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Autore: Mary_B    23/12/2012    9 recensioni
Una foto.
Chi avrebe mai detto che di loro due sarebbe mai rimasta solo una foto.
Di sicuro non i loro migliaia di fan.
Di sicuro non i loro genitori.
Di sicuro non i loro amici.
Di sicuro non Louis e neanche Sydney.
La vita è folle, e ciò che è sicuro un giorno è dubbio il giorno dopo.
Quindi a che servono le certezze se sono solo momentane?
E allora bisogna buttare tutto in aria e giocare d'istinto, ma, ad un passo dal matrimonio con il perfetto Principe Azzurro, chi sarebbe mai così stupida da farlo?
Io un nome ce l'ho in mente, e voi?
-Seguito di "I Should Have Taken The Chance"-
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't Wanna Take It Slow'
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Candy

Liberate our sons and daughters!
The bush is high,
But in the hole there’s water.
You can get some, when they give it,
Nothing sacred, but it's a living.
-Candy, Robbie Williams-

<< Sydney… Sydney, dai svegliati >> Syd mormorò qualcosa d’insensato nascondendo gli occhi dietro ai suoi pugni chiusi per ripararsi dalla luce che entrava dalla finestra della loro camera da letto << Dio, passerò sul serio il resto della mia vita a svegliarti ogni mattina? >> borbottò Rick
<< Me l’hai chiesto tu, ricordi? >> scherzò Syd lasciando cadere le mani continuando a tenere gli occhi chiusi
<< Cazzo, me ne sto già pentendo >> Syd iniziò a ridacchiare sempre più forte fino a scoppiare in una risata a pieni polmoni con tanto di lacrime agli occhi, Rick l’imitò asciugandole le lacrime con i polpastrelli
<< Sei un ragazzo scurrile >> lo prese in giro Syd allacciando le braccia attorno al suo collo
<< E tu hai una risata sguaiata >>
<< La mia risata non ha niente che non va >> protestò Syd stringendosi a lui sempre di più << È perfetta, lo dicono sempre tutti. Compreso il tuo migliore amico che continua a farmi il filo da anni >>
<< Robin è così >> Syd lo corresse immediatamente nella pronuncia del nome per riflesso involontario, Rick sbuffò
<< Non è carino chiamarlo Robin all’inglese, Robin è francese, solo perché vive qui sei anni non vuol dire che hai il diritto di cambiare il suo nome >>
<< Perché parli il Francese così bene? >> si lamentò Rick carezzandole la guancia, lei sorrise maliziosa
<< Sai, non è l’unica lingua che parlo bene, ne conosco un altro paio… >>
 
 
 
 
 
Il rendez-vous con Rick sotto le coperte durò un po’ più del previsto, quindi quando arrivò in ufficio i suoi dipendenti erano già a lavoro da mezz’ora.
<< Buongiorno, capo! >> la salutò Brit, la ragazza poco più che adolescente che faceva la centralinista al ventitreesimo piano, lei le sorrise e le fece un cenno con la mano prima di sparire nel suo ufficio
<< Buongiorno, Syd >> la salutò Bruce entrando << Ha chiamato Simon LaChapelle, il tipo di Alexander McQueen… >>
<< Bruce, Simon LaChapelle non è “il tipo di Alexander McQueen”, è l’erede del suo impero, abbi un po’ di rispetto >>
<< Sì, comunque… dice che ha un problema con il suo Fashion Director, Joseph Carroll e una modella, Beth Kazurakis. Solita storia: lei dice di aver dovuto scopare… >>
<< Andare a letto >> lo corresse Syd subito
<< … con lui per avere un posto alla sfilata e minaccia di vendere la cosa ai giornali. Vuole sapere se Carroll è uno stronzo perverso… >>
<< Maiale depravato >>
<< … o Beth una troia dalla bocca larga… >>
<< Bugiarda >>
<< E devo ammettere che, con tutti i servizietti che fa in giro non mi sorprenderebbe se la sua bocca fosse… >>
<< Ok, basta, ho capito! >> Allie e Jade entrarono in ufficio portando cinque quaderni ad anelli a testa stracolmi e Syd prese la cornetta del telefono fisso sulla sua scrivania
<< Brit? >> disse
<< Sì, capo? >>
<< Simon LaChapelle, per favore >>
<< Subito, capo >> Syd riattaccò e si voltò verso le ragazze << Questi cosa sono? >>
<< I bozzetti per i numeri di novembre e dicembre >> rispose Allie
<< Novembre e dicembre?!?!?!?!?!?! Li avevo approvati in Agosto! >>
<< Sì, ma c’è stato il problema di Poppy che è rimasta incinta quindi Hayley ha cambiato qualc… >> Jade s’interruppe allo squillo del telefono, Syd l’afferrò subito
<< Sparks >> mormorò prendendo in mano uno dei bozzetti
<< Capo, Rick sulla sette >>
<< LaChapelle che fine ha fatto? >>
<< La sua segretaria dice che è in riunione >>
<< E tu dille che se LaChapelle non porta il suo grazioso corpo al telefono io lo distruggo a livello mondiale >>
<< Consideralo fatto, capo >> Syd premette “7” sulla tastiera e sorrise al suono della voce di Rick
<< Buongiorno, signora Van Golden >>
<< Hey, vacci piano! Fuori al mio ufficio c’è ancora scritto Sydney Sparks >> le ricordò lei iniziando a giocare distrattamente con l’anello alla sua mano sinistra
<< A proposito di tu che diventi mia moglie e compagnia, mia madre ti ha invitato all’”Alain Ducasse” >> “Alain Ducasse” era l’abbreviazione di “Alain Ducasse at the Essex House Restaurant”, il secondo ristorante più costoso di Manhattan, ovviamente di proprietà della famiglia di Rick
<< Oggi, ovviamente >>
<< Sì, avevi da fare? >>
<< Niente che non si possa rimandare >> in quel momento Jade scoppiò in un urlo disumano indicando Syd, che alzò gli occhi al cielo << Dille che sono disponibile, ore devo correre, ho un’assistente in crisi >>
<< Va bene, ti amo, Syd >>
<< Anch’io >> Syd lasciò cadere la cornetta a suo posto e senza neanche alzare lo sguardo dal bozzetto di novembre porse a Jade la mano sinistra << Sì, mi ha chiesto di sposarlo davanti a tutti ieri sera >>
<< O. Mio. Dio! >> esclamò Allie afferrandole la mano << Questo è un Tiffany da chissà quanti carati >>
<< Sì, pesa un po’ >> sminuì Syd sottolineando un punto del progetto << Qualcuno dica a Hayley che qui la grammatica non è un optional, o, altrimenti, lì fuori ci sarebbe scritto “Cosmopolitan”, non “BQ New York” >>
<< E come te l’ha chiesto? >> chiese Jade con curiosità morbosa
<< Con un trucco di magia… questo layout fa schifo, sembra il New York Times, non una rivista di moda >>
<< E la sua famiglia? >> domandò Allie
 << Carol mi ha invitato a pranzo, Jenny è scoppiata a piangere e Oliver mi ha regalato un bracciale che avevo visto con Martha da Tiffany la settimana scorsa. No, no, no, no. Io non ho mai approvato questo scempio >> Syd si sporse ad afferrare la cornetta del telefono
<< Brit! >> chiamò con tono imperioso
<< Sì, capo? >>
<< Hayley Cruz nel mio ufficio, adesso >>
<< Subito, capo >>
<< E la tua famiglia? >> indagò Bruce, sempre la voce della ragione nel suo team. Syd divenne bordeaux e si concentrò ancora di più sui bozzetti
<< Li chiamerò oggi… o gli manderò una mail… meglio un SMS >>
<< Syd! >> esclamò Allie
<< Cosa!?!?!? >>
<< Stiamo parlando dei tuoi genitori, dei tuoi fratelli, di tuo cognato e di tua nipote >>
<< Grazie per il rapido promemoria sul mio albero genealogico, Jade >>
<< Non puoi mandargli un sms per dirgli che… >> il telefono squillò e Syd l’afferrò
<< Sparks >>
<< Simon LaChapelle sulla 5, capo >>
<< Grazie, Brit >> Syd premette “5” sulla tastiera allontanando la cornetta dall’orecchio
<< Oddio, Syd!!!! Sono disperato!!! Come può quella stupida troietta… >>
<< Donna di facili costumi >>
<< …inventarsi questa storia del cazzo… >>
<< Storiella stupida >>
<< …e minacciarmi di svendere tutto a “Cosmopolitan”?? >>
<< Sento Alexander McQueen che si rivolta nella tomba per il tuo forbito linguaggio, Simon >>
<< Alexander non ha mai dovuto occuparsi personalmente di questa merda, c’ero sempre io di mezzo >>
<< Cosa vuoi, Simon? >>
<< Dammi l’immunità >> Syd arrotolò il filo del telefono attorno al dito riflettendo sulla situazione
<< Mi dispiace, Simon. Non posso >>
<< Perché? Siamo amici, Syd! >>
<< Lo so, Simon, ma questo è lavoro e Beth Kazurakis mi ha già dato la storia >>
<< Cazzo >> sibilò Simon
<< Già. Ora, se non ti dispiace, devo tornare a lavoro. Ciao, ciao Simon >>
<< Aspetta, Sydn… >> lei lasciò scivolare la cornetta a posto e si volto verso il suo staff
<< E sentiamo, cosa dovrei fare? >>
<< Prenotare un biglietto sul primo volo per Londra non sarebbe una cattiva idea >> suggerì Jade
<< Oh, no, non se ne parla. Si tratta di perdere almeno una settimana di lavoro e non posso permettermelo >>
<< Andiamo, Syd! Lavori qui da sette anni e non ti sei mai presa una vacanza tranne quelle obbligatorie. Vai, passa una settimana con la tua famiglia e  
rilassati >>
<< Vedi, Allie, il tuo discorso non fa una piega, ma c’è un controsenso: “passare una settimana con la mia famiglia” e “rilassarmi” sono concetti che non possono coesistere nel mio mondo >>
<< Tu devi andarci, chiaro? Non hai più visto nessuno da quando hai iniziato il college, è il momento di ricongiungersi, è a questo che servono i matrimoni >>
<< I matrimoni servono a dare soldi alle Wedding Planner, Bruce… e per dare a me qualcosa su cui scrivere >>
<< A proposito, Syd >> esclamò Jade << Noi non abbiamo la storia di Beth Kazurakis >>
<< Non ancora, Jade. Bisogna avere solo un po’ di pazienza >>
 
 
 
 
<< Adoro questo ristorante >> ammise Carol guardandosi attorno deliziata dall’Alain Ducasse
<< Piace molto anche a me >> concordò Sydney prima di bere un sorso d’acqua. Come al solito, a Carol era stato riservato un tavolo in uno separé, ma era apparecchiato per quattro persone, due erano lì ma ne mancavano altre due all’appello, il che non fece altro che insospettire Syd
<< Scusate, scusate, scusate, ma la mia estetista ha detto che avevo bisogno di uno scrub d’emergenza >> proruppe Jenny sedendosi di fianco alla madre
<< Prova l’olio alle mandorle, dicono che aiuta >> suggerì Syd prima d’immergersi in una lista virtuale di persone che potevano occupare l’ultimo posto mancante. All’improvviso una donna con lunghi capelli rossi si lasciò cadere sulla sedia
<< Scusate il ritardo, ma ho un matrimonio tema savana fra le mani >> disse con un sorriso.
Matrimonio tema savana??  pensò Syd Oh, ti prego fai che non sia…
<< Sydney, lei è Daphne Raimi >> la presentò Carol << Lei è la miglior Wedding Planner in città >>
Ecco, appunto
<< Piacere, sono Sy… >>
<< …dney Viola Sparks, nata il 14 febbraio di ventotto anni fa, ad Holmes Chapel. Vincitrice di numerosi concorsi di bellezza, ex blogger di BQ e attuale caporedattrice di BQ New York, laureata in Letteratura Moderna e Contemporanea alla Columbia University di New York, ha studiato all’esclusiva Robinson School di Londra e sta per diventare la futura Signora Van Golden. Non è divino? >>
Oddio, questa sa anche il mio gruppo sanguigno… Fra parentesi, quel è??
…Fai che non sia una mitomane, fai che non sia una mitomane, fai che non sia una mitomane
<< Dio, è da quando ho sedici anni che sono ossessionata da te, qualunque cosa tu faccia ti riesce bene, è incredibile >>
Oh, andiamo! Adesso manca solo che sia una con le mie foto app… no, aspetta, così ti porti sfiga da sola, Sparks
<< Fantastico, a quanto pare le presentazioni non sono necessarie >> concluse Syd nascondendosi dietro ad un altro sorso d’acqua, tutte risero per la sua povera battuta e Syd sorrise davanti al tipico esempio dell’élite di New York
<< Allora, quando Rick mi ha detto che voleva chiederti di sposarlo due settimane fa, ho subito chiamato Daphne, che si è già messa avanti con i preparativi, giusto? >> chiese Carol retorica
<< Oh, sì! Ho già trovato una location divina, il Carlyle mi ha dato la disponibilità per il 14 Aprile, Vera Wang ti aspetta fra due settimane per la prima prova del vestito che io e Carol abbiamo scelto per te, sarai divina, ne sono sicura. Poi, ho parlato con il tuo staff per riuscire ad incastrare i tuoi impegni di lavoro con i vari incontri del corso prematrimoniale, gli appuntamenti della prova del vestito, la scelta delle bomboniere, gli assaggi della cena e così via, quindi, ecco i tuoi biglietti aerei >>
<< Quali biglietti aerei? >> chiese Syd
<< Quelli per Londra! Bruce, quell’assistente divino che ti ritrovi, mi ha detto che ti prendi una settimana per stare con la tua famiglia e rilassarti. È un’idea
divina >>
<< Ovviamente >> sibilò Syd
 
 
 
 
<< Mara, sono a casa! >> urlò Syd entrando in casa e buttando il BlackBerry sul divano in malo modo, stanca di sentirlo squillare
<< Buonasera, Signorina Sparks >> la salutò la sua fidata governante con il suo forte accento filippino
<< Che ci fai con il mio maglioncino di cachemire in mano? >> chiese Syd diffidente
<< Sto preparando la valigia >>
<< Quale valigia? >>
<< Quella della mia fidanzata per partire ed andare a Londra >> disse Rick uscendo dal suo studio con in mano un pacchetto
<< Ah, quindi lo sai già >>
<< Sì, Daphne mi ha incastrato per un ora e mezzo in ufficio per scegliere le bomboniere, lei dice che questa è semplicemente… >>
<< …divina? >> completò Syd buttando per aria la giacca e la borsa, lui annuì sorridendo mostrandole un fiorellino di porcellana finissimo poggiato su del soffice velluto blu
<< Ha detto che possiamo anche scegliere il colore del velluto >>
<< E quale hai scelto? >>
<< Rosso, che ne dici? >>
<< Lo sai che detesto scegliere queste cose, fai quello che vuoi. Dimmi solo a che ora devo essere al Carlyle e ci sarò >>
<< Aspetta, stai dicendo che io farò la sposina isterica e tu lo sposo menefreghista? >>
<< Esatto, amore. Hai da fare la prossima settimana? >>
<< Contare i secondi che mancano all’atterraggio del tuo aereo al JFK, perché? >>
<< Stavo pensando che potresti venire con me >> nello stesso momento Rick e Mara scoppiarono a ridere << Che c’è? >>
<< Avevamo scommesso con Stephen della reception che me l’avresti chiesto >> spiegò Rick
<< Spero tu abbia vinto >>
<< Ovviamente. Syd, qualunque sia il problema con la tua famiglia è arrivato il momento di risolverlo >>
<< Il problema fra me e la mia famiglia sono cinque anni di sbronze cosmiche e saltuario uso di droghe >>
<< Io direi che sono i sette anni di silenzio quasi assoluto che li hanno seguiti quegli anni >> le fece notare Rick << Syd, sono sempre la tua famiglia >>
<< Rick… non ho voglia di parlarne, ok? >> il telefono di casa squillò e Mara andò a rispondere con il solito << Casa Van Golden – Sparks >> mentre Rick aggiornava Syd sulla situazione dei preparativi del matrimonio, non che se ne interessasse sul serio
<< È per lei, signorina Sparks >> l’informò Mara passandole il cordless
<< Pronto? >>
<< A che ora atterra il tuo volo a Londra? >> Syd sgranò gli occhi di colpo e si appoggiò a Rick che la guardava allarmato
<< Ethan? >>
<< Cazzo, addirittura riconosci la mia voce! È meglio di quanto sperassi. A che ora atterri, quindi? >>
<< Alle sette del mattino, perché? >>
<< Abbiamo tirato a sorte fra me, tua madre e tuo padre per ospitarti e l’onere è ricaduto su di me. Elliot e Kiki saranno lì ad aspettarti >>
<< Se è un problema posso tranquillamente in hotel >>
<< Vedi che fai girare le palle? Ti ho detto che vieni a stare qui e tu… >>
<< Non ne sembri entusiasta, ecco tutto >>
<< Infatti non lo sono, ma Kiki muore dalla voglia all’idea di rivedere la zia Syd >> Sydney chiuse gli occhi già esausta da quella vacanza che doveva ancora iniziare
<< Ci vediamo domenica, Ethan >>
<< Sì, a domenica >> Syd chiuse la conversazione e lasciò cadere il telefono per terra
<< Che c’è, tesoro? >> chiese Rick abbracciandola
<< Mio fratello mi odia >>
 
 
 
 
<< Chiediamo ai signori passeggeri di accomodarsi ai loro posti e di allacciarsi le cinture di sicurezza mentre iniziamo la discesa verso Londra >> annunciò la voce dell’hostess all’interfono dell’aereo
<< Champagne? >> domandò gentilmente un’altra hostess
<< Sì, grazie >> rispose Syd riponendo in borsa il libro che stava leggendo
<< Abbiamo viaggiato seduti di fianco per sei ore circa e tutto ciò che ha fatto è stato lavorare, leggere e bere >> osservò l’uomo seduto di fianco a lei nei comodi sedili di prima classe con cui aveva scambiato più o meno dieci parole durante il viaggio
<< Se avessimo fatto questo viaggio nove anni fa avrei bevuto e basta, si ritenga fortunato >> scherzò Syd. Il tipo era il classico abitante di Manhattan: capelli perfetti, sorriso perfetto, dizione perfetta e valigetta da lavoro al fianco
<< Viaggio di piacere o di lavoro? >>
<< Ehm… dipende >>
<< Da cosa? >> Syd alzò mentalmente gli occhi al cielo, Ecco che parte l’attacco
<< Dai punti di vista: secondo i miei colleghi e il mio f…ighissmo iPad questo è un viaggio di piacere >> spiegò decidendo di far cuocere un po’ nel suo brodo il tipo << Secondo me, passare una settimana nel mio paese natale con la mia famiglia, con cui non parlo da sette anni più o meno, corrisponde a un mese in un campo di lavoro forzato >>
<< Sette anni? Però… >>
<< Sono una donna impegnata >> sorrise Syd
<< E quindi adesso passerete una settimana insieme? Si assicuri che il minibar dell’hotel sia pieno >>
<< Hotel? Magari, passerò una settimana da mio fratello >>
<< Con cui va d’accordo o… >>
<< Un tempo, sì >> ammise Syd con un sorriso triste << Da adolescenti. Lui è il mio fratellastro, è il figlio del secondo marito di mia madre. Diceva sempre “Io e te contro il mondo, Syd”, mi lasciava addirittura usare le sue sciarpe, e lui adorava  le sue sciarpe >>
<< Poi? >>
<< Poi ho accettato una borsa di studio alla Columbia, lui studiava Legge a Londra, si è laureato, è diventato giudice, ha sposato Elliot, il più dolce dei ragazzi, hanno adottato una bambina e io mi sono persa il matrimonio, l’arrivo di Kiki, la laurea, il concorso per diventare giudice… >>
<< Perché? >> Syd scosse la testa sconvolta dalla sua sincerità con quello sconosciuto
<< Sono troppo credente >> concluse criptica
<< Ed è un problema che lui è gay? >>
<< No! Non lo è mai stato… è una storia lunga >>
<< E… mettiamola così, le brave ragazze credenti accettano di andare a prendere un caffè con un bravo ragazzo agnostico che promette di non cercare di convertirla? >>
<< Può darsi… ma non quelle fidanzate >>
 
 
 
 
Syd passò la dogana senza alcun problema in quanto cittadina inglese, andò a prendere la sua valigia blu scuro e uscì dal terminal con la morte nel cuore. Appena mise piede fuori sentì un urlo acuto sovrastare tutta la confusione dell’aeroporto internazionale di Heathrow
<< Zia Sydney! >> Syd si voltò verso una bambina con la frangetta nera di quattro che correva verso di lei, e, non importava quanto volesse tornare a casa a New York, il sorriso sul suo viso era il più sincero che avesse mai fatto nell’ultima settimana
<< Kiki! >> la bambina le saltò in braccio  ridendo << Tesoro, dov’è tuo padre? >>
<< Lì, vicino alla colonna >> Elliot, il marito di Ethan, era impeccabile come sempre. Ethan e Elliot si erano conosciuti all’università, Elliot studiava economia e si era laureato con il massimo dei voti; di tutte le persone conosciute a Londra, lui era l’unico a non rinfacciarle il suo silenzio da oltreoceano, anzi, le inviava mail con notizie di Kiki e Ethan anche se spesso lei non aveva tempo di rispondergli
<< Guarda un po’ mia cognata che dimagrisce ogni volta che la vedo >> scherzò Elliot prendendo il trolley dalla sua mano, Syd sbuffò
<< Non è vero, è da quando ho vent’anni che oscillo fra una 38 e una 40 >>
<< In costume ti si vedono le ossa, ci scommetto. Dio, cosa darei per oscillare fra una 38 e una 40 per sempre >>
<< Cognatino, questo era molto gay >>
<< Sei tu che tiri fuori questo lato di me, cognatina >> si giustificò Elliot prima di stringerla in un abbraccio << È bello averti a casa >>
 
 
 
 
Elliot e Ethan vivevano in uno dei tanti quartieri residenziali di Londra, quando si erano trasferiti lì subito dopo il loro matrimonio avevano dovuto combattere con tante – troppe – famiglie omofobe nel quartiere, ma con l’arrivo di Kiki due anni prima la situazione era migliorata drasticamente, era impossibile resistere a quell’uragano dai capelli neri. Elliot accompagnò Syd nella sua camera al secondo piano e le disse che l’avrebbe svegliata un paio d’ore prima di uscire, lei sorrise riconoscente e si lasciò cadere sul letto ancora con il cappotto addosso pronta per una grandiosa giornata di sonno.
<< Sydney… cognatina, dai! Svegliati! >>
<< Mmm… >>
<< È una cazzo d’impresa svegliarti, lo sai? >>
<< Rick dice sempre che prima o poi mi lascerà a dormire così arriverò in ritardo a lavoro ed imparerò la lezione >> ammise lei stiracchiandosi
<< Ti ho preparato il tè come piace a te >>
<< Con anche i biscottini al cioccolato? >>
<< Syd, abbiamo una bambina di cinque anni in casa, biscotti al cioccolato e tutto ciò di cui si nutre >> Syd ridacchiò e si alzò. Dopo qualche minuto scese al piano di sotto, Ethan e Kiki erano lì seduti per terra a giocare con le bambole e Syd si concesse qualche secondo appoggiata allo stipite della porta per osservarli
<< Non è cambiato di una virgola, vero? >> osservò Elliot dalla cucina
<< Com’è possibile? >>
<< Ho diverse opzioni: A) vampirismo, B) patto con il diavolo, C) licantropia e D), la mia preferita, botox >>
<< Te ne saresti accorto, passano le due ore dopo l’iniezione con la faccia tirata >>
<< Perché così esperta, cognatina? Esperienza personale? >>
<< Ci puoi scommettere >> scherzò lei facendogli l’occhiolino, lui ridacchiò ed entrò in sala, Syd lo seguì con un sospiro, Ethan alzò lo sguardo come riconoscendo la presenza della sorella nella stessa stanza
<< Ciao, Ethan >> lo salutò lei
<< Sydney… non sei cambiata molto >>
<< Neanche tu… io ho venduto la mia anima alla dea della bellezza, tu? >>
<< Bevo sangue di bambini… soprattutto quello delle bambine che non si vogliono lavare i denti >> aggiunse minaccioso abbassando lo sguardo verso Kiki, la bambina scattò in piedi con un urlo e corse in bagno, Elliot e Ethan si diedero il cinque << Ce l’ho fatta, finalmente >> Syd scosse la testa sconsolata
<< Sei un padre orribile >> scherzò prima di andare a tranquillizzare la bambina

My Corner:
Hello PP!!!!!
Come va? 
Siete pronte per Natale?
Io credo che impazzirò se devo aspettare più di 24 ore prima di avere il mio regalo, e voi?
Alloooora,
Questo è il primo vero capitolo, so che per ora non ci sono stati ancora molti colpi di scena ma datemi un po' di tempo e poi avrete il terrore di leggere i capitoli per paura di sapere cos'è successo.
(aggiungete a questa frase una risata malefica, avrà più senso)
Pian piano salteranno fuori tutti i vecchi personaggi, e li accompagnerò con una piccola descrizione o flashback, così vi ricorderete chi sono o, in caso non aveste letto "I Should Have Taken The Chance" saprete di chi cazzo sto parlando.
Qui c'è Ethan, il fratellastro di Syd, con il suo delizioso marito e sua figlia Kiki, entrambe new entry.
Ethan è come ve lo ricordavate o è totalmente diverso?
E che ne pensate di Ethan e Kiki?
Poi, altre due new entry sono Carol, mamma di Rick, e Daphne, la wedding planner, che mi dite di loro??
Inoltre,
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
a tutte le bellissime Piccole Petunie (sì, d'ora in poi questo sarà il vostro nuovo nome in codice) che hanno aggiunto questa FF nelle preferite, seguite e ricordata o hanno recensito, non avete la più pallida idea di quanto questo per me sia importante.
Ne approfitto anche per ringraziare "xmaliksglance" per aver segnalato ISHTTC (è un problema se abbreviamo? Scelgo sempre titoli che non finiscono mai) come scelta e ringrazio anche tutte le ragazze che hanno recensito ISHTTC, siete dolciosissime <3
Bene, vi ho rotto le palle abbastanza, ora tocca a voi!
Fatemi sapere che ne pensate!!!
Ci sentiamo fra due settimane!!!
xoxo
Mary
P.S. Buon Natale e Felice Anno Nuovo!! 

  
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