Capitolo #3
Al suono
del campanello Niall si precipitò ad aprire la porta, ma questo comportamento
non stupì nessuno dato il suo risaputo amore per il cibo.
Zayn e
Jean si scambiarono un occhiatina divertita e raggiunsero gli altri in cucina
dove poco dopo la soglia fu varcata da Niall che traballava con una pila di
pizze fra le mani.
Si accomodarono
tutti alla grande tavola e presero a chiacchierare animatamente del più e del
meno.
L’attenzione
di Jeanette si concentrò su due posti liberi affianco a Liam, e capì che Louis
ed Eleanor non erano ancora arrivati.
I suoi
pensieri furono interrotti da Harry che le chiedeva di passarle un tovagliolo e
Niall il quale quasi si strozzava per il troppo ridere ad una battuta fatta da
Liam.
Passò il
tovagliolo ad Harry e prese a dare piccoli colpetti sulla spalla del biondo, che
continuava a ridere, divenuto rosso come un pomodoro maturo.
Quando oramai
la pizza era freddata fece il suo ingresso Louis nella stanza con aria
affranta.
< Ehi
amico dove sei stato? >
Chiese Zayn
un poco preoccupato.
La risposta
non arrivò, Louis si accasciò stancamente sulla sedia prendendo a mordicchiare
silenziosamente un pezzo di pizza.
Jeanette,
allora, decise di incitarlo con lo sguardo a parlare ma questo avendo la testa
china su il tavolo non poté vederla.
Preoccupata
spostò lo sguardo verso Zayn che scrollò le spalle confuso.
< Louis
voglio andare a casa, mi accompagni? >
Si fece
coraggio Jeanette.
< eh? Ah
s-si. >
Furono le
sillabe dell’amico che accennò un sorrisetto debole accompagnato da un ‘ciao a
domani’.
Uscirono da
casa Horan cominciando a passeggiare uno a fianco all’altro sulla strada del
ritorno.
< me lo
dici che ti succede? >
< ho
litigato con El. >
< oh.
>
Fu la
risposta di Jean , sorpresa.
< dice
che passo poco tempo con lei, e quando ci sono sembro assente quasi non mi
piacesse più starle accanto. >
< ehm
ha ragione? >
Jean non
si seppe dare una risposta , ma sperava in un ‘si’.
< sulla
questione che passo poco tempo con lei non credo abbia tutti i torti, insomma
la maggior parte del tempo sto con te, ma ha sempre accettato la nostra
amicizia non vedo motivo per il quale solo ora debba dubitare che possa influenzare
sul nostro rapporto. >
< e
sull’altra questione invece? >
Ma che diavolo stai facendo? È ovvio
che la risposta è negativa .. Jean sei un idiota.
< ha
torto, a me piace stare con lei. >
Louis
stava dicendo la verità. Eleanor era una ragazza d’oro di cui tempo prima si
era innamorato , ma ora pian piano qualcosa stava cambiando, forse i suoi
comportamenti irritanti, ma comunque ci teneva molto a lei.
Jean aspettandosi
quella risposta si diede della stupida, mentalmente, per aver sperato nel
contrario.
Non capiva
nemmeno il motivo di questi pensieri , Lou e lei erano amici. Amici.
< sai
che queste cose non dovresti dirle a me vero? >
Lou chinò
il capo ad osservare le sue Tom.
Jean continuò.
< sei
proprio un cazzone lo sai? Quando parli di lei e di tutte le vostre imprese ti
si illuminano gli occhi, quando stai con lei non smetti di sorridere .. idiota
muovi quel bel culo gigante e corri da lei. >
La ragazza
mentì spudoratamente , da tempo Lou non le parlava di Eleanor, anzi spesso era
lei stessa a citarla, volle incitarlo a tornare da lei perché infondo pensava
fossero una bellissima coppia.
Louis
sorrise all’amica e le scoccò un bacio sulla guancia, poi dopo averla
accompagnata a casa, decise di chiamare El.
-pronto?-
-Louis.-
-El.-
-okay
mi hai chiamato per farti ricordare come ti chiami o.. -
-senti
El vorrei chiederti scusa.-
-idiota , ti perdono solo cerca di passare meno tempo con la tua ‘amichetta’ e
più con me. Sono pur sempre la ‘tua ragazza’.-
-okay
allora ci sentiamo domani ciao amore.-
-ciao
orsetto.-
La chiamata
terminò.
Louis
pensò alle parole dell’amica.
Difendeva El
e invece questa la odiava con tutto il cuore.
Certo sapeva
fingere bene, dovette riconoscerlo, ma non le stava affatto bene questo
doppiogioco da parte della ‘sua ragazza’. Jeanette era sua amica e doveva
accettarlo proprio come faceva quest’ultima con lei.
Si spogliò
e in boxer si coricò.
‘carotina?
Sei sveglia?’
Inviò un
sms all’amica.
‘ehi boo,
manco la nonna sta dormendo sono solo le 23:00.’
‘solo? Io ho
un sonno tremendo , cmq ho parlato con El’
‘uuh *--*
avete fatto pace?’
‘si, mi ha
perdonato (‘: grazie x’
‘di niente
boo , ora ti lascio dormire ciao ti voglio bene x’
‘anch’io
tanto, ancora tanti auguri.’
Jean aprì
il frigo e prese il cartone del latte , se ne riempì un bicchiere e si recò in
camera sua.
Si mise
con le gambe conserte sul lettone prese il pc poggiandolo sullo spazio formato
dalle coscie ed entrò su fb.