Storie originali > Poesia
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Autore: AsfodeloSpirito17662    22/12/2012    1 recensioni
Una raccolta di poesie che ho scritto/scriverò. Parlano delle sensazioni che il mondo circostante mi trasmette e cerco di tradurle con associazioni metaforiche di impatto.
Genere: Generale, Introspettivo, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Decanto alla Madre

La pungente maestosità ingloba in un abbraccio,
minuti specchi baluginano di verde scuro accecante,
il profumo che vìola i polmoni ad ogni labbro schiuso
di cui mai sei ebbro, di cui mai sei usato;
sotto le tue dita le vene del velluto pulsano luce
condividono il plasma d'energia carpita all'astro
bisbigliano e si strofinano lusingate da un sospiro
palpitano e violentano pendendo dalla vita
in quel dondolìo che ti rende superfluo.

Lassù su questo o quel braccio c'è un canto
un canto che canta l'Inno di Pan cinguettando
un canto che mi canta, che ti canta, che atterrisce,
che anima ha fatta vibrare se non l'anima remota,
quella priva di te e di me, dove l'es e superio
non si sposano per la procreazione dell'immenso io.
Non c'è volontà fronteggiando una crudele perfezione
e la vastità della sua forza senza principio e sovrumana
disintegra la superba condizione umana e debole;
non sei ancora superiore, non sono ancora il pastore,
sei pianta, sono foglia, sei aquila, sono antilope.

Non combatti perché è tua Madre, sei suo Creato
ed io sono uno delle tue sorelle, una dei tuoi fratelli;
quando aggredisce c'è impotenza nella nostra potenza
siamo vedenti in un chiarore che volevamo far buio e
nella rabbia, nella pace, nel dolore, nella prosperità
la Madre che tutto ghermisce e tutto elargisce.
Non c'è barlume di ragionevolezza nell'ardore
non c'è giudizio nella brama di distruzione
non c'è accondiscendenza nella gioia di creazione.
In questo o l'altro mondo, dalle fiamme al perdono:
siamo tutti suoi frutti, durate il sole, durante la luna.





 







NOTE DELL'AUTORE: il mio professore di poesia, durante il periodo delle superiori, mi disse che una poesia non va spiegata al lettore. E' il lettore che deve interpretarla, che deve capirla. Ma se non avessi avuto a portata di mano la versione in prosa di molte composizioni poetiche, starei ancora adesso cercando di tradurne l'origine. Quindi... due parole non mi dispiace spenderle. Credo che il tema principale di questo scritto sia facilmente inuibile: la Natura. Ho cercato di descrivere quanto, quando mi ci trovo immersa, circondata, questa mi spaventi e mi renda pensante tanto quanto un verme. L'idea di Natura mi schiaccia, schiaccia la mia volontà e la mia lucidità. Ed è magnifica, quando la ascolto, mi rendo conto davvero di quanto lo sia. Nel bene e nel male. Spero abbiate gradito, è poesia più lunga che abbia mai composto sino ad ora. Un ringraziamento a chi legge queste parole.

   
 
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