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Autore: Onlyna    19/12/2012    2 recensioni
Raccolta mista.
#1. Vampire!Zayn trasforma human!Niall, ma qualcosa va storto; angst, death!fic.
#2. Vampire!Eleanor e vampire!Perrie parlano della relazione tra vampire!Zayn e human!Niall; femslash, fluff, angst, friendship.
#3. Human!Niall e human!Harry vengono salvati da un attacco di vampire!Josh e vampire!Ben da hunter!Danielle e hunter!Louis; accenni Liam/Danielle e pre-Louis/Harry, azione (?).
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IMPORTANTE! Questa è una raccolta mista, quindi i personaggi ricopriranno ruoli diversi a seconda dei capitoli e i capitoli stessi non avranno per forza le stesse lunghezze e gli stessi generi, soprannaturale, quindi i personaggi saranno umani, sì, ma anche vampiri e cacciatori (tipo Van Helsing, Buffy, Alec e Izzy Lightwood, i fratelli Winchester e compagnia bella, sì). I protagonisti sono quasi sempre Zayn e Niall, ma ci saranno anche capitoli incentrati su Harry, Louis, Liam, Eleanor, Perrie, Danielle, Josh e Ben (Devine), in varie combinazioni; le coppie saranno het, slash e femslash, e all'inizio di ogni capitolo sarà scritto anche il plot, quindi avrete la possibilità di saltare quelle con generi ed avvertimenti che non vi piacciono.




Plot: human!Niall e human!Harry vengono salvati da un attacco di vampire!Josh e vampire!Ben da hunter!Danielle e hunter!Louis; accenni Liam/Danielle e pre-Louis/Harry, azione (?).


{Have I crossed the line?}

E poi mi ha chiesto se volevo scopare, – conclude, gesticolando esasperato per tentare di nascondere l'imbarazzo: Harry è il suo migliore amico, ma nemmeno con lui si sente completamente a suo agio nel raccontare certe cose.
E hai risposto di sì, spero, – commenta quello, una mano infilata nella tasca dei jeans e l'altra ad arruffarsi i capelli ricci, già abbastanza disordinati, e le sue labbra si spalancano in un'espressione scioccata quando coglie un rossore sospetto sulle guance dell'altro; senza aspettare una risposta, si getta di slancio contro di lui per abbracciarlo, – cielo, Niall, non sei più vergine, sei diventato un uomo! Mi hai preso alla sprovvista, dannazione, dobbiamo assolutamente festeggiare e... – il suo entusiasmo si spegne dopo qualche secondo, perché Niall scuote la testa e si morde un labbro quasi per scusarsi.
Gli ho risposto di no, – dice infatti, gli occhi azzurri che fuggono quelli verdi di Harry per paura di leggervi un giudizio, – che non ero interessato e poteva cercare qualcun altro, – continua, strizzando le palpebre per un attimo, – non lo conosco, Harry, non potevo fare niente, – si giustifica poi, come a cercare l'appoggio dell'amico, ancora aggrappato al suo braccio come un koala, ma attento a ciò che Niall sta dicendo perché ha capito che qualcosa è successo, dopo, perché l'amico ha cominciato a tremare senza rendersene nemmeno conto, – e lui, be', lui non era contento del mio rifiuto, e ha iniziato ad insultarmi, e mi ha stretto il polso e allora l'ho spinto via, ma mi ha sbattuto contro un muro e non riuscivo a levarmelo di dosso finché il barista non si è accorto di quello che stava succedendo e l'ha buttato fuori.
Sente Harry irrigidirsi contro il suo fianco, e lo fa di riflesso, perché la parte razionale di sé gli dice che il suo amico è incazzato con il ragazzo del bar, ma quella irrazionale, la più forte, teme che invece lo sia proprio con lui.
Quel fottuto pezzo di merda, – sibila Harry dopo qualche minuto di silenzio teso, scostandosi di colpo dall'amico, le sopracciglia aggrottate e le labbra tese in una linea dritta e severa nella più seria delle espressioni che raramente si possono vedere sul suo viso infantile, – ti ha fatto male? Il polso, la schiena, senti dolore da qualche parte? – chiede subito dopo, a macchinetta, il tono allarmato e la voce troppo veloce per i suoi standard, spostando le mani sul volto dell'amico e poi lasciandole scivolare con attenzione sul busto, sulle braccia, come a cercare di captare possibili ferite al di sotto dei suoi vestiti (deformazione professionale, pensa, prima di darsi dell'idiota).
Niall sta quasi per mettersi a ridere per il comportamento di Harry, ma l'allegria gli muore in gola quando, dall'altra parte della strada su cui stanno camminando, scorge una figura fin troppo familiare: i capelli scuri, gli occhi maliziosi coperti appena dal ciuffo che cade sulla sua fronte, lo stesso sorriso sfacciato e compiaciuto che aveva nel bar la sera prima.
Ni? Niall, tutto bene? – domanda ancora Harry, preoccupato dal silenzio dell'amico, e quando si accorge che sta guardando da un'altra parte vi volta verso il punto in cui il suo sguardo è diretto; vede il ragazzo, vede l'occhiata che sta rivolgendo al biondo, e il suo cervello non impiega più di mezzo secondo per fare due più due. L'espressione preoccupata che aveva fino a un attimo prima svanisce, sostituita da una maschera di pura rabbia, e non ci pensa un attimo a mollare Niall sul marciapiede ed avvicinarsi a quello opposto, a quello dove quel tizio sta ancora fissando il suo migliore amico, senza dare ascolto alla voce di Niall che gli dice di tornare indietro, di lasciar perdere ed andare a casa.

Che cazzo sta facendo? – sbotta, affrettandosi a legare i capelli ricci in una crocchia, gli occhi fissi sul giovane che si sta avvicinando con una spavalderia fuori luogo a Ben, la sua preda, il vampiro che la sera prima non è riuscita ad uccidere. – Vuole farsi ammazzare?
Dani, è umano, – dice con ovvietà il ragazzo che l'accompagna, accucciato al suo fianco sul tetto dell'edificio, sistemandosi il ciuffo castano sulla fronte con un'espressione annoiata, – è probabile che non sappia nemmeno a cosa sta andando incontro.
Dobbiamo scendere, – ribatte lei, senza dar peso alle parole dell'altro; non è che Louis non le stia simpatico, ma il suo menefreghismo fasullo mentre cacciano è una cosa che non le è mai andata davvero giù: si tratta di salvare persone innocenti ed inconsapevoli da mostri, maledizione, non di discutere dell'ultimo profumo per uomo di Armani, – consapevole o no, quel ragazzino sta per farsi ammazzare.

Il suo odore è diverso da quello di Niall, è la prima cosa che pensa mentre il ragazzo riccio si avvicina a lui: è più deciso, forte, assomiglia vagamente a quello dell'uomo che ha sgozzato la notte precedente dopo essere stato cacciato dal bar in cui ha incontrato il biondino che in quel momento li fissa dall'altra parte della strada; indietreggia fino ad appoggiarsi di spalle al muro, incrociando le braccia sul petto ed attendendo che il ragazzo si avvicini senza interrompere il contatto visivo con la sua preda prescelta.
Come cazzo ti sei permesso di trattare Niall in quel modo? – esordisce quello, avvicinandosi minacciosamente a lui, finché non li separa altro che un misero passo; Ben sente il battito infuriato del suo cuore, adesso, e il profumo del suo sangue è ancora più penetrante, lo definirebbe quasi attraente, e senza accorgersene piega le labbra in un sorriso, che il ragazzo nota prima che un'insana voglia di prendere a calci quello sconosciuto si impossessi di lui.
Non credo che siano affari tuoi, – risponde calmo, un fremito che gli fa tremare appena una mano quando vede suo fratello emergere da un vicolo dall'altra parte della strada, gli occhi fissi su Niall e la bocca già socchiusa per lasciare spazio ai canini allungati; ringhia inconsciamente, senza badare allo sguardo omicida del ragazzo di fronte a lui, e fa per scansarlo per bloccare Josh, ma quello non lo lascia passare, spingendolo con forza contro il muro. Ben non è paziente, non è tranquillo e odia essere ostacolato, e l'unica cosa di cui gli importa in quel momento è essere il primo a mordere Niall, il primo e l'unico a bere il suo sangue, e non ha intenzione di cedere la sua preda al fratello. Socchiude appena le labbra per dare lo spazio ai canini di allungarsi, gli occhi accesi di un'ira mortale che però non frena il ragazzo davanti a lui dallo schiacciarlo ancora di più contro il muro con le mani sul suo petto; non gli importa nulla di quel ragazzino, è un impiccio, e sicuramente sarebbe stato meglio per lui stare fuori da quella storia, ma la pietà non è mai stata un'opzione nella sua vita, e nessun insano senso di colpa si impossessa di lui mentre si libera dalla sua stretta con una spinta e si lancia verso la sua gola con la bocca spalancata, i denti appuntiti pronti a squarciare la pelle per ucciderlo, ma viene bloccato a pochi millimetri dal suo collo.
Il lato sinistro del suo viso brucia, letteralmente, e un rantolo di puro dolore sfugge dalle sue labbra mentre balza lontano dal ragazzo pronto a difendersi dal suo aggressore. Era così preso dalla furia e dal timore di perdere la sua preda da non accorgersi dell'arrivo del cacciatore; l'acqua benedetta scava la sua carne senza sosta, gocciolando poi sul cappotto che indossa, impregnandone il tessuto.

Harry non capisce esattamente cosa sia successo: un attimo prima stava schiacciando contro il muro quel bastardo che la sera prima aveva molestato Niall, un attimo dopo era a terra, una presenza sconosciuta tra lui e l'altro e un dolore lancinante alla schiena, immobilizzato dalla sorpresa e dall'orrore per ciò che vede non appena riapre gli occhi, chiusi al momento dell'impatto con il marciapiede, gelido anche attraverso i vestiti; il ragazzo che stava fronteggiando è a qualche metro da lui, la pelle del volto che sfrigola come se bruciata da un acido, l'espressione furente mentre si disfa del cappotto nero che indossa. Deglutisce a vuoto, proprio nel momento in cui la figura di un giovane gli blocca la visuale; sente un urlo, e con un brivido di terrore riconosce la voce di Niall, ma il dolore lo tiene inchiodato a terra e non ha la forza di vedere come stia l'amico.
Non muoverti, riccio, – è lo sconosciuto a parlare, senza voltarsi verso di lui per non perdere di vista l'altro, una bottiglietta di plastica in una mano e quello che sembra un pugnale nell'altra; che diavolo sta succedendo?
Louis Tomlinson, – sibila il ragazzo con il viso sfregiato, stringendo i pugni ed emettendo poi quello che ha tutta l'aria di essere un ringhio; Harry sente un terrore gelido paralizzargli anche il cervello, perché il verso che ha sentito non può essere umano, e in un attimo, senza rendersene conto, si sta stringendo le ginocchia al petto in posizione fetale, steso su un fianco, la tempia sinistra premuta contro il marciapiede e gli occhi serrati.

Ben, quanto tempo, – ribatte Louis con un sorriso, stringendo le dita sull'impugnatura del coltello; adora cacciare con Danielle, quella ragazza ha una teatralità e un tempismo impeccabili, sceglie sempre i momenti migliori per entrare in scena e, anche se non sembra, a lui piace davvero uccidere quei mostri che quando era poco più che un bambino hanno massacrato la sua famiglia.
Il ragazzo steso alle sue spalle si muove, ma non ha il tempo di pensarci né di darsi pena per lui, perché Ben spalanca la bocca per mostrargli i denti in un gesto di pura sfida e si getta contro di lui con le dita piegate come artigli.
Il suo sorriso si trasforma in un'espressione decisa e concentrata, mentre solleva il coltello e la bottiglietta davanti al petto per difendersi dall'attacco del vampiro e tentare di attaccarlo un'altra volta. Fa un passo in avanti, pronto all'impatto col corpo di Ben, ma quello devia a destra e con un'imprecazione Louis è costretto a bilanciare il suo peso su una gamba sola, sollevando l'altra per sferrare un calcio al vampiro e continuare a fare scudo al ragazzo alle sue spalle. Mastica una bestemmia, scansando all'ultimo le zanne che stavano per ferirgli il braccio destro, e il pugnale nella sinistra saetta verso il volto sfigurato di Ben, mancandolo ma facendogli comunque riguadagnare il vantaggio perso.
Danielle urla qualcosa verso di lui, impegnata a combattere con l'altro vampiro, Josh, quello inaspettato e che ha attaccato il ragazzino biondo, ma Louis non riesce a comprendere cosa gli abbia detto e per un attimo perde la concentrazione e Ben è di nuovo su di lui, le dita serrate sul suo polso destro, e un dolore lancinante lo fa gridare quando le ossa vengono sbriciolate dalla sua stretta.
La bottiglietta con l'acqua benedetta scivola dalle sue dita, cadendo e rovesciando gran parte del suo contenuto sul marciapiede, ma Louis non può, non vuole arrendersi, e nonostante il polso rotto riesce a sorprendere il vampiro con una spallata, grossolana ma efficace; Ben ringhia quando la lama del pugnale penetra nella sua spalla, e con un balzo si allontana di nuovo di qualche metro dal cacciatore. Sono quasi in parità, la mano di Louis e il braccio di Ben inutilizzabili, e per un attimo rimangono fermi a studiarsi come per decidere la prossima mossa; Louis sa di essere in svantaggio, perché nonostante gli anni di allenamento non è perfetto nel maneggiare armi con la sinistra, ma Ben non lo sa e rimane fermo, acquattato sul marciapiede, in attesa.

Un liquido freddo arriva a bagnarli la tempia appoggiata al marciapiede e un grido raccapricciante gli giunge alle orecchie; non è la voce di Niall, né quella dell'essere spaventoso, e in un momento di spiazzante lucidità Harry capisce che è quella del ragazzo che si è messo tra loro, per difenderlo, e apre gli occhi per capire cosa sia successo.
La bottiglietta che il ragazzo aveva in mano è rovesciata, più di metà del suo contenuto a terra, ed è proprio quel liquido trasparente ad avergli bagnato il viso; il panico si impossessa di lui, perché ha paura di essere bruciato come quell'essere, ma il dolore non arriva, c'è solo freddo. Azzarda un'occhiata al ragazzo, Louis, e vede che la sua mano destra è molle, inanimata, e un enorme livido si sta creando sul polso, come se fosse stato rotto, e di nuovo il suo cervello fa due più due, associando quella vista al grido di dolore che l'ha risvegliato dalla sua apatia: Louis ha un polso rotto, non può più usare il contenuto della bottiglietta come arma, gli rimane solo il pugnale, mentre il suo avversario sembra completamente incolume.
Nota solo in quel momento la sostanza verdastra che bagna la lama del coltello, e la macchia dello stesso colore sulla camicia bianca dell'aggressore di Niall, e con un brivido di disgusto si rende conto che quello è sangue; verde, sì, ma senza dubbio sangue.
La voglia di chiudere di nuovo gli occhi ed isolarsi completamente dalla situazione è forte, ma non può lasciare il suo salvatore solo e ferito, deve fare qualcosa; la parte dell'eroe gli è sempre stata stretta in situazioni simili, Niall è l'unica persona che ha sempre difeso in ogni caso, perché lo considera un fratello minore nonostante sia qualche mese più grande di lui, e rischiare la vita per uno sconosciuto è una sciocchezza, ma quello sconosciuto sta rischiando la vita per lui, e decide di agire in qualche modo, racimolando il suo coraggio, per non essere solo un peso.

Il ragazzo con i capelli ricci si sta mettendo seduto, ma Ben non riesce a concentrarsi sui di lui: la spalla è ferita, la lama ha scavato a fondo nella sua carne, e si sente indebolito dalla perdita di sangue: è la prima volta dopo quasi cinquant'anni che viene colpito, in genere suo fratello fa tutto ciò che può perché non succeda, ma Josh adesso è dall'altra parte della strada a combattere con la compagna di caccia di Tomlinson, e di certo non può soccorrerlo.
Ben ringhia quando il ragazzino afferra la bottiglietta, mettendosi poi in piedi, ma vede l'espressione sorpresa sul volto del cacciatore, la sua distrazione di un momento, e capisce che è il momento giusto per attaccare di nuovo, sfruttare quell'attimo, perché forse è l'unica possibilità che ha di uccidere Tomlinson, di liberarsi di lui una volta per tutte, per poi aiutare Josh con l'altra cacciatrice e mordere la sua preda.

Harry si mette in piedi con la bottiglietta in una mano, il viso bagnato e freddo, e getta un'occhiata dall'altra parte della strada, verso Niall, e lo vede schiacciato contro il muro, una ragazza con i capelli castani e ricci di fronte a lui con un coltellaccio in mano e una borraccia nell'altra: ha un enorme livido violaceo sullo zigomo sinistro, e le labbra spaccate e gonfie, ma sul suo viso non c'è altro che concentrazione. Niall ha gli occhi sgranati, li vede anche a quella distanza e con la sola luce del lampione di fronte a lui, e fissa un ragazzo tarchiato, acquattato sul marciapiede come quello da cui Louis lo sta difendendo, e si chiede se sia possibile che tutto quello stia accadendo sul serio, perché non ha mai creduto alle leggende sui vampiri, ma le zanne che vede nella bocca del suo aggressore quando torna a guardare davanti a sé sono vere, reali, e spaventose.
In un secondo, il suo cervello torna ad essere completamente vuoto: il ragazzo che la sera prima ha aggredito Niall balza verso Louis, e Harry non ha bisogno di pensare per stringere più forte la bottiglietta e muoverla per bagnare il vampiro (cielo, non può credere di averlo pensato davvero) con il liquido al suo interno. È vicino a Louis, un passo li separa, e quella sostanza colpisce il vampiro in pieno volto, alcune gocce entrano nei suoi occhi e nella sua bocca spalancata, e il gemito che la creatura si lascia scappare mentre abbassa di scatto le palpebre è di puro dolore.

Le labbra di Louis si piegano in un sorriso crudele, non appena la sorpresa per il gesto del ragazzino svanisce: l'acqua benedetta è acido per i vampiri, e ha colpito sia la lingua che gli occhi di Ben. Sta sicuramente soffrendo. La tentazione di ridere e complimentarsi con il suo inaspettato aiutante è forte, ma il lavoro non è finito; con un movimento abituale del polso lascia che il pugnale cambi posizione nel suo pugno, la lama macchiata di sangue adesso rivolta verso l'alto, e in tre lunghe falcate è di fronte al vampiro, pronto a colpirlo al cuore per ucciderlo.

Ben ha gli occhi serrati e coperti dai palmi delle mani, sente la presenza di Tomlinson davanti a sé e cerca di fare un passo all'indietro per allontanarlo, ma non è abbastanza veloce: la lama del pugnale penetra nella sua gola, il dolore molto più forte di quanto si aspettasse, e per un attimo si sente soffocare dal suo stesso sangue; ma Josh è vicino, molto vicino, sente il suo ringhio infuriato nell'orecchio e la sua mano stringersi sulla sua spalla illesa. Probabilmente l'altra è sul petto del cacciatore, lo sta spingendo via, ma tutto ciò che Ben riesce a registrare, senza aprire gli occhi feriti, è la stretta di suo fratello, adesso sulla sua vita, e il fatto che i suoi piedi non toccano più terra.

Ben e Josh spariscono in un vicolo buio, e Louis geme frustrato, gettando il pugnale a terra, la lama viscida di sangue verde come la sua mano sinistra, e stringe i pugni salvo poi ricordarsi dell'osso rotto e lasciarsi sfuggire un lamento dalle labbra. Danielle è a terra, dall'altra parte della strada, accucciata accanto al ragazzo biondo che stava difendendo, per un attimo i loro occhi si incontrano e Louis stringe i denti.
Stai bene? – domanda una voce roca e sconosciuta, alle sue spalle, e il cacciatore ci mette un secondo di troppo a capire che appartiene al ragazzo con i ricci che l'ha inconsapevolmente aiutato ferendo Ben in modo irreparabile; si volta piano, grugnendo quando si rende conto che il ragazzino è molto più alto di lui, e lo guarda in viso per la prima volta.
Be', maledizione a lui, pensa quando i loro occhi si incontrano; è sicuro di non aver mai incontrato un ragazzo così bello nei suoi (quasi, sottolinea mentalmente, mancano ancora tre mesi a dicembre) ventisei anni di vita, e per qualche motivo la frustrazione per non essere riuscito ancora una volta ad ammazzare Ben sparisce, e di colpo si scopre estremamente attratto dalla piccola ruga tra le sopracciglia aggrottate del giovane. Che diavolo sta pensando?
Ho un polso rotto, – risponde semplicemente, sollevando il braccio destro e stringendo i denti quando cerca di piegare le dita; si dimentica di chiedergli lo stesso, semplicemente perché il dolore è forte e ora che non deve più concentrarsi sull'attaccare e difendersi è anche peggio.
L'avevo notato, – mormora il ragazzo, facendo un altro passo verso di lui e chiedendogli con lo sguardo se può toccarlo; Louis annuisce, divertito, ma la risposta maliziosa che aveva sulla lingua (qualcosa del tipo “puoi toccarmi quando e dove vuoi, ragazzino”) svanisce non appena le dita del ragazzo sollevano il suo polso per studiarlo da vicino. Maledizione, il dolore è lancinante.
Non credo che fissarlo in questo modo possa aiutarlo guarire, riccio, – sibila dopo qualche secondo con più acidità del voluto, ma il ragazzo scuote solamente il capo, accennando un piccolo sorriso, senza prendersela per il suo tono.
Harry, – risponde, tastando con delicatezza la pelle violacea, e Louis geme un'altra volta di dolore.
Potresti smetterla di trattarmi come se fossi una cavia da laboratorio, Harry? – sbotta il cacciatore, senza però far nulla per sottrarsi alla presa del ragazzo: ha le dita gelide, ed è quasi un sollievo.
Sono un medico, Louis, – risponde l'altro, semplicemente, e Louis sorride appena nel sentire il proprio nome pronunciato da quella voce bassa e calda, – ti sto trattando come si trattano i pazienti, non le cavie da laboratorio, e penso che tu abbia bisogno di andare in ospedale.
Il cacciatore soffoca appena un grugnito.
Non posso andare in ospedale, – borbotta, e le iridi verdi del ragazzo abbandonano per un attimo il suo polso per fissarsi nei suoi in una domanda silenziosa, – è una regola della confraternita.

E dove andate quando siete feriti? – domanda Harry, aggrottando di nuovo le sopracciglia; lo osserva mordicchiarsi la guancia, e i suoi occhi cadono sulla sua bocca senza che se ne renda conto.
Non posso dirtelo, – è la risposta di Louis, dopo qualche secondo di silenzio, – ma ci curiamo sempre tra di noi, anche se nessuno sa con esattezza quello che sta facendo, soprattutto all'inizio.
Harry si morde forte un labbro, scuotendo il capo come se avesse appena sentito un'eresia, e riporta gli occhi in quelli del ragazzo.
Venite a casa mia, tu e la tua ragazza, posso medicarvi io, – propone, senza doverci pensare nemmeno per un secondo; la risata di Louis gli penetra nelle orecchie prima che il suo cervello possa registrare la scintilla di divertimento nei suoi occhi azzurri, ed è un suono meraviglioso.

Danielle non è la mia ragazza, è felicemente fidanzata con un umano che canta nei piano-bar per guadagnarsi da vivere, – spiega in risposta alla sua espressione interrogativa, scuotendo appena il capo con la risata ancora sulle labbra, – e che tenterà sicuramente di uccidermi quando la vedrà in queste condizioni, – aggiunge, gettando un'occhiata alla sua compagna di caccia che sta attraversando la strada con un braccio intorno alle spalle del ragazzo biondo che stava difendendo.
Lou, tutto ok? – domanda non appena sono abbastanza vicini, preoccupata. Louis alza gli occhi al cielo, accennando con il capo al polso rotto ancora tra le mani e vicino al volto di Harry.
Fratturato, il bastardo mi ha preso di sorpresa, – risponde, lasciando correre gli occhi sulla compagna: entrambe le labbra e un sopracciglio spaccati, un livido a forma di mano sul collo e un altro sullo zigomo sinistro, e un orribile taglio sulla coscia destra, – tu sei messa molto peggio.
Josh è molto più grosso di Ben, – ribatte, gemendo appena nel sollevare le sopracciglia, – non ero preparata a battermi con lui, – continua, cercando di mettersi dritta ma fallendo e ricadendo a peso morto tra le braccia del biondo; la ferita alla gamba è seria, a quando pare, – grazie Niall, – sussurra rivolta al ragazzo, che scuote il capo e le passa un braccio intorno alla vita per sorreggerla meglio.
Dovete venire a casa mia, – annuncia Harry, gli occhi adesso fissi sulla ferita di Danielle, – quel taglio è orribile, e rischia di infettarsi se non ci diamo una mossa.
Louis sorride dell'occhiata interrogativa della ragazza, sollevando le spalle.
Ci è andata bene, il ragazzino è un medico, – spiega alla compagna con un sorriso, prima di aggrottare le sopracciglia in un'espressione corrucciata, – detesto ammetterlo, ma ho paura di incontrare Liam se ti succedesse qualcosa di grave.
Danielle ridacchia, dolorante, e porta una mano a sfiorarsi le labbra spaccate.
Credo che ormai il tuo destino sia segnato, Tommo, – commenta, divertita, scostandosi dal viso una ciocca di capelli sfuggita dalla crocchia durante lo scontro con Josh, – verrà a cercarti per ucciderti non appena mi vedrà.
Come se non bastassero quelle fottute sanguisughe a volermi morto, – commenta in un borbottio, voltandosi verso Harry, – bene, allora è deciso; portaci a casa tua, – sorride.










Seguendo come al solito la mia folle linea di pensiero, in questa fanfic il sangue dei due vampiri è verde, sì; è verde e denso e velenoso, e se un umano lo beve rimane soggiogato dalla volontà del vampiro stesso (a meno che prima non sia stato dissanguato, in quel caso si trasforma). Vi lascerei il link alla storia originale in cui ho elaborato la mia teoria (LOL), ma sono quasi più scazzata del solito e non ho voglia di cercarla, quindi se la volete leggere aprite il menu a tendina che c'è nella mia pagina autore e aprite la sezione “vampiri”; la storia s'intitola “Credi ancora che siano solo favole?”, o qualcosa del genere, in ogni caso mi pare che sia l'unica in quella sezione.
Ma tornando a noi.
Ben mi piace da matti, pur essendo particolarmente inutile nel fandom, quindi sì, dovevo metterlo come personaggio in questa raccolta, con il piccolo e puccioso Josh (che qui tanto puccioso non è, per l'Angelo, prima aggredisce Niall e poi fa del male alla mia Danielle, nh); avete visto quanto amore fraterno? Aw. No, ok, nella mia mente non è proprio amore fraterno; però lascio alla vostra immaginazione, non ho specificato nulla nella fic.
I POV sono alternati, sì, perché mi veniva più semplice raccontare questa roba cambiando focalizzazione; è tutta in terza persona, come avrete notato, ma dopo ogni riga vuota prendo in considerazione un personaggio diverso, dando più spazio a Harry, Louis e Ben per motivi tecnici (leggasi: se avessi dovuto scrivere di entrambi i combattimenti, gestendo sei personaggi in un'unica scena, probabilmente mi sarei suicidata).
Se ve lo state chiedendo, sì, Harry e Louis finiscono per mettersi insieme e fare cosacce, anche qui, mentre Niall rimane single e vergine per un altro po' di tempo, prima di incontrare l'amore della sua vita e dargli tutto se stesso. *corre a vomitare*
Spero vi sia piaciuta, nonostante sappia che è pessima (abbiate pietà di me ç_ç), e vi saluto ancora una volta per non so quanto tempo prima del prossimo aggiornamento; alla prossima!

P.S.: titolo preso random da All the things she said delle t.A.T.u., perché sì.
   
 
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