Rimasi a fissarlo in silenzio, senza che lui lo sapesse, o forse si.
Era dannatamente bello, come la prima viola di primavera, o il primo fiocco di neve in dicembre.
Mi chiesi se c'è qualcosa di più perfetto. La lezione passò in secondo piano; già non mi interessava più di proteine, amminoacidi e dna, la cosa che ora rimbombava nella mia mente era il riccio seduto accanto a me.
Questo mi ricordò qualche anno fa, quando stavo in seconda liceo, ed ero innamorata di Christofer Blaine, il capitano della squadra di Dodgeball. Ero solo un'adolesciente in fase di scoperta, ma la cosa a volte mi ritorna in mente. Ero totalmente presa da lui, tanto da scrivere il suo nume in ogni luogo possibile: fogli, diari, quaderni, parti del corpo.
Le mie amiche dicevano che era un'ossessione, ma io in realtà cercavo solo qualcuno che mi amasse, e che ricambiasse, che tenesse a me tanto da portarmi fiori, e baciarmi dolcemente sotto la pioggia.
Ma niente di ciò avvenne.
Un giorno Effie, una delle ragazze più pettegole della scuola, scoprì la mia cotta, ed ancora non so come.
Andò da Christoper e gli disse tutto quello che facevo riguardo lui, dei miei film mentali, del suo nome inciso dappertutto, delle mie aspettative.
Mentre stavo pranzando alla mensa della scuola, si presentò davanti a me, e iniziò a sfottermi.
'Guardate gente, piaccio alla nerd di seconda!' e tutti iniziarono a fissarmi, ed a ridere, come se fossi uno zimbello.
I suoi amici e le cheerleader mi circondarono ed iniziarono con i peggiori insulti che io abbia mai ricevuto, cose che ancora soccombono nella mia mente, ma che cerco di deviare.
Io, indifesa, rimasi seduta con il panino tra le dita tremanti, mentre soffocavo le lacrime.
Passavo lo sguardo intorno, e vedevo solo volti di ragazzi che si beffavano di me, come fossi un clown,
come se avessi fatto qualcosa di buffo e di cui vergognarsi.
Perchè, che male c'è nell'essere innamorati?
Dopo 5 minuti di quel totale inferno, lanciai il panino, arrancai la cartella e me ne andai, rinchiudendomi in bagno per delle ore.
Ma non pensiamoci più.