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Autore: Braina    20/12/2012    4 recensioni
"Quella strana donna, all’altro capo del tavolo, non mostrava alcun segno di interesse per il famoso scrittore: se ne stava lì, lo sguardo posato sui suoi Tarocchi, mormorando qualcosa tra sé e sé."
Ecco cosa succede quando Allock dà retta al suo egocentrico cervello.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton, Sibilla Cooman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Gilderoy Allock camminava come una furia, diretto nei sotterranei.
Aveva passato una settimana in infermeria a farsi coccolare da Sibilla; non che ne avesse bisogno, ovviamente, ma dopo che Silente lo aveva liberato dal fastidioso incantesimo di Piton, Allock aveva pensato bene di mettere in atto le sue innate doti di attore, con gran disappunto di Madama Chips, che si era vista occupare un posto letto senza poter dire o fare niente.
Ora, finita la recita, era giunto il momento della resa dei conti.
Allock aprì la porta dell’aula di Pozioni, dimentico di ogni regola della buona educazione, e si fiondò nella stanza: una ventina di studenti lo osservarono mentre si avvicinava alla cattedra, e trattennero vistosamente il fiato quando schiaffeggiò con un guanto di raso bianco la guancia di Piton.
“En garde!” ululò, posando le mani sui fianchi e trafiggendo il collega con lo sguardo.
Per un lungo minuto, Severus rimase muto, mentre dei terrorizzati studenti del primo anno, dietro ai loro borbottanti calderoni, cercavano di decidere se scappare o meno.
“La lezione è finita” sibilò infine il professore, tenendo gli occhi chiusi; i ragazzi non se lo fecero ripetere due volte: afferrati i libri in fretta e furia, sparirono come dei Diricawl di fronte a un predatore.
Appena la porta dell’aula si fu chiusa dietro l’ultima tremante matricola, Piton si alzò con innaturale lentezza.
“Ti conviene levarti dai piedi, Gilderoy” mormorò, guardando fisso di fronte a sé:  levò la bacchetta con un gesto fluido, e il contenuto dei calderoni sparì.
“Il tuo è stato un colpo basso, Severus!” esclamò Allock, sventolando la mano, che stringeva ancora il guanto bianco, di fronte a sé. “Mi hai preso alla sprovvista, ero disarmato. Esigo un duello ad armi pari!”.
Sospirando, Piton si voltò, fissando Allock con uno sguardo che avrebbe fatto scappare chiunque, o almeno chiunque avesse abbastanza cervello per scorgere il vago istinto omicida che aleggiava in fondo alle pupille dell’uomo.
“Ascoltami bene, sottospecie di prestigiatore da quattro soldi” il volto giallognolo di Piton ormai era a pochi centimetri da quello di Allock. “Se vuoi essere rispedito a casa in una tabacchiera, non chiedo di meglio che accontentarti, ma fossi in te ci penserei due volte”.
Il cipiglio di Allock iniziò a traballare di fronte all’espressione truce del collega, e una goccia di sudore gli imperlò la fronte incipriata; sostenne il suo sguardo finché poté, poi si voltò di scatto facendo roteare il suo lungo mantello azzurro, perfettamente intonato ai suoi occhi, e mosse un paio di passi verso la porta.
“E’ chiaro che non hai letto i miei libri, Severus, altrimenti sapresti che non è una buona idea sfidare Gilderoy Allock!” con lo sguardo rivolto alla porta era molto più facile mantenere salda la voce.
“E’ chiaro che nessuno ti ha parlato della mia precedente occupazione, Gilderoy”.
Lo scrittore fece per controbattere, ma qualcosa nel tono di Piton lo fece desistere; uscì dall’aula in fretta e furia, in quella che sembrò in tutto e per tutto una fuga.
 
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Ancora dolorante per la botta ricevuta giorni prima, Gilderoy cercava di fare lo spavaldo con Sibilla, la quale oramai era tutta presa dal suo nuovo ruolo di amante; i due erano intenti a tubare in uno dei corridoi più trafficati del Castello.
Decisamente non era stata una buona idea usare la scusa del Club dei Duellanti per rifarsi su Piton senza subire ripercussioni, visto com’era andata a finire. In ogni caso, Sibilla sembrava non aver dato peso a quel riprovevole incidente, dal momento che continuava a pendere dalle sue labbra.
“Vedi cara, era ovvio ciò che avrebbe fatto, ma non potevo metterlo in imbarazzo davanti ai suoi studenti, dopotutto io sono l’ultimo arrivato, sarebbe stato un atto molto scortese” cantilenò Allock, reggendosi con la mano alla parete, in una posa degna della prima pagina del “Settimanale delle Streghe”.
Sibilla lo guardava adorante, appoggiata con la schiena alla stessa parete: gli occhi sgranati sembravano ancora più grandi dietro le spesse lenti dei suoi occhiali.
“L’importante è che tu stia bene Gil. Non capisco proprio perchè Severus ce l’abbia tanto con te”.
“Oh, Sibilla, la tua ingenuità è adorabile” Allock le accarezzò una guancia, e la donna ebbe un fremito. “Il nostro torvo collega è geloso di noi due, mia cara”.
“Severus geloso?” lo sguardo della Cooman si corrucciò leggermente. “Gil, io non credo, sai, io e lui non siamo mai andati molto d’accordo e..”
La cristallina risata di Allock interruppe la frase della donna. “Tu non conosci il tuo fascino, Silly”.
Una fiumara di studenti si riversò nel corridoio per il cambio dell’ora, e furono in molti quelli che diedero più di una rapida occhiata ai due piccioncini, correndo poi via per spettegolare con gli amici lungo il tragitto verso la loro aula.
La professoressa McGranitt uscì dalla sua aula insieme ai ragazzi, desiderosa di  approfittare dell’ora di pausa che le si prospettava per godersi una bella tazza di the; non fu molto soddisfatta della scena che le si parò innanzi. Emise un paio di colpi di tosse infastiditi, ma, benché i due innamorati si trovassero a non più di un paio di metri da lei, non diedero segno di averla notata.
Roteò gli occhi al cielo, si sistemò il cappello a punta sulla testa e cercò di assumere un’aria severa, il che non fu affatto difficile. “Buon pomeriggio Sibilla” disse, con un tono che non faceva presagire nulla di buono. La professoressa di Divinazione si voltò, gli occhi ancora sgranati come quelli di un gufo, ma non fece in tempo ad aprire bocca.
“Minerva! Qual buon vento?” rispose Allock, sfoderando il suo più bel sorriso e sbattendo le palpebre orlate di ciglia bionde come un cerbiatto in amore.
“E’ la mia aula” sibilò la McGranitt, indicando la porta poco distante da loro. “In tutta onestà, Gilderoy, io non credo sia opportuno farsi sorprendere dagli studenti in certe.. situazioni” l’ultima parola fu pronunciata con malcelato disgusto. “Noi siamo un modello per questi ragazzi e..”.
“Minerva, Minerva, Minerva” Allock scosse la testa con un sorrisetto accattivante: spostò la mano che lo reggeva al muro e la posò sulla spalla della McGranitt. “Quale migliore esempio possiamo dare agli studenti se non l’amore? Lasciati andare!”.
La professoressa sembrò congelarsi: gli occhi ridotti a due fessure, guardò prima la mano sulla sua spalla come fosse qualcosa di viscido e maleodorante, poi il collega.
“Bene.. se volete scusarmi allora, io vado” l’istinto di dirne quattro a quel damerino insolente era forte, ma Minerva dubitava servisse a qualcosa: si scostò dalla presa di Allock, per poi filare via con passo svelto.
Furibonda, borbottando imprecazioni molto poco adatte al suo ruolo, la professoressa andò letteralmente a sbattere contro Piton mentre scendeva le scale, diretta alla sala degli insegnanti.
“Oh, Severus, perdonami” mormorò, piegandosi per afferrare il cappello che nello scontro era sfuggito dalla sua sede, rovinando per terra; Piton, però, fu più veloce: con un gesto fluido si chinò e lo raccolse, per poi dargli qualche colpetto con l’altra mano come a voler spazzare via eventuali tracce di polvere.
“Qualcosa non va Minerva?” disse, con tono monocorde, porgendole il copricapo.
“Niente, niente, è solo.. Allock!” esclamò lei, afferrando il povero cappello e torcendolo in un improvviso scatto d’ira.
Gli occhi scuri di Piton si illuminarono di una luce maligna, mentre gli angoli della bocca si piegarono in un sorrisetto che non lasciava presagire nulla di buono.
“Verrà il suo momento, Minerva, verrà il suo momento”.




Buondì!
Insomma, Allock per ora è scampato alle maledizioni di Piton.. Chissà quanto durerà il tetro professore prima di impazzire XD
Certo non è una buona idea schiaffeggiare un ex Mangiamorte, no no u.u
Al solito, spero vi sia piaciuto, e se ci sono errori fatemelo notare ^^

Sinceramente non so quando arriverà il prossimo capitolo, perchè gli esami si avvicinano a grandi passi e io.. ehm.. dovrei studiare, ipoteticamente -.-" 

A presto!

  
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