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Autore: vanessie    21/12/2012    1 recensioni
Dopo 8 anni dalla fine di Breaking Dawn la piccola Renesmee è diventata una bellissima quindicenne pronta ad affrontare i rischi e le insidie dell'adolescenza. Circondata dall'amore dei suoi familiari e degli amici di La Push, Nessie dovrà confrontarsi con il vero significato dell'amicizia e dell'amore. Riuscirà a trovare il suo posto nel mondo e a vivere come una ragazza normale? Troverà in Jacob quell'amore che le farà battere il cuore fino ad uscirle dal petto?
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY FANFICTION



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Capitolo 50

“La stella”

  

 

Ero entrata in maternità, così avevo maggior tempo di riposarmi e pensare alla casa, almeno nelle ore in cui i miei figli erano all’asilo. Il piccolo Jeremy cresceva e il nonno Carlisle mi assicurava che la gravidanza procedeva al meglio e che anche il mio terzogenito sarebbe stato un bambino normale come gli altri due…forse non normale al 100 per cento, visto che anche senza geni vampireschi aveva sempre quelli da lupo. Sarebbe dovuto nascere negli ultimi giorni di dicembre, ma chissà…sia Jessie sia Sarah erano nati un po’ in ritardo.

Avevamo superato la metà di novembre e il clima cominciava a diventare freddo. Con Jacob le cose andavano bene, continuavo ogni sera a leggergli il mio diario e proseguivamo a baciarci come due ragazzini. Più stavamo insieme più avevo voglia di lui. Con i miei figli andava d’accordo, era carino vederli giocare con lui. Anche se Jessie aveva solo 5 anni e Sarah ne avrebbe compiuti 3 tra qualche giorno, i miei figli erano stati bravissimi a non far mai capire nulla a Jake. Mi chiedevo se al loro posto ne sarei stata capace anche io o meno. Jacob non aveva ancora recuperato la memoria, eppure era con noi da più di un mese e mezzo. Qualche volta scoraggiata andavo dai Cullen e piangevo per il desiderio di avere di nuovo indietro il mio Jake. Certo era lui, fisicamente e caratterialmente, era innamorato di me e questo mi aveva dato la conferma che non era stato solo l’imprinting a legarci, ma il sentimento che lui provava ci sarebbe stato comunque…però volevo mio marito, volevo che i miei bambini lo potessero chiamare papà! Il nonno mi tranquillizzava dicendo che un giorno, come colpito da un fulmine a ciel sereno, avrebbe ricordato tutto improvvisamente. Ma non sapevo se credergli o no.

Quel giorno stavo preparando alcune decorazioni che avrei usato per addobbare la casa in occasione del terzo compleanno di Sarah, quando le avrei organizzato una festicciola con parenti e amici, come eravamo soliti fare. Mi squillò il cellulare. Andai a prenderlo e lessi sul display il nome della persona che mi chiamava: Clark. Risposi “Ciao Nessie, spero di non disturbare…” “No figurati, dimmi pure” “Mi chiedevo se stasera volevi venire a cena fuori con me?” domandò mio marito. “Beh, se riesco a organizzarmi con qualcuno che mi tenga i bambini, va bene” risposi. Telefonai a mia madre e lei fu felice di tenermeli anche per la notte. Ogni tanto i miei figli, infatti, restavano a dormire dai Cullen perché a loro piaceva stare in compagnia dei loro nonni e zii. La ringraziai e nel primo pomeriggio andai a cercare qualcosa nell’armadio da mettere per quella sera. Vestirsi era diventato difficile. Il mio pancione di quasi 8 mesi era bello grande, ma trovai un vestito che avevo usato quando aspettavo Sarah. Lasciai la mia casa per andare all’asilo a recuperare i bambini. Facemmo una passeggiata per tornare a casa, mentre loro facevano merenda. Arrivati a casa giocai un po’ con loro.

“Bambini stasera dormirete dai nonni, perché la mamma esce con papà. Ok?” chiesi “Che bello! Era tanto che non dormivamo con loro” disse Sarah. Li lasciai ai loro giochi e preparai due zainetti con le cose che avrebbero usato per la notte. Poi tornai in salotto. “Mamma, posso chiederti una cosa su papà?” domandò Jessie “Sì amore” “Perché lui è innamorato di te ma non vuole bene a noi come prima?” “Non è così Jessie. Lui vi vuole bene, ma non sa di essere vostro padre e quindi non può comportarsi come prima…devi avere ancora un po’ di pazienza” risposi. “Va bene, aspetterò, ma mi manca…” disse. Lo abbracciai e lo baciai cercando di tranquillizzarlo. Poi mi preparai. Misi il trucco e indossai l’abito trovato nel pomeriggio. Era ovviamente largo di colore blu, infilai le calze e le scarpe e raccolsi i capelli in una coda. “Come sei bella mamma” disse Sarah “Sì a papà piacerà questo vestito” aggiunse Jessie “Grazie cucciolotti” risposi. Quando Jake arrivò a prendermi andammo dai Cullen per lasciare i bambini. Nel tragitto in macchina non potei fare a meno di notare che era molto bello con quei pantaloni neri e quella maglia beige. Mi portò in un ristorante carino.

“Spero che il cibo spagnolo ti piaccia” disse “Sì, hai scelto bene. Adoro i piatti spagnoli anche se i miei preferiti sono quelli italiani” “Anche i miei sai?!” disse. Lo sapevo bene, ma lui non poteva immaginarlo. Il cibo fu buonissimo e ridemmo raccontandoci cose buffe. Il suo profumo e il sapore delle sue labbra era magnifico. Mi perdevo nei suoi occhi e mi smarrivo osservando il suo sorriso e la sua bocca. Mi offrì la cena. Poi uscimmo dal locale e tornammo a casa nostra. “Ti va di entrare? Ti offro qualcosa da bere…” chiesi maliziosamente, ormai consapevole che non avrei potuto resistere a lungo lontana da lui “Ok”. Ci sedemmo sul divano a parlare e a baciarci. Poi notò un piccolo quadretto appeso alla parete. “Ti piacciono le stelle?” chiese “Oh…sì. Non l’avevi mai notato quel quadro?” “A dire il vero no” rispose. “Quello è un regalo di mio marito…una volta per il nostro anniversario di matrimonio mi ha regalato una stella!” dissi sorridendo. Ricordavo ancora quel momento. Mi portò all’osservatorio e con il telescopio me la mostrò. Poi mi diede il certificato di proprietà e la foto della stella, che avevamo fatto incorniciare per appenderla alla parete. “Caspita, che cosa romantica! Quindi questa stella si chiama Nessie…” “No, in realtà si chiama Renesmee” precisai. “Se vuoi, visto che stasera il cielo è limpido te la faccio vedere al telescopio, dal terrazzino della mia camera” proposi e lui accettò.

Salimmo in camera e impostai al telescopio le coordinate per vedere la mia stella. Osservammo anche altre costellazioni. “Doveva essere proprio pazzo di te Nessie!” “Sì, qualcosa del genere” dissi sorridendo. “Sai, devo confessarti che…cioè, la stella è bellissima ma penso che…nulla possa eguagliare la tua bellezza” disse con quella voce sensuale. Ci baciammo e al calduccio tra le sue braccia, mentre l’aria intorno a noi era fredda, mi sentii di nuovo al sicuro e felice. Rientrammo in camera e ci baciammo davanti al letto con più passione. I miei ormoni gridavano di lasciarmi andare e sentirmi sua, così misi le mani sotto alla sua maglia, toccando i suoi addominali e i muscoli del petto. Poi passai ad accarezzare la schiena, mentre lui mi baciava e mi accarezzava il viso e i capelli. Gli tolsi la maglia e sbottonai i pantaloni. Mi aiutò a toglierli di dosso poi levò il mio vestito. Per fortuna quella sera avevo messo un completo intimo carino, non certo sexy, ma decente. Mi baciò il collo e il pancione, poi ci sedemmo sul letto e accarezzò le mie gambe. Fare l’amore con quella pancia non era facile, così si sdraiò e mi fece salire a cavalcioni su di lui.

Togliemmo la nostra biancheria e ci baciammo teneramente. Poi lo sentii dentro di me. Era fantastico essere di nuovo una cosa sola, dopo tanto tempo. Mi aiutava a muovermi e sospiravamo di piacere. Mi ripeteva che ero bellissima e le nostre sensazioni aumentavano di pari passo. Tenevo le mie mani tra i suoi capelli e ammiravo la sua faccia pensando che fosse tremendamente stupendo e provocante. Più i movimenti si ravvicinavano più il respiro era affannato, desiderai di non smettere mai e le sue carezze alla mia schiena e al seno mi provocavano scosse elettriche in tutto il corpo. Lo sentivo profondamente dentro di me e, nei sempre più rari momenti di lucidità, vedevo i suoi occhi perdersi nel desiderio. Nel giro di poco esplodemmo nel piacere assoluto. Rimasi tra le sue braccia sotto alle coperte e ci baciammo a lungo. Mi sentivo quasi in imbarazzo. Avevamo fatto l’amore…sì ok, sembrerà scemo, visto che lui era mio marito e che l’avevamo fatto milioni di volte, ma in quel momento Jacob non sapeva chi eravamo l’uno per l’altra.

Non mi sentivo in quel modo da troppo tempo. Di nuovo stare con lui mi faceva percepire un senso di protezione e di casa. Mi addormentai felice e rilassata con l’uomo che amavo.

 

POV Jacob

Aprii gli occhi la mattina successiva a quella notte di passione e la osservai dormire tra le mie braccia. Era incantevole: il viso rilassato nel sonno, la bocca semidischiusa, i capelli ricci poggiati sulle sue spalle e sul mio braccio, la sua mano sul mio petto, il suo profumo…tutto in lei era perfetto. Le baciai la fronte e le accarezzai il braccio che si protendeva sul mio torace. Fece qualche lieve movimento, allora le baciai le labbra e lei ricambiò. Si sistemò meglio tra le mie braccia e sussurrò “Stiamo ancora un po’ così Jacob, ti prego” Jacob? Io non ero Jacob! Forse nel sonno si era sbagliata, forse lo amava ancora, forse aveva fatto l’amore con me pensando a lui…di scatto aprì gli occhi e quasi impaurita con la voce ancora assonnata disse “Oh scusa…ti giuro che non volevo! Ti ho chiamato Jacob per la forza dell’abitudine…mi dispiace!” Non riuscivo ad essere arrabbiato con lei, era troppo dolce e così la baciai e le dissi che era stato bellissimo passare la notte con lei e risvegliarci abbracciati. Sembrò felice del fatto che non me la fossi presa per il suo errore.

Da quel giorno lo rifacemmo ancora e ogni volta desideravo restare sempre con lei e i suoi figli. Anche la bambina di Nessie qualche volta si era sbagliata e mi aveva chiamato papà. Una volta, dopo averlo fatto, si mise anche a piangere. Nessie cercava di giustificare quei comportamenti dicendo che i suoi figli sentivano sempre la mancanza del padre, ma non aveva bisogno di giustificare nulla. Erano così piccoli…avevano certamente bisogno di lui e poi…che male avrebbe fatto se un giorno loro mi avessero chiamato papà? Ero innamorato della loro madre e desideravo una vita insieme a tutti loro.

Erano i primi di dicembre ed io ero a La Push da 2 mesi. Ogni sera andavo a letto sperando di ricordare tutto. Prendevo la mia testa tra le mani ogni mattina e come sempre il buio nero che avvolgeva i ricordi era lì…perché mai il mio cervello non collaborava? Se avessi potuto pagare qualsiasi cifra per ricordare chi fossi, sarei stato pronto a restare sul lastrico. Ma le cose non funzionavano in quel modo, quindi mi rassegnavo a vivere senza legami con il passato.



NOTE:

Eccomi tornata con un altro capitolo! Jacob e Renesmee sono tornati ad essere una coppia vera e propria, ora la ciliegina sulla torta sarebbe il recupero della memoria da parte di Jacob...seguitemi e scoprite cosa accadrà nei prossimi capitoli!!!!
   
 
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