[Transactions – 1946-1970]

#6 – The Sky with diamonds [79 parole]

Attendevano da mesi qualche movimento. Il cielo, da tempo, era solo stelle e attesa.
«Sono brillanti» asserì Nagini una sera, con scientifico interesse.
Tom – come lei osava chiamarlo nella sua testa – seguì il suo sguardo per un attimo, poi le si sedette accanto «Sai cosa sono?»
Nagini scosse la testa, improvvisamente eccitata all’idea di conoscere. Era sempre così, con lui.
E così passò la notte: ad ascoltare con i sibili imperturbabili del suo signore di cieli stellati e luminosi.

#7 – Rain on the world [89 parole]

La pioggia batteva forte sul mondo. Una musica assordante.
Nagini si svegliò di colpo, con i sensi del serpente in allerta: troppa vita per lei.
«Mio Signore…» Il suo viso era illuminato dal fuoco magico, lo sguardo fisso e vigile.
Non dormiva mai, forse neanche ne aveva bisogno.
«Non dormite?» Gli domandò con voce dolce.
Tom neanche si mosse.
Nagini gli si sdraiò silenziosamente accanto, circondandolo con una coperta asciutta e i lunghi capelli dorati. Neanche allora si mosse, sebbene sentisse la sua magia attivarsi per proteggerla dal freddo.

#8 – Life in a eye blink [89 parole]

Mani impalpabili come fumo salirono a stringerla, mentre la lingua umida saettava sulla pelle.Il suo corpo era sinuoso come quello di un serpente e la sua voce le sussurrava parole che nessun altro poteva comprendere. Quella lingua era solo per loro.
Nagini gridò quando entrò in lei senza alcuno scrupolo.
Era doloroso e crudele. Ed era suo.
Quando entrò ancora con forza, oso piantare le unghie nella sua pelle d’avorio, mentre una lacrima le scorreva giù per il viso.
Si sentiva viva come non mai, nell’abbraccio della morte.

#9 – Cruel Boredom [89 parole]

«Mio Signore!» Pregò Nagini, bloccata dai rami spuntati d’improvviso sul cammino nella foresta che celava il loro nascondiglio da ormai sei anni.
«Liberati da sola, ormai sei grande» ironizzò indifferente lui, continuando a camminare.
Nonostante gli anni, diffidava ancora del suo corpo umano e la magia che avrebbe potuto riconvertirla poteva essere attuata solo da un mago.
Si liberò che era notte – le braccia squarciate da lunghi tagli profondi.
«Ora leggi per me» ordinò Tom e lei ubbidì.
Era quello il suo compito: assisterlo, anche nei momenti di noia.

#10 – Eyes of war [87 parole]

Tornarono a Londra che era un freddo pomeriggio d’autunno.
Nagini poteva avvertire la terra vibrare sotto il peso delle ombre che li seguivano ovunque.
Sapeva cosa stava accadendo e aveva deciso di restare, sempre e per sempre.
Alzò lo sguardo sul profilo del suo signore con un cipiglio fiero, ma sussurrò «Siamo pronti».
Tom si girò a guardarla col viso inespressivo ormai trasformato; i suoi occhi, un tempo neri come petrolio, sembravano pozze di sangue.
Nagini sapeva anche che quello voleva dire che era tempo di guerra.