Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Nani__Directioner    18/12/2012    0 recensioni
- Stai imparando a farti la barba e stai imparando anche come si comporta un'amica ... -
- Cosa c'entra l'amicizia?-
- Sapevi farti la barba senza usare i tuoi metodi angelici? No? Gli amici insegnano a vivere , gli amici servono quando hai bisogno d'aiuto ... -
- Quindi tu sei una mia amica? - chiese Castiel socchiudendo gli occhi era così semplice diventare amici? - E' tutto così semplice nell'amicizia? -
- E' semplice diventare amici , è difficile continuare ad esserlo nel tempo...- disse sorridendo - ... Castiel? Bagnati i capelli , ti faccio un taglio da urlo , ora! -
- Eveline ..? Lasciami il ciuffo , mi piace! - disse facendo scoppiare la ragazza in una risata isterica.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
            

                                                                      TUTTE LE STRADE PORTANO ALLA STESSA DESTINAZIONE.
                
                                 




                                                                                                         I - Ciao Eveline , mi chiamo Castiel.
                                                                                                                                                                                                                






                                                                                                                                                                                                                   Lawrence , Illinois , 1 Novembre 1998.
 
Eveline Fitzgerlad aveva lunghi capelli rossi che la mamma le raccoglieva sempre in un nastro verde come i suoi occhi che avevano delle sfumature gialle al loro interno , proprio per questo la nonna la chiamava sempre 'gattina' quando l'andava a trovare , la nonna abiatava in Ohio mentre lei invece abitava a Lawrence , in Illinois. Eveline Firzgerald aveva appena festeggiato il suo ottavo compleanno al RoadClub con tutti i suoi amichetti ed ora mentre era a letto pensava a quanto fosse stata bella quella serata , si era sdraiata nel suo lettone con le coperte blu ma non riusciva ad addormentarsi . I genitori l'avevano lasciata a casa per farla riposare mentre invece loro aiutavano a pulire al RoadClub , avevano fatto un gran casino i suoi amici John e Dean , avevano lanciato le pizzette in aria ed erano finite sul pavimento e addirittura sul soffitto.Eveline guardò l'orologio appeso sul soffitto , erano le dieci e mezza , non era mai andata a letto così tardi , pero' ora aveva otto anni e si sentiva piu' grande. Stare a casa da sola pero' non le piaceva affatto , sentiva i mobili scricchiolare , sentiva il vento che sbatteva alle imposte delle finestre chiuse e in piu' si sentiva sola. Eveline scese dal letto e scese in salotto , così , se fossero arrivati i genitori avrebbe potuto sentirli e sarebbe scappata di sopra, si sedette sul divano e incomincio' a sgranocchiare i cereali che aveva preso dal frigorifero, accese la televisione sapendo che a quell'ora i cartoni venivano ancora trasmessi , l'aveva imparato durante le vacanze di Natale , eppure quella notte facendo zapping sui canali non aveva trovato proprio niente. Le venne in mente che magari sarebbe potuta uscire in giardino per giocare con Taffy , la sua cagnolina , ma scarto' l'idea perchè i genitori si sarebbero veramnete arrabbiati e poi da qualche minuto era scoppiato un forte temporale. Tutto d'un tratto mentre rimuginava su cosa avrebbe potuto fare sentì una voce chiamarla. Eveline si spavento' tantissimo , era da sola a casa e se non era lei a parlare chi era? Poggio' i cereali sul mobile di fronte il divano e si ando' a nascondere in un angolo del salotto, pero' la voce arrivava anche se la piccola cercava di tapparsi le orecchie e a distanza di alcuni minuti quella voce sembrava non stancarsi. - Eveline ... - e proprio' in quell'istante un boato investì Eveline , era solamente un tuono. La piccola dai capelli rossi si guardo' intorno impaurita e le scappo' un gemito di paura , così tutto d'un tratto si alzo' e scappo' su per le scale verso la cameretta , possibile che ci fosse qualcuno con lei che le voleva far del male? E propio mentre apriva di scatto la porta della sua cameretta trovo' la risposta , un uomo era seduto sulla sedia della sua piccola scrivania scrutava la stanza e quando la vide fece un cenno d'assenso come se Eveline capisse quello che voleva. - Ciao , Eveline... - l'uomo aveva la voce rauca e bassa e ad Eveline faceva paura sapere che qualucuno era entrato nella sua cameretta e che aveva di fronte a sè un uomo che le avrebbe potuto far del male e con tutto quell'affolare di pensieri nella sua mente , svenne. Eveline credeva di aver dormito a lungo quella notte , si aspettava di sentire la voce della mamma che la pregava di alzarsi o avrebbe fatto tardi a scuola , invece si trovo' di fronte una figura scura e ricordo' di essere svenuta , ricordò la voce che la chiamava e il momento in cui l'uomo l'aveva fissata e infine quella frazione di secondo in cui svenne. Qualcuno aveva acceso la lucina nella sua camera ,così c'era una luce soffusa nella stanza , doveva essere stata quella persona che proprio in quel momento stava uscendo dall'angolo in cui si era fermata mentre lei era svenuta , quando poi l'uomo si abbassò e i suoi occhi blu la colpirono in pieno viso s'accorse che stava tremando come una foglia. - Ciao , Eveline.- Eveline non era mai stata una bambina paurosa o timida ma in quella situazione dovette chiamare a sè tutto il coraggio che aveva , così tremante sussurrò : - Chi sei? - L'uomo dai grandi occhi blu , prese una sediolina e si sedette di fronte a lei , così Eveline lo guardo' bene in viso , aveva grandissimi occhi blu proprio come la cravatta che aveva al collo e sembrava non dormisse da settimane infatti aveva tutti i capelli castani fuori posto. L'uomo le sorrise e si avvicinò con il viso ad Eveline che potè sentire l'odore di quell'uomo , effettivamente non era un odore , era un profumo , come quello dei panni appena stesi . - Mi chiamo Castiel! - La piccola dai capelli rossi incomincio' a ridere dal nervosismo , ancora non le avevavno fatto del male ed aveva scoperto che l'uomo aveva un buon odore e poi alla fine pensando al nome ch era stato appena pronunciato , scoppio' in una risata che sembrava non finisse piu'.
-Perchè ridi? - le aveva chiesto l'uomo dagli occhi blu.
- Perchè il tuo nome è strano , Castiel! -
- E' il nome dell'Angelo del Signore , sai? - le aveva sussurrato all'orecchio e quella voce tutto d'un tratto l'aveva calmata , non aveva piu' paura anzi , ora era solamente curiosa.
- Cosa vuoi da me?- chiese abbassando la testa ma rivolgendo all'uomo un piccolo sorriso.
- Eveline cara , io ti faro' una proposta e tu dovrai dirmi solamente un sì oppure un no , capito? ... - spiegò con calma - ... un giorno , fra qualche anno io ritornero' proprio qui nella tua cameretta e ti verro' a prendere , ti insegnero' tante cose , imparerai a fare tantissime cose che i tuoi amici non possono fare , ti piace l'idea? Viaggieremo insieme per tutto il mondo , ma non avere paura , nessuno ti farà del male , nesuno ti torcerà un solo capello perchè tu sei predestinata a fare tantissime cose , abbiamo del lavoro per te , Eveline , Dio me l'ha ordinato. - disse abbassando il capo e facendolo sfioro la piccola testolina di Eveline che rimase in silenzio per un po'.
Se qualcuno , uno sconosciuto , fosse entrato nella stanza della bambina non avrebbe visto altro che un uomo chinato su una bambina e avrebbe potuto pensare bene che fosse un padre che era andato a dare il bacio della buonanotte alla propria figlioletta dopo il lavoro , ma Castiel sapeva benissimo che non era così , stava aspettando la risposta della bambina che sicuramente sarebbe stato un 'no' ... Lo sapeva perchè era toccato a lui l' ingrato compito di girare per il mondo per cercare quella bambina e in tutti i giorni che aveva osservato quella famiglia felice non aveva fatto altro che notare quanto felice fosse il sorriso della bambina.
- Eveline , devi rispondermi ... I tuoi stanno arrivando. - disse fermo.
La bambina si scosto' da lui di colpo e con la mano si attacco' al suo trench chiaro , lo guardo negli occhi blu , sospiro' e disse : - Castiel , un giorno , fra qualche anno tu ritornerai proprio in questa cameretta e mi verrai a prendere e io verro' via con te. - Castiel rimase interdetto , sentiva la serratura della porta di casa aprirsi , la bambina aveva detto di sì , e lui non potè far altro che pensare che era proprio vero , la volontà del Signore agisce per vie misteriose . Castiel doveva andarsene , si stacco' dalla bambina , e le disse : - Guardami velocemente , Eveline! - Nella penombra , dietro la figura dell'uomo si erano aperte due grandi ali nere, occupavano tutta la camera , non erano pero' consistenti , non era possibile toccarle , erano solamente ombre ma ad Eveline basto' per spaventarsi , così Castiel le posò due dita sulla fronte e la fece addormentare sussurrandole dolcemente : - Buonanotte , Eveline! - e appena le piccola chiuse gli occhi lui sparì lasciando inconsapevolmente dietro' di se' solamente una piuma nera , che si posò sulle coperte della bambina. 


                                                                                           
                                                                             **************************************************************************************
                                                    
 

                                                              
                 






                                                                                                                                                                                                                                                    Lawrence, Illinois , 1 Novembre 2007

Eveline Fitzgerald da quella notte era cresciuta molto , ormai aveva smesso di credere che qualcuno o qualcosa l'avrebbe portata via da quel posto monotono , aveva smesso così tanto di crederci che quasi si era dimenticata di Castiel , quasi , non ricordava com'era fatto quell'angelo , ma ricordava la promessa che aveva fatto quella notte all'uomo dagli occhi blu , da quella notte era cambiato tutto nella sua vita , aveva incominciato a crescere velocemente , piu' delle sue compagne , e a diciassette anni era piu' matura di tutte le sue amiche . Eveline Fitzgerlad aveva lunghi capelli rossi che ormai raccoglieva in un' alta coda per lasciare il suo collo candido da cigno scoperto ma aveva tinto le punte dei capelli di blu , era diventata alta e il suo fisico era quello di una donna , aveva le sue urve tutte al posto giusto anche se ogni tanto si crucciava del fatto di avere veramente poco seno , era il giorno del suo diciassettesimo compleanno e i suoi genitori erano fuori , le avevano lasciato la casa per la sua festa e non sarebbero ritornati prima della fine della settimana , per fortuna , nel salotto c'era uno schifo , bottiglie di birra e patatine per terra. Il tempo fuori non era dei migliori , anzi , tuonava e lampava , sembrava stesse per venire l'Apocalisse , così decise di salire in camera per riposarsi , avrebbe pulito tutto l'indomani con l'aiuto di qualche amica , si spoglio' , si caccio il reggiseno e mise la canottiera bianca , quella per la notte , caccio' dal cassetto una piuma nera e l'osservo' attentamente e sospiro' :
- Non verrai nemmeno stavolta , Castiel? Buonanotte lo stesso , caro! -
Era un rituale che andava avanti da anni , da quando suo padre era diventato un ubriacone e sua mamma l'oggetto delle botte del marito , così Eveline sperava veramente che quell'angelo mantenesse la promessa fatta anni prima , quando la sua vita era perfetta e la sua famiglia felice. Tutto d'un tratto la televisione nella sua cameretta si accese e le ante del grande armadio si aprirono di colpo, Eveline si alzo' di scatto dal letto e grido' il primo nome che le venne in mente :
- Castiel! -
E la risposta non si fece attendere , così con un sussurro quasi divertito , l'angelo annuncio' la sua presenza e nell'ombra apparve : - Eveline! -
Eveline non credeva ai suoi occhi , aveva perso la speranza e d'ora invece aveva di fronte a sè il suo angelo dagli occhi blu, il suo protettore , d'un tratto scosse la testa, quell'angelo non era un protettore , ne tantomeno di era di sua proprità , purtroppo , oppure ci sarebbe stato al suo fianco in tutti questi anni. Castiel prese una sedia e si avvicinò al letto , si sedette in silenzio e proprio come aveva fatto la volta prima la saluto' con la sua voce rauca e calma : - Ciao , Eveline! Sei pronta?-
Gli occhi blu erano sempre gli stessi proprio come i suoi capelli castani spettinati ed era tutto così perfettamente vero che Eveline non riuscì a spiaccicare nemmeno una parola , solamente un dubbio le venne a galla e assottiglio' gli occhi : - Da quanto sei qui , Castiel? -
- Precisamente da quando hai dato inizio alla festa ... - disse tranquillo.
- Quindi tu mi hai vista mentre mi spogliavo?-
- Esattamente si , non perdiamo tempo adesso , non avrai cambiato idea , vero? - Eveline guardo' d'istinto la foto dei suoi genitori sul comodino e non potè far a meno che pensare che forse , non li avrebbe piu' rivisti. Si alzo' dal letto , apri' il primo cassetto del comodino e mise una lunga felpa e indosso' i pantaloni che erano appoggiati al letto , aprì l'armadio e ne caccio' fuori un borsone e si rivolse all'angelo : - Ho tutto pronto , andiamo? -
Castiel anche questa volta rimase senza parole , ma annuì distaccato e senza problemi.
- Castiel , fammi vedere le ali! - esplose Eveline guardandolo dritto negli occhi per la prima volta quella sera.
Questa richiesta lascio' l'angelo interdetto , le mise unamano di fronte agli occhi e si concentro' , far uscire le prorpie ali non era un giochetto da ragazzi , anzi , appena le aprì una energia profonda e inondo' la camera della ragazza , un'energia così forte che fece esplodere la lampadina , poi quando ad Eveline fu concesso di ammirarle rimase stupita , avrebbe voluto toccarle , accarezzarle , invce come l'ultima volta erano solamente un' ombra .
Castiel le prese la mano e la fce appoggiare alla sua spalla destra mentre con la sua mano appoggiata alla fornte della ragazza rossa , chiese : - Possiamo andare?-
- Si , Castiel , andiamo!- le fu concesso solamente un ultimo sguardo alla camera e vago' con i suoi occhi per tutta la camera poi ritorno' a guardare Castiel annuendo sicura. 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   
                                                                                                           








Spazio di Ale <3
Salve ragazzi , questa è la mia seconda storia , siate clementi e lasciate il vostro segno , la vostra traccia :D Insomma lasciate una bella recensione , voglio sapere cosa ne pensate. Questa è una semplicissima storia d'amicizia tra Castiel ed Eveline , intorno a loro poi si creeranno varie situazioni ... 
Sono così emozionata :P Cazzo, come piove fuori .... Ammetto , lo so che non vi interessa , pero' ... KEEPCALM e sopportatemi per un po' di tempo :DDDDD










  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Nani__Directioner