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Autore: Funeral of Hearts    20/12/2012    4 recensioni
Spoiler. Fan fiction ambientata dopo la saga di Punk Hazard. Con l'andare avanti della storia, probabilmente cambierò anche il genere e il rating.
Le streghe esistono. La loro è una storia di tormenti e persecuzioni, vite vissute senza pace, sempre in fuga da chi si vuole impadronire del loro potere per sfruttarlo - oppure per schiacciarlo definitivamente. Su di loro grava una maledizione che le ha quasi portate all'estinzione. Quasi, perché ancora qualcuno resiste. E non smetterà finchè non avrà posto fine al maleficio. Perché soltanto in quel momento si potrà dedicare alla realizzazione del suo sogno, messo a lungo - troppo a lungo - da parte.
Ma da soli è difficile. Sarà l'incontro, fortuito, con una delle ciurme più ricercate dei mari, potenziate dall'alleanza di pirati altrettanto famosi, a squarciare con un fascio di speranza un cielo rimasto per troppo tempo oscuro.
Dal capitolo sei:
“Dicci chi sei.”
“Luotisade Lilith, la 'Strega Rivoluzionaria'.” la voce di Trafalgar Law risuonò su tutto il ponte.
“Law...” sussurrò la ragazza chiamata Lilith, smettendo di accarezzare Bepo e guardando dritto negli occhi il capitano degli Hearts, accennando un sorriso.
“Tervetuloa laivalle, Miss Lilith.”
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO TREDICI

 

 

SCONTRO

 

 

Go!
Are you ready?
Start the riot! Start the riot! Start the riot now!
Fight! War! Fire! Violence! Death! Police! TV!
Fuck you!
Start the riot! Start the riot! Start the riot now!
Atari Teenage Riot, Start the riot, 1995

 

 

“Ehi ragazzi, finalmente siete arrivati! Non vedevo niente con questo buio, meno male che avete la luce! Sono anche inciampato, ihihihih! Eh...?”
Tump!
“Idiota!”
Sdeng!
“Chi ti ha detto che potevi avviarti da solo?!?”
Pum!
“Ora sì che ci hai messo nei casini, stupido!”
La ciurma dei pirati di Cappello di Paglia cominciò a malmenare il giovane capitano, mentre gli alleati e la strega assistevano alla scena da poco lontano, scuotendo tristemente la testa.
“E adesso che si fa?” chiese Chopper una volta finita la razione di botte a Rufy, che giaceva a terra gonfio di lividi e bernoccoli.
“È impensabile tornare indietro. Abbiamo già percorso moltissima strada. Ormai dovremmo essere in prossimità dell'uscita.” rispose a braccia conserte Penguin.
“Già... Speriamo solo che non sia troppo vicina alla base della Marina...” proseguì il compagno.
“Allora andiamo avanti!” esclamò il giovane capitano rialzandosi improvvisamente in piedi. Il gruppo sospirò di sconforto e lo seguì.
Non ci misero molto ad arrivare all'uscita. Un'ultima rampa di scale li separava da quella che sembrava una grossa botola.
“Urgh...! Non si muove di un millimetro!” Usopp tentò invano di aprirla.
“Dovevamo aspettarcelo che le uscite non sarebbero state tutte praticabili.” affermò impassibile Robin, portandosi il palmo della mano sulla guancia.
Franky picchiettò alla porta con le nocche metalliche.
“Sembra che ci abbiano costruito sopra...”
“Dobbiamo agire con discrezione se non vogliamo attirare l'attenzione...” bisbigliò il cecchino.
“GOM GOM... BAZOOKA!” le braccia di Rufy distrussero quell'ultimo ostacolo.
“Ecco fatto! Possiamo andare!” il capitano si sfregò le mani soddisfatto.
“QUALE PARTE DI 'AGIRE CON DISCREZIONE' NON HAI CAPITO?!?” gli strillò Usopp mentre Sanji, Zoro e Franky lo pestavano, di nuovo.
Lilith nel frattempo era salita sul cumulo di macerie e si era affacciata. Scese poco dopo con un'espressione indecifrabile.
“Allora?” le chiese il capitano degli Hearts a braccia conserte.
“Beh, diciamo che poteva andare peggio...” Law inarcò un sopracciglio.
“Siamo sotto i depositi della base della Marina.”
“CHE COSAAAAA?!?”
“Per curiosità, perché poteva andare peggio?” domandò Shachi in un rantolo di disperazione.
“Perché, nonostante la confusione, non siamo ancora stati scoperti.” rispose seria la strega.
“Allora dobbiamo approfittare di questo vantaggio e andarcene da qui subito.” ordinò lo spadaccino, avviandosi per primo, trascinando Rufy per la collottola.
“Sei proprio sicura che siamo all'interno della base della Marina?” chiese titubante Chopper.
“A te cosa sembra?” domandò di rimando la strega. Si trovavano all'interno del deposito militare. Per terra erano poggiate molte casse di legno e sacchi recanti il logo della Marina. Armi e polvere da sparo. La luce della luna entrava da una piccola finestra posta in alto, illuminando a malapena la stanza. La strega dedusse che si trovavano appena sotto il livello di camminamento della strada.
“È un vero peccato non poter uscire tutti dalla finestra...” sospirò guardando soprattutto Bepo, Franky e Jean Bart.
“Beh, non disperiamoci. Potremmo trovare un accesso secondario, per uscire senza farci notare.” affermò Brook sistemandosi la giacca.
“Sta arrivando qualcuno!” esclamò Bepo in un soffio.
“Tutti dentro!” ordinò Zoro. I pirati si ripararono in fretta dentro il cratere creato da Rufy. Lo spadaccino però non fece in tempo, e il marine che spalancò la porta se lo trovò davanti.
“Ma che diavolo...”
Non fece in tempo a dire altro, perché il verde gli assestò un colpo che lo fece svenire.
“Ma sei impazzito?!?” gli sibilò Nami.
“Se lo avessi lasciato andare, avrebbe dato l'allarme. Mi sembra che abbiamo abbastanza problemi, per adesso.” La rossa non replicò, rendendosi conto che il compagno aveva ragione.
“Ehi Ben, allora, tutto bene là sotto?”
Un brivido di panico, più o meno intenso, percorse la schiena di tutti i pirati presenti.
“E... e... adesso?” Nami stava tremando.
“Vuoi vedere che è il tipo che è stato appena steso da Zoro?” domandò, piena di paura, la piccola renna, saltando in braccio alla navigatrice.
“Mi stai dando la colpa per questo?!” gli chiese duro lo spadaccino.
“Sì, tutto a posto! Credo di aver visto un topo! Appena lo caccio, torno!” gridò Usopp camuffando la voce.
“D'accordo! Ti aspetto di sopra, allora!”
Seguì un momento di silenzio che sembrò infinito, mentre il rumore degli stivali si allontanava. Poi il sospiro di sollievo all'unisono dei pirati.
“C'è mancato davvero poco, stavolta!”
“Già. Grazie, Usopp!”
“Adesso abbiamo davvero i minuti contanti. Non ci vorrà molto tempo prima che i soldati vengano a cercare il loro compagno. Dobbiamo andarcene subito.” sentenziò Lilith. I pirati annuirono.
Shachi e Penguin erano andati verso la porta. “Via libera!”
“Bene! Andiamo!” Rufy partì per primo, seguito dai compagni e dagli alleati.
Varcata la soglia, si fermò di scatto.
“Che succede ora?” domandò il cecchino impaurito.
“Questo odore... stanno cucinando la carne!” e cominciò a correre seguendo l'olfatto.
“Dopotutto ha resistito due giorni senza...” tentò di dare una spiegazione Franky.
“Adesso abbiamo ancora più fretta di quanto non ne avessimo prima. A breve Rufy combinerà un macello! Qualcuno lo segua! Gli altri vadano verso la nave! E uno di voi venga con me!” ordinò la navigatrice.
“Dove hai intenzione di andare?” le chiese Chopper.
“Che domande! A cercare la cassaforte!” esclamò la rossa mentre nei suoi occhi compariva il simbolo dei Berry.
“Sei sempre la solita!” le gridarono la renna e il cecchino.
“Nami-san, sarei molto onorato se potessi venire con...”
“Bene, andiamo!”
“Yohohohoh!”
“Brook! Bastardo, dove pensi di andare con la mia Nami-swan?!? Te la farò pagare!”gli sbraitò inutilmente il cuoco.
“Io e Usopp torniamo alla Sunny, così ci prepariamo a salpare.” asserì Franky.
“Andremo verso la nave anche noi.” ordinò Law ai suoi uomini. Si voltò a guardare Lilith.
“Vengo anch'io. Avrete bisogno di me per sciogliere l'incantesimo.”
“D'accordo. Allora noi cercheremo Rufy!” disse la renna assumendo la sua forma umana.
“Andiamo!”
I due gruppi si divisero. E naturalmente Zoro sbagliò strada.

 

“Sorella, quella è un'arma troppo antica! Se me lo avessi chiesto, te ne avrei costruita una molto più super!”
“Gia! Ma quando l'hai presa?” solo in quel momento il cecchino e il cyborg avevano notato che Lilith aveva con sé un arco e una faretra con alcune frecce.
“L'ho presa nel deposito, poco prima che il vostro capitano scappasse verso la cucina.” rispose la strega guardando dritto davanti a sé. Era concentrata. Era un gruppo piuttosto numeroso per una fuga da un luogo come quello. Cappello di Paglia era indubbiamente un idiota, ma averli cacciati in quel guaio – per quanto assurdo potesse sembrare – la stimolava. Scappare non sarebbe stato facile, ma non impossibile. Quel ragazzino stava involontariamente testando le sue capacità. Le venne da sorridere fra sé e sé.
Shachi e Penguin guidavano il gruppo. Non avevano ancora incontrato nessuno, ma erano comunque tesi. Aprirono una porta, trovando una stanza a malapena illuminata dalla luce esterna.
“Siamo finiti in un ufficio.”
“C'è una porta che dà sull'esterno!” esclamò Penguin avviandosi per aprirla.
“Aspetta. Potrebbe scattare l'allarme.” lo fermò Jean Bart.
“E allora cosa facciamo?” bisbigliò guardando il suo capitano. Sperava vivamente che Law usasse il suo potere. Ma lo Shichibukai in quel momento non lo stava degnando di uno sguardo. Osservava invece Lilith, intenta a sua volta a leggere alcuni documenti sparsi sulla scrivania.
“Trovato niente?” le domandò mettendosi di fronte a lei.
“Solleciti per i ritardi nelle consegne dei materiali da costruzione.” rispose senza staccare gli occhi da quei fogli. “Questi potrebbero interessarti.” si rivolse a Franky porgendogli alcuni rotoli.
“Disegni della struttura della base militare... super!” dette un'occhiata veloce, poi aprì un vano nel suo addome e ve li ripose con cura.
Lilith stava continuando a rovistare. Era certa che non avrebbe trovato documenti di vitale importanza – che erano certamente custoditi in stanze più sicure di quella – ma sperava lo stesso di trovare qualcosa di interessante. Aveva già preso il quotidiano – utile, soprattutto dopo due intere giornate passate senza avere contatti col mondo esterno; ma per il resto erano tutte missive di poca importanza. L'occhio le cadde su una busta aperta, l'unica con un sigillo di ceralacca, spezzato. Corrugò la fronte mentre sfilava la lettera dalla busta. Impallidì a leggerla.
Miss Lilith, si sente bene?” accorse subito Bepo al suo fianco.
“Cos'è?” chiese Law. Jean Bart notò che il tono del suo capitano si era fatto più grave.
Lilith alzò lo sguardo verso di lui e gli porse la lettera, senza dire una parola.
 

Addì, mercoledì...

In risposta alla vostra missiva N. … del... vi informo che la conquista dell'isola di Syvään Valoon, nonostante le difficoltà riscontrate, procede bene. Purtroppo la testardaggine degli abitanti rallenta l'operazione, ma confido che nel giro di poco tempo anche l'Isola delle Streghe, terra natale del Pirata Gentiluomo, capitolerà.
In quanto alla vostra richiesta di mandare un contingente per accelerare la conquista... la risposta è no, dannazione! Quante volte devo ripetervi che i vostri semplici marinai non sono in grado di affrontare le creature che vivono in questo posto?!? La situazione è sotto controllo, quindi non ho bisogno dei vostri soldatini a mettermi i bastoni tra le ruote. Spero di essere stato chiaro una volta per tutte.
Ripeto ancora una volta la raccomandazione delle mie precedenti lettere: in caso di avvistamento di Luotisade Lilith, la Strega Rivoluzionaria, lasciate pure che cerchi una nave per salpare. Sicuramente in questi giorni arriverà alla vostra bella isola, dato che da Priah è il punto più vicino per raggiungere Syvään Valoon. Lasciate che si goda i suoi ultimi giorni di vita. Penserò personalmente a catturarla e consegnare il cadavere al Grand Ammiraglio Akainu.
Passando ad altro, noto che le mie richieste sono state nuovamente disattese. Dove sono finite le sete e le gemme preziose per i miei bastoni da passeggio che vi avevo richiesto?!? Non vi ho dato un Log Pose già magnetizzato per niente! Anziché pensare di mandarmi dei pivelli in divisa, spedite immediatamente quello che ho ordinato! E già che ci siete, mandatemi anche una cassa di datteri, che in questo posto non si trovano.

Vostro devotissimo,

Bafometto
 

Anche il volto di Law si era fatto scuro. Piegò la lettera e la ripose in una tasca interna del cappotto. Guardò Lilith: pallida, col volto contratto e le mani strette a pugno.
“Andiamo” disse attivando il suo potere.

 

“Nami-san, potrebbe farmi vedere le sue mu...”
“Fa' silenzio Brook, e torna alla porta a fare il palo!”
Naturalmente di fronte alla stanza della cassaforte c'erano dei marines di guardia. Naturalmente la cartografa li aveva fulminati col suo Clima-Tact. In quel momento soltanto una combinazione la separava dall'oro della Marina Militare di Beroea.
Come gli era stato ordinato, Brook si diresse un po' a malincuore verso la porta, quando questa fu improvvisamente spalancata. Lo scheletro gridò, mentre la navigatrice metteva mano al suo bastone.
“Zoro?!?” esclamarono stupiti i due.
“Eh? E voi che ci fate qui?”
“Cosa ci fai TU qui!” gli gridò esasperata Nami.
“Stavo cercando Rufy con gli altri... credo che si siano persi.”
“Sei tu quello che si è perso, idiota!” la rossa mostrò denti da squalo.
“Zoro-san, è troppo divertente! Yohohohoh!”
“Beh, da una parte, meglio così.” scostò un ciuffo di capelli dalla fronte. “Avrò delle braccia in più per trasportare il mio oro sulla nave.”
“Cosa?!?” replicò lo spadaccino, visibilmente contrario.
“Se lo farai senza protestare, diminuirò il tuo debito del 5%.”
“Aguzzina!...” digrignò a denti stretti.

 

Nella mensa, due marines osservavano il loro vassoio.
“A giudicare dall'odore, sembrerebbe buono.”
“Bah, a me sembra uguale a ieri!” Il primo che aveva parlato tornò a annusare la pietanza, mentre il secondo continuava a parlare.
“Se fosse veramente buono come dici tu, perché ne è avanzato così tanto, eh?”
“Hai sentito?” ribatté il primo guardando verso la porta.
“Non cercare di cambiare discorso, non fun...”
“FINALMENTE SI MANGIAAAA!!!!”
Un ragazzo in infradito e con un cappello di paglia gettato sulle spalle aveva sfondato la porta, che colpì il marine che stava parlando. Nel frattempo il ragazzo era atterrato sul tavolo e si dirigeva a corsa verso il cuoco, calpestando tutte le stoviglie.
Il cuoco – un omone grosso con un paio di baffoni castani – stava per nascondersi sotto al tavolo, temendo anch'egli di essere travolto dalla furia del ragazzino. Con sua grande sorpresa invece il giovane inchiodò di botto e, guardandolo negli occhi, disse semplicemente:
“Della carne, per favore.”
“EEEEEEHHH?!?” tutti i presenti avevano gli occhi fuori dalle orbite.
“Sei una nuova recluta, ragazzino?” chiese il cuoco porgendogli un cosciotto fumante. Il giovane non rispose, trangugiò il cosciotto in un solo boccone e rimise l'osso, lucidato, sul piatto.
“Ancora, per favore.”
“COOOOOSAAA?!? di nuovo i marinai avevano gli occhi fuori dalla testa.
Il povero cuoco provò a dargli un pollo intero; che fece la stesa fine del cosciotto.
“Però, ne hai di fame, ragazzino!”
I marines avevano cominciato a commentare:
“Tu lo hai mai visto agli addestramenti?”
“No, mai.”
“Magari è arrivato solo oggi...”
“Stupido, oggi non è approdata nessuna nave, quindi non può essere arrivata nessuna nuova recluta!”
“Però non ha la divisa...”
“Già, sarà in incognito...”
“A me ricorda qualcuno...”
“Sei sicuro?”
“Beh, anche a me sembra di averlo già visto...”
“In effetti ha un volto familiare...”
“Aspettate un attimo!” un marinaio aveva tirato fuori un grosso pacco di fogli e lo stava sfogliando. Taglie di ricercati, soprattutto pirati. Quando trovò l'avviso che lo interessava, sbiancò.
“Quello... quello è...!”
“RUFYYYY!” un giovane biondo, entrato senza che nessuno se ne accorgesse, aveva piantato un poderoso calcio nel cranio del ragazzo dal cappello di paglia, facendogli schiantare la faccia sul piatto (vuoto).
“Quante volte ti ho detto che non devi calpestare il cibo, razza di testone di gomma!” il biondo, mani in tasca e piede che non si staccava dalla testa del ragazzino, gli sbraitò contro; ma questo continuava imperterrito a mangiare – si serviva da solo, dato che il cuoco, all'apparizione del giovane elegante, era caduto a terra tremando.
“Ehi Sanji, ne vuoi un po'? Questo manzo è buonissimo!”
“Non si parla con la bocca piena!” e gli tirò un altro calcio, facendolo voltare.
“Ragazzi, ci siete anche voi! Venite, qui il cibo è davvero delizioso!”
Sulla soglia erano comparsi una giovane donna e un buffo animaletto dal naso blu. La prima sembrava divertita, il secondo, al contrario, appariva terrorizzato.
“Questa è la ciurma di Cappello di Paglia!” gridò il marine sventolando le taglie. “La 'Bambina Demoniaca' Nico Robin, 'Gamba Nera' Sanji e 'l'Amante dello Zucchero Filato' Tony Tony Chopper!”
“Hanno tutti delle taglie alte... tranne il procione!” affermò un altro marinaio guardando gli avvisi.
“E quello è il capitano, 'Cappello di Paglia' Monkey D. Rufy, nipote di Garp l'Eroe e figlio di Dragon il Rivoluzionario!”
A quell'esclamazione, i marines avevano già le armi sfoderate, cuoco compreso.
“Catturiamoli!”

 

Il gruppo di Law era sul molo dove era ormeggiata la Sunny.
“E ora che facciamo?” bisbigliò Usopp guardando verso i marines in guardia all'imbarcazione.
“Proseguiamo col piano, come era stato stabilito.” ordinò lo Shichibukai.
“Vuole davvero gettarsi in acqua, capitano?” chiese timoroso Shachi.
“La trasporterò io a bordo della nave, capitano.” affermò deciso Jean Bart.
“Bene, andiamo.”
Raggiunsero senza problemi un pontile poco distante dal brigantino e fuori dalla vista dei marinai, e si calarono lentamente in acqua. Law sentì subito le forze venirgli meno, ma venne immediatamente sorretto da Jean Bart.
Nuotarono un poco – Usopp, per un attimo, temette che Franky sarebbe andato a fondo, ma il cyborg doveva aver pensato anche a quell'eventualità; ed il materiale con cui si era costruito gli impediva di affondare. Arrivati vicini alla nave, tutti si voltarono verso la strega.
Lilith giunse le mani e mormorò quella che sembrava una preghiera, nella sua lingua dalle erre arrotondate. Poi si interruppe e allargò le braccia.
In quel preciso istante, i pirati avvertirono come una leggerissima brezza che si allontanava dalla Sunny, nonostante all'apparenza non fosse cambiato nulla.
Finita quella sensazione, Lilith soffocò un gemito di dolore e annaspò; Bepo, dietro di lei, la soccorse subito, anticipando un irritato Penguin.
Riprendendo fiato, la bruna annunciò:
“Possiamo salire.”
I primi furono Franky e Usopp, seguiti a ruota dagli Hearts.
“Cominciamo i preparativi. Il più silenziosamente possibile!” comandò il cyborg.
Mentre tutti si avviavano, Law fermò Lilith.
“Devi farti curare, se vuoi essere utile.” la strega annuì.
Per il capitano degli Hearts, quell'operazione era ormai diventata un gioco da ragazzi. La eseguì in pochi secondi, rimanendo sul ponte.
“Immagino che quando lancerai l'incantesimo al Log Pose, dovrò operarti di nuovo.” disse quasi indifferente, giocherellando con le pietre.
“Immagino di sì.”
“Spero di arrivare a Syvään Valoon il prima possibile e sistemare una volta per tutte questa faccenda. Questa operazione non mi stimola più, mi sto annoiando.”
Lilith preferì non rispondergli, ma non poté evitare di fulminarlo con i suoi occhi felini.

 

“Molto bene, avete preso tutto?”
“Un momento, tu non ci aiuti?”
“E come potrei, quei sacchi sono troppo pesanti per me!”
Le schiene di Zoro e Brook erano piegate sotto il peso di enormi sacchi di juta, pieni soprattutto di denaro. Sembravano formiche schiacciate dal peso di una montagna.
“A proposito, Nami-san, è da un po' che sento degli strani rumori provenire dalla base...”
“Sì, li ho sentiti anch'io. Probabilmente gli altri stanno combattendo.”
“Dovremmo raggiungerli. È da un po' che non mi diverto...” sorrise lo spadaccino leccandosi le labbra.
“Assolutamente no. Anzi, dobbiamo approfittare di questo momento e tornare alla nave. Con questa confusione, i marines saranno concentrati su Rufy, e non penseranno certo ad altro!”
“Anch'io la penso come Zoro-san. Dovremmo aiutare gli altri...”
“I ragazzi se la caveranno benissimo. Pensate a proteggere il mio tesoro!” negli occhi della rossa, comparve, per l'ennesima volta, il simbolo dei Berry.
“Il vero motivo è questo...!” bofonchiò Zoro a denti stretti.
“Avanti, marsch!”
Uscirono dalla stanza, scavalcando i marines a terra ancora fumanti. Per il corridoio non si vedeva nessuno, ma Nami utilizzò ugualmente il Mirage Tempo attorno a se stessa e ai suoi compagni, in modo da renderli invisibili. Con l'ordine di starle vicino, i tre si avviarono verso la Sunny.
Arrivati sul molo, la cartografa si rese conto di non poter eseguire il piano di Lilith: oltre al fatto che Zoro avrebbe dovuto trasportare Brook in acqua, gli si sarebbero accollati anche i sacchi dello scheletro.
“Che fare...?” mormorò mordendosi le labbra.
“Ci penso io.” lo spadaccino aveva posato i sacchi ed estratto le tre spade.
“No, Zoro, asp...” niente da fare, il verde uscì correndo fuori dalla nube a testa bassa.
Quello che i marines videro (o parve loro di vedere) fu un fulmine verde che passava tra loro. Un attimo dopo erano a terra, privi di sensi.
“Ecco fatto!”
“Complimenti Zoro, yohoho!”
“Ehi, ragazzi!” la voce di Usopp, che li aveva visti, li invitò a salire. A bordo, spiegò loro la situazione:
“Abbiamo quasi ultimato i preparativi per salpare. Manca da sapere in che direzione andare, poi dobbiamo solo aspettare gli altri. Li avete visti?”
“No, ma credo che Rufy-san si stia divertendo molto, yohohoh!” il cecchino sollevò un sopracciglio.
“Abbiamo sentito dei rumori un po' strani, credo che il nostro capitano abbia scatenato una rissa.” sospirò la navigatrice.
“Vado da Lilith per l'incantesimo.” aggiunse.
La trovò a prua a guardare l'orizzonte, con un'espressione seria sul volto. Sentendo dei passi, la strega si voltò.
“Ci siamo tutti?”
“No, Rufy e gli altri sono ancora indietro.”
“Non mi è stato permesso di fare niente, a bordo. Mi sento quasi un peso...”
“Non devi dire certe cose! Non lo sei affatto!” e le rivolse un sorriso sincero, come quelli che Bellemer rivolgeva sempre a lei e a Nojiko.
“Beh, almeno posso sistemare il Log Pose.” Nami glielo porse.
Lilith lo prese sul palmo sinistro, mentre teneva quello destro appena sopra l'ago in continuo movimento.
 

Vois sur ces canaux
Dormir ces vaisseaux
Dont l'humeur est vagabonde;
C'est pour assouvir
Ton moindre désir
Qu'ils viennent du bout du monde.
 

Quello che Nami vide fu l'ago rallentare, fino a fermarsi completamente quando Lilith tacque. La strega le restituì il Log Pose, poi si portò la mano sul fianco sinistro, mentre le sfuggiva un gemito.
“Devo andare da Law, adesso.”
“Ti accompagno.” le disse sostenendola.

 

“Non... non abbiamo esagerato un po'?” chiese Chopper un po' atterrito guardando lo spettacolo che aveva davanti a sé.
La stanza non sembrava più una mensa: i mobili erano stati distrutti, e qua e là sorgevano mucchi di marines ammassati; mentre altri, ancora in piedi, imbracciavano le armi. Dalla parte opposta, stavano invece i quattro pirati, incolumi: Chopper, nella sua forma animalesca, Sanji, con la gamba alzata, Robin, a braccia incrociate, e Rufy, che stava divorando l'ultimo cosciotto sopravvissuto.
“Dannazione, li abbiamo sottovalutati...”
“Già. Sono forti...”
“E hanno anche il potere dei Frutti...”
“Non arrendiamoci! Dobbiamo catturarli!”
Un grido di incoraggiamento spronò i marinai ad attaccare. Rufy ingoiò l'ultimo pezzo di carne.
“Bene, possiamo andarcene!”
“Agli ordini, capitano!” rise Robin.
Kung Fu Point!”
Frit Assorti!”
Cient Fleur Genziana!”
Gear Second!”
Pochi attimi, e i marines erano a terra. Si udì il rumore di una sirena.
“Maledizione, hanno chiamato i rinforzi!” esclamò Sanji. I pirati si scambiarono un cenno di assenso e si avviarono correndo. In un angolo, Rufy notò il cuoco, svenuto e con l'impronta di una suola stampata in viso. Poco prima l'uomo aveva provato ad attaccare Cappello di Paglia con degli ossi avanzati, scatenando l'ira di Sanji.
“Il cibo non va sprecato così!” e gli aveva piantato in faccia un calcio che lo aveva fatto volare dall'altra parte della stanza.
“Grazie per l'ottimo cibo!” il giovane capitano si inchinò davanti al cuoco privo di sensi e raggiunse i suoi compagni; che si stavano facendo largo tra i marines.
“Continuano ad arrivare a frotte!” gridò la renna.
“Merda! Andarcene inseguiti da qualcuno sta diventando un'abitudine!”
“Ihihihih! Ma così è più divertente!”
“È colpa tua se siamo finiti in questa situazione!” gli sbraitarono Chopper e Sanji facendo denti da squalo.
Riuscirono ad uscire dalla base.
“E ora da che parte andiamo?” chiese il cuoco nervoso.
“Di qua! Riesco a sentire il loro odore!”
“Dov'è lo spadaccino?” domandò atona Robin. In effetti era da un po' che non si vedeva.
“Tsk! Sicuramente il marimo si è perso di nuovo!”
“Aah, non preoccupatevi per lui! Zoro è in gamba, se la caverà!” Rufy mostrò un sorriso a trentadue denti.
“Sento il suo odore! Sembra che si sia diretto verso la nave!”
“E come diavolo avrebbe fatto a trovare la strada?!? Meno male che sono rimasto io a proteggere Robin-chwan! Anzi, se sei stanca, posso pure portarti in braccio!”
“Non importa, grazie.”
Continuarono a correre, fermandosi di tanto in tanto per scontrarsi contro i marines. Ce n'erano davvero molti, nonostante la base fosse ancora in costruzione.
“Sono loro! Stanno arrivando!” annunciò Usopp ai pirati a bordo della Sunny.
“Preparatevi a salpare!” ordinò Nami.
“Sembra che non siano soli...” aggiunse il cecchino.
“Coosaaa?!?” esclamò la cartografa appoggiandosi al parapetto.
Sul molo, infatti, i quattro si preparavano a fronteggiare un nutrito gruppo di marinai.
“Chopper.” Il cuoco si rivolse al dottore accendendosi una sigaretta. “Tu e Robin-chwan salite a bordo. Qui ci pensiamo io e Rufy.”
“Sei sicuro, Sanji?”
Per risposta, il biondo tirò semplicemente una boccata di fumo.
La renna e l'archeologa si scambiarono un cenno d'assenso e corsero verso la nave.
“Non lasciateli fuggire!” gridò un marine armato di sciabola, lanciandosi all'inseguimento. Fu bloccato e rispedito indietro da un calcio e da un pugno.
“Di qui non si passa.” dissero i due pirati all'unisono.

 

“State bene?” si informò il cecchino. La renna annuì.
“Siamo pronti a partire?” domandò Robin.
“Purtroppo no. Franky sta ancora caricando la cola per il Coup de Burst.”
“Forse non ce ne sarà bisogno! I nostri stanno avendo la meglio! I marines battono in ritirata, yohohoh!”
Sul campo di battaglia, infatti, molti soldati si stavano allontanando velocemente.
“Temo che non sia così. Credo piuttosto che stiano preparando qualcosa...” Lilith si portò una mano davanti alla bocca con fare pensieroso.
“Rufy! Sanji! Salite a bordo! Partiamo!”
“Ma Nami, Franky non è ancora pronto...” provò a replicare Usopp.
“Lo so! Ma intanto è meglio cominciare ad allontanarsi!” anche lei non era convinta che i marines si fossero arresi. Stavano fuggendo in modo troppo 'ordinato' per i suoi gusti. Era meglio allungare le distanze.
Le vele furono spiegate e la Sunny cominciò a muoversi.
“Rufy! Andiamo!” ormai davanti a loro c'erano ben pochi soldati capaci di muoversi. Ne atterrarono ancora, mentre il brigantino lasciava il molo.
“Ehi! Ma cosa...” un braccio di gomma aveva avvolto la vita del cuoco.
“Ok, Sanji, si parteeee!” Rufy allungò l'altro braccio fino ad agganciare il corrimano della nave.
Gli incubi di Sanji – escluso il soggiorno biennale sull'Isola di Kamabakka – si avverarono. Il braccio cominciò a ritirarsi, e i due acquistarono velocità. Molta velocità. In prossimità della Sunny, il biondo si rese conto che Rufy aveva sbagliato a fare i calcoli – se mai li avesse fatti. Si schiantarono di testa contro il legno della nave. Una piccola capriola li fece atterrare sul ponte: il capitano che rideva e il cuoco privo di sensi.
“Sanji!” strillò Chopper pronto a prestare soccorso.
“Ahahahahah! Mi sono divertito molto! E il cibo era squisito!”
I Mugiwara avrebbero voluto tirare un sospiro di sollievo, o picchiare Rufy per tutti i guai in cui li aveva cacciati, ma udirono un fischio e un'esplosione vicino a loro.
La Marina, avanzando con i suoi vascelli da ovest, stava contrattaccando a colpi di cannone.
“Come temevo!” borbottò Lilith tra i denti.
Zoro e Rufy si lanciarono a poppa per difendere la Sunny, seguiti da Chopper, che aveva lasciato Sanji alle cure di Robin.
Guard Point!”
Santoryu!”
Fuusen!”
“Franky!” urlò Usopp “Non sei ancora pronto?”
“Ancora no!” digrignò il cyborg.
“Il vento ha smesso di soffiare!” gridò la navigatrice.
La situazione si stava facendo davvero difficile. Lilith, stanca di stare con le mani in mano, si stava per lanciare a poppa, ma si sentì fermare da una presa che conosceva bene.
“Sono forti, sanno cavarsela. La Marina non sa che sei a bordo di questa nave, e non è necessario che lo sappia.”
Una palla di cannone fischiò loro vicino. La strega scostò la mano che la teneva ferma e fronteggiò quegli occhi grigi.
“Tu non partecipi alla battaglia perché hai una posizione nel Governo da difendere, ma io no!” e corse in aiuto di Cappello di Paglia.
“Lilith! Che ci fai qui?!?” chiese sorpreso Chopper.
“Continuate a difendere! Io creerò un diversivo!”
Stese il braccio destro davanti a sé, col palmo rivolto verso l'alto, mentre con la mano sinistra si afferrava il polso. Si concentrò e strinse i denti.
Nami notò uno strano movimento delle acque.
“Questo rifrullo delle onde... non è normale...!” si voltò verso la strega. Che fosse lei a...
Law capì immediatamente cosa stava succedendo. Ordinò ai suoi uomini di cercare un appiglio.
“Quella stupida...!” e corse anche lui verso poppa.
“Quando ve lo dico, spostatevi!” gridò Lilith ai tre pirati.
“Quando ci dobbiamo spostare?” urlò a sua volta Chopper.
“Adesso!” e sollevò di colpo il braccio.
Si alzò contemporaneamente anche un imponente muro d'acqua, che li nascondeva dalla visuale dei vascelli militari. Mugiwara e Hearts erano esterrefatti e affascinati.
“È il potere di miss Lilith...?” una domanda, quella di Shachi, che sembrava più un'affermazione.
“Già...” rispose il compagno, che non riusciva a staccare gli occhi da quell'alta parete acquatica.
Lilith stese di nuovo il braccio, questa volta più lentamente, e il muro d'acqua si spostò, diventando un'onda enorme, che andò a travolgere le navi della Marina.
“Tenetevi forte! Si parte!” annunciò Franky.
La nave si sollevò in volo grazie al Coup de Burst, mentre lo tsunami inghiottiva i vascelli.

 

Ricaddero in acqua poco dopo; Beroea era solo un puntino sfocato in lontananza.
“Ehi, quello era un incantesimo, vero? Era davvero fantastico!” esclamò Rufy, con gli occhi diventati stelle luminose. La strega, rivolta ancora a poppa, non rispose.
Miss Lilith...” Bepo si avvicinò preoccupato.
La bruna si voltò. Era pallida, e il vento creato dal Coup de Burst le aveva lasciato scoperti gli occhi, che erano sbarrati. Un rivolo di sangue le uscì dall'angolo della bocca.
Miss Lilith!” gridò l'orso vedendo la ragazza accasciarsi. Fu ripresa al volo da Law, comparso dal nulla grazie ai suoi poteri.
Doctor Chopper! Prepari la sala operatoria! Subito!” la renna si era già precipitata. Il chirurgo, intanto, l'aveva presa in braccio.
“Adesso non avrà di che annoiarsi, docteur Trafalgar...” gli sussurrò, prima di svenirgli tra le braccia.

 

 

 

 

* * * * * 

 

 

 

 

NdA: per il mostruoso ritardo che ho fatto stavolta, ho deciso di regalarvi (dato anche che siamo quasi a Natale) un capitolo un po' più lungo del solito – anche se non si vede, sono poco più di nove pagine. Spero che lo apprezziate, e che mi facciate notare errori e imprecisioni, perché non ne sono molto soddisfatta... Non mi sembra il caso di analizzarlo punto per punto (anche perché non ne ho voglia), ma per ogni dubbio sono qua.
L'incipit ricade su una vecchia canzone dal testo profondo (prego, notate l'ironia). Anche qui, come al solito, consiglio di ascoltarla.
L'incantesimo che pronuncia Lilith è invece una strofa di una poesia di Baudelaire (che molte di voi lo amano come lo amo io). Si tratta di L'Invitation au Voyage, contenuta, naturalmente, in Les Fleurs du Mal. Se avete bisogno della traduzione, sarò lieta di fornirvela.
Ai lettori, silenziosi e chiaccheroni (nel senso buono del termine!): grazie! Ora siete davvero in tanti a seguire questa storia! Mi fa davvero tanto tanto piacere!

Vostra fedelissima

Funeral of Hearts, o più semplicemente

FoH

  
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