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Autore: Mar_Alex01    19/12/2012    2 recensioni
La mia vita era perfetta: i miei genitori non mi avevano mai fatto mancare nulla,i miei fratelli si erano sempre presi cura di me,avevo un fidanzato magnifico,non avrei mai potuto chiedere di meglio,e lo avrei addrittura sposato,avremmo passato la nostra vita insieme.
Poi però,capii che la mia via non era una favola e che i famosi lieti fine non esistono affatto.
[Dalla storia]
L’avevo riconosciuto,non era cambiato di una virgola,i capelli ancora mossi dal vento di fine Ottobre,come quella mattina di Febbraio.
Gli occhi blu che brillavano anche nell’oscurità della notte,scrutavano i miei curiosi di scoprire qualcosa di non raccontato.
Accennò un piccolo sorriso, appena visibile e si mosse,io mi allontanai,e tornai in camera mia.
Mi buttai sul letto,convincendomi di averlo sognato,e non che fosse veramente arrivato a casa, solo quando chiusi gli occhi con un sorriso stampato in faccia capii quanto mi era mancato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ve been spending the last eight months
Thinkin’ all love ever does
It’s break,and burn,and end.
But on a Wednesday in a cafè I watched begin again.
Taylor Swift-Begin Again

 
Passarono ben quindici giorni da quando Louis mi chiese di riprovare.
Gli avevo detto che ci avrei pensato e così feci,per quindici giorni,ogni notte mi domandai se fosse mai utile provare ad essere due estranei.
E puntualmente ogni notte rimanevo sveglia,domandandomi anche se lui stesse facendo lo stesso,se si stesse chiedendo cosa il mio cervello stesse macchinando,se rimaneva sveglio la notte ansioso di sapere cosa ne pensavo,se ogni notte fissava per ore e ore il soffitto della stanza accanto alla mia,non riuscendo a dormire.
Perché io ogni notte,con la consapevolezza che oltre il muro ci fosse lui,non riuscivo a dormire,perché sapere che Louis era di nuovo sotto il mio stesso tetto non poteva dare riposo al mio cervello che mi teneva sveglia.
A lezione,alle mie prime lezioni facevo fatica a stare sveglia a causa delle notti insonne e appena tornavo a casa il divano mi accoglieva in un sonno senza incubi,o senza sogni,troppo stanca per pensare ancora.
Quel Mercoledì non avevo lezione,e avevo passato la notte,come le precedenti,a girarmi nel letto.
Il sole non era ancora sorto,era buio,anche se il cielo cominciava a tingersi di un blu leggermente più chiaro del nero della notte.
Guardai la sveglia che mi diceva che erano le quattro e mezza.
Stufa di stare a letto,mi alzai e andai in bagno.
Per prima cosa mi feci una doccia e uscii avvolta in un asciugamano,tremavo e avevo la pelle d’oca.
Fasi una doccia alle quattro e mezza del mattino,a Novembre inoltrato non era una cosa molto intelligente in quanto i termosifoni,essendo notte, erano spenti.
Mi vestii velocemente,senza mettere il pigiama,tanto non avrei dormito.
Un maglione di lana mi diede subito il caldo che cercavo in seguito dai pesanti pantaloni neri di velluto.
Infilai i calzini che usavo quando andavo in montagna e non mi misi le scarpe scendendo in cucina scalza.
Il buio non mi piaceva,il silenzio ancor meno,ma al primo potei rimediare accendendo la luce del salotto,mentre al silenzio..beh le persone normali dormivano a quell’ora.
Entrai in cucina e vidi qualcuno dapprima sorpreso per la luce accesa,mi nascosi dietro la porta per non farmi vedere.
Poi la figura alta,dai capelli scompigliati marroni si rifondò su un barattolo di Nutella,  quasi finito.
Quella era la mia Nutella,serviva a me come antidepressivo!
-Spero che me ne lascerai un cucchiaio,Louis- Dissi entrando,lui si girò precipitosamente verso di me.
-Anche tu soffri d’insonnia?- Mi chiese porgendomi il barattolo.
Io lo presi e tirai fuori un cucchiaino dal cassetto.
-Si,dalle ultime due settimane precisamente,e tu?- Chiesi mettendomi in bocca il cucchiaio.
-Da quando sono in questa casa- Mi rispose e riprese il barattolo.
-Ehi!- Protestai leccando il cucchiaio.
-Kate,posso chiederti di non mangiare in quel modo così…- Disse mordendosi un labbro.
-Così come?- Risposi,pulendo il cucchiaio delle ultime tracce di cioccolata con la lingua,che stronza.
-Ci hai pensato?- Mi chiese cambiando discorso.
Io poggiai il cucchiaino sul ripiano della cucina e annuii.
-Si,ci ho pensato,e…ho deciso che forse potrebbe funzionare- Dissi guardandolo negli occhi.
Non so cosa mi avesse spinto a dirgli di si,forse la doccia calda oppure tutte le notti passate e ripassate a vedere vecchie foto.
-Quindi,piacere sono Louis Tomlinson- Mi disse tendendomi la mano.
Mi scappò un sorriso -Kate Marshall- Risposi stringendogliela.
Poi mi venne un lampo di genio,presi l’aranciata dal frigo,ne riempii un bicchiere e gli andai addosso rovesciando l’aranciata sulla maglietta nera.
-Diamine Kate,perché?- Mi chiese tremando.
-Se dobbiamo ricominciare,preferisco farlo in grande stile- Dissi a bassa voce. -Oh mio dio,scusami non volevo!- Cominciai a disperarmi,come cinque anni prima.
-Ehi,non importa,tranquilla- Mi rispose lui ridendo.
-Sicuro?- Gli chiesi,stavamo recitando,stavamo ricreando la scena del nostro primo e accidentale incontro,e mi fu difficile ammetterlo ma mi sentivo felice e allegra in quel momento.
-Sicurissimo,senti mi chiedevo ti va di prendere un caffè?- Mi chiese.
-Alle quattro del mattino?- Gli chiesi stupita.
-No,magari alle quattro di questo pomeriggio,in una caffetteria- Mi disse lui.
Io sorrisi ed accettai,inoltre da quel momento non avrei più dovuto pensare a lui come l’uomo che stavo per sposare e cha ha mandato tutto all’aria scappando,ma come un povero ragazzo a cui avevo rovesciato l’aranciata addosso,sarebbe stato difficile.
Anche se ci avrei messo tutta me stessa per riuscirci.
Louis a quel punto uscì dalla cucina sorridendo,e io riposi l’aranciata al frigorifero.
Quando uscii,lo vidi mentre prendeva una maglietta dal divano e l’appoggiava su una sedia,successivamente si tolse quella che io avevo sporcato e si mise quell’altra rigorosamente bianca.
Louis 1 – Kate 0
Il suo fisico mi aveva sempre attratta,i suoi addominali erano il mio punto debole,e rivederlo in quel momento senza una maglietta addosso non mi aveva fatto per niente bene,aveva mandato via la mia lucidità e la mia ragione,quindi mi chiusi in cucina e bevvi un bicchiere d’acqua fredda.
-Kate,tutto bene?- Mi chiese rientrando il cucina.
-Si!- Risposi mandando giù un altro sorso d’acqua.
-Sicura,sei tutta rossa in viso- Mi disse divertito.
-Forse è meglio che vada a dormire- Dissi lasciando il bicchiere sul tavolo.
-Sei praticamente pronta per uscire, e poi non soffrivi d’insonnia?- Mi chiese.
-Vuol dire che andrò a leggere un libro,buonanotte,Louis- Dissi cercando di apparire il più normale possibile.
Lui mi salutò con un cenno della mano e io salii di corsa le scale.
Mi chiusi in camera e mi abbandonai al pavimento.
Ero in una situazione più che critica,è ovvio che lui macchinava tutto da settimane.
Se io gli avessi detto di si avrebbe cominciato a comportarsi in quel modo così sensuale che io conoscevo più che bene,partendo dal togliersi la maglietta lasciando vedere il suo fisico scolpito.
Non osavo immaginare cosa sarebbe successo dopo.
Ma la cosa che più mi preoccupava era invece di restare indifferente alle strategiche mosse di Louis,io arrossivo come un peperone,soggetta ai miei stupidi ormoni.
Sicuri che l’adolescenza finisce a diciannove anni?
La mia mente,troppo indaffarata a fantasticare su quali fossero state le prossime genialità di Louis per mandarmi in iperventilazione,mi lasciava impotente da non lascarmi fare nulla.
Nelle ultime due settimane,prima che gli dicessi che ci avrei provato a ricominciare,lui si era dimostrato gentile e a volte anche simpatico,risi addirittura ad una sua battuta,beccandomi un’occhiataccia da Amanda e una abbastanza confusa da Harry,dato che nessuno dei due aveva riso,dedussi che fosse una battuta squallida e che quindi la mia risata aveva fatto insospettire i miei due migliori amici.
Si fecero le sei e trenta,quindi uscii dalla mia camera, ripromettendomi che da quel momento in poi,non mi sarei lasciata influenzare da Louis,noi eravamo due conoscenti che quel giorno sarebbe andato a prendere un caffè.
Stavolta la cucina era vuota,feci colazione con della cioccolata calda,la stessa che usava Amanda tutte le mattine,se c’era una persona più dipendente dal cioccolato di me,quella era proprio Amanda.
Sentii dei passi provenire dalle scale e ovviamente appartenenti a Louis.
-Sei riuscita a dormire alla fine?- Mi chiese prendendo il latte dal frigo.
Mi domandai come faceva a sapere che stessi in cucina,se non mi aveva neanche visto -No-  Risposi facendo bollire la mia cioccolata.
Sorrise compiaciuto,e mise a scaldare il latte vicino al mio fornello in un altro pentolino.
Mi tolsi dai fornelli e versai la cioccolata in una tazza,poi mi misi seduta e quando anche il suo latte fu pronto si mise di fonte a me e cominciò a guardarmi negli occhi: i suoi occhi,altro punto debole.
Finii di bere il più velocemente possibile,e prima che potessi uscire dalla cucina Louis mi richiamò:
-Riesci ad essere pronta per le tre e mezza?- Mi chiese.
-Si- Risposi sorridendo e salendo di nuovo in camera mia,sarebbe stata una lunghissima giornata.
 

***

 
Io alle tre e mezza ero ancora con i capelli bagnati,i vestiti da scegliere e con solo l’intimo addosso.
-Kate,apri questa dannata porta!- Urlò Amanda dal corridoio.
Dato che alla mia porta ci tenevo aprii facendola entrare,lei una volta dentro,la richiuse violentemente alla sue spalle.
-Mi spieghi cos’è questa storia?- Mi chiese riferendosi a Louis che probabilmente era già di sotto ad aspettarmi.
-Abbiamo ricominciato,stamattina gli ho versato l’aranciata addosso,come cinque anni fa e lui come cinque anni fa mi ha invitata a prendere un caffè- Dissi prendendo alcune cose dall’armadio.
-Cinque anni fa,lui non ti aveva mollata davanti all’altare- Aggiunse.
-Aiutami a cercare qualcosa da mettere mentre mi asciugo i capelli- Le dissi,non curandomi di ciò che aveva appena detto.
Lei alzò gli occhi al cielo,cosa che odiavo e si diresse verso il mio armadio.
Quando uscii dal bagno indossai quello che Amanda aveva preparato: Pantaloni rossi,maglione a righe orizzontali bianche e blu,e converse bianche,per un attimo rimasi colpita,quello non era alo stile di Amanda.
-Vestendoti come lui,lo farai arrabbiare- Mi disse appoggiata al muro mentre mi faceva un occhiolino,non sarebbe mai cambiata.
Li indossai velocemente e misi un filo di trucco: erano le quattro in punto.
Quando scesi Louis era di fronte alla porta che mi guardava divertito,ma rideva sempre?
-Ti avevo detto alle tre e mezza- Mi disse.
-Fai silenzio che sei sceso cinque minuti fa- Disse Harry dal divano.
-Harry,dovevi coprirmi- Disse Louis.
-Andiamo- Dissi io aprendo la porta.
Uscimmo e Louis mi fece cenno di seguirlo,stavamo andando verso il vialetto dove c’era la macchina di Harry,probabilmente gliel’aveva prestata.
Salimmo e dopo vari minuti gli chiesi dove stavamo andando.
-In una caffetteria,non è vicinissima- Mi disse Louis tenendo gli occhi fissi sulla strada,incontrammo un semaforo e si fermò,poi si girò verso si me soffermandosi a guardarmi.
-Sei molto bella- Mi disse sfoderando uno di quei sorrisi capaci di sciogliere: il suo sorriso pefetto,un altro punto debole,eravamo già a quota tre.
-Grazie- Dissi sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-E quando arrossisci lo sei di più- Disse ritornando a guardare la strada dato che il semaforo era verde.
Ero arrossita ad un suo complimento? Codice rosso! Mayday. Mayday,la nave sta affondando.
Dopo alcuni minuti,arrivammo a destinazione,scendemmo dalla macchina e mi invitò ad entrare nel grazioso locale che aveva scelto.
Non era un locale moderno,i banconi e i tavoli erano in legno e giurai di aver visto un jukebox in fondo al locale.
-Siediti- Mi disse gentilmente,spostando la sedia e aiutandomi.
Io sorrisi meravigliata dalla bellezza e dolcezza di quel gesto.
-Dimmi,il caffè lo bevi normalmente adesso? Oppure fai finta che ti piaccia come cinque anni fa?- Mi chiese sedendosi di fronte a me.
Se lo era ricordato. Si era ricordato che a me il caffè faceva schifo e che quel giorno con lui al bar della scuola stavo facendo di tutto per non darlo a vedere.
Dopo otto mesi,passati a pensare che l’amore nella mia vita non sarebbe mai più rientrato,che il suo unico scopo era quello di illudere e ferire le persone,dopo otto mesi passati a pensare che io con l’amore ci avevo chiuso,che era finito,lo vidi ricominciare di nuovo.


BUON MERCOLEDI A TUTTI!
Oggi è il mio compleanno,lol sto diventando vecchia tra cinque anni ne avrò venti çç
Ok niente giri di parole,compio 15 anni e sono a casa,al pc,mentre mi riposo prima di studiare greco.
Bel compleanno,no?
Però domani ho il compito,quindi.
Quindi è vero che per regalo mi fate una recensione? LOL
Solo per oggi potete tornarvene zitti zitti :3
Anyway,seriamnte mi sento solaa ç_ç
Ci emme cu,il prossimo capitolo non so precisamente quando lo posterò,forse venerdi.
Si anche perchè sabato siamo tutti già morti #sarcasm
Quindi a venerdi,love ya ♥
-Mar

  
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