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Autore: Alies    19/12/2012    2 recensioni
Questa è una raccolta di racconti più o meno completi.
1. Il Terzo Pianeta
2. They've just tricked you, Jared
3. Destroyed Cities
4. Tre etti d'ispirazione
5. Un negozio un po' particolare
6. Il Pappagallo
Spero vi piacciano! =D
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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MI scuso veramente tanto con BellaRevolution95 e con gli altri che hanno letto i due capitolini di qualche era fa. 
Ora recupererò, ho trovato storie disperse nei meandri della mia stanza..

Come al solito è una storia a metà, la trama c'è tutta, ma vorrei veramente tanto che esistesse un macchinario che prendesse i racconti dalla mia mente e li scrivesse al posto mio =( 

P.S. NON fatemi notare che ripeto all'infinito la parola 'strano': è un effetto voluto, fatto apposta, non c'è bisogno di dirmi che è pesante.





Un sogno...

Un luogo strano... -strano, strano. Una parola usata per descrivere, o meglio, per NON descrivere; se non sai che parola usare, perchè non ne conosci o perchè non hai la benchè minima idea di come descrivere quello cha hai di fronte , puoi liberamente usare questa parola, ti trae fuori da molti problemi.
Un luogo strano-. Era notte, ma quel luogo era richiarato dalla luce della luna e da delle lucciole stranamente molto luminore (chissà poi se lo erano veramente, delle lucciole). C'erano delle mura parzialmente distrutte, coperte da piante,
Un palo alto... un lampione? Bhò, non si vedeva la cima. Attorno a questo, erbacce varie uscivano dall'asfalto, un albero era cresciuto tanto da distruggere i confini dell' aiuola dalla quale si ergeva con le radici. 
Alzai lo sguardo oltre quella specie di piazzetta, vidi palazzi: grattacieli, palazzi di vetro, torri, una grande città si tagliava all'orizzonte. Deserta. Lo si sentiva, era strana. Poi fu giorno, all'improvviso, e poi di nuovo notte nel giro di quelli che mi parvero minuti,m a che inconsciamente sentivo essere ore. Che strano...


Un sogno...
Mi svegliai, meravigliata, nel mio letto. Un sogno? Era così reale. 
Bhà! Chissà! Era troppo reale, e poi quella spiegazione del termine -strano- da dove veniva? Troppi pensieri mattutini, la giornata va a rotolini! Evviva sono già fuori appena svegliata! E chi cazzo sta facendo tutto 'sto casino con quelle cazzo di pentole?! 
Mi alzai controvoglia. -pronta per andare a scuola(sì, come no)-. Un'altra giornata tra i banchi.
Scesi al piano di sotto. Chiedendomi come diavolo mia madre fosse riuscita anche quel giorno a provocare un tale casino da raggiungere perfino la mia stanza. 
Salutai e, fatta colazione tornai in camera per prepararmi; infine uscii. 
Come sempre andai a scuola a piedi, non era lontana. E comunque mi piaceva camminare.
Abitavo a Liden, una piccola cittadina dal nome assurdo. Chissà a cosa stavano pensando i fondatori nel momento in cui avevano dovuto assegnarle un nome.
Liden non era molto vecchia, aveva solo 300 anni alle spalle, e non ci eravamo mai mischiati veramente al resto del mondo: anche chi partiva e andava dall'altra parte del pianeta tornava in patria a mettere su famiglia. A volte mi ritrovavo pensare che fosse che fosse la città stessa a tenerci quì... - e non penso che fossero solo impressioni-.
In mezzo alla piazza del municipio, possiamo anche dire al centro esatto di Liden, c'era una statua collocata al di spra di un piedistallo. Non avevo mai capito di che materiale fosse costituita: nessuno lo sapeva. Era una roccia scura, ma aveva delle venature tipiche del legno e sembrava fatta col das... Ok. Mi spiego: non era un blocco unico (di qualsiasi materiale fosse), ma era dotato di un corpo centrale a cui erano saldate le altre parti tramite dei tubi che si notavano appena.
Ah, mi stavo dimenticando! Il monumento rappresentava un gufo all'interno del prorpio nido, davanti a lui, sempre dentro al nido, c'era un piccolo animaletto sconosciuto (e dico sconosciuto perchè sulla terra non vi è traccia della sua presenza, ma chissà...), sembrava un incrocio tra un orsetto ed un lemure, una cosa strana......... - wow! ma quanto mi piace questa parola oggi! -
Arrivai a scuola come al ... Non Solito!!! Arrivavo sempre per il rotto della cuffia! Che giornata strana
Salutai Astrid, Jack, Liam e Alex, i miei più cari amici.
Astrid e Zack appena mi videro iniziarono ad urlare come due ossessi, troppo shockati di vedermi già lì a quell'ora per prestare attenzione al bidello che li guardava storto. Nel frattempo Alex, vedendo la loro reazione, era scoppiato a ridere ed ora si teneva la pancia (aveva la risata facile), mentre Liam si era portato una mano davanti agli occhi per non vedere quei tre imbecilli. Io rimasi in silenzio per un po'. Poi, facendo finta di niente, presi sottobraccio Liam ed entrai a scuola non curandomi degli altri tre.



Finita qui! Era un capitolo intero, scritto almeno 2 anni fa e revisionato almeno 1 anno e mezzo fa da Hasha...
Spero vi sia piaciuta =D
  
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