio, non mi sembra niente di grave. Vai da lui, Eva, su!” mi suggerisce, indicandomi l'uscita.
Corro via, raggiungo l'uscita e mi ritrovo sulla via sulla quale si affaccia il pub.
Guardo a destra e poi a sinistra.
Non riesco a vedere Jordi.
Ha appena smesso di piovere, le strade sono invase dall'odore di pioggia.
Sbatto un piede in una pozzanghera, schizzandomi i jeans.
Ne ho abbastanza.
Per stasera ne ho abbastanza.
E credo anche che, purtroppo, anche Jordi ne abbia abbastanza di me per stasera.
Domani lo chiamerò e gli spiegherò che ha frainteso tutto, prometto che lo farò.
Domani lo farò.




Mi trascino in cucina per la colazione canticchiando una delle canzoni della playlist che mi ha fatto Jordi, I'm outta time degli Oasis, sono abbastanza di buon umore, ho voglia di chiarire con Jordi.
Dopo che ieri sera sono tornata a casa, David mi ha chiamato e mi ha detto che era un taglio per niente grave.
Apro il frigorifero e trangugio un po' di latte freddo.
Mio fratello Andrés sta dormendo, sarà sicuramente stanco dopo una delle sue notti in discoteca, mentre i miei genitori sono a messa.
Ci sono giorni in cui mi mangerei tutto il cibo che ho in casa, giorni in cui la sola idea del cibo mi fa venire la nausea e giorni in cui mischierei dolce, salato e amaro.
Ah, il prezzo di avere una vita in sé.
Mi siedo sul tavolo e accendo il cellulare.
Dieci chiamate perse.
Spero che almeno una sia di Jordi, ma invece no. Sono tutte di Albert.
Siamo amici, ok, ma non quel tipo di amici che si chiamano ogni giorno.
Avrà sicuramente bisogno di un mio consiglio per qualche regalo per Ali, così lo richiamo.

Pronto?” risponde.
Mi hai chiamato dieci volte.” esordisco.
Eva, Jordi non ti ha detto niente?” mi chiede, sorpreso.
Del fatto che ieri sera ha dato un pugno in faccia al mio ex? Ero presente, sai.” gli rispondo.
No. Di suo papà.” mi dice lui.
Cosa?” domando, confusa.
C'è un momento di silenzio, dopodiché mi dice: “Stanotte. Ha avuto un attacco di cuore e non ce l'ha fatta.”.
Sento improvvisamente un vuoto dentro di me.
Nemmeno lo conoscevo il papà di Jordi, l'avevo visto solamente in una foto a casa sua.
Ma sarebbe stato il nonno del nostro bambino.

Come sta Jordi?” gli chiedo, in apprensione.
Lo sai com'è fatto, si tiene tutto dentro, sembra forte, ma scommetto che ha solo bisogno di una spalla su cui piangere.” risponde Albert.
Ti richiamo.” gli dico, prima di riattaccare.
Devo chiamare Jordi.
Devo vederlo.
Devo essere io la sua spalla su cui piangere.
Così lo chiamo, ma lui non risponde.
Così riprovo a chiamarlo, e non risponde di nuovo.
E così passo tutto il giorno a telefonargli e lasciargli messaggi in segreteria, ma lui non mi risponde né mi richiama.
So che ha risposto ad Alicia, ad Albert e pure ad Edu.
Ho il presentimento e la paura che io sia l'ultima persona che in questo momento lui vuole sentire.
Ho paura che di me ne abbia seriamente abbastanza.
Ma stavolta sono decisa, oh sì, giuro che stavolta sono decisa.
Mi metto una mano sulla pancia, è una sensazione strana, a bassa voce gli dico: “Stavolta sistemo tutto e gli dimostro che lo amo almeno quanto lui ama me, per la prima volta nella mia vita mi metto ad affrontare i problemi e non a fuggire da loro. Sappi che lo faccio per me, ma anche per te.”.




Ciao :3
non ho avuto molto tempo per scrivere, quindi scusate il ritardo :) Jordi è un testardo che fraintende sempre tutto, è troppo impulsivo e fa sempre casino, però stranamente (?) quella che vuole prendere le redini della situazione stavolta è Eva, nel prossimo capitolo vedremo come andrà il suo tentativo :) la frase iniziale (?) l'ho presa da una pagina di fb e trovo che sia stupenda agsfdghjk
come sempre ringrazio i nuovi lettori e chi recensisce *-*
alla prossima :)

  
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