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Autore: Fre95xD    19/12/2012    1 recensioni
Quegli scimmioni mi avevano circondata, quattro contro una ragazza non è proprio il massimo... Ma me l'ero cercata. Il primo mi si avvicinò, chiuse la mano e provò a colpirmi, schivai il suo pugno per un soffio, il secondo invece mi colpì forte allo stomaco facendomi boccheggiare. Il terzo e il quarto mi alzarono di peso e mi spinsero a terra.-Ora non parli più, eh?- mi sputò in faccia Azimio. Non sapevo cosa rispondere ero spacciata, quando una specie di rumore attirò la mia attenzione. FF Brittana e RachQuinn.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena mise piede dentro all’aula, la classe ammutolì. Tutti i presenti si voltarono verso la porta, con sguardi curiosi e affascinati. Santana era abituata a quegli sguardi, data la sua incredibile bellezza latina. Tutti i ragazzi che aveva avuto gli dicevano sempre che una persona non poteva essere umanamente bella come lei; e Lei, lo sapeva. Fin dalle medie è sempre stata desiderata da tutti, ragazzi e ragazze; ma all’inizio delle superiori iniziò a capire che i ragazzi la stavano annoiando così decise di farsi lesbica per provare nuove esperienze, che a quanto pare, le sono piaciute molto.

All’improvviso un ragazzo alto, con la pelle abbronzata, occhi marroni ed una strana cresta sulla testa, le si avvicinò,  ignorando i richiami di una professoressa piccolina, con capelli rossi e occhi da cerbiatta.- Ciao!- le disse il ragazzone, offrendole la mano -piacere bellezza io sono Noah Puckerman, ma tu puoi chiamarmi semplicemente Puck o Puckzilla, o come ti pare, basta che mi chiami.- Detto questo si avvicinò ad un ragazzo con dei grandi occhiali, seduto su una sedia a rotelle, gli prese la penna che stringeva tra le dita, strappò un pezzo di carta dal quaderno dello sfortunato, che intanto lo guardava malissimo, e scrisse il proprio numero. Porse il foglietto a Santana, che con riluttanza, lo prese e lo buttò direttamente nel cestino vicino alla cattedra. A quel gesto, nella classe, si alzò un brusio stupito e scioccato, anche la professoressa, la guardava con fare sconvolto, mentre il ragazzo sulla sedia a rotelle la ringraziava con un sorriso appena accennato. Puck guardò la ragazza che spostò lo sguardo dal disabile su di lui.-Spero che stai scherzando ragazzina, non vedi cosa ti potresti perdere?- sbottò incazzato il ragazzo, indicandosi gli ampi pettorali -tutte le ragazze in questo schifo di posto si ammazzerebbero pur di stringermi la mano! E tu… Che fai? Rifiuti il mio numero?!- L’ispanica continuò a fissarlo, come se stesse guardando una mosca spiaccicata a terra, non gli rispose e lo superò, sussurrando vicinissima al suo orecchio- Io non sono come le altre ragazze, sono molto meglio di tutte quelle che ti sei fatto; e ti assicuro che non riuscirai mai ad infilare le tue manacce nelle mie mutandine.- Puck rimase paralizzato, ancora con la mano a mezz’aria. Subito dopo si riscosse e con una faccia di uno a cui è appena morto il gatto e si diresse verso il suo posto. Si sedette affianco al suo compagno di banco, un ragazzo un po’ più alto di lui, con occhi e capelli marroni e una faccia un po’ da scemo, che per consolarlo gli diede delle piccole pacche sulla spalla.

Nel frattempo l’ispanica s’avvicinò alla cattedra guardando attentamente la professoressa e la targhetta posta sopra il banco con il suo nome. –Allora… Signorina Philsburry, che dice mi presenta alla classe o devo farlo io?- Subito la donna si risvegliò, come se fosse caduta in trance, fissò la ragazza e disse:- Ragazzi, questa è Santana Lopez, è di origine spagnola, ha 17 anni e viene dalla Grande Mela. Cercate di fare amicizia con lei e farla sentire a proprio agio.- Poi chiese:- Santana, vuoi aggiungere altro?- La latina negò e domandò alla sua nuova prof dove potesse sedersi. La donna le indicò un posto in ultima fila vicino ad una ragazza bassissima, con un naso enorme, occhi grandi e vestiti che facevano veramente pena. Sembrava si fosse vestita al buio.  Santana non fece in tempo ad appoggiare il suo fantastico fondoschiena sulla sedia, che subito la piccoletta le parlò.- Ciao! Io sono Rachel Barbra Berry, sono figlia di due papà gay, Leroy e Hiram, sono ebrea e il mio mito è Barbra  Streisand; beh questo lo avrai sicuramente capito dal mio nome. Il mio sogno è diventare una grandissima stella di Brodway e sono sicura che ci riuscirò; infatti faccio già parte di un club fantastico si chiama Glee Cl… -BASTA!- urlò Santana a bassa voce per non farsi sentire dalla prof – ma che hai al posto della bocca? Una radio? Quanto parli, Nasona! Non me ne frega niente dei tuoi sogni e blah blah blah… Stai zitta!- .

Rachel la fissò con uno sguardo molto arrabbiato, si girò verso la finestra facendo la finta offesa e si mise a guardare le nuvole nel cielo chiaro. C’era abituata ad essere trattata così, per questo aveva pochi amici, sapeva di essere logorroica ma in fondo non era così male… aveva solamente un ego spropositato, manie di protagonismo, diceva la prima cosa che le passava per la testa, non aveva peli sulla lingua, non stava mai zitta, era una pettegola di prima categoria… bah piccoli difetti che una stella nascente come lei deve assolutamente avere. Così decise di ignorare per un po’ quella bellissima ragazza e seguire la noiosissima lezione di chimica.

Santana era allibita, nessuno le aveva mai parlato cosi tanto e a lungo, pensò che le orecchie stessero sanguinando. Madre de Dios! Quella ragazza aveva la bocca più grande del suo mega naso! Però doveva ammettere che in fondo non le era dispiaciuto quel monologo, sicuramente non potrebbe mai farci l’abitudine; lei era una Lopez, e i Lopez dovevano essere senza pietà. Ma ora, che con lo sguardo seguiva il profilo di quella tappetta dagli occhi marroni, iniziava a capire che forse avere un’amica vera per una volta nella sua vita, senza secondi fini, sarebbe stato fantastico. La osservò ancora un po’… Grandi labbra tirate in un sorriso che indicava una finta offesa e occhi che tentavano di seguire una lezione impossibile. Santana Lopez decise di aprirsi un po’ a quella ragazza, le ispirava fiducia e il suo istinto non si sbagliava mai. Forse con il tempo le avrebbe svelato anche tutti i suoi problemi e crisi interiori che le attanagliavano la mente in qualsiasi momento. Così allungò una mano e le sfiorò la spalla esile, Rachel si girò stupita e Santana disse:- Scusa per prima, colpa dello stress di questa schifosa scuola e di questo orribile posto… Ohio, stavo decisamente meglio a New York… Che dicevi a proposito del Glee Club? Cos’è?-

Rachel si girò verso di lei e sentendo quelle parole, le sue labbra si aprirono in un sorriso a 32 denti. Nessuno si era mai scusato con lei, era sempre stata presa di mira dai bulli e trattata malissimo. Capì che Santana era una persona affidabile e dolce, che si nascondeva dietro una maschera da stronza. Non capì come riuscì a smuovere un po’ quella corazza, ma una star inizia sempre con piccoli passi. Questa amicizia sarà molto forte e tenterò di farla durare per sempre.-Non ti preoccupare, lo so che sono logorroica a volte,- disse Rachel sorridendole- e so anche che questa scuola fa schifo. Infatti mi devi assolutamente spiegare come diavolo hai fatto a lasciare New York per rintanarti in questo paese!- DRIIIIN…! La campanella indicò la fine della lezione.-Finalmente!- esclamarono Rachel e Santana unisono. Si guardarono e scoppiarono a ridere come due bambine,-Te lo dirò mentre mi porti a fare un giro di questa scuola labirintica, stamattina ho impiegato mezz’ora per trovare la segreteria! Ah… e mi devi anche spiegare cos’è il Glee Club… il nome m’incuriosisce.- disse Santana.

Rachel annuì vigorosamente e si avvicinò per abbracciarla, ma Santana si scostò,- niente smancerie Hobbit, prima devi cambiarti quei vestiti con le renne, mica siamo all’asilo!- le disse la latina. Sicuramente le sarebbe piaciuto ricevere un abbraccio, ma ne aveva ricevuti così pochi che ormai non voleva essere toccata da nessuno.

 Rachel si fermò ancora con le braccia aperte, senza perdere il sorriso e borbottando qualcosa come- prima o poi ti stritolerò in un  mio abbraccio spaccaossa, contaci mia bella latina.- E insieme si diressero verso la famosa aula del Glee.

Per la prima volta Santana capì cosa voleva dire avere un’amica vera.

 

Ecco qui il nuovo capitolo nel prossimo, in teoria, arriveranno Brit e Quinn. Se vi piace la storia fatemelo sapere. Grazie a tutti. Vostra Fre <3

  
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