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Autore: Soul of the Crow    19/12/2012    5 recensioni
Mi ero ripromessa di continuare la mia raccolta, ma avevo in mente questa fic già da un bel pezzo per non pubblicarla: le Divinità della Morte e della Vita lottano da diverso tempo, ma la prima deciderà di risvegliare un'anima per appropriarsi di quelle degli altri umani. E se la sua avversaria avesse inviato un suo Emissario per impedirglielo?
Alcuni personaggi di IE GO, e alcuni miei OC, saranno i protagonisti di questa fic e le pairings principali saranno la RanTaku e la KyouTen, ma potrei decidere di metterne altre nel corso della storia.
Se vi interessa, vi aspetto dentro con i dettagli.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Shindou Takuto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 In un livello della torre… non lontano dalla cima…
 
Sebbene avesse rischiato di essere colpito da qualche freccia come quelle da cui era stato attaccato al suo arrivo, oppure da qualche altro trabocchetto, Shindou era riuscito a percorrere senza troppi problemi i diversi piani della Torre, ma le sorprese non erano ancora finite: era arrivato a quello che, secondo la mappa che aveva visto, doveva essere l’ottavo piano, ma al centro della stanza comparvero altri esseri fatti d’energia come quello che aveva incontrato nella Caverna dell’Oblio, ma l’aura magica di cui era circondato era color zaffiro.
- Sembra che dovrò affrontarlo per arrivare in cima. Se ha le stesse capacità di quello che ho incontrato nel Regno della Morte, sarà una passeggiata. - dopo quella frase, Takuto brandì la falce e si preparò a colpire la figura color zaffiro, ma questa si dissolse in alcune piume dello stesso colore, per poi ricomparire poco lontano da lui.
Per un bel po’, la battaglia continuò così, ma il Mietitore si era stancato:
- E io che credevo che fosse stato facile, ma voglio vedere cosa riuscirà a fare se uso i miei poteri. - pensò Shindou, per poi creare una sfera argentata che toccò terra, per poi tornare all’altezza del Mietitore che la colpì con la falce mandandola contro l’essere fatto d’energia.
- Questa per te è la fine. - disse Takuto, ma l’avversario aveva congiunto le mani e si era circondato di un’aura azzurrina. Quando separò le mani, l’aura si trasformò in piume che si disposero sulla traiettoria del colpo, creando una barriera che bloccò il colpo.
- Che cosa!? Quello era il mio colpo più potente! Come ha fatto a fermarlo? - ecco cosa si stava domandando il Demone, ma non era ancora finita: la figura aveva creato con i residui di quell’aura delle ali d’Angelo dai quali venne avvolta, per poi sfrecciare contro Shindou ad una velocità inaudita colpendolo diverse volte e togliendogli la falce.
Al Mietitore sembrò di vedere un ghigno sul volto di quell’essere, ma poteva benissimo esserselo immaginato, ma la figura materializzò ancora le ali con le quali creò una sfera d’energia argentata che emanò una luce abbagliante. La figura color zaffiro si alzò in volo insieme alla sfera, e quando ebbe raggiunto una certa altezza, le ali si dissolsero in energia azzurrina che colpì la sfera mandandola contro Takuto.
- è finita. Senza la falce non mi posso difendere… - pensò il Mietitore, ma poco prima che la sfera lo colpisse, dal nulla si sprigionò un bagliore verde acqua e rosso rosato che costrinse Shindou a coprirsi gli occhi con un braccio: quando tolse il braccio dalla sua visuale, notò che era comparsa nuovamente la barriera che lo aveva difeso dagli attacchi degli Angeli che aveva incontrato fuori dalla torre, ma anche una luce dello stesso colore provenire da una delle pieghe del suo mantello: si trattava del rametto di fiori di ciliegio intrisi del sangue di Kirino.
- Incredibile: è come se lo sentissi al mio fianco, ma è a causa mia se si trova qui. - pensò Takuto, per poi accorgersi che l’essere color zaffiro aveva smesso di attaccarlo. Gli sembrò di vederlo fare un cenno con la testa, per poi dissolversi; Shindou poteva proseguire verso l’ultimo piano della torre.
 
 
In cima alla torre…
 
A differenza delle altre stanze della torre in cui era presente un soffitto, sopra il Demone si stagliava soltanto un cielo azzurro. Azzurro… come gli occhi di Ranmaru.
Non sapendo cosa fare, il Mietitore si diresse vicino alla fontana:
- Mi sembra strano: fino alla notte scorsa non m’importava di lui, e ora mi ritrovo qui. Che ci sia ancora qualcosa di umano in me? - si ritrovò a domandarsi, quando sentì delle voci provenire da dietro di lui:
- Te lo avevo detto che questa era la strada sbagliata Makoto! - la voce apparteneva a quel ragazzino dai capelli arancioni che lo aveva attaccato, e non molto dopo comparvero dietro di lui anche altre Guardie tra le quali quelle che lo avevano attaccato al suo arrivo, e anche il suo ex collega Tsurugi.
- è colpa tua! Continuavi a ripetermi che stavo sbagliando da quando abbiamo cominciato a percorrere la strada che abbiamo scelto all’inizio! - ribatté il castano.
- Andiamo, smettetela. - cercò di calmarli il ragazzo dai capelli corvini.
- Stai zitto Shuu! - gli dissero all’unisono gli altri due.
- Ragazzi, non dovremmo metterci a litigare proprio adesso. E poi guardate: alla fine il Mietitore lo abbiamo trovato ugualmente. - la Guardia dai capelli castani e gli occhi grigio perla, infatti, aveva ragione: anche se ad un certo punto aveva preso la strada sbagliata, erano riusciti a trovarlo.
Prima che le Guardie riuscirono a fare qualcosa, qualcuno comparve dietro Shindou e lo colpì alla testa facendolo cadere a terra privo di sensi: si trattava di Ichinose, in quel momento accompagnato da Aki.
- Chi siete e perché lo avete fatto? - chiese loro Hakuryuu; si voltò verso Yamato e Tosamaru, ma loro gli fecero un cenno come per dire che non ne sapevano niente. Stesso discorso per i Comandanti delle Guardie, eccetto Tenma, e Tsurugi che li aveva già incontrati.
- è una storia lunga. Comunque è vero: che ci fate qui? - disse Kyousuke.
- I piani sono cambiati: la Signora della Vita ci ha informato che è necessaria la collaborazione di questo Demone per guarire il vostro amico. - li informò Aki.
Ichinose si caricò Shindou sulle spalle, e insieme alla Kino, teletrasportò sé stesso e le Guardie Angeliche nei sotterranei.
 
 
Nei sotterranei della torre… nel Giardino delle Rose…
 
I Neutrali e le Guardie si erano ritrovati lì, ma queste ultime erano stupite: che cosa era accaduto alla Divinità della Vita? Prima che potessero fare delle domande, Diana li anticipò:
- Ho avuto un piccolo incidente con i miei poteri. Niente di grave. - mentì la Dea, per poi rivolgersi a Kazuya:
- Vedo che l’hai portato. - disse Diana, notando Takuto ancora sopito a causa del colpo alla testa sulle spalle del Neutrale.
- Come hai intenzione di fare in modo che ci aiuti? - le chiese Aki.
- Per la prima volta non so che dirti: lasciamolo qui e usciamo da questa caverna. Possiamo solo vedere quale sarà la sua reazione quando si risveglierà. - rispose la Signora della Vita, per poi incamminarsi fuori dalla grotta che portava fuori dal Giardino delle Rose, seguita dalle Guardie e dai due Neutrali.
- Shindou… quella che hai combattuto era una piccola parte di ciò che restava dei miei poteri. Anche se quel gesto può aver accelerato la regressione, dovevo capire con chi avevo a che fare; i fiori intrisi del sangue di Kirino ti hanno protetto dai miei colpi, e c’è un motivo se è accaduto. Tuttavia, per avere la conferma di ciò che penso, dovrò aspettare il tuo risveglio: cerca di compiere la scelta migliore per te stesso e gli altri. -
Diana aveva ragione, perché in quel momento le sue ali erano tornate color argento.
 
 
Angolo di Emy
Giusto perché lo sappiate, la figura che ha combattuto con Shindou possedeva i poteri di Diana, e di conseguenza quelle che dovevano essere le sue hissatsu: nell’ordine in cui sono comparse, sono lo Scudo di Piume, l’Avvitamento Alato e il Volo del Corvo.
A parte questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, e come immagino molti avranno capito, nel prossimo capitolo ci sarà il momento della verità.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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