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Autore: marasmaa    18/12/2012    0 recensioni
"Inizialmente pensavo fossero solo ragazzini belli adatti alle papere starnazzanti, poi però iniziai ad ascoltare ogni loro canzone e me ne innamorai. Non riuscivo a smettere di ascoltarli, mi davano la forza per andare avanti."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter two.


Alicia.

Era arrivato il fatidico momento, prima o poi doveva succedere. Feci un lungo respiro, poi chiusi lo sportello alle mie spalle e fissai immobile il grande cancello davanti i miei occhi color ghiaccio. Non mi era mai piaciuta la scuola, ma non avevo mai desiderato così fortemente di scappare da lì come in quel momento. Tornare a scuola significava mostrarsi di nuovo a tutti, attraversare i corridoi pieni di gente che ti fissava e bisbigliava qualcosa nell'orecchio del compagno. Sapevo che tutti erano venuti a conoscenza della mia malattia, tutti sapevano che ero stata mandata in una clinica privata per 'guarire'. In quella scuola le voci giravano in fretta, e anche persone mai viste prima sapevano quante volte eri andata al bagno la mattina. Un pettegolezzo come il mio non se lo sarebbero sicuramente lasciato scappare, e ne era la dimostrazione il fatto che, nonostante non lo avessi detto a nessuno, nel giro di pochi giorni mi erano arrivati decine di messaggi che mi chiedevano come stessi. In un messaggio c'era anche scritto 'rimettiti presto', ma avevano capito che ero malata di anoressia o pensavano avessi un po' di febbre? Come se ci si potesse 'rimettere' da un giorno all'altro, con un antibiotico e qualche pasticca. 
Mi bloccai di nuovo davanti il portone della scuola, mentre le persone mi passavano accanto. Erano tutti all'apparenza tranquilli, alcuni agitati per qualche compito, altri afflitti dal sonno. Riconobbi qualche volto, ma nessuno notò la mia presenza. Decisi di entrare, e con passo deciso misi piede nella scuola. Iniziai lentamente, poi acquistai un'andatura normale e mi avviai al mio vecchio armadietto cercando di trovare qualcuno che conoscessi.
- Hey Ali. - Di tutte le persone che potevo incontrare, mi era capitata proprio una della peggiori. Riconobbi subito la voce, l'avrei riconosciuta in mezzo a milioni, un po' rauca e cupa come sempre.
- Dylan, hey. - Dylan, il mio ex ragazzo, nonché l'unico ragazzo che abbia mai avuto. La nostra storia era iniziata due anni fa, quando frequentevamo il secondo anno di liceo, e finita definitivamente solo il dicembre scorso. Da allora avevamo continuato a salutarci, ma le nostre conversazioni si fermavano al ciao. Avevo sofferto molto per lui, anche perché la nostra relazione era stata complicata e con pause di riflessione quasi ogni tre mesi. Nell'ultimo periodo i giorni in cui litigavamo superavano quelli in cui facevamo pace, la situazione era diventata insostenibile. 
- Ho saputo che sei uscita da poco dalla clinica.. mi dispiace per quello che ti è successo, se hai bisogno di qualcosa io ci sono. - Lo guardavo mentre assumeva un'aria preoccupata, si formavano sempre delle piccole rughette di espressione in volto e i suoi occhi si incupivano. Aveva degli occhi oscillanti tra il verde e il marrone con sfumature gialle, due fiamme che sapevano bruciarti con un solo sguardo. L'avevo dimenticato? No, in realtà non avevo mai messo fine alla nostra storia. Di solito ci lasciavamo e poi ritornavamo insieme, il mio inconscio dava per scontato che ci saremmo riuniti, così rinunciava a mettere un punto alla nostra relazione. 
- Grazie, ora sto meglio, ma se avessi bisogno so dove trovarti.. ci sei sempre stato per me nei momenti peggiori. - Una delle cose belle della nostra relazione era che non eravamo solo fidanzati, ma eravamo prima di tutto migliori amici, fratello e sorella. Ci raccontavamo tutto e solo lui sapeva come tirarmi su di morale, lui e nonna. Purtroppo dopo la nostra rottura avevamo perso tutti i rapporti, e così non avevo avuto neanche più il suo supporto, ero abbandonata a me stessa. 
Ci salutammo con un sorriso e mi diressi verso la classe di letteratura. Ero pronta, sì, avrei avuto tutti gli occhi addosso ma non mi sarebbe importato. Il primo passo per combattere il mostro che si era impossessato di me era proprio fregarsene del giudizio degli altri, loro non erano nessuno, io governavo la mia vita.
Aggiustai i capelli lasciandoli scivolare sulla schiena, lisci come spaghetti. Strinsi poi i libri tra le braccia, come per farmi forza, e varcai la porta dell'aula. Appena la professoressa si accorse della mia presenza mi guardò lasciando trasparire tutta la sua pietà. Conoscevo bene quello sguardo e lo odiavo, detestavo che la gente provasse pena per me, non ero un cucciolo bastonato. La professoressa continuò sorridendomi e dandomi il bentornata. Per tutta la lezione finsi di ascoltare, ma l'unica cosa a cui pensavo era di evadere da quella realtà così opprimente.

- Ali, Alii! - Una voce starnazzante mi inseguii. Feci finta di non sentire, fino a quando fui costretta a cederle attenzioni, visto che Ashley si precipitò davanti i miei piedi. Mi strinse in un abbraccio, poi mi prese sotto braccio e senza che io pronunciai parola iniziò a camminare trascinandomi da qualche parte e parlando a vanvera, come sempre.
- Ash, sono interessanti tutti questi - mi soffermai, come li chiamava? - scoop, ecco.. ma ora devo proprio andare. - Provai a cammuffare la mia espressione annoiata e allo stesso tempo schifata senza risultati, ma Ashley era talmente stupida che neanche si accorgeva di quando la gente la prendeva in giro.
- Oh, mi sono dimenticata di dirti che venerdì andrò all'incontro che i One Directione terranno con le fan, e forse mio padre può procurarmi un biglietto per il meet&greet! - Appena sentii 'One Direction' i miei occhi si sgranarono e tutt'un tratto mi interessai di quello che usciva dalla bocca della mora con tacchi a spillo accanto a me. 
- Sul serio? E mica tuo padre potrebbe procurartene due? - Provai, avrei potuto anche giocare sulla carta anoressia per avere quei biglietti. Sarebbe stato un sogno incontrarli, nonostante ciò avesse comportato vedere una massa di papere che urlavano solo al suono della parola One Direction e, cosa che mi preoccupava di più, passare un'intera giornata con Ashley.
- Posso chiedere, sapevo che saresti voluta venire anche tu! - Mi prese la mano ed emise un suono stridulo. Se non fosse stato per il fatto che ultimamente cantavo solo loro canzoni e che mi ero presa una cotta come una ragazzina idiota su Harry Styles, avrei subito cambiato idea.
Speravo fortemente che Ashley mi avrebbe trovato il biglietto e che, soprattutto, i miei mi avrebbero fatto andare senza problemi, anche se venerdì era alle porte e avevo pochi giorni per convicerli. Per di più dovevo iniziare a pensare subito a cosa mettermi!


Harry.


Respirai a pieni polmoni. Tossii subito dopo, lo smog di New York era notevole. Ma i taxi che coloravano di giallo le strade, il suono snervante dei clacson, i grattacieli altissimi, il tutto contribuiva a creare un'atmosfera unica. New York, il centro del mondo. Era la mia prima volta lì, nonostante sin da piccolo sognavo di vedere dal vivo Times Square. 
Louis mi tagliò la strada esultando con le mani in alto, anche lui aveva da tanto una voglia matta di visitare la Grande Mela. Quando faceva così Louis sembrava un bambino, era ancora capace di sorprendersi come loro. Nonostante fosse il più grande del gruppo, in alcune occasioni sembrava il più piccolo. Ma noi lo volevamo bene anche per questo.
-New Yoork, New Yooork! - Intonò poi verso di noi. Non capivo da dove prendeva tutta quella vitalità, a volte pensavo che si drogasse di nascosto. Tutti noi eravamo stanchi e con le borse sotto agli occhi, eravamo saliti su tree aerei nel giro di una settimana. Avevamo partecipato a incontri super affollati con le fan, ad interviste, a programmi radiofonici e televisivi. Eppure Louis sembrava si fosse appena svegliato. Era anche vero che aveva dormito tutto il tempo in aereo, ma i viaggi stancano sempre.
-Passami la tua droga, ti prego. - Disse poi Zayn al ragazzo. Evidentemente avevamo pensato la stessa cosa, un po' tutti la pensavamo. Louis era proprio così, al naturale, e per questo motivo aveva la capacità di rubarci sempre qualche sorriso.

Posammo i nostri bagagli e poi entrammo nell'auto che ci aspettava, con mio dispiacere però non era un taxi giallo. Avevo tanta voglia di dormire, ma allo stesso tempo avrei voluto subito scendere e farmi dei giri per visitare quella fantastica città. Eravamo davvero stati fortunati, in pochi mesi avevamo visitato città pazzesche. Eravamo passati dalla Francia all'Italia, Dalla Spagna alla Germania, per poi volare dritti in America. E fino ad allora le cose erano ansate alla grande! Tutte le città in cui eravamo stati ci avevano accolto benissimo, lasciando stare alcune fan un po' fuori controllo che proprio non ne volevano sapere di lasciarci stare. A Washington avevamo anche visitato la Casa Bianca e ci eravamo esibiti per le figlie del presidente degli Stati Uniti. Era stato come un sogno per me, neanche quando le figlie con Obama in persona ci vennero in contro per congratularsi riuscii a credere che fosse tutto reale. Erano stati davvero disponibili con noi, d'altronde avevo sempre pensato che Obama fosse un tipo in gamba. 
Tutta quella fama tuttavia non ci aveva dato alla testa, a parte tanta stanchezza, eravamo i soliti buffoni di sempre. Ci piaceva sempre scherzare tra di noi e con gli altri, e ogni tanto avevamo del tempo libero per divertirci un po'. 

- Domani mi metto la tua maglia, bellezza! - Mi annunciò Zayn appena aprimmo le valigie per disfarle, nella nostra stanza d'hotel.
- Quand'è che ti comprerai un guardaroba tutto tuo? - Risposi, però col sorriso sulle labbra. Non mi dava fastidio che Zayn o i ragazzi prendessero qualcosa dal mio armadio, a parte i miei abiti preferiti, ovvio. 
Andai verso il salotto, davvero ben arredato e molto invitante. Ci avevano messo tutti insieme in una delle suite dell'hotel, ed era davvero spaziosa. Un'altra cosa che mi piaceva di questi tour erano gli hotel sempre di classe, qualche anno fa non avrei potuto permettermi di vedere stanze simili neanche su un depliant.
Mi sedetti sul lungo divano bianco, e poco dopo mi raggiunse Niall mentre sgranocchiava delle patatine. Scossi il capo pensando che Niall non si sarebbe mai allontanato dal cibo. Capì al volo quello che stavo per dirgli e mi diede un colpetto in testa.
- Mangio e non ingrasso, problemi? - Aggiunse poi, lasciandosi scappare la sua solita risatina.
- Attento, ultimamente stai mettendo un po' di pancetta! - Lo stuzzicai io, ridacchiando. Niall non era mai stato attento alla linea, anche se comunque non ne aveva bisogno, essendo magro di costutuzione. 
Dopo aver scambiato qualche altre battuta con Niall andai nella mia stanza e mi stesi sul letto. Presi l'iphone per vedere le notifiche, almeno quelle più importanti. Un'altra ragazza che mi aveva contatatto, questa volta però non era Nora ma Olivia. L'avevo conosciuta in un pub, prima di iniziare il tour. Era carina, bei lineamenti, curve al posto giusto, bel sorriso. Ma neanche con lei era scattata quella cosa, non sapevo essatamente cosa, ma non era scattata e basta. Ero attratto da lei solo fisicamente, e questo non bastava per iniziare una storia seria come avevano fatto Louis e Liam. A volte mi chiedevo se avessi mai trovato la ragazza giusta. Di ragazze belle ne vedevo ogni giorno, agli incontri con le fan o anche nelle feste private tra celebrità. Ma niente scintille, zero. Nessuna mi faceva l'effetto dovuto, a volte pensavo anche di essere gay. Poi però pensavo a quanto mi piacessero le ragazze e a quanto mi piaceva, sì.. farle mie. Allora riflettevo e arrivavo alla conclusione che il momento giusto dovessa ancora arrivare per me.
Senza neanche accorgermene mi addormentai, l'indomani avremmo avuto l'ennesimo incontro con le fan e poi saremmo stati ospiti di alcuni TV show. In più l'idea di stare a New York mi esaltava tantissimo, meglio recuperare le ore di sonno per vivere al meglio la Grande Mela.




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e dopo taantissimo tempo ho aggiornato!
spero che qualcuno legga il capitolo,
e se così fosse lasciate qualche recensione :)
se leggete la ff vi chiedo il piacere di metterla
tre le seguite, ovviamente se vi interessa!
continuerò presto,
baci ila

  
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