Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Sinead1370Kimaira    18/12/2012    2 recensioni
Nessuno ha mai cercato l'Amore. E' arrivato così, dal nulla. Tra un battito di ali e una caduta nel vuoto.
Un Angelo e un Demone che non sapevano di avere un cuore si troveranno a lottare contro tutto e tutti.
Anche contro chi li ha creati.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaoooo!!!!! Allora..... ringrazio
Contessa Barthory
Anna_look_the_sky

Per le loro recensioni!!! Grazie mille!!! Bene... in questo cap si conosceranno Shenyr e Luryel... ma tranquilli che non finisce qui!!!
Bene....buona lettura!!!





Il velo notturno aveva coperto il cielo, decretando la fine di un’altra giornata.
Luryel era seduto sul davanzale di marmo e le tendine bianche e celesti gli sfioravano il viso solleticandogli una guancia.
Osservava la Luna Del Miele che risplendeva alta nel cielo e le stelle che decoravano la notte.
Non sapeva nemmeno da quanto tempo fosse seduto lì su quel freddo rettangolo di marmo, l’unica cosa certa erano i respiri rochi di Eliam  e le insensate parole che bisbigliava Yemil.
Con un leggero salto scese dal davanzale e poggiò i piedi in modo da non far rumore, si diresse verso la porta della stanza afferrando distrattamente un giubbino bianco appeso alla parete.
Abbassò la maniglia, maledicendo il cigolio della vecchia porta di legno, e con leggerezza uscì, richiudendosela alle spalle.
Si ritrovò fuori nel cortile e iniziò a camminare lentamente, fermandosi di fronte alle grandi porte d’ingresso.
Poggiò una mano sul pomello di bronzo e lo girò, facendo scattare la serratura. Cacciandosi le mani in tasca uscì, senza voltarsi indietro.
Era una scena che si ripeteva quasi ogni notte, ma nemmeno lui sapeva il motivo di queste fughe notturne.
Sentiva come il bisogno di evadere, di uscire da tutte quelle assurde convinzioni che gli erano imposte.
E la notte era sempre stata sua complice, la Luna gli aveva sempre coperto le spalle e anche il suo mentore aveva chiuso un occhio quando l’aveva saputo, dato che erano solo delle piccole uscite e che non aveva mai commesso atti impuri o peccaminosi.
Lasciandosi precipitare nel vuoto, chiuse gli occhi, godendosi la fredda brezza della notte che gli solleticava il volto.
Quello era uno degli altri piaceri che gli angeli non potevano provare, l’ebbrezza della caduta era una sensazione unica che solo uno come lui, privo di ali, poteva conoscere.
Fu costretto ad aprire gli occhi quando sentì la tipica aria umana avvolgerlo e rimettendosi in posizione eretta, atterrò delicatamente sulle punte.
Iniziò a camminare senza una meta ben precisa con il solo intento di godersi un po’ l’aria e la spensieratezza della notte.
Mentre continuava a vagare fu attratto dal rumore della scrosciante acqua di un piccolo torrente che scorreva lì vicino.
Con passo quasi incuriosito s’incamminò, quasi accelerando e una volta arrivato sulla sponda del corso d’acqua s’inginocchiò sul terriccio umido e coperto dall’erba bagnata e portò una mano a contatto con la superficie cristallina del torrente.
Rabbrividì leggermente al contatto con la fredda acqua, ma continuò comunque a disegnare immaginari cerchi su di essa creando leggere increspature.
Totalmente catturato da questi ripetitivi e ipnotizzanti gesti, non si accorse di una figura seduta su di un masso che si trovava sulla riva opposta.
I vestiti di pelle nera che fasciavano la figura umana risplendevano sotto la Luna e il vento leggero muoveva i ribelli capelli neri, mentre gli occhi rossi fissavano bramosi la figura del mezzo-angelo.
La lingua andò ad accarezzare languida e precisa le labbra e un ghigno comparve su di esse e con un gesto calcolato l’Essere si alzò e si diresse verso il corso d’acqua, fermandosi sul punto di confine tra la terra asciutta e l’acqua.
Luryel alzò lo sguardo attirato dal movimento che aveva intravisto e una volta messa a fuoco la figura si alzò anch’egli rimanendo immobile.
Era impossibile non riconoscere un demone e quegli occhi rossi ne erano la conferma, eppure non era come tutti Angeli lo descrivevano.
Era Bello.
Quella bellezza che ti fa tremare la terra sotto i piedi e ti fa temere di precipitare nel vuoto, era avvolto da un’aura di mistero che non faceva altro che aumentare il desiderio di abbandonarsi tra le sue braccia.
Il demone con voce suadente, simile a un soffio di vento caldo, disse: “Cosa ci fai qui, Figlio della Luce?”
Luryel strinse i pugni come per scuotersi da quello stato di tepore e disse: “Cosa ci fai Tu qui, Figlio delle Tenebre?”
Il demone sorrise sghembo e rispose con enfasi quasi passionale: “ La Notte è il mio regno.
Io tento le anime degli umani e le induco a cedere ai peccati più profondi.
Sotto lo sguardo della Notte io corrompo le anime più pure e sono tanti quelli che hanno bevuto l’ambrosia delle mie tentazioni.
Tu dovresti essere nella Luce, le Tenebre dell’Averno potrebbero scottarti, Piccolo Angelo.”
Luryel sorrise. La Luce, lui un angelo senza ali non meritava la luce.
Schiudendo le labbra, le rinfrescò strusciandoci contro la lingua, gesto che non sfuggì al demone.
Mantenendo sempre lo stesso sorriso disse: “Eppure le Fiamme dell’Averno non mi hanno ancora sfiorato.”
In un battito di ciglia il demone gli fu di fronte, mantenendosi a pelo d’acqua senza sfiorarne la superficie.
Il Mezzo-Angelo spalancò leggermente gli occhi per la sorpresa e quando inspirò a profondi polmoni, fu totalmente inebriato dal profumo di quel demone che lo sovrastava in statura.
Un odore diverso da quello che si sarebbe aspettato, era una fragranza piena e calda, profumo di pelle calda e di acqua di mare.
La creatura vestita di nero si abbassò all’altezza dell’orecchio di Luryel e gli bisbigliò a contatto con la pelle: “ Potrebbero iniziare a sfiorarti adesso e tu non avresti la capacità di fuggire.
Dimmi, qual è il tuo nome?”
L’altro pronunciò in un sussurro: “Luryel…”
Il demone si allontanò solo il necessario per guardarlo negli occhi e ripeté a sua volta: “Luryel… Lo ricorderò…”
E in un battito di ali tornò sulla riva opposta voltandosi e iniziando a camminare.
Ad un certo punto si fermò e disse: “ Io mi chiamo Shenyur…”
mentre un soffio di vento lo rapiva e la sua sagoma si disperdeva nel buoi della notte. 





Bhè?? Che ve ne pare? Spero vi piaccia perchè non mi convence tanto....vabbè a voi il giudizio!!!
Ciaooo!!!!!!
  
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