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Autore: taemotional    21/12/2012    3 recensioni
{BaekYeol}
"Vederlo in quell'ambiente mi diede una strana sensazione di familiarità. Realizzai, sgranando gli occhi, che quel tipo raccapricciante era proprio il mio stalker."
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando incontrai Kai qualche giorno dopo lui non mi domandò perché non mi fossi più presentato al locale. Ma, probabilmente, nemmeno lui ci era più andato.
“WOH MAN!” esclamai quando quella mattina gli aprii la porta del mio appartamento, “Ma che faccia hai?”
Kai nemmeno finse di sorridere e si accomodò all’interno senza dire nulla. Lo raggiunsi di corsa e, afferrandolo per le spalle, lo costrinsi a guardarmi. Misi il broncio.
“Non abbiamo dormito bene questa notte?”
“Idiota” commentò, “Non dormo da una settimana...”
“Ugh, ma guarda che occhiaie... ho un’idea!”
Lui alzò un sopracciglio, ma si lasciò trascinare fuori di casa senza procurarmi troppi graffi.
 
Quando mi fermai davanti alla Etude House in centro, l’espressione sul volto di Kai era indescrivibile. Nemmeno gli avessi tirato una fetta di prosciutto cotto in faccia.
“Ecco” commentai io puntellando i pugni sui fianchi, “Cerchiamo un bel fondotinta coprente per nascondere quelle borse! Altrimenti al Black Out la gente non ti si avvicina più! E poi Bruce Lee cosa penserebbe, eh?”
Lo sguardo omicida che mi lanciò dopo - accentuato dalle occhiaie - mi tappò la bocca. Ma, alla fine, mi seguì all’interno.
Il pungente odore di profumo mischiato a quello della vaniglia e ad un acuto “Benvenuti!” mi disorientarono un secondo. Quando mi ripresi, Kai aveva già sedotto la commessa e ora stava cercando di convincerla a scontargli un prodotto appena messo sul mercato. Lo ignorai e mi guardai intorno. Maledizione, le commesse erano tutte donne! OMMIODDIO, da quando la presenza femminile è diventata una cosa negativa!? Chanyeol, smettila di distrarti. Sei venuto qui per un motivo: cioè verificare che effettivamente Baekhyun lavora qui. No, mi diedi uno schiaffo: sono venuto per Kai, per le occhiaie e per salvare il suo futuro matrimonio con Bruce Lee. Convincitene!
Una commessa si allontanò impaurita facendo finta di non avermi visto. Sono un pirla.
“Chanyeol” mi chiamò Kai in quel momento - salvatore della patria! - “Vieni, vogliono farmi provare il fondotinta per vedere se funziona.”
Sbuffai, ma decisi di seguirlo dall’altra parte del negozio. Fecero accomodare Kai su uno sgabello in un angolo e presero a guardarlo ammaliate. Pfh, se solo fossi stato in una condizione più decente avrebbero guardato di sicuro me.
“Quindi?” domandò Kai dopo un paio di secondi in cui nessuno si muoveva.
“Non siamo noi le addette al trucco...” cercò di spiegare una di loro. Questo di certo non giustificava il loro essersi mummificate lì davanti, ma nessuno sembrò notare questo particolare.
Il suddetto addetto al trucco si avvicinò poco dopo e aprì la suddetta boccetta di fondotinta. Quindi sorrise verso Kai.
“Sì, questa gradazione dovrebbe essere quella giusta per la tua pel—”
“Baekhyun!” esclamai io senza riuscire a trattenermi.
“Oh” fu la sua risposta una volta che si fu voltato verso di me.
“Allora lavori qui sul serio! E... hai la matita!”
A quella frase Baekhyun iniziò a strofinarsi le palpebre, “Già...” e quando i suoi occhi riemersero da dietro le dita io non potei far altro che mettermi a ridere. Sembrava un piccolo panda addormentato. (Ma cosa...?)
“Hai...” cercai di spiegare io indicandogli gli occhi e lui corse a frugare tra i cosmetici e sistemò il trucco. Quando si voltò, era completamente al naturale e io, senza ombra di dubbio, lo preferivo così.
Mi pestai un piede.
“Non pensavo che saresti venuto...” mormorò lui, ma la magia di quell’incontro inaspettato e voluto certamente dal destino venne distrutta dall’acida voce di Kai.
“Hey piccioncini, io sarei ancora qui.” 
 
Quando ci fermammo davanti all’insegna del Mc Donald’s, io aggrottai il naso.
“Sei sicuro che per te va bene pranzare qui?”
Baekhyun mi guardò con un espressione confusa, “Certo.”
“È che non ho molti soldi...”
“Già... la vita universitaria è dura!” commentò lui mettendosi a ridere, e io non potei far altro che sorridere ed essere d’accordo.
“Pensavo che tu non fossi tipo da fast-food” commentai una volta che ci sedemmo ad un piccolo tavolino al piano di sopra - uno vicino alle finestre - con l’ordinazione nei vassoi.
“Perché?”
“Non so... mi sembri più tipo da insalata o altra roba verde e insapore...” cercai di spiegare io guardando la sottiletta del suo Crispy McBacon che scivolava lungo le pareti del panino. Lui fece spallucce e iniziò a mangiare.
“Crispy McBaekhyun...” mormorai io infilandomi la cannuccia del bicchiere di coca-cola in bocca. Presi un piccolo sorso e quasi mi strozzai per aver iniziato a sogghignare alla mia stessa battuta.
“Tutto bene?” domandò Baekhyun improvvisamente allarmato. Cavoli, la sua espressione preoccupata lo rendeva così carino. Mi ritrovai ad annuire e a sorridergli in una maniera che Kai avrebbe di sicuro definito raccapricciante. Invece lui mi sorrise indietro e un piccolo “Uff” gli uscì dalle labbra tirate.
Okay, non sapevo bene cosa mi stesse prendendo, ma se definire quel tipo carino era tutto fuorché degno di Chanyeol, il battito del mio cuore leggermente accelerato per colpa del suo sorriso non era AFFATTO da ‘Chanyeol, lo sciupa femmine’. Aspettate... avevo aggrottato la fronte cercando di ricordare se quel nomignolo me l’ero inventato o se effettivamente la gente mi chiamava così, quando la vibrazione del cellulare mi fece sobbalzare e “Sorry Sorry” esplose nella sala facendo voltare metà della gente presente.
Stavo per auto-infliggermi qualche altra punizione corporea per la mia reiterata idiozia quando notai Baekhyun accennarne la coreografia con i palmi delle mani uniti. Oh mio dio, sei l’uomo perfetto, pensai mentre mi asciugavo col dito una lacrima invisibile di orgoglio.
“Pronto?”
-Chanyeol!-
“Kai, devi rompermi le scatole proprio ora?” mormorai voltandomi di lato e cercando di non farmi sentire da Baekhyun che, nel frattempo, addentava l’hamburger con una voracità commovente.
-Sì, è questo il motivo per cui ti ho chiamato.-
“Senti, ci sono già Luhan e Kyungsoo a rendermi la vita difficile, non iniziare anche tu...”
-Volevo solo ringraziarti per avermi fatto passare la mattinata nelle mani di commesse arrapate e di un truccatore gay che pare sia il tuo fidanzato. Congratulazioni per il sesso anale!-
Le guance mi diventarono di colpo rosse.
“Ringraziami che ti ho fatto ritrovare il buon umore, piuttosto...” mormorai coprendomi la faccia con una manica della maglia. Fortunatamente Baekhyun sembrava gradire di più il pasto che stare a guardarmi. E questo, forse, mi dava un pochino (tanto) fastidio.
-Giusto, torno nel mio angolino a deprimermi, spero di riuscire a telefonarti mentre sei intento a rotolarti allegramente con il tuo amichetto nel letto. Bye bye!- e riagganciò.
Con un sospiro, tornai a guardare Baekhyun. Ora che mi ci aveva fatto ripensare, nemmeno vedere le sue dita sottili toccare il volto di Kai mi aveva fatto piacere. Se sapeva manovrare così bene pennelli e tubetti di crema, chissà cosa poteva fare col mio— STOP! La fantasia si ferma qui, eh Chanyeol? Che è meglio per tutti. Cioè, la fantasia si sarebbe pure fermata lì, se solo le sue mani non fossero state ricoperte di olio e mostarda e ora non si fosse messo a leccarle.
Buttai vorticosamente lo sguardo sul mio panino ancora intatto e decisi che era meglio, per il momento, riempire lo stomaco e svuotare la mente.
-Non dimenticare la protezione!- mi mandò un messaggio Kai un minuto dopo.
 
Quando uscii dal locale, la pancia piena e la testa un po’ su di giri per colpa di quel deficiente di un ballerino, mi resi conto che stava piovendo e mi bloccai sull’uscita. Baekhyun mi venne a sbattere contro.
“Che c’è?”
Io mi voltai e colsi l’occasione.
“Ha fatto un po’ schifo come primo appuntamento, non trovi?”
I suoi occhi si allargarono e assunse di nuovo quell’espressione stupita che mi faceva tanto venire voglia di afferrarlo per le guancie e baciargli la bocca. Sì, al diavolo la mia eterosessualità, ormai ero bello che andato. E la via di non ritorno mi si srotolava davanti con tanto di putti canterini e petali di rose che piovono dal cielo.
“A-appuntamento?” balbettò stringendosi nella giacca. Smettila di fare quell’espressione, Baekhyun, o giuro che ti spingo sotto la pioggia e ti bacio come in un drama di serie B. Eh, l’idea non suonava troppo malvagia, se non fosse che un cliché così poco ponderato non era affatto da ‘Chanyeol, il romantico principe azzurro’. (Di sicuro, questo epiteto me l’ero inventato invece.)
“Sì” commentai io facendo spallucce, “Ti ho portato fuori a pranzo e ho offerto io. Questo come lo chiami?” ed evitai di prendermi a sberle perché quello non era di sicuro il luogo più adatto per un appuntamento, tantomeno per fare il galantuomo e pagare da mangiare. Evitai di pensare a questi futili dettagli e mi concentrai sulla sua reazione.
“Ah...” mormorò lui e abbozzò un sorriso mezzo nascosto dal collo della giacca. Ma io lo notai lo stesso, perché nulla sfugge al mio occhio attento, e il nodo di ansia mi si sciolse nel petto.
“La prossima volta però... dillo apertamente, okay? Così evito di umiliarmi mangiando in quel modo e ballando coreografie attempate...” commentò ridendo.
“No, ti prego! Eri perfetto.”
E giuro di averlo visto arrossire. Vai così Chanyeol!
 
“Quindi, fammi capire bene...” commentò Luhan in mensa alzando un sopracciglio, “Tutti i nostri sforzi per far sbocciare l’amore, vi vedete per una settimana intera, e ancora non l’hai baciato?”
Kyungsoo annuì da sopra la propria zuppa d’alghe.
“Non capisci, Luhan!” esclamai io con gli occhi che mi brillavano, e ignorai il fatto che i loro sforzi in verità erano stati, per dirlo con un eufemismo, una catastrofe apocalittica, “Devi saper aspettare che il frutto sia ben maturo prima di coglierlo!”
Kyungsoo si strozzò col brodo e non smise di tossire per i successivi dieci minuti.
 
Dopo altri quindici giorni però, ebbi l’impressione che il frutto fosse bello che marcito.
 
“Mi hai rotto le scatole!” saltò su Luhan il giorno che mi vide mezzo agonizzante alla fermata dell’autobus, “Se entro sta sera non fai qualcosa giuro che lo bacio io. E non scherzo.”
“Lulu...” mi lamentai io inclinando la testa di lato, “Non trovo il momento adatto! Cioè, per me ogni momento sarebbe adatto ma non posso mica saltargli addosso!”
“Perché no?”
Misi il broncio e non risposi. Non era così semplice come la metteva lui. Fin’ora ero abituato a saltare addosso alla gente perché sapevo che era quello che voleva. Nessuna ragazza che avevo abbordato aveva in testa altro se non quello. Invece Baekhyun era diverso... lui era sempre gentile, con quegli occhi allungati e ricurvi e ciglia come ali d’uccello e labbra rosa e morbide come pesche che non si potevano profanare così come volevo io. Sì, ero un profanatore! Qualcuno avrebbe dovuto scomunicarmi per quello che mi passava in testa quando pensavo a lui. Non si poteva violare quel luogo sacro. E—
“Chanyeoooool! Svegliaaa!”
Tornai a focalizzarmi su Luhan.
“Significa che non ti piace sul serio.”
Mi riscossi di colpo per quell’eresia.
“Sì che mi piace!”
“Non mi sembra.”
“Sì! Baekhyun mi piace, mi piace, mi piace tantissimo!” urlai, trattenendomi non so come dallo sbattere i piedi per terra come un bambino di cinque anni di fronte al tendone di un circo (avevo paura dei clown da piccolo, qualche problema se non ci volevo andare?).
Luhan alzò un sopracciglio divertito.
“Hai visto? Che ti avevo detto?” chiese ad un punto indefinito oltre la mia spalla e io non capii. Povero Luhan, era impazzito di colpo. Ora parlava anche da solo...
“Voltati, idiota...” sbottò esasperato dopo qualche secondo. E io feci come mi aveva detto.
“Oh” dissi solo alla vista di Baekhyun. Teneva le mani in tasca e indossava la solita giacca dal collo alto che gli copriva la bocca. Ma io sapevo che stava sorridendo, la forma dei suoi occhi quando sorrideva era inconfondibile. “Hai... insomma, eri lì... hai sentito.”
Annuì debolmente, “Anche tu mi piaci...”
Gloriosi cori celesti! I putti lanciarono altre rose e intonarono il Quarto Tempo della Nona Sinfonia di Ludwig Van Beethoven mentre io, ‘Chanyeol il conquistatore’ sfoderavo il mio sorriso da, appunto, conquistatore.
“Ecco, Baekhyun... questa sera hai voglia di venire al locale?”
Le sue pupille tremarono un secondo.
“È un appuntamento” aggiunsi poi, prima di essere abbagliato da un altro dei suoi sorrisi mozzafiato.
 
Quando arrivai davanti al cancello dello stabile in cui abitava, il ragazzo in portineria mi guardò con un cipiglio da mettere i brividi.
“Hem... buonasera...” lo salutai attraverso il vetro del suo piccolo ufficio, “Byun Baekhyun abita qui?”
“Chi lo cerca?” domandò quel tipo con un accento che non era del posto. Io iniziai a contorcermi le maniche della giacca. Chi ero io? Un suo amico? Un suo amico... intimo? Il suo ragazzo? No, sarebbe suonato decisamente strano, e le folte sopracciglia del portiere che si arcuavano sempre di più mi impedivano di ragionare con coerenza. Ma una visita dall’estetista non gli piaceva? Scossi la testa. Chanyeol, apri il tuo cuore e rispondi con sincerità, è questa la soluzione più saggia. Presi fiato e aprii la bocca.
“Sei un pervertito? Vuoi che ti prenda a schiaffi?”
“Eh!?” esclamai io sgranando gli occhi, “Non sono un pervertito! Lui mi sta aspettando... s-sono... il suo ragazzo! C-cioè, non l’ho ancora baciato ma pensavo che stasera sarebbe stata la sera giusta e—”
“Sei decisamente un pervertito, non ti permetterò di toccare il nostro piccolo Baekyunnie...!” e si alzò sbattendo i palmi delle mani sul tavolo. Cavoli, era davvero alto. Ma anche io lo ero, quindi forza e coraggio, Chanyeol! Non a caso sei conosciuto come ‘Il troll’! (E questo appellativo forse è quello più vero di tutti. Comunque...)
“No, no! Davvero! Lo conosco! La prego!”
Quel ragazzo dalle sopracciglia che facevano invidia a Gengoro Daimonji (Sì, quello di Kilari... a proposito, oggi ho perso il centesimo episodio in tv! Disastro!) fece per uscire dal proprio ufficio per, probabilmente, picchiarmi a sangue, ma venne interrotto dal ritornello di Oppa Gangnam Style. 
“Pronto?” rispose al telefono e un secondo dopo mi lanciò un’occhiataccia, “Sì, credo che sia qui... ha una faccia da schiaffi, è troppo alto per te e il suo occhio destro è strano... forse ha una qualche forma di rabbia, non saprei dire... sì... i suoi capelli sono biondicci e la permanente lo rende doloroso agli occhi...  sì, mi sembra che si chiamasse così... lo faccio salire, stai attento. E se c’è qualcosa premi il pulsante di SOS sul muro, bye.”
Io gli sorrisi ignorando una buona parte della conversazione. Quindi lessi il cartellino appuntato sul suo petto, “Buonasera, Kris” e fuggii su per le scale come se fossi a cavallo di uno stallone delle lande. 
 
Ero ancora nel bel mezzo della mia cavalcata trionfante quando raggiunsi il quarto piano e stramazzai di fronte al portone che diceva ‘Byun Baekhyun - Kim Jongdae - Kim Junmyeon’
Finalmente, dopo un paio di minuti passati a evitare di farmi venire un attacco d’asma, suonai il campanello.
Il tipo che mi venne ad aprire aveva una manica della camicia sfilata, i pantaloni sbottonati e un nido di quaglia al posto dei capelli. Lo fissai a bocca aperta per un minuto buono prima che un altro sconosciuto (se possibile ancora più svestito) lo agganciasse e urlasse qualcosa tipo “Baekhyun! C’è il tipo che vuoi frullarti nel letto!”. Quindi trascinò via l’altro fino a scomparire dentro una stanza. La porta che sbatté mi scosse appena e ebbi la decenza di chiudere la bocca appena prima che Baekhyun comparì nella mia visuale.
“Ah, Chanyeol... scusami per Kris - il ragazzo alla reception - è un po’ iperprotettivo nei confronti degli inquilini del suo stabile e... scusami anche per i miei coinquilini... di solito non escono dalla camera quando stanno per... beh, hai capito, no?” mi disse arrossendo leggermente, “...probabilmente Jongdae voleva conoscere la persona che—”
“—che vuoi frullare nel letto?” conclusi la sua frase e mi resi conto solo dopo di quello che avevo appena detto e se ci fosse stata la possibilità avrei preso un pala e mi sarei scavato la fossa in quel preciso istante. Invece mi feci forza e “No... volevo dire che... insomma... è quello che ha detto... il tuo...” balbettai. Scusatemi, ma ero ancora scosso. Non riuscivo a far funzionare bene il canale cervello-bocca e quello che disse Baekhyun dopo non aiutò.
“Sì... cioè... se anche tu vuoi.”
Il mio cervello se ne andò beatamente a quel paese in maniera irreversibile. I miei polmoni - giusto per seguire la brillante idea del cervello - smisero di convertire ossigeno in anidride carbonica e io diedi la colpa alla cavalcata appena conclusa.
Mi infilai due dita nella fronte, spingendo forte in modo da costringere i pochi neuroni ancora attivi a lavorare.
“Sarebbe un onore.”
Neuroni, mi avete tradito.
Baekhyun scoppiò a ridere e la visione dei suoi occhi ridenti ridotti in delle fessure sciolse il tappo che aveva iniziato a strozzarmi. Sorrisi anche io.
“In effetti...” continuò Baekhyun allungando una mano fino a toccarmi una gote, “Quando sorridi il tuo occhio destro... ecco... fa così” e chiuse un occhio in quello che doveva essere un imitazione del mio sorriso più strambo, ma che sulla sua faccia sembrava la cosa più pucciosa che fosse mai esistita sulla faccia della terra.
Stavo per perdere la cognizione del mio corpo e saltargli addosso quando il mio cervello tornò dalla vacanza alle Bahamas e mi ricordò che eravamo ancora sul pianerottolo.
“Posso entrare?” domandai.


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Commento: Okay, questo è tutto quello che ho scritto fin ora... sorry ma ultimamente ho poca ispiration xD Domani (anzi no, oggi, dato che sono le due di notte...) però torno a casa e spero di continuare in fretta! Voi intanto fatemi sapere che ne pensate  (◕‿◕✿) 

Grazie per aver letto fin qui e complimenti a tutti per essere sopravvissuti!! ♥ (scusatemi ma la battuta sui Maya non potevo risparmiarmela u.ù)
   
 
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