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Autore: Marichetta    08/07/2007    4 recensioni
A me piace molto fare delle FF introspettive, cioè mi piace pensare come se fossi davvero il personaggio lo trovo il modo più completo per esprimere in pieno la mia fantasia. Come ho già detto, per quelli che hanno letto il mio primo racconto su Harry Potter parlando della coppia Draco/Hermione, il mio personaggio preferito è sempre stato Lupin fin dalla sua prima comparsa nel prigioniero di Azkaban…Il suo alone di mistero, il suo silenzio, mi affascinano. Anche il suo lato oscuro di lupo mannaro non mi dispiace forse perché nella vita mi piacciono i belli e dannati come penso capiterà a molte ragazze della mia età. Lui non è un personaggio secondo me di quelli buonisti, dato che dentro di se cela la maledizione della luna piena. Vorrei quindi raccontare a modo mio AU ovviamente dell’incontro tra 2 persone destinate a conoscersi. Tonks e Lupin.
Genere: Romantico, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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A me piace molto fare delle FF introspettive, cioè mi piace pensare come se fossi davvero il personaggio lo trovo il modo più completo per esprimere in pieno la mia fantasia

Per invogliarvi posso solo dirvi “Magari avessi questo potere!” Buona lettura!!!!

 

 

Un incontro inaspettato…(Lupin)

 

Questi Auror non mi danno pace, dovrò trovare il modo di andarmene da qui il più presto possibile.

 

Io sono un Mannaro non per mia libera scelta, ma vengo punito ugualmente.

 

Dopo che hanno scoperto chi sono in realtà il Ministero non si da pace, so che quando mi trasformo non sono più cosciente delle mie azioni, ma se loro ogni volta vengono a cercarmi mentre sto in quelle condizioni è normale che reagisco alle provocazioni. Io cerco di anticipare i giorni di luna piena, nascondendomi in foreste desolate e loro puntualmente mi scovano, e poi succede quel che succede…

 

Pensano che io mi diverta ad uccidere, però se sapessero che la mia amata, beh non voglio rivangare il passato non ora, mi serve una scappatoia.

 

Questo luogo buio, la “Stamberga Strillante”,è la mia unica via d’uscita e i ricordi riaffiorano come se non fossero mai stati digeriti. Passavo intere giornate con Sirus, James rispettivamente Felpato e Ramoso. C’era anche Codaliscia ma nemmeno lo nomino quel traditore, non merita di essere ricordato. Io ero e sono, Messierur Lunastorta. Nomi buffi ora che ci penso, ma all’epoca inventati con molta fatica. Chi l’avrebbe immaginato che un giorno per non farmi riconoscere avrei usato proprio l’appellativo che mi distingueva fra i miei amici. Io sono ricercato e uso molto spesso questo nomignolo per identificarmi “James Lunastorta” in memoria del mio vecchio amico.

 Io ero sempre quello che li tratteneva nel picchiare Piton. Forse dovevo semplicemente godermi la vita, come facevano loro e invece nel mio perenne stato di mistero rimanevo in disparte. Loro però non mi hanno mai, per quanto sarebbe stato giusto, mollato! Hanno sempre creduto in me. Ed ora la vecchia banda non esiste, Sirius e James morti, e Codaliscia ha scelto finalmente, nella sua vita, una posizione da prendere, ma non perchè ci crede davvero, ma solo per protezione, meglio essere amico del nemico che stargli contro soprattutto se quest’ultimo è Voldemort.

 

Vorrei ritrovare la serenità accanto ai miei amici, e invece la dura realtà è che devo scappare come un codardo.

 

Mentre pronuncio a denti stretti l’incantesimo per creare una passaporta, penso al luogo in cui potrei stare sicuro, in cui non potrebbero raggiungermi.

 

Il mondo babbano sarà la mia nuova “casa”.

 

Finito.

 

Sento dei passi avvicinarsi molto lentamente, ma con lo scricchiolio delle tegole è molto difficile rimanere nell’ombra senza farsi notare, scatto in piedi ed incomincio a contare alla rovescia…3,2..

 

“Fermo dove sei…”

 

“La frase giusta sarebbe, addio…”

 

Boom!

 

Mi ritrovo in un vortice, e vedo che i miei inseguitori hanno cercato di seguirmi, peccato per loro che quando ho detto tre non si sono attaccati a questa vecchia pentola.

 

 Sono esausto, lascio andare la presa, non riuscendomi a rimettermi in piedi, mi schianto inesorabilmente verso il suolo. La tremenda botta mi fa perdere del tutto conoscenza…

 

Sento canticchiare, e intontito dalla botta cerco di applicarmi a fondo per capire da dove provenga quella voce…Mentre mi riprendo, riesco ad afferrare la melodia, e di conseguenza mano, mano che la voce si avvicina la riconosco come una donna, dalla voce melodiosa…Mi riaddormento sereno, come fossi stato al sicuro.

 

Mi risveglio con aria compiaciuta, come quella di chi ha dormito per molte ore di filato senza intralci, quando apri gli occhi, mentre mi abituavo alla luce, capi che non ero più sull’erba gelata del bosco, bensì su di un letto morbido. Quello sotto la mia testa doveva essere un cuscino. Che sensazione meravigliosa, nemmeno quando ero piccolo ho mai avuto l’onore di dormire su di un letto vero e proprio. Finalmente i miei occhi stanchi non sono più sensibili alla calda luce del sole e riesco ad aprirli del tutto, davanti a me si erige una bellissima ragazza dai capelli dorati, corti ma fluenti come fossero lunghi fino alla vita.

 

Con una risata sonora, pensai ad alta voce:

 

“Immaginavo, non poteva essere reale, sono morto vero?”

 

Aspettandomi di sentire una qualche voce, diabolica o angelica non saprei dire, senti solamente dire:

 

“Ancora vaneggi? Devi aver dato una bella botta!”

 

Ora è il suo turno, sta ridendo a crepapelle e mi sento talmente contagiato che mi ritrovo anche io con un sorriso sulla faccia.

 

“Scusa pensavo solame…”

 

“Shhh, non devi sprecare le forze, ti ho salvato per miracolo sai! Sei stato 2 giorni svenuto ed ho fatto tutto quello che era in mio potere. Sono stata brava a quanto pare, respiri ancora no?”

 

“Si, sembra proprio di si…Il tuo nome?”

 

“Prima gli ospiti prego!”

 

“Ragazza strana tu è?”

 

Le mostro un sorriso gentile per farle capire che scherzavo e sembra aver recepito il mio messaggio.

 

“Piacere, io-io sono…sono- Chi sono io?”

 

“Non ricordi chi sei? Per il duro colpo devi aver perso la memoria. Non è in mio potere guarire questo tipo di ferite con il tempo migliorerai vedrai!”

 

Anche se il mio passato, il mio nome mi era del tutto sconosciuto non mi davo pena perché sentivo che nel ricordare avrei trovato solo sofferenza, poi questa ragazza riesce ad infondere in me l’ottimismo.

 

Guardo attentamente i suoi lineamenti, sembrano diversi da come li ricordavo al mio risveglio. Il suo naso a patata è diventato, come dire? Più adunco…

 

Forse oltre alla perdita di memoria sto perdendo anche il lume della ragione.

 

Convincendomi che fosse solo la mia immaginazione proseguo la mia esplorazione, del suo bel fisichetto paffuto. Niente di esagerato, la giusta dose in ogni parte, nessuna esclusa direi…Mentre io guardavo, con la testa reclinata verso un lato, il suo, beh il suo sedere mi ritrovo con i suoi occhi blu puntati contro. Ho preso troppo seriamente il mio piccolo lavoro d’occhi.

 

“Scusa, non era mia intenzione metterti in imbarazzo.”

 

“Se fossi stata una ragazza normale ti avrei dato una sberla ma preferisco umiliarti dicendo di raccogliere la tua lingua e richiudere la bocca, come la vedi? Meglio di uno schiaffo vero?”

 

Pungente la ragazza…

 

“Beccato, ma mi scuso ancora una volta non credo di aver sentito il tuo nome…”

 

“Infatti non te l’ho detto, il mio sedere ti è sembrato più interessante. Te lo dirò quando sarai degno di fiducia.”

 

“Aspetterò, so che con il tempo avrai piena fiducia in me.”

 

“Spero per te altrimenti, come sei entrato, senza memoria, ti farò uscire a suon di calci, pieno di ricordi, credimi…”

 

“Non no ho dubbi.”

 

Già mi ha conquistato! Schietta e misteriosa. E dalle forme generose direi…

 

Non saprei dire con certezza, dato che il cervello per ora si trova in standby, speriamo che finisca presto. So per certo che dietro il mio ritrovamento in quel bosco non si trova nulla di buono, e per la mia incoscienza potrei metterla in pericolo. L’oscurità aleggia sopra la mia testa e ne sento gravare il peso opprimente. Devono ritornare prima o poi, perché i ricordi, soprattutto quelli più sgraditi, rimangono prevalentemente in superficie poiché sono difficili da digerire, invece quelli graditi vanno giù come l’acqua liscia, senza lasciare traccia.

 

La casa in cui mi trovo è minuscola, accogliente non c’è che dire per una ragazza sola. Sento che qualcosa bolle in pentola e non parlo in senso figurato.

 

Ora devo starmene qui, docile come un cagnolino…Cane, che cosa? Sto ricominciando a vedere a stralci la mia vita, in pezzi come fosse un modellino da costruzione, sono certo che riuscirò a incollarli ognuno al suo posto e allora saprò…

 

Mentre la guardo cucinare la nostra cena mi viene in mente un pensiero rasserenante, se non fosse stato per il mio stato di tensione potrei perfettamente dire che sembriamo marito e moglie. Sciocco da pensare in un momento come questo, eppure mi sembra talmente naturale.

 

Osservando meglio la sua figura noto che i capelli hanno mutato di un tono la colorazione iniziale. Sarà mai possibile che il mio cervello debba ancora riprendersi?

 

Incomincio a dubitare, e se prima di battere la testa fossi stato un pazzo rinchiuso…Azkaban!

 

“Azkaban!”

 

Vedo che il suo mestolo cade, incomincia a tremare, allora questa parola ha davvero significato, pensavo che la confusione dentro di me avesse portato a questa parola. Eppure il suo fermento mi conferma che esiste. Che cosa sarà mai però! Mi sfugge al momento.

 

“Potresti aiutarmi, ho visto dalla tua reazione che hai una certa conoscenza di questa piccola parola, vorrei sapere che mistero si cela dietro tutto questo, chi sono io? Da dove vengo?”

 

“Non ti dare pena, più ti sforzi e più rimarrà incomprensibile il tuo passato, riposati ora….”

 

“Ho fatto una domanda e…”

 

“Posso scegliere di non rispondere sai?”

 

“Bene, io esco allora!”

 

“Fa come vuoi ma attento---…”

 

Troppo tardi mia cara sono uscito, non ho sentito cosa usciva da quella bocca che sprizza veleno ad ogni parola.

 

“…ai lupi, peggio per lui che non mi abbia sentito.”

 

                                                                                  *                      *                      *

 

Mi ritrovai ad urlare, come fossi in preda all’isteria, il mio disappunto per quella ragazza e non solo, il pensiero del mio passato aveva colpito duro e volevo delle risposte:

 

“Diavolo è una belva!”

 

“PERCHE’ SONO QUI!”

 

In tutta risposta al mio struggimento, l’ululare di un lupo è riuscito a placare i miei bollenti spiriti. Come fossi stato colpito da un sasso in pieno volto mi accascio a terra, questa volta sono io che urlo, dal dolore. Mentre mi stringo la tasta, con le mie mani mi accingo a batterci sopra per far scomparire quel dolore. nel frattempo che compivo questo gesto il dolore scomparve per lasciar posto ad una figura, un cane nero e un cervo dalle sfumature ramate. Chi o che cosa rappresentano quegli animali? All’improvviso, come fosse stato un sogno tutto terminò di getto, senza lasciare traccia, solo il sudore che mi imperlava la faccia era rimasto. Riflettei a lungo sulla provenienza di quei due animali. So che sono vicino a scoprire qualcosa.

 

Come fosse un gatto, la ragazza si avvicina in me, è in stato di allerta deve avermi sentito urlare ed è accorsa, non è poi cosi male come pensavo…

 

Ehi ma cosa tiene in mano, dovrebbe imbracciare un fucile e invece tra le sue dita trattiene una strana stecca di legno, come fosse un ramoscello dall’aria più solenne e robusta.

 

Vede in me il dubbio e nasconde il piccolo arnese.

 

In un baleno tutto torna. La risposta si insinua titubante dentro la mia testa e prese forma finché, con un filo di voce, sussurai…

 

“Bacchetta.”

 

Il suo volto si fece infuocato era pronta a colpirmi, quando…

 

 

 

Il mio prima capitolo è terminato, spero sia stato di vostro gradimento. Come ho già detto adoro Lupin e il mio lavoro su questa FF dura da molto dato scrivevo alcune righe e lasciavo tutto, ero convinta che non avrei mai tirato fuori niente, a parer mio, di decente. Ed invece oggi mi ritrovo a pubblicarla. Saluto tutti!!!!Ma in particolar modo, come al solito, le mie Marica’s angels. Sita ed Elisa(Lisa, Larz!Leggete le sue FF su Nasuto sonbo bellissime!) Aurevoir!!!

 

 

                                                                                                                                                                                                                   Con affetto

 

                                                                                                                                                                                                                   Lunastorta

  
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