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Autore: lulumarylullaby    23/12/2012    2 recensioni
Due occhi color ambra cambiano improvvisamente la vita di una diciottenne qualsiasi. Il suo nome è Rossana (o Sana) e grazie ad Akito, un ragazzo di 24 anni, scoprirà l'amore che aveva sempre sognato.
Questa è la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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fan25 Sana
Eccomi qui nel mio abito bianco. Si, il gran giorno è arrivato. Tremo come al mio esame di maturità. "Sicura che vada bene così?" mi dice Fuka, entrando dalla porta che unisce le nostre stanze. Mi giro e la vedo nel suo abito color smeraldo e sorrido. E' così carina con i capelli raccolti e con quello sguardo. Lo sguardo di una persona felice. Al polso ha un fiore, uguale a quello che Rei ha sulla sua giacca. Mi sembra ancora strano che quei due siano insieme.
"Si, Fuka. Sei meravigliosa." dico, avvicinandomi e abbracciandola. Lei mi guarda attentamente e con le mani mi aggiusta la gonna.
"Tu calmati. L'uomo che adori sarà di fronte a te. Tu guarda solo lui e vedrai che sarai sicura."

Pochi minuti dopo, mi ritrovo a camminare sul tappeto rosso della chiesa, aggrappata al braccio di Rei. La marcia nuziale parte poco dopo che gli invitati si siano girati verso di me. Noto subito mia madre che si porta un fazzoletto agli occhi. Non piangere, non piangere. Dopo alcuni passi, mi fermo. Sento un improvviso boato. Dirigo lo sguardo davanti a me. Alla fine di quel tappeto, fra le damigelle e i testimoni, c'è lui. Il mio Akito. Ci rivolgiamo uno sguardo di intesa e, prima di muovere un altro passo, sorrido involontariamente. Come mi ha detto Fuka, mi sento sicura. Cammino fino a poter avere i suoi occhi ad un centimetro dai miei. Rei, come se fosse mio padre, appoggia la mia mano su quella di Akito e mi sorride.

-Akito
La guardo e nessuna parola sembra aver senso. Il suo abito è di un bianco che non avevo mai visto. E' senza spalline, con un corpetto rigido ricamato e un ampia gonna. Ci parliamo con degli sguardi per tutta la cerimonia. Al momento dello scambio degli anelli, si sfila lentamente i guanti che le arrivano al gomito e mi porge la mano. Prendo l'anello e le dico: "Sana, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà.". La mia mano trema mentre le infilo quell'anello d'oro. Lei arrossisce e fa lo stesso. Quando pronuncia la parola "amore", rivolge gli occhi su di me. E' visibile l'emozione che entrambi proviamo. Dopo questo rito, le alzo il velo e la bacio. "Ciao, signora Hayama." le sussurro all'orecchio.
"Ciao, marito.". Mi sorride.

Un'ora dopo, siamo al ristorante. Il suono di un bicchiere richiama l'attenzione di tutti. Derek è in  piedi. "Beh credo che questo sia il momento più opportuno per parlare un po' dei due sposini. Li conosco entrambi da parecchi anni e credo che si amino davvero tanto. Se no perchè sposarsi, giusto?" Una risata di espande per la sala. "Sinceramente, non pensavo che Akito si sarebbe mai innamorato. Lui era lo spaccone, quello che tutte le donne che aveva le otteneva con uno schicco le dita. Non vi nascondo di essere stato anche geloso di questo suo "potere". Tutto questo finchè non mi è arrivata una mail." Dalla tasca interna della giacca, estrae un foglio. "Sapevo che sarebbe servita un giorno." Mi fa l'occhiolino. Inizia a leggerla: "Ciao carissimo amico, come va lì a Miami? Qui un casino e molto probabilmente è per questo che ti scrivo. Ieri ho incontrato tua sorella da tua madre. Con lei c'era una ragazza, credo che si chiami Sana. Non so cos'abbia ma...mi sembra tutto strano. Ti prego, rispondi presto."
"Beh credo che adesso tu mi abbia umiliato abbastanza." dico ridendo.
Sana mi stringe la mano e si avvicina a baciarmi, ha gli occhi lucidi.
"Aspettate, mica ne ho solo per te. Passiamo alla piccola Sana. Ti ho vista crescere, diventare grande, e poi? Ti innamori di questo qua? Mi hai veramente deluso." continua Derek, in tono scherzoso. E' il comico della situazione.

Sana si è cambiata per la partenza. Ha addosso un vestitino aderente bianco panna. La nostra destinazione? Le Hawaii, per un po' di relax prima di ricominciare la routine. Appena entriamo in macchina, Sana si lascia andare. Si siede sopra di me, con le braccia dietro il collo. Io le accarezzo i capelli per poi baciarla. "Non mi sembra vero." mi sussurra lei, sfiorandomi il naso.
"Neanche a me." dico, giocherellando con la sua fede.

- Sana
Mi prende in braccio sulla soglia della porta. "E' una tradizione." dice, baciandomi i capelli. Rido, pensando a questa giornata. Entriamo nella stanza e lo prendo per mano. "Sai, fa un po' caldo qui." dico, sbottonandogli la camicia. "Che ne dici di un bel bagno?" Ridiamo complici, dirigendoci in bagno. Provo gusto a spogliarlo lentamente.
"Però non puoi divertiti solo tu..." mi sussurra, abbassandomi una bretella del vestito e baciandomi la spalla. Con le mie dita percorro il suo torace mentre lui snoda il nastro di raso del retro del mio vestito, così da farlo scivolare sul pavimento. Mi sposto e con un piede lancio il vestito fuori dalla porta. Mi prende per il mento e mi bacia, mentre io continuo a spogliarlo. Avvingiata a lui, entriamo nell'enorme vasca, riempita con acqua di rose. Lì facciamo l'amore come mai prima d'ora. Non so quante volte di seguito l'abbiamo fatto, ma sono sicura che con lui  sarà sempre così.

Alcuni anni dopo...
- Sana
"Ahi, Aki!" dico, cercando di allentare la presa di Akito. Mi stringe da dietro nel letto e mi morde il lobo. Ride mentre io mi muovo initterrottamente. La voce di Saki ci fa fermare. "Hai fatto svegliare la piccola, scemo." gli dico, alzandomi e tirandogli un cuscino. Corro nella stanza affianco, dove la nostra piccola Saki dorme. Prendo in braccio la bimba di un anno e la stringo a me. "Shh..." dico, cullandola. Ha gli occhi di Akito. Mi sorride e posa una manina sulla guancia. Sorrido ripensando a quando rimasi incinta, a come reagì Akito.
"Ciao piccolina." dice Akito, venendo dietro di me. Mi tocca il ventre, prima di prendere la bambina. "Vieni da papà che la mamma deve riposare per il tuo fratellino." Lo guardo male, ricordando come questa notte e stamattina mi ha "fatto riposare".
"Può essere anche una sorellina." replico io, facendogli una linguaccia. Ridiamo immediatamente entrambi per poi scambiarci un bacio a fior di labbra.
"Spero solo che sia bello o bella come la sua mamma e la sua sorellina." dice, spostandomi una ciocca di capelli e baciando Saki. "Giusto, Saki?"

"Stai andando a lavoro?" mi chiede Akito. Annuisco, abbottonandomi la camicia. In questo periodo, sto aiutando la madre di Fuka con la sua nuova linea di abbigliamento, che in questi anni è diventata famosa. Finchè non mi cresce la pancia, posso sfilare e quindi cerco di fare il possibile.
"Tu quando hai lezione?" chiedo. Akito ora fa lezioni di karate per prepararsi per le Olimpiadi. "Si, però io e Saki vorremmo venire a vedere te e Fuka più tardi."
"Va benissimo." Bacio lui e Saki. "Ora vado, ci vediamo dopo allora."
Apro la porta e mi ritrovo Fuka davanti, con la mano tesa verso il campanello.
"Ehi!" esclamo.
"Ciao!" Entra in casa, accompagnata da Rei. Loro due ormai sono sposati e anche loro sono in dolce attesa. Fuka è al settimo mese. "Stavi andando da mia madre?"
"Si. Vieni anche tu o preferisci stare a casa?" Fuka si occupa del trucco delle modelle.
"Devo andare a fare l'ecografia..." dice, toccandosi il pancione. "...ma dopo ci sono. Dov'è la mia nipotina?" 
Dalla cucina esce Akito. Fa segno di silenzio mentre ha la bambina addormentata fra le braccia.
Fuka mima uno "scusa".
"Sana, vuoi che ti accompagni?" mi chiede Rei.
"No no, vai con Fuka a vedere il vostro piccolino." dico, sorridendogli.
"Aki, hai sentito mio fratello Derek? E' scomparso."
"Dovrebbe venire in mattinata."
"Digli di chiamarmi per favore."
Derek è diventato maestro di karate. Si è innamorato di una ragazza un po' più giovane di lui ma per adesso lo vedo felice. Spero sia la volta buona.
"Ragazzi, io vado. A dopo." dico, uscendo da casa. Entro in macchina e guardo la sciarpa che ho al collo. La sciarpa di Akito che ha ancora in suo profumo di menta e sigarette. Sorrido al ricordo del mio primo incontro con lui. Ora siamo una famiglia. Ciao piccolino o piccolina, penso sfiorando la mia pancia.
"Amore!" sento urlare. Mi giro e Akito sta correndo fuori dalla porta. "Mi ero dimenticato di dirti una cosa..." dice avvicinandosi al mio viso. "...ti amo." Mi bacia. Gli sorrido e, quando vedo Fuka e Rei alla soglia di casa, sono ancora più felice di quello che ho avuto in questi anni. Sì, sono contenta di tutto questo, di quanto io ami tutto questo.


Ed eccoci alla fine di questa storia! (Dovrei dire finalmente? Boh non lo so). Spero vi sia piaciuta. Ringrazio coloro che mi hanno seguita e...alla prossima, spero! Un bacione, Marilù!
P.S: Le recensioni sono sempre gradite ;)




  
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