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Autore: peaceandeatcarrots_    22/12/2012    0 recensioni
«Ricordati che ti amo sopra ogni cosa, finchè vivrò.»
«Ti amo anche io Zayn e questo non cambierà mai.»
Mi da un ultimo bacio, salato e triste, per poi girarsi e andare lontano da me, con la sua valigia appresso.
«Zayn» urlo con tutto il fiato che mi è rimasto in gola. Lui si gira, triste e curioso, aspettando che dica o faccia qualcosa. «Questo non è un addio, è un arrivederci.»
---
Sto provando a dimenticarti, come probabilmente hai fatto tu.
Ma non ci riesco, ti amo ancora purtroppo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3













 

 … Continuo a correre spaventata, un altro tronco cade davanti a me sbarrandomi la strada e costringendomi a pararmi gli occhi con il braccio per evitare che la fuliggine ci finisca dentro; riprendo poi a correre, imboccando sentieri a caso purché siano lontani dalle fiamme.
Mi fermo un istante per capire quale strada sia meglio prendere, ma quei secondi mi sono fatali: sento il fuoco, ormai troppo vicino, comincia a bruciare alcune mie ciocche sollevate dal vento.
Mi giro, terrorizzata.
Sento una voce urlare, un suono roco ed indistinto che tende a confondersi con il crepitare degli alberi che muoiono.
«Corri.»
Il suono è ora più distinto e vicino, mi volto verso la direzione da cui proviene ma non vedo nessuno.
«Corri Emily.»
La voce sembra essere accanto a me, ma non trovo nessuno al mio fianco; c’erano solo le fiamme in attesa di un mio passo falso.
Il fumo comincia ad alzarsi, avvicinarsi ed avvinghiarsi a me. Mi attacca i polmoni e me li brucia costringendomi a tossire fino ad accasciarmi per terra.
Il fuoco approfitta della mia vulnerabilità per guadagnare terreno e compiere la sua mossa finale.
Chiudo gli occhi, impaurita, ripetendo nella mia testa una melodia riaffiorata dai ricordi della mia infanzia.  Il calore si fa sentire, prepotente, quando…

 
«Emily svegliati, è solo un sogno!»
Spalanco gli occhi ancora colmi di terrore e li fisso in quelli color carbone del ragazzo che mi sta di fronte. Sbatto le palpebre un paio di volte, mettendo bene a fuoco ciò che mi circonda e scuoto la testa nel vano tentativo di scacciare quell’incubo così reale che stavo vivendo fino a qualche istante prima.
«Ems, è tutto ok?»
Finalmente capisco realmente chi è il ragazzo di fronte a me che continua a stringermi le spalle, leggermente spaventato, e gli getto le braccia al collo felice.
«Zayn» riesco a sussurrare sulla sua pelle «sei tornato» le sue labbra si avventano desiderose sulle mie, lasciandomi senza fiato per il silenzioso desiderio che mi trasmettono.
«Si, stanotte» sussurra anche lui con il fiato corto a causa della foga dei nostri baci.
Mi stacco controvoglia da lui, mordicchiandomi leggermente il labbro inferiore, osservandolo da capo a piedi in cerca di qualche cambiamento.
Mi soffermo sulla mascella: fino a tre mesi fa liscia come quella di un adolescente, ora leggermente ispida come quella di un uomo.
«Ti amo Ems, non ti immagini quanto.»
I miei occhi si ingrandiscono e le mie guance arrossiscono: non mi sono ancora abituata a sentirgli dire quello che prova per me. Noi non siamo mai stati come quelle coppie che passano le giornate a dirsi ‘ti amo’ e a baciarsi ovunque, sempre. Noi siamo più due ragazzi che scherzano come migliori amici, si prendono cura l’uno dell’altra come fratelli e si amano come fidanzati.
«Pure io» sorrido gioiosa e afferrando il cellulare per guardare l’ora: le dodici e ventiquattro.
«Verso che ora sei arrivato?» gli domando mentre mi alzo dal letto e mi avvicino all’armadio, alla ricerca di qualcosa da indossare.
«Mmm» lo vedo con la coda dell’occhio strofinarsi l’indice e il pollice sotto il mento «verso le cinque del mattino.»
Afferro dei leggins e una maglia lunga, l’intimo e vado velocemente in bagno.
«Mi faccio una doccia, aspetta dieci minuti!»
Non sento nessuna risposta arrivare dalla mia stanza quindi entro velocemente nella doccia e giro la manopola per aprire l’acqua.
«Cazzo è fredda!» urlo a pieni polmoni nell’esatto istante in cui le prime gocce toccano la mia pelle facendomi venire i brividi.
Giro velocemente la maniglia sul rosso e finalmente posso rilassarmi sotto il caldo tepore dell’acqua, scrollandomi via la paura e il sudore accumulati con l’incubo fatto poco prima.
 
«Allora, domani è la vigilia e io devo uscire a comprare i regali oggi pomeriggio, vieni con me?» afferro un pezzo di pane dalla cesta facendo ben attenzione a non essere vista da mia madre.
«Sei sempre la solita che aspetta fino all’ultimo eh!»
Non gli presto attenzione e mi avvicino all’alta figura di mia madre che ci da le spalle. Le tiro un piccolo boccolo che le ricade lungo le spalle per vederlo voi rimbalzare e tornare alla sua solita forma.
«Smettila Emily, mi infastidisci» fa qualche passo verso destra alla ricerca del sugo, per poi tornare alla pentola e continuare a mescolarne il contenuto, aggiungendoci la carne.
«Io esco, prendo un po’ di soldi» e afferro il suo portafoglio alla ricerca di qualche euro.
«Non fate troppo tardi, mi raccomando!» mi da un leggero bacio sulla fronte per poi tornare i fornelli, indaffarata a preparare il pranzo per l’indomani.
 
«Allora» mi sussurra Zayn una volta chiusa la porta alle nostre spalle «qual è la nostra prima tappa?»
Ci rifletto un secondo, osservando le nuvolette bianche che emettono le nostre bocche quando espirano.
«Devo ancora comprare il regalo a mamma e a Louis, per il resto ho finito.»
Vedo il suo sorriso scomparire e il suo volto rabbuiarsi non appena pronuncio il nome ‘Louis’.
«Vi parlate ancora?» le sue mani si separano dalle mie per prendere una sigaretta dal pacchetto che ha nel giubbotto. Una debole fiammella esce dall’accendino e brucia quella ‘cosa’ che tiene tra le labbra.
«Si, lo sai che siamo amici. Non capisco come mai continui ad avercela con lui, lo sai che io l’ho perdonato! Dovresti farlo anche tu…»
I suoi occhi si riempiono di rabbia e i miei di paura, in un attimo mi trovo con la schiena schiacciata contro il muro, le sue mani che stringono i suoi polsi e la sigaretta per terra.
«Come posso perdonarlo? Dopo che ti ha…» sbatte con frustrazione la mano sui mattoni, a pochi centimetri dal mio viso.
«Lo so. Sono io quella che ha vissuto tutto, non tu. Sono io quella che è stata male per mesi, non tu. Io sono dovuta andare dallo psichiatra, non tu» mi ritrovo ad urlargli contro, i suoi occhi sembrano acquistare consapevolezza e posso leggervi dentro ciò che ha provato quando lo ha saputo. Ma nulla di paragonabile a cosa io ho vissuto.
 
«Quindi da quanto tempo state insieme?» il moro davanti a me sposta un ramo per farmi passare senza graffiarmi, gli sorrido e continuo a camminare.
«Dopodomani facciamo quattro mesi» abbasso lo sguardo sulle mie mani e sento le mie guance avvampare.
«E voi avete già…» lo interrompo prima che possa finire la domanda mettendomi ancora più a disagio. «No no, non ancora…» mi sposto una ciocca castana dietro l’orecchio, sorridendo felice.
«Cavolo» sussurra più a se stesso che a me «lo stai facendo aspettare eh. Penso tu sia la prima, Emily Thompson, a farlo aspettare così tanto tempo. Come mai?»
La conversazione stava prendendo una piega piuttosto imbarazzante, per me.
«Beh non… Non ho mai avuto un ragazzo serio in sedici anni, solo piccole storielle. Mai nulla che superasse un mese, insomma. Voglio andare piano con lui» sorrido al ricordo del giorno in cui l’ho conosciuto «mi piace davvero.»
Riprendiamo a camminare, tranquilli, parlando delle prime cose che ci vengono in mente.
Arriviamo in una piccola radura, rinchiusa tra rocce ed alberi: un piccolo angolo di paradiso con numerosi nontiscordardime.
 
Louis si gira verso di me e mi afferra la mano, me la stringe e poi mi abbraccia.
«A volte mi sento un tale stupido in tua presenza» mi sussurra sui capelli, a pochi centimetri dal mio orecchio «O meglio, tu mi fai sentire uno stupido, piccola Hope
Sposta il suo volto, da sopra i miei capelli, a davanti al mio. Lo vedo avvicinarsi, lentamente. Cerco di divincolarmi ma non ci riesco, le sue labbra sfiorano le mie con un po’ di paura per poi toccarle, determinate.
Io rimango impassibile, chiusa nel mio guscio e priva di difese sotto il suo contatto. Le sue mani si muovono lungo i miei fianchi, desiderose, lasciando il segno del loro passaggio.
Il mio cervello tenta un’ultima volta di ribellarsi, ormai debole e consapevole di non poter nulla contro Louis.
«Lasciami ti prego, mi fai male» tento di urlare, ma esce soltanto un sussurro roco e le mie mani, che avevano tentato di far leva sul suo petto per allontanarlo, non riescono a spostarlo manco di un millimetro.
Le sue mani si fanno sempre più aggressive, i suoi movimenti più veloci.
Mi sfila la maglietta, si stacca da me per guardarmi, per scrutarmi.
Ho paura, ma non ho la forza di scappare.
Rimango ferma, immobile, a permettere che lui faccia di me cosa vuole per poi essere abbandonata su quel sentiero.
Sola, impaurita e rannicchiata su me stessa per chiudermi fuori dal mondo per un po’ di tempo.
 
«Perdonami» mi lascia andare i polsi e si allontana da me, rendendosi conto della paura e dei ricordi che mi ha fatto vivere «io non volevo. Lo sai quanto sono stato male per quello che ti è successo, non permetterei mai a nulla, nulla, di fartelo rivivere.»
«Lo so Zayn e io non ce l’ho con te» appoggio la mia fronte sulla sua e gli do un delicato bacio sulle labbra «ce l’ho con me stessa, per non aver fatto nulla.»
Restiamo per qualche minuto così, a fissarci in silenzio. Prendo un respiro profondo, poggio un’ultima volta le mie labbra sulle sue, gli prendo la mano e gli sorrido.
«Andiamo, lo shopping natalizio ci aspetta» mi lancia un’occhiata impaurita ma felice.
Amo ‘sto ragazzo.
 
 
 
 
 



















CIAO CAROTE! :D
 
Premetto che LO SO, QUESTO CAPITOLO FA SCHIFO.
Ma dovete capire che l’ispirazione è l’ispirazione. So che se lo avessi scritto domani sarebbe uscito totalmente diverso, con altre cose. Idem se lo avessi scritto ieri quindi… CRITICATEMI, ME LO MERITO.
 
Chiedo umilmente perdono se non ho aggiornato prima ma capitemi: era l’ultima settimana di scuola e non ho avuto il tempo di aggiornare o scrivere.
Scusate, vi giuro che sono in ginocchio!
 
Ah, ringrazio tutte le anime buone che hanno recensito questa storia/schifezza o messa tra le preferite/seguite/ricordate, vi adoro :’3
 
Ora vado bellissime, cercherò di aggiornare il prima possibile.
 
Hope you like it, peaceandeatcarrots_.
  
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