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Autore: hellosunshjne    20/12/2012    3 recensioni
Honey un nome completamente contradditorio per la persona che lo portava.
Honey si era posta degli obiettivi.
Honey aveva incentrato la sua vita in quella della sua creatura.
Honey non sapeva cosa volesse dire la parola amare, o meglio aveva preferito rimuoverlo.
Honey non era più Honey dopo aver incrociato i suoi occhi con quelli della persona che gli avrebbe stravolto la vita, senza chiederle il permesso.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Non ero psicologicamente pronta per iniziare un altro giorno. Quella notte avevo fatto un incubo e non ero riuscita a prendere sonno dopo il risveglio.
Sentii il materasso abbassarsi verso sinistra e così mi girai ritrovandomi la cosa più bella che potesse capitarmi nella vita.
«Buongiorno mamma» disse la mia Beck catapultandosi tra le mie braccia.
Le diedi un bacio tra i capelli. «Buongiorno amore, che ore sono?»
«La nonna ha detto: vai a svegliare tua madre che sono le 12 in punto»
Strabuzzai gli occhi, cavolo era davvero tardi. La presi in braccio e scendemmo dal letto.
«Tu hai già fatto colazione?»
«Certo, ho mangiato la zuppa di latte e non mi sono sporcata»
Sorrisi e poi andai in cucina, mi  sedetti sulla sedia e portai la mano sulla bocca per coprire lo sbadiglio. Presi il giornale che stava nel centro tavola e iniziai a sfogliarlo. Doveva essere di Gin perché era un di quei giornaletti per ragazze.
Mi strozzai con la mia stessa saliva quando vidi una figura familiare su quel giornaletto.
«Mamma sei tu?»
Ero davvero io, ero io con Harry fuori da quel locale, ero io con i ragazzi dopo la recita, ero io con Harry all’asilo la mattina.
Iniziai a leggere l’articolo con interesse, mi soprannominavano ‘la ragazza ignota’. Si chiedevano il mio nome, chi fosse quella bambina e altre cose su di me.
«Harry Styles si dichiara durante un meeting con le fan» lessi ad alta voce il titolo.
Scossi la testa e buttai quel giornaletto nel cestino, tornai in camera e accesi la tv per Beck mentre io andavo in bagno a vestirmi.
Mentre legavo i miei capelli in una coda alta sentii il mio telefono vibrare e così cercando di non scivolare sulla cera feci una corsa in camera.
Quando lessi il suo nome sul display, sorrisi mentalmente.
«Hey»
«Buongiorno! Che facevi?»
«Mi vestivo, tu? Siete in pausa?»
«Si, la mattinata è stata piuttosto dura. Ora sono andati a prendere da mangiare, altre due orette e abbiamo finito. Dopo ci vediamo?»
Annuii.«Va bene, passi tu?»
«Certo, devo comprare qualcosa prima di partire quindi andiamo in centro. Va bene?»
«Perfetto, a dopo riccio»
«A dopo tesoro»
Dopo aver attaccato la chiamata notai un messaggio e una chiamata persa.
Il messaggio era Litz che mi dava il buongiorno e si lamentava di dover andare a lavoro, come sempre; la chiamata era di nuovo da parte di un anonimo.
Allora non era un errore, qualcuno con l’anonimo davvero mi stava cercando. Non so per quale motivo un brivido mi percorse per tutta la schiena, avevo una strana sensazione e per niente piacevole.
Cominciai a fare la cameretta mentre Rebecca era andata a fare una passeggiata con Gin e Sally e dopo andai un po’ al computer per scaricare qualche nuova canzone.
Gin aveva lasciato Twitter aperto, ero molto tentata da farle qualche scherzo quando iniziai a leggere delle frasi strane.
Stava discutendo con qualcuno e il motivo era…ero io.
Per sicurezza chiusi la porta della cameretta e poi tornai a leggere le sue menzioni.
Mi stava difendendo, stava dicendo cose molto belle su di me, al contrario di questa ragazza che come nickname aveva la parola durex e qualcos’altro.
Patetica. Continuai a leggere e non capivo per davvero perché questa ragazza doveva odiarmi così tanto. Non mi conoscevano, non potevano giudicarmi in questo modo.
Stanca di tutto quello andai a cambiarmi per uscire con Harry, anche le altre tornarono e misi un vestitino anche a Beck.
Mi truccai leggermente e dopo una decina di minuti suonarono al campanello.
«Gin vai tu!» urlai mentre mettevo i sandaletti a Rebecca.
Presi anche la borsa e feci un saltello quando delle mani si posarono sui miei fianchi.
«Harry» dissi girandomi e stampandogli un bacio sulle labbra.
«Tua sorella penso non si abituerà mai all’idea di me che vengo a prendere te!» disse ridendo mentre faceva girare Beck.
«Che ha fatto? Dobbiamo camminare tanto?»
Annuì e così andai a prendere il passeggino. «Ha aperto la porta e mi guardava senza dire nulla poi è riuscita a dire un ‘C-ciao H-harry’. E’ così carina!»
Sorrisi mordendomi il labbro e poi uscimmo dalla cameretta.
«Mamma noi usciamo, non so quando torno.»
«Va bene, Beck vieni a darmi un bacio»
Mia figlia da brava bambina le corse in braccio, le diede un bacio sulla guancia e poi tornò da noi.
Aprii il cofano della macchina per mettere il passeggino e poi  lo sportello davanti per sedermi, con in braccio Beck.
«Mettila dietro» disse Harry mettendo la chiave nel quadrante.
«Non posso metterla da sola dietro, fino a che non fa..»
«Guarda dietro» m’interruppe.
Feci così come mi aveva detto e sorrisi a 32 denti. Aveva messo un seggiolone per Beck. Senza dire nulla scesi dalla macchina e la legai sul suo nuovo sediolino, tornai davanti e gli diedi un bacio per ringraziarlo. Accese lo stereo e mise un cd, iniziarono a cantare canzoni per bambini.
«Guarda che a Beck piacciono anche le vostre»
«Non ho dubbi, ma non ce la faccio più a sentirle per tutta la giornata!» si girò verso di me e poi tornò a guardare la strada.
Cinque minuti dopo parcheggiò la macchina e mentre io prendevo Beck, lui prendeva il passeggino dal cofano.
Iniziammo a camminare per raggiungere il corso.
«Ti va di rimanere da me, stasera?» mi chiese Harry ad un tratto.
Ci pensai per un attimo e poi sorrisi. «Certo, ma dopo passiamo per casa che devo prendere qualcosa per lei»
Lui annuì contento e mi strinse a lui con un braccio sulle mie spalle. Stavo bene quando stavo con lui, non m’importava di cosa pensava la gente.
Adoravo il modo in cui si prendeva cura di me e di Rebecca, adoravo il modo in cui mi guardava e adoravo il suo essere protettivo con Beck.
«Guarda mamma!»
C’era una bancarella di zucchero filato, già mi immaginavo mia figlia tutta azzeccosa. «Lo prendiamo al ritorno»
«Me lo prometti?» mi chiese con quel faccino angelico.
«Si te lo prometto». Sbuffai e mi girai verso Harry che ci guardava con il sorriso sulle labbra.
«Allora, cosa devi comprarti?»
«Mmm, tutto! Entriamo qui» disse indicando il negozio della Hermes.
«Salve signor Styles, desidera?» le chiese con la bava alla bocca la commessa.
Qui dentro lo conoscevano perfettamente dato che avevano già la sua taglia e gli portarono subito i nuovi arrivi. Non ero abituata a quei prezzi ma lui probabilmente lo era.
Entrò nel camerino con un due giacche e un pantalone in mano, io intanto stavo mettendo Beck nel passeggino che iniziava a lamentarsi.
«Che ne dici?» mi chiese girando su se stesso. Indossava una giacca a quadrettini, orribile.
«Ci stai bene» dissi neutra.
Piegò la testa di lato e poi la riguardò. «Fa così schifo?»
Risi e Beck annuì con veemenza. La commessa le si avvicinò e iniziò a giocarci.
Harry uscì con un’altra giacca e un’altra camicia. «Adesso?»
Mi girai verso di lui e sorrisi. Dio quanto era bello, se non fossimo stati in un negozio gli sarei saltata addosso senza pensarci due volte.
«Perfetto» mi limitai a dire. Si misurò anche il pantalone e prese anche una cintura, andò a pagare e poi uscimmo fuori.
Tutto il pomeriggio lo passammo ad entrare e ad uscire dai negozi, stracolmi di buste e di tanto in tanto qualche fan lo fermava per una foto o un autografo. Iniziò a portare lui il passeggino e faceva le corse con Beck dentro, tra i due non so chi si divertiva di più. Io invece camminavo un po’ più indietro ad osservare le vetrine dei negozi. Dovevo comprarmi un costume, necessariamente.
«Honey?» urlò Harry indicando la Guess. Annuii ed entrammo dentro. Anche qui sapevano tutto su di lui e io diedi uno sguardo alle cose femminili.
C’era un vestito stupendo, cercai il prezzo sulla targhetta e così come lo avevo visto, lo lasciai sulla cruccia.
«Ti piace?» mi chiese alle spalle.
Annuii «Fatto?»
«Misuralo, secondo me ti sta benissimo»
«Anche se mi stesse così bene comunque non potrei permettermelo» dissi scivolando dalle sue braccia.
«Voglio farti un regalo, permettimelo»
Piegai la testa di lato e alzai le sopracciglia.
«E dai!»
«e’ perfetto per te» lo aiutò il commesso, rigorosamente gay.
Sbuffai e alla fine cedetti. «Lo misuro soltanto!»
Il commesso mi accompagnò nel camerino e mi passò il vestito quando ero pronta. C’era la cerniera di lato e non riuscivo a chiuderla fine in fondo, aprii la tendina e chiesi una mano.
«Faccio io –ci raggiunse Harry in quel corridoio stretto- può stare attento un attimo alla bambina?»
Il commesso annuì e ci lasciò soli, Harry mi aiuto con la cerniera e iniziò a darmi piccoli e casti baci sulla spalla scoperta. Portai la testa all’indietro fino ad appoggiarla sulla sua spalla.
«Sei bellissima» disse con il respiro pesante.
Mi girai verso di lui. Si stava eccitando o sbaglio? Lo baciai con foga e lui mi spinse dentro al camerino.
«Harry.. non qui» dissi tra un bacio e l’altro. Lui non disse nulla e continuò a baciarmi, legò le mie gambe ai suoi fianchi..
«Problemi?» chiese il commesso dando un urlo.
«No!» urlai con l’affanno. Harry mi diede un ultimo bacio e ci ricomponemmo entrambi.
«Odio lasciare le cose a metà » mi sussurrò Harry mentre andavamo di là.
Alla fine insistette nel comprarmi il vestito e poi uscimmo dal negozio. Si stava facendo sera e così iniziammo a prendere la via del ritorno, ci fermammo a prendere lo zucchero filato e un gruppo di ragazzine ci fermò per delle foto. Mi chiesero di scattare anche con me un paio di foto ed io guardai Harry completamente nel panico. Lui mi sorrise e mi fece cenno di avvicinarmi e così feci anche io quelle foto. Mi fece un po’ strano ma infondo ero contenta.
«E’ la tua ragazza?» chiese forse la più grande fra di loro.
«Si è la mia ragazza» rispose guardandomi con i suoi occhi verdi, sembravano brillare.
Dopo che andarono via mi avvicinai a lui, senza lasciare con la mano il passeggino, e lo baciai teneramente sulle labbra. Lui fece in modo di far schiudere le mie e posò una mano sulla guancia mentre con l’altra mi stringeva a sé, premendo sulla mia schiena. Interrompemmo insieme quel bacio e poi salimmo in macchina.
Sentii il telefono suonare e lo estrassi dalla borsa.
Numero privato, ancora.
Avevano attaccato di nuovo. «Chi era?»
«Non lo so, è la terza volta che mi chiama un numero privato»
Si girò verso di me. «Quando volevi dirmelo?»
«Sono soltanto squilli»
«Si ma anonimi, chi è?»
«ancora? Sono anonimi!» dissi alzando un po’ la voce, insistente il tipo.
Serrò la mascella e guidò fino a casa.
Perché poi si preoccupava così tanto?
«Scendo a prendere un pacco di sigarette a Zayn che mi ha inviato un messaggio se glielo prendevo»
Annuii e poi mi girai verso Rebecca che si era addormentata, troppo stanca.
Suonò di nuovo il telefono ma questa volta era una chiamata.
Con la mano un po’ tremolante risposi.
«Pronto?»
«Sera dolcezza»
Mi cadde il telefono da mano e lo ripresi immediatamente quando sentii quella voce, la sua voce.
Pregai con tutto il cuore che Harry non entrasse in quel momento.


Buonasera a todos!
Da quanto non aggiornavo? Perdonatemi ! Ora viene Natale e dovrei essere più sbrigativa, spero uu
Ho iniziato una nuova FF, ci tengo molto perchè è diversa dal solito ed è particolare. Vi lascio il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1461847&i=1
Questo capitolo mi piace molto per un semplice motivo, sembrano quelle coppie che fanno compere insieme da far invidia.
Honey ora ha capito chi si cela dietro l'anonimo, il punto è..cosa vuole?
Ci vediamo alla prossima puntata babes! 
Grazie a tutte per le recensioni e anche per chi legge in silenzio (:
la vostra illa <3

  
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