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Autore: Miss Yuri    17/12/2012    3 recensioni
Ciao!
Questa è una piccola raccolta di cinque flashfic su cinque differenti coppie di Dragon Ball.
Il tema intorno a cui le svilupperò sarà la neve.
Spero che gradirete questo mio piccolo lavoro.
Ringrazio coloro che la recensiranno o che si limiteranno a leggere.
Flashfics:
1. Bulma e Vegeta
2. C18 e Crilin
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Lunch/Tenshinhan
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 C18 e Crilin
 
 

La dama vestita di bianco era passata anche quell’anno sulle alte cime delle montagne terrestri. Col suo morbido strascico aveva imbiancato gli abeti e i pini, regalandogli preziosi vestiti di pregiati merletti. Col suo soffio glaciale, ma allo stesso tempo, delicato, aveva portato l’aria fredda e pura e una miriade di soffici nuvole e dai suoi lunghi e folti capelli si erano staccati piccoli fiorellini bianchi che, cadendo, si trasformavano in preziosa neve fresca.
I paesi d'alta montagna si erano, come al solito, preparati all’arrivo di questa incantevole dama.
In un piccolo albergo di uno di questi paesi, affacciata al balcone, stava una donna dai capelli biondi e lunghi fino alla spalla. Una leggera frangia le copriva parzialmente l’occhio destro. Le iridi erano azzurre e cristalline come l’acqua di un torrente alpino, le sue membra erano delicate come un fiore di giglio. Il suo solo sguardo avrebbe potuto provocare brividi di gelo a chiunque la fissasse per troppo tempo. Anche lei, insomma, era una specie di dama di ghiaccio.
Guardava, in modo freddo e distaccato, il paese che si estendeva al di sotto dell’albergo. I fiocchi di neve scendevano lenti e aggraziati e si posavano sui tetti spioventi e sugli alberi di montagna. Aveva appoggiato il gomito sul corrimano, inclinando leggermente la testa di lato, lasciando che alcune ciocche bionde le scivolassero davanti al viso. In breve tempo, le finestre delle case avrebbero preso a brillare di luce propria.
La sera era ormai prossima ma C18 non sentiva il bisogno di rientrare e neanche di coprirsi. Lei, Crilin e la piccola Marron si erano concessi una breve vacanza, con l’intento di allontanarsi, per qualche periodo, dal caldo dell’Isola delle Tartarughe.
Lei, che era venuta alla luce in un freddo laboratorio, si sentiva a suo agio in un ambiente così impervio, anche se questo ricollegava tutti i suoi pensieri e riflessioni al Dottor Gelo.
- Diciotto! Cosa ci fai qua fuori?! - le chiese un umano, sporgendo leggermente la testa al di fuori della finestra scorrevole. Era di statura alquanto bassa, gli occhi, scuri e grandi, erano dello stesso colore dei suoi corti capelli a caschetto.  I muscoli sulle braccia, che erano visibili anche sotto le pieghe del cappotto che indossava, testimoniavano gli anni di allenamento che avevano caratterizzato la sua vita.
Lei non rispose e non si limitò nemmeno a distogliere lo sguardo dal paesaggio circostante.
- Vieni dentro! Qui fa troppo freddo! - le disse Crilin, raggiungendola sul corrimano del balconcino e coprendola con un cappotto.
- Sto bene così. - sussurrò, scostandosi l’indumento dalle spalle e lasciandolo cadere per terra.
- Perdonami C18. Dimentico che tu non soffri il freddo. - si scusò il marito, arrossendo in modo lieve e grattandosi nervosamente la nuca.
Si sporse giù, per ammirare anche lui la splendida vista sotto di loro. Il debole sole lasciava spazio alla notte glaciale e le luci tenui delle baite e dei rari lampioni illuminavano parzialmente le stradine. Quel piccolo paese era come un faro in un mare immenso e burrascoso, ancora di salvezza per le navi disperse. La neve aveva ricoperto i marciapiedi, i davanzali delle finestre e le poche vetrine presentavano gli addobbi tipici del periodo natalizio.
- Capisco perché sei rimasta fuori. E’ meraviglioso, vero? - commentò lui, cercando di incontrare il tuo sguardo.
- Abbastanza. - gli rispose, fissandolo finalmente negli occhi.
Si guardarono per lunghi attimi, cercando di leggere ognuno dentro l’anima dell’altro. Crilin, ogni volta che provava a farlo, si ripeteva che incontrarla fosse stata una delle cose più belle che gli fossero capitate nella sua vita fino ad allora. In lei riusciva a vedere il buono sotto le sue vesti di freddo cyborg. Quando ammirava i suoi splendidi occhi azzurri, riusciva a scorgere una donna completamente diversa rispetto a qualche anno prima. Era riuscito a renderla nuovamente umana e, di questo, era profondamente soddisfatto.
La nascita della piccola Marron aveva contribuito a instaurare un matrimonio felice, la bambina era il simbolo del loro amore.
Avvicinò, lentamente, la sua mano a quella di C18, prendendola delicatamente e stringendogliela. La moglie gliela accarezzò in modo dolce e apprensivo, con le dita lunghe e affusolate.
A Crilin gli parve di scorgere sulle sue gote un leggero rossore, appena visibile a occhio nudo. La sua dama di ghiaccio si stava sciogliendo lentamente sotto il calore della sua mano. Alcuni fiocchi di candida neve si impigliavano fra i capelli di lui e di lei. Scintillavano come stelle sotto la fioca luce dei piccoli lampioni posti davanti all'entrata del loro albergo. Si guardavano l'uno negli occhi dell'altra, assaporando in silenzio quel momento di serenità.
Un pianto disperato interruppe il feeling che si era creato tra i due. Entrambi volsero la testa nello stesso momento verso l'interno della loro stanza.
- Marron deve essersi svegliata. - disse Crilin, sospirando profondamente.
- Vado io. Non preoccuparti. - lo avvisò lei, chinandosi all’altezza del suo viso. Si avvicinò con le morbide labbra alla sua guancia sinistra e gli scoccò un breve bacio.
Il marito divenne paonazzo dopo quel contatto e, allo stesso tempo, estasiato.
C18 rientrò nella loro camera, lasciandolo da solo sul balconcino. Oltre che una moglie perfetta, sapeva essere anche una madre attenta.
 
 
Ciao a tutti!
Stavolta la coppia principale era la C18/Crilin.
E’ da molto tempo che non vedo una fanfiction su questa meravigliosa coppia e questo mi dispiace molto.
Spero che anche qui i personaggi siano abbastanza IC e che vi sia piaciuta.
La dama di ghiaccio era una mia personale personificazione dell’Inverno.
Ringrazio le persone che hanno letto e recensito la scorsa one shot e ci vediamo alla prossima!
 
 
 

  
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