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Autore: GiulyHermi96    23/12/2012    6 recensioni
La storia tratterà degli ultimi anni a Hogwarts della vecchia generazione fino all'imminente e inevitabile morte di Lily e James.
Inutile negarlo... purtroppo dovrà succedere.
Ad ogni modo, spero sarà anche divertente, visto quanto buffi sono i Malandrini la maggior parte del tempo.
Dal ventinovesimo capitolo:
James piegò la testa: “Quando tornerò indietro? Perché, com'è quel posto? Non me lo ricordo...”
L'ombra sospirò: “Per questo sei venuto qui...per ricordare e compiere l'ultimo passo per tornare indietro...ti sei riposato abbastanza Jamie...” disse gentilmente.
“Ma io sto bene qui...non ci sono problemi, non c'è nulla che mi possa fare del male...” disse sconfortato.
“Vero, ma qui non c'è il tuo giglio...” disse l'ombra sorridendo gentilmente.

Dal quarantacinquesimo capitolo:
Prendendo fiato e alzando l'indice della mano destra per puntarlo contro James: “Però, promettimi che convinceremo sia i miei genitori che i tuoi a non regalarci per nulla al mondo delle tende viola!” disse facendo ridere il ragazzo
So che l'avvertimento "incompiuta" non dovrebbe stare nelle storie ancora in aggiornamento ma, ora come ora, non la porterò avanti... mi scuso tantissimo con i lettori e con coloro che leggeranno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'James & Lily are flawless'
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Poi tutto diventò... buio

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Buio.

Era tutto buio.

No. Non era tutto buio.

Era tutto buio e freddo. Freddo come la neve sciolta d'inverno. Freddo come quando stava seduta per ore e ore scrivendo davanti al camino e il gelo le entrava nelle ossa: prima in quelle delle mani, poi delle braccia, poi della spina dorsale.

Eppure, questo era un freddo diverso. Era un freddo umido, un freddo duro, impenetrabile, scivoloso, che oltre a penetrarle dentro, le strisciava e scivolava sul corpo, come se le stesse succhiando via la vita.

Spaventata aprì gli occhi e il buio fu un po' meno buio.

Cercò di alzarsi a sedere ma non trovò le forze. Girò la testa lentamente e vide una finestrella molto in alto che faceva entrare la luce della luna crescente.

Girando di nuovo la testa, sentì qualche cosa di durissimo sotto la sua guancia.

Le sembrò pietra, ma vedeva tutto sfuocato, e non poteva esserne certa.

Lentamente riprovò a mettersi a sedere.

Appoggiandosi al muro, riuscì a tirarsi su e a stendere le gambe.

Appena lo fece, un dolore atroce le prese la gamba sinistra.

Non riuscì nemmeno ad urlare per il tanto dolore e la gola tanto secca.

Prendendo un sospiro e allungando le mani, cercò di vedere cosa avesse di strano.

Con orrore si rese conto che sul polpaccio della gamba sinistra aveva un enorme squarcio che le aveva aperto i pantaloni e la carne, fucsia e rossa al contempo.

Orripilata dalla vista girò il viso e prese un respiro profondo.

Nel farlo, notò delle sbarre alla sua sinistra, proprio di fianco alla sua spalla.

Confusa, guardò davanti a se e vide delle altre sbarre sia lì che alla sua destra.

Il suo respiro accelerò, il battito si perse nelle sue orecchie e la bocca le si asciugò ancora id più.

C-che...?” provò a chiedere, ma le parole non le venivano.

Hey, Evans, buona... va tutto bene... calma, respira...” disse una voce profonda vicina a lei.

La ragazza girò la testa spaventata quando quel qualcuno le toccò la spalla per rasserenarla.

S-Sirius? C-c-che s-succede? C-cosa?” cominciò a chiedere con gli occhi velati di lacrime.

Il ragazzo, dall'altra parte delle sbarre alla sinistra della ragazza, sorrise con calma: “Whoa! Quante domande Evans!” disse cercando di rimanere allegro: “Sei proprio precipitosa... te l'ha mai detto nessuno che dovresti pensar e più al presente che al futuro o al passato?” chiese il ragazzo con gentilezza.

Lily non riusciva davvero a calmarsi, ma quelle parole furono come una pozione rilassante in lei. Spesso Lily aveva visto Madama Chips utilizzare quel tipo di pozioni sui ragazzi che non riuscivano davvero a stare fermi. In questo caso, lei non ne aveva assunta una, ma quelle parole, erano riuscite a farla pensare un po' più lucidamente, senza che la sua testa fosse offuscata dalla paura.

C'era una frase... delle parole che ricordava...

Cercò di ricordare...

Evans... non puoi sempre isolarti e rimanere sola... non puoi struggerti per il futuro... devi pensare anche al presente...

James glielo aveva detto una volta. L'anno prima.

Prendendo un ulteriore respiro per calmarsi, Lily si girò nuovamente verso il Grifondoro: “Sirius... dove siamo? Cos'è questo posto? Perché siamo finiti qui?” chiese con più calma ma con qualche respiro pesante in mezzo per il dolore alla gamba.

Sirius girò lo sguardo e sospirò preoccupato, sorridendo, però, si girò nuovamente come s e nulla fosse verso di lei e disse: “Sei sempre precipitosa, Evans... gli eventi non si possono riassumere in così poco tempo, e tu hai sempre fretta... perché non mi dici tu l'ultima cosa che ti ricordi...?” disse un po' a disagio.

Lily sospirò: “Scusa, Black...” disse lei muovendosi e tirandosi un po' meglio su a sedere contro il muro con una smorfia di dolore: “Ma tra me e te, ero io quella che voleva sapere cosa fosse successo, perché dovrei dirti cosa...” ma si fermò.

Si fermò quando vide lo sguardo di Sirius, così disperato, così... spaventato. In quel momento, Lily non vide il solito sbruffone di Grifondoro, ma vide un ragazzo di diciotto anni, spaventato e non forte come suo solito, perciò, convinta da quello sguardo, sospirò nuovamente e ci pensò.

L'ultima cosa che si ricordava era...

Lily sorrise: “La prima uscita che io e James abbiamo fatto ad Hogsmeade...”

Sirius sospirò, e Lily non seppe dire se di paura o di sollievo, ad ogni modo, quando si voltò per guardarlo, era tornato con lo sguardo di sempre e sorrideva come suo solito: “Ah sì, James mi ha raccontato di un paio di cose... quel pomeriggio Peter era a ripetizioni e io e Remus... ehm... studiavamo insieme... comunque ci ha detto che siete stati un po' in giro e che siete andati a pattinare... avete fatto altro?” chiese lui con non-chalance.

Lily lo guardò e si girò immediatamente arrossendo di punto in bianco.

Sirius scoppiò a ridere: “Oh, Evans, stai perdendo sangue da ore, ma ne hai ancora abbastanza per arrossire a quel modo? Sul serio? Deve essere accaduto qualche cosa di grave...” disse ridendo di gusto.

Lily deglutì: “Non è successo nulla di brutto...” sussurrò lei con una vocina sottilissima.

Sirius le si avvicinò e la guardò attraverso le sbarre della cella fissandole le guance arrossate, gli occhi traslucidi e le unghie che venivano mordicchiate dai denti bianchissimi.

Un insieme di genti che, per esperienza, sapeva che significavano imbarazzo.

Ma perché doveva essere imbarazzata se... se...

Oh Merlino! L'avete fatto?!” chiese senza nemmeno un po' di tatto.

Lily si coprì il viso con le mani arrossendo più di prima e raggiungendo il colore dei suoi capelli.

Merlino, non me ne aveva parlato! Quello sbruffone! Come ha potuto? Siamo fratelli, per la miseria!” disse ridendo e arrabbiandosi al contempo.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Non so cosa ne sappia tu, Black, ma da ciò che so io, io e te non siamo fratelli...” disse guardando davanti a se.

Cosa centra?” chiese lui noncurante.

Lei sospirò spazientita: “Bé, da quello che so, un atto... del genere si fa in due... no?” chiese cercando di rimanere il più calma possibile.

Sirius ridacchiò ancora un po' incredulo: “Sì, sì Evans... decisamente... me lo racconti?” chiese ridendo.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Se non fossi stanca morta e non avessi una voglia matta di dormire, ti darei una sberla, Sirius...” disse chiudendo gli occhi.

No... no, no, no, no, no. Evans! Rimani sveglia!” disse scuotendola per un braccio.

Lily sospirò: “Che c'è, Black, ho dormito fino a poco fa, non succederà nulla se dormirò un altro po'...” disse con calma spostando al mano del ragazzo.

Prima eri svenuta, Evans, svenire è diverso da dormire... e comunque, non avevi finito. Cos'è successo dopo... bé... dopo?” chiese cercando di rendergliela più semplice.

Lily sospirò nuovamente: “Cosa vuoi che sia successo, siamo tornati a Hogwarts, no?” chiese spazientita.

Sirius sbuffò spazientito a sua volta: “Grazie, Evans per l'illuminante risposta. Intendo dopo... ti ricordi cosa sia successo qualche giorno dopo...?”

Lily avrebbe voluto chiedere con tutta se stessa se davvero fosse passato del tempo da quel momento, poiché non si ricordava altro da lì in poi, eppure, se lo sentì dentro, c'era qualcos'altro. Doveva essere accaduto qualche cosa di nuovo.

Frustrata si prese le tempie tra le mani e sbuffò creando una nuvoletta d'aria bianca davanti a se.

C-ci siamo diplomati?” chiese più a se stessa che a Sirius.

Lui sorrise annuendo in modo da farla continuare.

Lily sospirò e la nuova nuvoletta davanti a se le sembrò quasi come un portale verso un ricordo semi-smarrito nella sua mente.

Ragazzi... stiamo davvero per diplomarci?” chiese sussurrando Remus seduto su una poltrona con un libro in mano.

Sirius era seduto a gambe incrociate davanti al fuoco, Peter era nascosto vicino al bracciolo della poltrona di Remus e James era steso sul divano con Lily tra le sue braccia.

Mary era già andato a dormire seguita da Emmeline e Frank e Alice erano andati a fare un'ultima passeggiata nel parco notturno di Hogwarts.

James alzò gli occhi al cielo e intimò bonariamente a Remus di stare in silenzio indicandogli Lily.

Ti prego, è già preoccupata come pochi per questi benedetti esami, ci ha fatto il diavolo a quattro per mesi, se anche cerchi di non svegliarla col ricordo dei M.A.G.O., non credo che a nessuno dispiacerà, Luna...” disse alzando gli occhi al cielo il ragazzo tenendo stretta Lily a se che si mosse appena nel sonno.

Remus sorrise: “Scusa James... era solo per dire che... sembra passato al contempo tanto tempo e solo un attimo...” disse sospirando.

Gli altri tre annuirono: “Sì, è vero...” annuì James accarezzando i capelli rossi di Lily.

Secondo voi come siamo andati...?” chiese Peter scaldandosi le mani davanti al fuoco.

James sorrise: “Bene, Pete... non ti preoccupare... bé tutti tranne la signorina qui che avrà preso tutte E, chiaramente...” disse sorridendo sui capelli della ragazza, che sorrise a sua volta continuando a far finta di dormire.

Sirius sospirò e si alzò in piedi: “Forza ragazzi... e se facessimo un'ultima scorrazzata in giro per dare un addio vero e proprio a Hogwarts? Sarebbe bello, no?” chiese il ragazzo a tutti.

Remus e Peter sorrisero, ma James rimase serio: “Io... non so se posso, fino a domani sono un caposcuola e non...” a Lily si mosse e aprì gli occhi di scatto.

Appena lo fece, sembrò che James si fosse illuminato, come se gli occhi smeraldini della ragazza avessero acceso di luce la persona di James, come un faro lontano accende la speranza dei marinai in tempesta sulla nave.

Gentilmente, la ragazza avvicinò le labbra all'orecchio del Grifondoro e sussurrò semplicemente: “Vai...”

James sorrise dandole un bacio leggero sulle labbra e si alzò seguendo gli amici.

Quella sera non ci fu bisogno del mantello dell'invisibilità o della mappa del malandrino, non ci fu bisogno di nascondersi dietro le porte o dentro i ripostigli, perché tutti, i quadri, i fantasmi, gli insegnanti, sembrarono voler aiutare i quattro ragazzi che erano stati causa di guai, urla e scherzi, ma anche di risate, pianti di gioia e felicità nella scuola.

è stata una bella serata...” disse Sirius sorridendo gentilmente alla ragazza.
Lei annuì: “Sì... io... io credo che James me lo abbia raccontato...” disse lei pensandoci.

Sirius ridacchiò: “Certo che lo ha fatto. Era talmente sorpreso che nessuno ci avesse visti... o avesse detto di averci visti...” puntualizzò il ragazzo.

Lily sorrise e sospirò chiudendo gli occhi.

Ehm... poi... dopo?” chiese Sirius senza nemmeno dirle di stare sveglia.

Lily sospirò: “Immagino che siamo usciti da Hogwarts e abbiamo iniziato l'accademia...” disse Lily.

Sirius sorrise: “Oh sì, siamo anche entrati nell'ordine della fenice... tutti noi...” disse aiutandola.

A Lily ricominciarono a passare davanti immagini e flash. Furono talmente tanti, che iniziò a sbattere le palpebre velocissimamente per seguirne almeno un paio.

Signorina Evans, signorina Prewett, signorina McDonald, signorina Vance, signor Potter, signor Paciock, signor Black, signor Minus, signor Lupin... benvenuti nell'ordine della Fenice...” disse il professor Silente sorridendo.

I ragazzi iniziarono a stringere mani a tutti i presenti e a seguire le parole degli Auror.

Signore...” dissero vedendo Malocchio Moody.

Lui fece un grugnito in risposta.

Non gli avevano stretto la mano per il semplice motivo che lui fosse il loro insegnante in accademia e che avrebbe potuto vendicarsi su di loro per qualunque sbaglio.

Già dall'inizio gli aveva fatto il diavolo a quattro per qualunque cosa.

Ogni mossa, ogni gesto che avessero mai fatto, non era mai stato perfetto per Malocchio Moody.

Non che fosse scontento dei ragazzi, ma, oltre ad essere una persona estremamente esigente, era anche un Auror non adatto all'insegnamento. Mancando, però Auror in generale, avevano messo a turno gli Auror competenti ad insegnare ai novellini.

Moody non era stato esattamente felice della cosa.

In più i novellini avevano una preparazione di soli due mesi, e non di 7 come al solito, perciò, poiché erano appena scaduti i mesi di esercizio, Moody era certo che avrebbero fatto qualche pasticcio là fuori.

Era settembre, e l'ordine della fenice aveva, per l'appunto, appena accolto nuove reclute.

Quel pomeriggio i 9 ex-Grifondoro avevano fatto la loro prima missione con l'ordine della fenice, ed erano tornati a casa vittoriosi, con un mangiamorte in catene.

Era stato maledettamente divertente, quasi troppo, per i gusti di Lily, che era sempre comunque preoccupata che James strafacesse come suo solito.

Stavo pensando...” disse James quella sera tornando in accademia: “Ora che abbiamo finito con l'accademia, dovremmo seriamente cominciare a cercare casa...” disse con nonchalance.

Lily fissò il ragazzo sorpresa.
Le stava chiedendo di...

Ma prima che potesse fare o pensare a qualunque conclusione, Sirius arrivò dal fondo delle scale dell'accademia e raggiunse James prendendolo per le spalle e ridendo.

La prima missione è stata molto facile rispetto alle altre...” disse Lily senza riuscire a fermare i ricordi.

Sirius annuì: “In particolare rispetto a quella di ieri...” disse.

Lily lo guardò negli occhi neri e i flashe le ricominciarono a passare nella testa: urla, incantesimi, luci colorate, oscurità, luci, smaterializzazioni, colpi alle spalle, una domanda. Una domanda fatta in un momento sbagliato, ma di estrema importanza...

La testa cominciò a farle male, molto male, ma non c'era modo di fermare i ricordi.

Ah!” esclamò dolorante.

Evans, stai calma, devi ricordare, fa male, lo so... ma devi ricordare... ce la farai Lily, ce la faremo!” disse Sirius prendendole una mano e stringendola nella sua: “Lo abbiamo promesso, abbiamo promesso a James di non andarcene mai dalla sua vita. Le promesse si mantengono Lily! Ce la faremo!” disse lui cercando di aiutarla contro il dolore invano.

Lily ricominciò a ricordare.

Ragazzi... allora... non è una missione facile, ma non avevamo abbastanza reclute, perciò vi abbiamo voluti con noi...”

In pratica ci ha appena detto che facciamo schifo, ma non avevano scelta...” disse Sirius ridacchiando.

Malocchio sbuffò dandogli uno scapellotto sulla testa: “No, Black, sto semplicemente dicendo che non è una missione al vostro livello, e che dovete stare attenti. Vigilanza costante, chiaro?”

I ragazzi annuirono e si mossero insieme.

A Lily venne in mente la sera prima, quando avevano fatto tutti insieme la foto dell'ordine della fenice. Le era sembrato quasi un brutto presagio, volersi fare una fotografia del genere.

Scuotendo la testa, cacciò quel pensiero e prese fuori la bacchetta magica.

Ragazzi... qualunque cosa accada, torneremo tutti a casa, d'accordo?” chiese James ai tre malandrini e a Lily vicino a se.

I quattro annuirono.

Entrarono nella catapecchia abbandonata buttando giù la porta e pronti all'attacco, ma non trovarono nessuno.

Ma cosa?” cercò di chiedere Peter.

In quell'istante, però, luci verdi schizzarono da ogni parte, delle figure scure spuntarono da ogni lato della casa e urla di incantesimi e di dolore iniziarono a sentirsi da ogni parte.

Stupeficium!” urlarono insieme James e Lily contro un mangiamorte.

Finché James fosse stato con lei, Lily non avrebbe avuto paura.

Ricordandosi degli insegnamenti di Malocchio, i ragazzi si nascosero dietro un muro e ataccarono da lì dietro, in modo da non doversi preoccupare anche per le proprie spalle. Dall'altra parte della stanza, Peter era dietro un tavolo e ogni tanto lanciava qualche petrificus totalus, mentre Sirius combatteva con un mangiamorte più avanti. Anche al piano di sopra della casa i maghi combattevano tra di loro, mentre Lily aveva appena steso uno che aveva cercato, per l'appunto di attaccarli da dietro.

Lily...” disse James dopo aver lanciato un ulteriore schiantesimo da dietro il muro.

Dimmi...” disse lei controllando che non ci fosse nessuno nel bagno dietro la cucina.

Lui le prese una mano e la fece girare per guardarlo: “Vuoi sposarmi?” chiese di punto in bianco.

Lei sgranò gli occhi sconvolta e pietrificò un mangiamorte che li stava raggiungendo.

Ma ti pare il momento?” chiese sconvolta più di prima.

A James tornò in mente quella volta in cui Lily doveva provarsi l'abito per il matrimonio di sua sorella. Si ricordò quando il signor Evans gli disse sentendo la risposta della ragazza dopo aver visto l'abito: “se non le fosse piaciuto avrebbe detto chiaro e tondo alla madre che non lo avrebbe indossato e che l'argomento non sarebbe nemmeno dovuto essere in discussione”, perciò sorrise: “è un sì, Evans?” chiese colpendo un mangiamorte in testa con un impedimenta.

Lei lo fissò e disse incredula: “Certo che è un sì...” e prima che potesse rendersi conto della cosa, James le aveva infilato un anello all'anulare sinistro e l'aveva baciata: “Ti amo Evans...” le aveva detto.

Lei aveva sorriso e da quel momento le cose si erano fatte più confuse.

Erano usciti da dietro il muro, avevano ricominciato a combattere, ma tra una cosa e l'altra, dopo quasi dieci minuti, Lily si era girata e non l'aveva più visto. Nel panico, aveva cominciato a combattere con ancora più zelo e, proprio quando si era ricordata dell'insegnamento di malocchio: “Il panico potrebbe fregarvi e farvi meno attenti) si era sentita colpire alla gamba da un incantesimo e poi alla testa con qualche cosa di duro e pesante, che le fece vedere e diventare tutto... buio.

Con il respiro pesante, Lily guardò Sirius nel panico: “Siamo nei sotterranei di casa tua?” chiese ricordandosi anche di quel dettaglio.

Sirius rise di sollievo, poi tornò serio: “Sì, Evans... questi sono i famosi e labirintici sotterranei di casa Black, al numero 12 di Grimmauld Place, e noi siamo imprigionati.”

Angolino autrice:
Ciao ragazzi!
Non mi uccidete, ma non avevo più ispirazione, quindi ho fatto un salto temporale un pò lunghino XD
Spero vi sia piaciuto il capitolo, io lo adoro *^*
Giuly
P.S. Il titolo è preso da una frase nella canzone della sposa cadavere cantata dallos cheletro XD
N.B. Ah e se ve lo chiedete, sì, per la proposta di matrimonio mi sono ispirata ai pirati dei caraibi XD mi è sembrato che con James ci azzeccasse ;) XD

   
 
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