Capitolo 2
Biscotto a colazione
Doccia calda che dura
mezz’ora, camera da letto più
piccola della mia cabina armadio, neanche un misero negozio di vestiti
e, cosa
peggiore, mi tocca dividere casa con uno pseudo modello di biancheria
intima di
Calvin Klein che ha il quoziente intellettivo di uno scimmione. Grazie mamma e papà, siete riusciti
nella
non facile impresa di farvi odiare ancora di più.
Sbuffo e estraggo dalla valigia il tablet. Sarà
troppo sperare in una connessione
Wi-Fi? Dio, grazie!
Serve solo la
password.
Bussano alla porta. Che vuole adesso quel cerebroleso?
Vado ad aprire pronta ad urlargli contro quando davanti a
me, invece di una montagna umana, vedo una donna minuta che mi sorride
gentile.
“Ciao, Rose. Io sono Tiffany.” Mi porge la mano ed
io
gliela stringo riluttante. Lei sorride ancora. “Posso
entrare?”
Mi sposto di lato, sempre senza aprire bocca e lei entra
nella stanza.
“So che non è proprio quello a cui sei abituata ma
spero
che in qualche modo riuscirai ad ambientarti.”
“Non conto di restarci molto.”
Lei mi sorride e si siede sul letto. “I tuoi vorrebbero
che almeno finissi l’anno scolastico.”
“Quello che vorrebbero i miei non coincide quasi mai con
quello che voglio io.”
“Assomigli tanto a tua madre, sai?”
Sbuffo e mi arrotolo una ciocca di capelli sul dito. Non
mi piace tutta questa gentilezza. “No. Non è
vero.”
Lei sembra non farsi scoraggiare dai miei modi
decisamente poco educati, si alza dal letto e si avvicina alla porta.
“Immagino sarai stanca dal viaggio. Ti lascio riposare.
Possiamo finire la nostra chiacchierata domani.”
“Potrei già essere tornata a casa
domani.”
Apre la bocca per replicare ma proprio in quel momento
Embry entra nella stanza.
“Ma’ sto uscendo.”
Tiffany si volta a guardare il figlio e sembra perdere un
po’ della sicurezza con cui mi ha parlato prima.
“Dove vai?” Chiede.
“Da Jake, ma non aspettarmi alzata.” Si avvicina
per
darle un bacio sulla guancia e poi mi guarda. “Principessa,
divertiti stasera.”
Ma che fa, mi
prende per il culo? Divertirmi qua dentro?
“Mettiti la giacca”, gli urla Tiffany quando ormai
è già
uscito dalla stanza. Torna a guardarmi e poi sorride. “A
domani, Rose.”
Perfetto. Piuttosto muoio di noia qua dentro. Ma sono
appena le nove di sera. Mi serve internet, ne ho bisogno per
sopravvivere. Oh al diavolo! Corro fuori e arrivo sul
portico.
“Embry?”
Lui si volta e mi abbaglia con un sorriso. Torna
indietro. “Che c’è, principessa, ti
mancavo già?” Dice dandomi un buffetto
sulla guancia.
“Prima di tutto non toccarmi mai più. E No, ma
devi darmi
la password per internet.”
“Devo? Non penso proprio. Te l’ho già
detto chiedimele
gentilmente le cose.”
Lo fulmino con gli occhi.
“Allora niente password, divertiti a fissare il
soffitto.”
Dio, lo odio.
“Per favore”, dico infine guardandomi le punte
delle scarpe.
Lui scoppia a ridere e mi scompiglia i capelli. “Non
è
stato proprio come mi aspettavo ma stavolta mi accontento.”
“Quindi la password è?”
“Perché non lo scopri da sola?”
Sgrano gli occhi e batto un piede per terra. “Ma ti ho
chiesto per favore.”
“Ed io ho cambiato idea. Notte, principessa.”
Inizia a correre e scompare veloce nel bosco che circonda
la casa e tutta questa stupida riserva. Ma dove sta andando? E
soprattutto che
diamine me ne frega a me?
Adesso il risultato è che sono già sveglia e non
so
davvero che fare, potrei farmi una doccia e finirgli tutta
l’acqua calda.
D’altronde se lo merita. Decisamente se lo merita.
Sì farò così.
Recupero l’occorrente per la doccia ed esco dalla stanza.
Con la coda dell’occhio lo vedo dormire sul divano.
Però, porca miseria, non mi
sbagliavo a paragonarlo a un modello di Calvin Klein. È
senza maglietta ed è
decisamente… notevole. Decido che visto che sta dormendo
posso soffermarmi a
guardarlo ancora un altro po’, non mi dispiacerebbe per
niente se quei
pantaloncini scivolassero più in basso. Lui si rigira a
pancia sotto ma il
divano è troppo piccolo per la sua mole e cade a
terrà con un forte tonfo.
Scatta seduto e si passa una mano fra i capelli spaesato, corro via
prima che
mi veda e scoppio a ridere chiudendomi nel bagno mentre lo sento
imprecare.
Finisco la doccia e sbuffo indispettita per le immagine
non richieste di Embry nudo che la mia mente ha deciso di propinarmi.
Mi piazzo
davanti allo specchio e sospiro. Sono un vero disastro, meno di un
giorno e
guarda che capelli. Attacco alla presa la piastra, magari riesco ad
assumere un
aspetto umano e gli occupo il bagno ancora per una mezz’ora
che decisamente non
guasta.
Mi sto comportando da stronza lo so, ma è più
forte di
me. Voglio solo tornare a casa mia, voglio rivedere i miei amici, mia
sorella,
voglio tornare alla mia scuola, rivoglio la mia squadra, anche se senza
Sharon
è uno vero schifo.
Perfetto, sono un
idiota. Non devo pensare a lei, non devo pensare a lei.
Stacco la piastra dalla presa così violentemente che
quasi la rompo. Mi infilo una canotta e un paio di pantaloncini ed esco
dal
bagno.
La voce di Embry risuona per la casa, sta parlando con
qualcuno che decisamente non sembra Tiffany.
Vorrei tornare in camera mia ma non tocco cibo da ieri a
pranzo e sto morendo di fame. Mi stampo sul viso
un’espressione scocciata ed
entro in cucina. Embry è seduto al tavolo, con un piatto di
pancake davanti e
due tizi vicini. Smettono di parlare quando mi vedono entrare. Mi volto
appena
a guardarli prima di aprire il frigo.
“Buon giorno , principessa.” Tiro fuori il latte
dal
frigo. “Hai dormito bene ?” Chiede.
“No”, rispondo guardandomi intorno alla ricerca di
una
tazza.
“Le tazze sono nel ripiano là in alto.”
Uno degli amici
di Embry mi indica con il dito il mobile.
“Grazie”, rispondo aprendo lo sportello.
“Jake, ti ha ringraziato. Con me non l’hai
fatto,” dice
ironico Embry rivolgendosi all’amico.
“Questo perché io, a differenza tua, ci so fare
con le
donne.”
Oh andiamo, ho
detto solo un grazie, mi sembra presto per darsi arie da latin lover. Mi volto verso i tre ben
decisa a mandarli al
diavolo quando finalmente metto a fuoco il tizio che mi ha parlato.
Porca
miseria! Ma davvero la nuova campagna Calvin Klain dovrebbero svolgerla
qua
dentro. L’amico di Embry è…oddio mi
gira la testa.
Capelli e occhi
neri, sorriso disarmante quanto quello di Embry e due spalle
che… meglio
tralasciare.
“Principessa, loro sono Jacob e Quil.”
Mi sorridono entrambi. “ Chiamami pure Jake”, mi
dice il
modello numero due.
Annuisco e mi siedo versando il latte in una tazza.
“Verrai a scuola alla riserva?” Chiede Quil.
Dio, la scuola.
Grazie per averlo ricordato. “Sì, che
bello.”
“A scuola siamo pochi vedrai ti ambienterai
presto.”
Aspettate? Siamo?
Questi tre vanno ancora a scuola? Andiamo non è possibile.
Spalanco la bocca incredula e li fisso. “ Ma quanti anni
avete?”
Embry scoppia a ridere e poi mi guarda. “ Diciassette
come te. Il che vuol dire che divideremo le lezioni non solo la casa.
Sei
contenta?”
Che mangiano a
colazione i ragazzi Quillete? Pane e ormoni della crescita? Non possono
davvero
avere la mia età. Dai è uno scherzo.
“Come no, Embry, tutti i miei sogni si stanno
realizzando,” rispondo alzandomi da tavolo e prendendo la
tazza. Meglio che
finisca di mangiare in camera mia prima che mi vada di traverso tutto.
Mi incammino per il corridoio e prima di chiudermi la
porta alle spalle, sento ancora la voce di Embry.
“Non è un vero fiorellino, ragazzi?”
“Avrà anche un carattere di merda, Embry, ma non
mi
lamenterei troppo. Le hai visto il culo?”
“Mica sono cieco, se per quello pure le tette
ma…”
Quel brutto porco schifoso. “Guarda che ti ho sentito,
idiota. Se mi guardi ancora il culo ti prendo a calci.” Gli
urlo chiudendo la
porta.
Angolino
autrice
che ci riprova
Non ho idea di che cosa sia successo oggi pomeriggio ma
il capitolo risultava postato a metà. Per cui mi scuso con
chi fosse rimasto al
quando… Non sono così sadica, non troncherei mai
un capitolo così… questa è la
versione corretta. Chiedo ancora perdono a chi ha letto solo a
metà e a chi
aveva lasciato la recensione.
Sono ancora in tempo per dire:
Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.
Come avrete capito questo capitolo è dedicato ad una
persona speciale , nel suo giorno speciale. Buon compleanno aniasolary.
L’Embry vero purtroppo non ho potuto regalartelo (quello
dei nostri sogni che da qualche parte, esiste , vive e ama)
così dovrai
accontentati di quello cartaceo.
Ti auguro di vivere fino in fondo questo anno, di
sognare, ridere, piangere. Crescere e rimanere sempre te stessa.
Ti voglio bene tesoro (<3).
Parlando della storia il banner è opera della nostra
festeggiata.
Rose la state odiando a dovere? Beh non vi preoccupato se
la trovate stronza, arrogante e viziata , diciamo che il mio e
soprattutto suo
intento è di apparire proprio così, almeno per
ora.
Grazie per la splendida accoglienza che avete dato anche
a questo mio nuovo lavoro.
Vi aspetto al prossimo capitolo
Con affetto
Noemi