Avventure nel pianeta dei sette regni.
Martina, the princess die – Regno dell’Ade.
Capitolo VIII – Amore impossibile.
Perché? Perché il mio cuore batteva così forte alla vista dell'ombra di quello spadaccino? Perché? Ma la domanda più grande è perché il mio cuore batte? Appena l'ho visto, il mio cuore ha incominciato a battere velocemente, eppure ho sempre pensato di essere morta, come può il mio cuore battere? Mille domande rimbombano nella mia testa, mentre siedo vicino all'ombra di quel ragazzo.
''Come ti chiami?'' Dico, arrossendo.
''Come mai ti interessa così tanto?'' risponde lui, con un sorriso beffardo.
''Beh, insomma, io...''
''Ti va di fare una passeggiata?''
''…''
''Certo, non è molto allettante passeggiare in un posto del genere...''
''No, va benissimo, andiamo!''
Mi alzo e mi avvicino a lui, sorridendo. Anche lui si avvicina, prendendomi la mano. Arrossisco. Il cuore batte velocemente.
“A-Andiamo.'' Riesco solo a dire mentre ci incamminiamo in quel regno di tenebra perenne. Camminiamo in silenzio, stringendoci la mano. Divento sempre più rossa, esaltando la mia carnagione pallida. Senza nemmeno rendercene conto, incominciamo a parlare e scherzare. Un'ora, due ore, tre ore. Il tempo vola.
“Senti, insomma... Ci conosciamo poco, è vero, però provo qualcosa di indescrivibile per te. Mi piaci moltissimo.'' Dice dolcemente, mentre io divento ancora più rossa, dimostrando di ricambiare i suoi sentimenti.
Quell'attimo di felicità però svanisce presto. Quando mio padre, ci scopre. Nota immediatamente il mio rossore, sente il battito del mio cuore. Mi separa da lui, senza motivo. Dicendo che non devo più vederlo. Dice che mi sta facendo del male. Eppure solo con lui sto davvero bene. Però non c'è risposta che tenga, e decide di chiudermi in camera, chiusa a chiave. Perché non posso frequentarlo? Le mille domande che mi rimbombavano nella testa già da ore diventano milioni. Piango. Come posso provare sentimenti se sono morta? Continuo a domandarmi a non finire. I miei dubbi ricoprono il mio essere. Sento arrivare mio padre, ma non per me. Infatti sta chiacchierando con il suo consigliere, mi avvicino alla porta. Appoggio l'orecchio e ascolto.
“Non deve innamorarsi. Lei non è morta del tutto...” Afferma addolorato mio padre.
“Cosa intende dire, maestà?” Chiede curioso il consigliere.
“Lei vive. Innamorandosi il suo cuore batte più forte, accorciandogli notevolmente la vita. A cosa pensi che servano i cuori che i miei soldati portano dalla guerra?”
“Beh, se muore potrà comunque vederla. La sua anima andrà negli inferi! Sarà come se fosse viva.”
“Lei non ha un'anima, perché lei è un'anima. Un'anima che può vivere.”
Ora so tutto. Tante domande nella mia testa hanno una risposta, ora. Mio padre non vuole farmi vedere il mio amore per non farmi morire. Lo fa per il mio bene! In effetti come dargli torto? Sarebbe meglio non vedere la persona che amo, per vivere. Però preferisco vivere un giorno da innamorata, che cento senza conoscere l'amore. Ormai so quello che devo fare. Nessuno mi fermerà, andrò da lui!