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Autore: harrehs    23/12/2012    24 recensioni
Harry Styles aveva sempre avuto tutto, dal sesso alla popolarità.
Elizabeth Payne non aveva mai avuto un ragazzo. 
Elizabeth Payne aveva un gran bel fondoschiena. 
Harry Styles perse la testa per Elizabeth Payne. 
Zayn Malik era il migliore amico di Harry Styles. 
Louis Tomlinson era il migliore amico di Elizabeth Payne. 
Liam Payne era il fratello di Elizabeth, e odiava Styles. 
Elizabeth Payne stravedeva per Niall Horan. 
Harry Styles odiava Niall Horan. 
***
Non è la solita storia da liceali. 
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Love You Baby'
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Chapter 31st.
#Taken.





 
Debbie's Point Of View
D: - Come scusa?- domandai imbarazzata. 
Lui sorrise dolcemente e catturò il mio sguardo, facendolo suo. 
L: - Chi cercavi?- 
D: - Elizabeth Payne ma...- cominciai a spiegare il malinteso. 
L: - E' mia sorella- disse -Ma non è qui.- 
Quindi quello era Liam? Harry era solito descrivermelo come burbero e severo, ma in quel momento, a me sembrava il totale opposto. 
Non sapevo cosa fare; mi voltai per andare via, ma era come se lui mi stesse chiedendo di rimanere. Girai su me stessa, come una stupida e lui rise. 
L: - Ti sei persa?- domandò divertito. Dolcemente divertito.
D: - Io...-  stavo per rispondere, ma riflettei. Perché ero lì? A che scopo? Per dire a Elizabeth che lei mi aveva rubato il ragazzo? Zayn non è il mio ragazzo. 
Per dire a Elizabeth che ha fatto soffrire Harry? Lei già lo sa. 
Ridicolo, come un ragazzo mai visto prima, che aveva lo stesso sangue della mia acerrima nemica, potesse aver scombussolato i miei piani. E le mie idee. -Sì.- risposi convinta. 
Mi ero persa. 
Nei suoi occhi.
L: - Senti, so che mi prederai per una specie di maniaco, o peggio, ma... Ti va di entrare?- mi chiese speranzoso. 
Restai positivimente allibita da quella richiesta. 
D: - Ma non sai neanche il mio nome...- 
Lui alzò le spalle e premette le labbra fra di loro. 
L: - Tu non me lo hai detto.- rispose come un bambino, facendomi ridere. 
D: - Debbie.- dissi riprendendomi dalla risata. 
L: - Liam.- rispose lui stringendomi delicatamente la mano che gli avevo porso. 
D: - Lo so.- mi lasciai sfuggire ma me ne pentii subito. Mi misi una mano sulla bocca, e l'altra sugli occhi, mentre sentivo lui ridere divertito. Dolcemente divertito. 
L: - Davvero?- commentò. 
Scossi la testa imbarazzata. 
D: - Sto rovinando tutto, vero?- 
L: - Stranamente no...- rispose. Mi tolsi la mani dal viso e potei ammirare il suo splendido sorriso. 
D: - Sì.- dissi poi. 
L: - Sì cosa?- domandò curioso. 
D: - Sì ho voglia di entrare.- ammisi sospirando. 
Avevo progettato un'accesa discussione con Elizabeth, ma ora era come se me ne fossi completamente dimenticata. 
 
 
Harry's Point Of View
La baciò. 
Sentii un tonfo; avevo appena fatto cadere una scatola di cereali. 
Solo allora si staccarono e si voltarono verso di me. 
H: - Porca puttana.- borbottai mentre mi chinavo a raccogliere i cereali ormai sparsi a terra. 
X: - Aspetta, ti aiuto.- disse una voce a cui non diedi molto ascolto; ero troppo occupato a dienticare l'immagine di quel bacio. 
Il sapore delle sue labbra era mio. Di nessun altro. 
Sentii una presenza chinarsi di fronte a me, e delle mani accostare le mie per raccogliere il cibo caduto a terra. 
Alzai lo sguardo e mi trovai a pochi centimetri di distanza un viso fin troppo conosciuto. Ma che da fin troppo tempo non avevo così vicino. 
Sempre gli stessi occhi scuri, le stesse guance, lo stesso naso, le stesse labbra. 
Anche lei aveva alzato lo sguardo. 
Ho sempre detto che il legame che si creava fra i nostri occhi era unico, speciale. 
Vidi il dispiacere e la collera, misto alle sue iridi marroni.
Non potei far a meno di sorridere, per rassicurarla. Ce l'avevo con lei, vero. Ma l'amavo ancora. 
Sorrise anche lei. 
H: - Ciao.- dissi dolcemente beandomi della vicinanza fra di noi. 
X: - Strano trovarti qui Harry, come vanno le cose?- domandò una voce maschile. 
Un ronzio, uno stupido fastidio. 
Lei si allontanò, distruggendo tutto. Si alzò e io feci lo stesso. 
Mi ritrovai nuovamente quell'immagine davanti: lui, lei, e le loro mani intrecciate.
H: - Va' alla grande Malik.- risposi freddo. Non era di certo cessato il mio odio verso di lui, e neppure si era affievolito. 
La mia espressione era serrata, cruda, come la sua. Elizabeth era l'unica che sembrava provare emozioni in quella situazione. Guardai i suoi occhi: delusione, dispiacere e speranza che nessuno dei due si facesse male. 
Sospirai, volenteroso di togliermi da quella situazione. 
Z: - Mh, mi fa piacere.- 
C'era tensione. Presto uno dei due sarebbe scoppiato. 
E: - Come mai qui?- mi domandò sorridendo. Voleva recuperare, farmi star bene. Ma di certo, continuando a stare con lui, non ci sarebbe riuscita. 
H: - Facevo la spesa, voi?- domanda ridicola. 
E: - Idem.- si affrettò a ridere. 
Z: - Volevamo cucinare qualcosa di buono per stasera ma...- 
H: -... Ma tu sei un disastro in cucina.- completai rancoroso. 
Arricciò le labbra offeso, ma riprese a parlare. 
Z: - Hai ragione. Elizabeth lo dice sempre, non so neppure fare una crema pasticcera?!- rise guardandola, convinto che ciò mi avrebbe dato fastidio. 
E aveva ragione. 
H: - Si sa che il segreto per una buona crema pasticcera è...- 
E: - ...L'aggiunta di un po' di scorza di limone.- completò per me, con aria da saputella. 
La guardai e sorrisi. 
H: - Notevole.- 
E: - Ho avuto un ottimo insegnante.- rispose. 
Sentì un groppo alla gola. Aveva gli occhi lucidi. Stava male. E questo fece male a me. Zayn non se ne era accorto, ma dopottutto, lui e lei non avevano ciò che una volta avevamo noi. 
H: - Be', è stato... Insolito rivedervi.- dissi - Ciao.- mi voltai, non aspettando neppure il loro saluto. Dovevo fuggire, da qualche parte. 
Chiamai mia madre, dicendole che non sarei tornato per cena. Non volevo che lei mi vedesse così. 
La magia fra me ed Elizabeth non era mai scomparsa, ma si nascondeva dietro all'immagine di lei e Zayn, e non sapevo come riuscire a svelarla di nuovo. 
 
 
Elizabeth's Point Of View
Sdraiata nel letto di casa di Zayn, mi chiedevo come avevamo fatto ad arrivare a quel punto. 
Un anno fa avevo a malapena avuto la mia prima relazione, ed ora era cambiato tutto. 
Folle. 
Negativamente folle. 
Sentii tirare uno sciacquone e un ragazzo completamente nudo uscì dal bagno, sorridendo. Si buttò poi a peso morto sul letto, sdraiandosi su un fianco, rivolto verso di me. Feci lo stesso, rivolta verso di lui. 
Z: - E' ridicolo, ma penso che passerei ore così.- disse dolcemente. Risi sonoramente, lusingata. 
E: - Sì, davvero ridicolo Malik.- risposi, mentre lui mi carezzava una guancia. 
Z: - Sembra che l'abbia accettato, alla fine.- disse dopo una pausa di silenzio. 
Non c'era neppure bisogno di chiedergli chi: Harry. Mi faceva male pensare a lui. I suoi occhi, i suoi capelli, le sue labbra, tutto di lui mi mancava. Ma non potevo permettermelo ora. 
E: - Già...- dissi. Lui l'aveva accettato. Probabilmente nemmeno pensava più a me. 
Cercai di cambiare discorso, in un modo o in un altro. 
E: - Ancora non ti ho visto alitare fumo, come mai?- chiesi, riferendomi al fatto che ancora non aveva toccato le sue sigarette. 
Z: - Sto cercando di smettere.- ammise.
E: - Come mai?- 
Z: - So che ti da' fastidio, e poi il fumo passivo ti farebbe male, non credi?- spiegò. Mi sentii subito in colpa. 
E: - Zayn, non devi cambiare per me.- 
Z: - Non sto cambiando, sciocca. Sto migliorando, il che è diverso.- disse facendomi accoccolare al suo petto. Appoggiò il suo mento sul mio capo, sospirando. 
Z: - E' ancora cotto di te.- disse poi. 
E: - Come lo sai?- chiesi... Speranzosa?
Z: - Lo conosco.- ammise amareggiato, stringendomi ancora di più a sé, facedomi intendere che io ero sua. 

 
Harry's Point Of View
Andai nel primo fastfood che trovai. Avevo bisogno di cibo. 
Mi sedetti a un tavolo libero, e ordinai un paio di cosce di pollo, molto piccanti. 
Un biondino dall'aria molto conosciuta, in camice da lavoro, si avvicinò a me. 
N: - Styles, hai gradito tutto?- domandò Niall sorridente. 
H: - Horan, è sempre un piacere vederti.- commentai sarcastico. - Forse un po' meno peperoncino la prossima volta, e non siate così avari con la salsa.- 
N: - Faremo tesoro dei tuoi consigli.- disse sempre con il solito sorriso, sedendosi davanti al mio tavolo. Corrugai la fronte e arricciai le labbra. 
H: - Fai pure.- 
N: - Styles detesto quello stupido broncio.- cominciò. - Facciamo così: ho quasi finito qui, ci andiamo a fare un giro, beviamo qualcosa.- 
H: - E perché?- domandai stufo. 
N: - Perché no?- 
H: - Noi non siamo amici Niall.- dissi brutalmente. 
N: - Quanto sei noioso Styles. Sai che ti dico? Rimani qui a deprimerti pure, io volevo solo aiutarti. Fottiti stupido.- rispose alzando il tono di voce e fece per alzarsi. 
Ma che voleva quel ragazzo ora?
Porca puttana. 
H: - Horan.- dissi per fermarlo - Quando hai detto che stacchi dal lavoro?- domandai ormai rassegnato, mentre lui mi concedeva uno dei suoi soliti sorrisi. 
 
Entrammo in un piccolo pub. Sembrava più rinomato di quelli in cui solitamente andavo. 
E pareva anche molto caro.
N: - Non preoccuparti, è di mio zio, non ci farà pagare.- disse Niall, cercando due posti al bancone, accorgendosi delle mie preoccupazioni. Non mi sentivo esattamente a mio agio lì, ma me ne fragai. Misi le mani in tasca e mi guardai intorno per notare il tipo di clientela: uomini e donne avanti con l'età, o sulla quarantina. Di certo, a parte Niall, non avevo coetanei lì in mezzo. Ci sedemmo al bancone e chiedemmo un paio di whisky, solo questo.
H: - Come va con Charlotte?- gli chiesi.
Lui alzò le spalle indifferente, facendo una smorfia con la bocca. 
N: - Quella è stata l'ultima volta. E' inutile continuare a vederci, non abbiamo nulla in comune e...- 
H: - Capisco.- lo interruppi, mandando giù il mio drink. Non mi interessava davvero.
N: - Sai Harry, sono felice che tu possa vedere Elizabeth e Zayn insieme.- disse. Mi voltai verso di lui, fulminandolo. - Almeno puoi capire cosa ho provato io guardando voi due insieme.- finì lasciandomi di stucco. 
H: - Mi dispiace Niall.- dissi, guardandolo con sincerità. - Ma non è così.- finii. 
Lui mi scrutò non capendo. 
H: - Elizabeth non ha mai detto di amarti. Non hai aspettato sei stupidi mesi per stare con lei. Non ha mai conosciuto la tua famiglia. Non è mai stata una parte di te.- ripresi. - E tu non sei mai stato una parte di lei.- lui deglutì, capendo che avevo ragione. -Tu non sai quanto sia difficile per me ora starle lontano. Averla così vicina, avere la voglia di prendere il suo viso fra le mani, sbatterla al muro e baciarla come mai l'ho baciata prima. Desiderare che lei mi guardi come mi guardava una volta, come ora guarda lui. Tu non sai cosa si prova.- ammisi tutto d'un fiato. Era incredibile che finalmente ero riuscito a parlare, a dire tutto, a un ragazzo che odiavo. 
Seguì il silenzio, imbarazzante silenzio. 
Aprì la bocca e prese fiato, ma poi la richiuse, forse non convinto di ciò che stava per dire. 
N: - Dovremmo essere amici noi due.- 
Risi, ma poi annuii. 
H: - Perché no?- domandai retorico. 
 
Cinque minuti dopo, una ragazza si sedette accanto a noi, al bancone. Mi guardava, e aveva qualcosa di stranamente familiare. Pelle ambrata, occhi chiari. 
H: - Caroline?- chiesi voltandomi verso di lei e scrutandola bene. 
Lei alzò gli occhi al cielo. 
Car: - E' Carly.- mi rispose rassegnata. Sorrisi di essermi ricordato. 
H: - Ne è passato di tempo.- pensai. 
Car: - Ma tu sempre il solito stronzo. - commentò sarcastica. 
H: - Quante cose non sai di me.- risposi più a me stesso che a lei. 
N: - Penso di non conoscere la tua amica Harry.- si intromise il biondo. Mi sentii così in dovere di fare le presentazioni. 
H: - Ehm, Niall, lei e Caroline...-
Car: - Carly.- mi interruppe seccata, porgendogli la mano. 
N: - Niall, è un piacere.- rispose prendendole la mano e baciandola dolcemente, facendola arrossire. Alzai gli occhi al cielo divertito da tanta dolcezza. 
Car: - Non ci credo che sei amico di Harry.- rispose. 
H: - Mi sento di troppo, scusate.- dissi congedandomi, ma nessuno di loro ci fece caso.
 
Mi andai a sedere più in la', accanto a una donna sulla quarantina e un uomo barbuto.
Ordinai un altro semplice whisky, non volevo esagerare. 
X: - Non sei troppo piccolo per queste cose ragazzo?- chiese la donna. Mi voltai verso di lei: capelli corvini, tagliati in un caschetto preciso. Era tinta, potevo notare la ricrescita. 
Molto truccata, non riusciva completamente a nascondere le rughe sulla fronte. 
H: - E tu non sei troppo vecchia?- domandai con lo stesso tono di sfida. 
Sorrise. I denti erano leggermente ingialliti; probabilmente era un'accanite fumatrice. 
X: - Voi ragazzi siete così sfacciati al giorno d'oggi.- commentò. La sua voce era profonda, calda, rauca. Vecchia. 
H: - Tu invece ne hai visti di inverni eh.- la stuzzicai. 
X: - Quarantasei.- rispose con nonchalance. 
Quarantacinque anni. Stavo flirtando con una quarantacinquenne. 
Aveva un'ampia scollatura a V, sulla quale mi ci cadde lo sguardo. Vedevo le smagliature sul suo grande seno, ormai non più sodo come una volta. 
H: - Strano per una quarantacinquenne frequentare certi posti. Tuo marito dov'è?- le chiesi maliziosamente. Avevo la sensazione di cadere in basso, ed era ciò che stavo facendo. Ma mi sentivo solo, non amato, trascurato. 
X: - Probabilmente ora è a scoparsi una tua coetanea.- rispose, bevendo il suo drink tutto in una volta. Teneva il bicchiere con forza, frustrazione. 
Mi leccai le labbra, guardandola. 
H: - E tu? Tu dove sei?- 
Mi guardò, alzando le sopracciglia, sorpresa. 
X: - Non ho mai conosciuto nessun ragazzo che ci provasse con donne molto più vecchie di lui.- disse maliziosa. 
H: - E io non ho mai conosciuto nessuna donna che ci provasse con uomini molto più piccoli di lei.- risposi, con il suo stesso tono. 
Sorrise anche lei, e intuii i suoi pensieri. Che erano i miei. 
Entrambi avevamo bisogno di qualcuno, di sentirci desiderati, di sfogarci. 
Si chiamava Grace, ed era stata appena mollata dal marito, per la sua giovane segretaria. Lui l'aveva lasciata senza pagare le bollette, e senza un quattrino. 
Pochi giorni prima Grace aveva perso il lavoro. 
Grace aveva bisogno di qualcuno. 
Quella sera mi invitò a casa sua. 
Facemmo sesso, ma non fu come le solite volte. Non ci fu passione. Lei era stanca, vissuta. Non aveva un corpo giovane. Non mi piacque più di tanto. 
Ma per qualche strana ragione, quella sera, tornai me stesso. La mia impotenza sparì e mi sentii libero. Mi sentii soggetto del suo piacere. 
Sentii che tutto poteva tornare come prima. Come prima di conoscere Elizabeth.
 


*** 
Ho fatto ritardo, lo so. 
Ma la storia di Harry e Taylor mi ha fatto perdere l'ispirazione. 
Quindi, eccovi un lungo capitolo
a me non piace, poi boh. 
Ricapitolando:
-Liam e Debbie.
-Harry e Niall ora sono amici?
-Elizabeth si sta accorgendo della verità.
-Zayn è innamorato.
-La magia fra Harry e Liz non si è spenta. 
-Carly e Niall?


Passate nelle altre mie storie:
Big Girl FF su Louis
Until you're mine. FF sugli One Direction
Nothing is forever FF su Twilight



Passate anche qui: (ve le consiglio)
Only us .  FF sugli One Direction
Rock me. FF sugli One Direction 



Mio account Twitter (vi seguo se me lo chiedete)

harrehs.

Passate anche dallo special natalizio di questa storia:

Stuck on Xmas Eve.


XXX

harrehs

  
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