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Autore: postergirl84    19/12/2012    10 recensioni
La Push un posto come tanti ma che per qualcuno significa casa.
La Push un posto come tanti e forse l’unico per ritrovarsi.
La Push un posto come tanti e forse l’unico per ricominciare.
La Push un posto come tanti e forse quello giusto per innamorarsi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Embry Call, Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 2
Biscotto a colazione

Doccia calda che dura mezz’ora, camera da letto più piccola della mia cabina armadio, neanche un misero negozio di vestiti e, cosa peggiore, mi tocca dividere casa con uno pseudo modello di biancheria intima di Calvin Klein che ha il quoziente intellettivo di uno scimmione. Grazie mamma e papà, siete riusciti nella non facile impresa di farvi odiare ancora di più.
Sbuffo e estraggo dalla valigia il tablet. Sarà troppo sperare in una connessione Wi-Fi?  Dio, grazie! Serve solo la password. 
Bussano alla porta. Che vuole adesso quel cerebroleso?
Vado ad aprire pronta ad urlargli contro quando davanti a me, invece di una montagna umana, vedo una donna minuta che mi sorride gentile.
“Ciao, Rose. Io sono Tiffany.” Mi porge la mano ed io gliela stringo riluttante. Lei sorride ancora. “Posso entrare?”
Mi sposto di lato, sempre senza aprire bocca e lei entra nella stanza.
“So che non è proprio quello a cui sei abituata ma spero che in qualche modo riuscirai ad ambientarti.”
“Non conto di restarci molto.”
Lei mi sorride e si siede sul letto. “I tuoi vorrebbero che almeno finissi l’anno scolastico.”
“Quello che vorrebbero i miei non coincide quasi mai con quello che voglio io.”
“Assomigli tanto a tua madre, sai?”
Sbuffo e mi arrotolo una ciocca di capelli sul dito. Non mi piace tutta questa gentilezza. “No. Non è vero.”
Lei sembra non farsi scoraggiare dai miei modi decisamente poco educati, si alza dal letto e si avvicina alla porta.
“Immagino sarai stanca dal viaggio. Ti lascio riposare. Possiamo finire la nostra chiacchierata domani.”
“Potrei già essere tornata a casa domani.”
Apre la bocca per replicare ma proprio in quel momento Embry entra nella stanza.
“Ma’ sto uscendo.”
Tiffany si volta a guardare il figlio e sembra perdere un po’ della sicurezza con cui mi ha parlato prima. “Dove vai?” Chiede.
“Da Jake, ma non aspettarmi alzata.” Si avvicina per darle un bacio sulla guancia e poi mi guarda. “Principessa, divertiti stasera.”
Ma che fa, mi prende per il culo? Divertirmi qua dentro?
“Mettiti la giacca”, gli urla Tiffany quando ormai è già uscito dalla stanza. Torna a guardarmi e poi sorride.  “A domani, Rose.” 
Biascico qualcosa  e prima che chiuda la porta l’occhio mi cade sul tablet posato sul letto. “Mi servirebbe la Password per entrare in internet.”“Devi chiedere a Embry io non ne capisco niente.” 
Perfetto. Piuttosto muoio di noia qua dentro. Ma sono appena le nove di sera. Mi serve internet, ne ho bisogno per sopravvivere. Oh al diavolo!  Corro fuori e arrivo sul portico.
“Embry?”
Lui si volta e mi abbaglia con un sorriso. Torna indietro. “Che c’è, principessa, ti mancavo già?” Dice dandomi un buffetto sulla guancia.
“Prima di tutto non toccarmi mai più. E No, ma devi darmi la password per internet.”
“Devo? Non penso proprio. Te l’ho già detto chiedimele gentilmente le cose.”
Lo fulmino con gli occhi.
“Allora niente password, divertiti a fissare il soffitto.”
Dio, lo odio. “Per favore”, dico infine guardandomi le punte delle scarpe.
Lui scoppia a ridere e mi scompiglia i capelli. “Non è stato proprio come mi aspettavo ma stavolta mi accontento.”
“Quindi la password è?”
“Perché non lo scopri da sola?”
Sgrano gli occhi e batto un piede per terra. “Ma ti ho chiesto per favore.”
“Ed io ho cambiato idea. Notte, principessa.”
Inizia a correre e scompare veloce nel bosco che circonda la casa e tutta questa stupida riserva. Ma dove sta andando? E soprattutto che diamine me ne frega a me?

 

Le ho provate tutte da “Megan Fox” a “sono un idiota”, eppure quella password non l’ho trovata. Ero davvero convinta che “sono un idiota” funzionasse, o anche “scimpanzé senza cervello”, ma purtroppo non ha usato un insulto; c’è di buona però che ora io ho un vasto repertorio da propinargli. Alla fine ci ho rinunciato e sono andata a dormire alle dieci e mezza, non lo facevo da quando avevo dieci anni.
Adesso il risultato è che sono già sveglia e non so davvero che fare, potrei farmi una doccia e finirgli tutta l’acqua calda. D’altronde se lo merita. Decisamente se lo merita. Sì farò così.
Recupero l’occorrente per la doccia ed esco dalla stanza. Con la coda dell’occhio lo vedo dormire sul divano. Però, porca miseria, non mi sbagliavo a paragonarlo a un modello di Calvin Klein. È senza maglietta ed è decisamente… notevole. Decido che visto che sta dormendo posso soffermarmi a guardarlo ancora un altro po’, non mi dispiacerebbe per niente se quei pantaloncini scivolassero più in basso. Lui si rigira a pancia sotto ma il divano è troppo piccolo per la sua mole e cade a terrà con un forte tonfo. Scatta seduto e si passa una mano fra i capelli spaesato, corro via prima che mi veda e scoppio a ridere chiudendomi nel bagno mentre lo sento imprecare.
Finisco la doccia e sbuffo indispettita per le immagine non richieste di Embry nudo che la mia mente ha deciso di propinarmi. Mi piazzo davanti allo specchio e sospiro. Sono un vero disastro, meno di un giorno e guarda che capelli. Attacco alla presa la piastra, magari riesco ad assumere un aspetto umano e gli occupo il bagno ancora per una mezz’ora che decisamente non guasta.
Mi sto comportando da stronza lo so, ma è più forte di me. Voglio solo tornare a casa mia, voglio rivedere i miei amici, mia sorella, voglio tornare alla mia scuola, rivoglio la mia squadra, anche se senza Sharon è uno vero schifo.
Perfetto, sono un idiota. Non devo pensare a lei, non devo pensare a lei.
Stacco la piastra dalla presa così violentemente che quasi la rompo. Mi infilo una canotta e un paio di pantaloncini ed esco dal bagno.
La voce di Embry risuona per la casa, sta parlando con qualcuno che decisamente non sembra Tiffany.
Vorrei tornare in camera mia ma non tocco cibo da ieri a pranzo e sto morendo di fame. Mi stampo sul viso un’espressione scocciata ed entro in cucina. Embry è seduto al tavolo, con un piatto di pancake davanti e due tizi vicini. Smettono di parlare quando mi vedono entrare. Mi volto appena a guardarli prima di aprire il frigo.
“Buon giorno , principessa.” Tiro fuori il latte dal frigo. “Hai dormito bene ?” Chiede.
“No”, rispondo guardandomi intorno alla ricerca di una tazza.
“Le tazze sono nel ripiano là in alto.” Uno degli amici di Embry mi indica con il dito il mobile.
“Grazie”, rispondo aprendo lo sportello.
“Jake, ti ha ringraziato. Con me non l’hai fatto,” dice ironico Embry rivolgendosi all’amico.
“Questo perché io, a differenza tua, ci so fare con le donne.”
Oh andiamo, ho detto solo un grazie, mi sembra presto per darsi arie da latin lover.  Mi volto verso i tre ben decisa a mandarli al diavolo quando finalmente metto a fuoco il tizio che mi ha parlato. Porca miseria! Ma davvero la nuova campagna Calvin Klain dovrebbero svolgerla qua dentro. L’amico di Embry è…oddio mi gira la testa.
Capelli  e occhi neri, sorriso disarmante quanto quello di Embry e due spalle che… meglio tralasciare.
“Principessa, loro sono Jacob e Quil.”
Mi sorridono entrambi. “ Chiamami pure Jake”, mi dice il modello numero due.
Annuisco e mi siedo versando il latte in una tazza.
“Verrai a scuola alla riserva?” Chiede Quil.
Dio, la scuola. Grazie per averlo ricordato. “Sì, che bello.”
“A scuola siamo pochi vedrai ti ambienterai presto.”
Aspettate? Siamo? Questi tre vanno ancora a scuola? Andiamo non è possibile.
Spalanco la bocca incredula e li fisso. “ Ma quanti anni avete?”
Embry scoppia a ridere e poi mi guarda. “ Diciassette come te. Il che vuol dire che divideremo le lezioni non solo la casa. Sei contenta?”
Che mangiano a colazione i ragazzi Quillete? Pane e ormoni della crescita? Non possono davvero avere la mia età. Dai è uno scherzo.
“Come no, Embry, tutti i miei sogni si stanno realizzando,” rispondo alzandomi da tavolo e prendendo la tazza. Meglio che finisca di mangiare in camera mia prima che mi vada di traverso tutto.
Mi incammino per il corridoio e prima di chiudermi la porta alle spalle, sento ancora la voce di Embry.
“Non è un vero fiorellino, ragazzi?”
“Avrà anche un carattere di merda, Embry, ma non mi lamenterei troppo. Le hai visto il culo?”
“Mica sono cieco, se per quello pure le tette ma…”
Quel brutto porco schifoso. “Guarda che ti ho sentito, idiota. Se mi guardi ancora il culo ti prendo a calci.” Gli urlo chiudendo la porta.
 

Angolino autrice che ci riprova

 
Non ho idea di che cosa sia successo oggi pomeriggio ma il capitolo risultava postato a metà. Per cui mi scuso con chi fosse rimasto al quando… Non sono così sadica, non troncherei mai un capitolo così… questa è la versione corretta. Chiedo ancora perdono a chi ha letto solo a metà e a chi aveva lasciato la recensione.
Sono ancora in tempo per dire:

 
Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.
Come avrete capito questo capitolo è dedicato ad una persona speciale , nel suo giorno speciale. Buon compleanno aniasolary.
L’Embry vero purtroppo non ho potuto regalartelo (quello dei nostri sogni che da qualche parte, esiste , vive e ama) così dovrai accontentati di quello cartaceo.
Ti auguro di vivere fino in fondo questo anno, di sognare, ridere, piangere. Crescere e rimanere sempre te stessa.
Ti voglio bene tesoro (<3). 
Parlando della storia il banner è opera della nostra festeggiata.
Rose la state odiando a dovere? Beh non vi preoccupato se la trovate stronza, arrogante e viziata , diciamo che il mio e soprattutto suo intento è di apparire proprio così, almeno per ora.
Grazie per la splendida accoglienza che avete dato anche a questo mio nuovo lavoro.
Vi aspetto al prossimo capitolo
Con affetto

Noemi

   
 
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